Quali sono i migliori spumanti italiani?

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
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BLACK DOG
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Messaggioda BLACK DOG » 16 lug 2007 14:05

Miglior MC italiano Monsuppello Ca' dei Tava... :o :o 8)
:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

Era una battuta! :lol:
Dudley
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Messaggioda Dudley » 16 lug 2007 14:40

Dal sito della Dudley Spumanti:

Fin dai primi albori della civiltà in questo angolo di Liguria sito sulla collina genovese di Albaro si coltiva la vite: bianchetta genovese e orion, hanno qui casa da sempre. Un territorio di elezione che sotto l'influsso marino e le insistenze aromatiche del depuratore di Punta Vagno offre al vigneron accorto la possibilità di produrre le bollicine più invidiate del mondo.
Un millennio di vocazione, un secolo (il nostro è della gloriosa annata 72) di vocazione vitivinicola al loro servizio, rendono gli spumanti Dudley i migliori rappresentanti dei vini spumanti di casa nostra: nessun territorio italiano può vantare simili trascorsi.

Ecco i prodotti del Nostro:

- Cuvée Dépurateur (millesimato): dalle ottuagenarie vigne frontemare site sul lungomare del capoluogo ligure (Orion 80% Bianchetta 20%).
- Clos Puntavagno: da una parcella prefilossera! (Bianchetta 100%).
- Brut Du Ratto De la Ville Cambiaso: dalle vigne site nella omonima villetta, un sans année dai proverbiali sentori animali.

www.dudleyspumanti.com

Grandioso!
Ha ragione Vigna, ma bisogna cercare più a Sud: la sciampagna ci fa una pippa!
Roberto Dal Ponte
rccmrc
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Messaggioda rccmrc » 16 lug 2007 14:50

Dudley ha scritto:Dal sito della Dudley Spumanti:

Fin dai primi albori della civiltà in questo angolo di Liguria sito sulla collina genovese di Albaro si coltiva la vite: bianchetta genovese e orion, hanno qui casa da sempre. Un territorio di elezione che sotto l'influsso marino e le insistenze aromatiche del depuratore di Punta Vagno offre al vigneron accorto la possibilità di produrre le bollicine più invidiate del mondo.
Un millennio di vocazione, un secolo (il nostro è della gloriosa annata 72) di vocazione vitivinicola al loro servizio, rendono gli spumanti Dudley i migliori rappresentanti dei vini spumanti di casa nostra: nessun territorio italiano può vantare simili trascorsi.

Ecco i prodotti del Nostro:

- Cuvée Dépurateur (millesimato): dalle ottuagenarie vigne frontemare site sul lungomare del capoluogo ligure (Orion 80% Bianchetta 20%).
- Clos Puntavagno: da una parcella prefilossera! (Bianchetta 100%).
- Brut Du Ratto De la Ville Cambiaso: dalle vigne site nella omonima villetta, un sans année dai proverbiali sentori animali.

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paolo72
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Messaggioda paolo72 » 16 lug 2007 14:55

rccmrc ha scritto:
Dudley ha scritto:Dal sito della Dudley Spumanti:

Fin dai primi albori della civiltà in questo angolo di Liguria sito sulla collina genovese di Albaro si coltiva la vite: bianchetta genovese e orion, hanno qui casa da sempre. Un territorio di elezione che sotto l'influsso marino e le insistenze aromatiche del depuratore di Punta Vagno offre al vigneron accorto la possibilità di produrre le bollicine più invidiate del mondo.
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Ecco i prodotti del Nostro:

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- Clos Puntavagno: da una parcella prefilossera! (Bianchetta 100%).
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se lo dice il produttore vuoi dubitarne?? :evil:
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Messaggioda Il Comandante » 16 lug 2007 14:56

rccmrc ha scritto:
Dudley ha scritto:Dal sito della Dudley Spumanti:

Fin dai primi albori della civiltà in questo angolo di Liguria sito sulla collina genovese di Albaro si coltiva la vite: bianchetta genovese e orion, hanno qui casa da sempre. Un territorio di elezione che sotto l'influsso marino e le insistenze aromatiche del depuratore di Punta Vagno offre al vigneron accorto la possibilità di produrre le bollicine più invidiate del mondo.
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Ecco i prodotti del Nostro:

- Cuvée Dépurateur (millesimato): dalle ottuagenarie vigne frontemare site sul lungomare del capoluogo ligure (Orion 80% Bianchetta 20%).
- Clos Puntavagno: da una parcella prefilossera! (Bianchetta 100%).
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Occhio che ti assumi la completa responsabilità delle tue parole.
Stai forse insinuando che la Dudley spumanti è solo una colossale operazione di marketing, neanche tanto ben riuscita, e che il terroir vicino al depuratore di Punta Vagno non è particolarmente vocato?
Queste affermazioni ti pongono sotto la lente d'ingrandimento, chiedo a tutti i forumisti un commento su queste tue parole, pesanti come pietre!
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vignadelmar
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Messaggioda vignadelmar » 17 lug 2007 10:49

............sfottete...........sfottete.........
Pigigres 20/09/'10 "A me è capitato con il Tildin....ho capito Nebbiolo turbomodernista. Poi usando un pò di cervello.... ho detto Gaja."
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Messaggioda vignadelmar » 24 lug 2007 00:30

Io quando non sono sicuro di una cosa, sospendo il giudizio e vado ad informarmi.
Visto che si parlava di Fonti e di Argomenti io mi sono documentato.
Ho contattato il Consorzio per la tutela del Franciacorta nella persona del Sig. Serina del settore Tecnico del Consorzio. Persona gentilissima e squisita mi ha messo a disposizione parecchio materiale tecnico che diligentemente mi sono messo a studiare.
Lo scritto maggiormente illuminante di questa parte di discorso sulla maggiore o minore vocazione della Franciacorta è "La Zonazione della Franciacorta: il modello viticolo della DOCG" di A. Scienza, C.A. Panont, R. Minelli, O.Failla, G.Comolli.


Premetto che non sono un tecnico e mi sono approcciato a questa materia per la prima volta........mi scuserete se mi esprimo in maniera tecnicamente poco corretta.


Cosa viene fuori da questo corposo e poderoso studio sulla Franciacorta?

Che la Franciacorta è divisa in sei Unità vocazionali differenti, queste compongono la "Carta Vocazionale della Franciacorta DOCG".

Ognuna di queste Unità vocazionali è differente dalle altre per:

caratteristiche dei suoli

aspetti vegeto produttivi

aspetti qualitativi

vino: profilo sensoriale.



Quindi senza scendere nel dettaglio di ogni singola "Unità vocazionale" e senza studiare nel suo complesso la "Carta Vocazionale della Franciacorta DOCG" si può riassumere il tutto dicendo che a seconda di dove si coltiva l'uva in Franciacorta si hanno per risultato delle uve con delle caratteristiche molto differenti.
Quindi delle sei "Unità vocazionali" alcune sono, detto volgarmente, miglior ed altre peggiori.

Quindi, come molto saccentemente molti di voi hanno affermato, parlare della Franciacorta come zona non vocata è scientificamente sbagliato.

Visto che siete dei sapientoni, adesso sapete anche che dal punto di vista della vocazione la Franciacorta è divisa in sei zone.

Dico questo per stigmatizzare una volta per tutte il modo di discutere che hanno avuto quelli che più vivacemente hanno discusso con me in questa sezione.
Anzichè informarvi, dubitare, chiedere, avete espresso solo stolide certezze supportate dal niente se non dalla vostra boria ed ignoranza sul come si porta avanti una discussione.

Siete andati avanti per giorni ad attaccarmi sugli aspetti pedoclimatici e vocazionali della Franciacorta, attaccando Aziende, Guide, siti internet Aziendali i cui dati non erano secondo voi attendibili, mentre le vostre sacre verità sicuramente lo erano. Senza neanche documentarvi, senza citare uno studio, un dato, un analisi terza, senza sapere che ne era stata fatta un'importantissima zonazione.

Tanto più grave è questo atteggiamento se a portarlo avanti sono persone che si piccano di essere considerate autorevoli in queste materie. Gli stessi che invece di documentarsi si sono lasciati andare a giudizi o meglio pregiudizi, lazzi ed ad analisi psicologiche e filosofeggianti anche queste buttate li alla rinfusa a modo di sfottò.
Per fortuna a queste persone nessuno ha chiesto di scrivere articoli sulla Franciacorta.............ma forse in quel caso si sarebbero documentati, chissà !!
Per fortuna che determinati colloqui di lavoro non sono andati a buon fine........forse c'è un perchè !!


Ora, se dalle vostre fonti, dai vostri argomenti esce un panorama scientificamente ed oggettivamente diverso ditelo pure che ne discutiamo.

Ora se pensate che lo studio da me citato dice bugie, o pensate sia basato su dati falsi, i cui risultati sono condizionati da chi lo ha commissionato, ditelo subito che ne discutiamo

Altrimenti, per favore, dite che le vostre erano percezioni che nulla hanno a che vedere con la realtà scientifica ed oggettiva dei fatti.

Ah, in teoria, le persone intelligenti quando sbagliano chiedono formalmente scusa ai propri interlocutori.


Buona notte!!


p.s. invece sui gusti ogni posizione è giusta e lecita.
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Messaggioda meursault » 24 lug 2007 00:54

vignadelmar ha scritto:

Quindi senza scendere nel dettaglio di ogni singola "Unità vocazionale" e senza studiare nel suo complesso la "Carta Vocazionale della Franciacorta DOCG"



Invece è proprio nel dettaglio di ogni singola zona vocazionale che deve essere fatta la discussione.
E' chiaro che in una zona relativamente vasta è statisticamente impossibile che i terreni abbiano la medesima composizione e ci siano le stesse temperature ecc....
Quindi non ha senso parlare di diverse ed importanti vocazioni se poi non ci sono differenze significative che poi si riscontrano nei vini.
Io posso dire che il terreno del mio giardino ha due significative vocazioni diverse?
La parte davanti alla casa ha terra che è stata sempre lì , dietro invece c'è terra riportata da chissà dove.
Viste le importanti differenze tra questi due terreni che ho fatto ovviamente analizzare posso dire che una è più o meno vocata?
E' chiaro , oltre tutto , che il consorzio tenderà a dire che ci sono zone con diverse caratteristiche per diversificare l'offerta ecc......
Insomma Luciano , questi sei diversi terroir in cosa differiscono e soprattutto in cosa si traducono nel vino?
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Dedalus
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Messaggioda Dedalus » 24 lug 2007 02:47

Nel metodo, ritorno a fare i complimenti a Luciano perché è raro vedere una discussione così animata sfociare in un innalzarsi quanto mai pregevole del livello di discussione, e per la seconda volta di fila il merito è tutto suo.

Nel merito, per quello che si può leggere qui ed ora, ricalco pedissequamente quanto detto da Meursault.

In concreto, chiederei a Luciano di poter ricevere i documenti che si è fatto mandare, se li ha in formato digitale; altrimenti provvederò a richiederli direttamente al Consorzio.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Messaggioda l'oste » 24 lug 2007 03:26

colpo di scena!
la rivoluzione non russa, si documenta!
Scienza dixit!
vignadelmar hasta la victoria!
Francia corta is sparkling fine, but Francia is still better!

slogan e scherzi a parte, credo che in tanti, me compreso, in questo incredibile 3ad abbiano commesso l'errore di confrontare i vini e il terroir italiano con il corrispondente francese mentre, se ci atteniamo al titolo, esso chiede i migliori spumanti italiani.
da ciò le ironie, alcuni sfottò e l'incredulità nei confronti del buon testardo vignadelmar.
ora in totale, se ho ben capito, in Franciacorta sono state effettuate zonazioni che han stabilito zone più vocate per determinati vini.
questo ha permesso una crescita qualitativa del prodotto tuttora in corso, e per ben lanciare questo buon prodotto si sono usati e si usano enormemente gli strumenti del marketing e della comunicazione in generale.
è corretto? chiedo, solo per capire...

permettimi una battuta vigna...sei contento che le varie zone di Franciacorta si chiamino Unità e poi, vocazionali per giunta.... :wink: :)
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Messaggioda paolo72 » 24 lug 2007 07:55

vignadelmar ha scritto:Io quando non sono sicuro di una cosa, sospendo il giudizio e vado ad informarmi.
Visto che si parlava di Fonti e di Argomenti io mi sono documentato.
Ho contattato il Consorzio per la tutela del Franciacorta nella persona del Sig. Serina del settore Tecnico del Consorzio. Persona gentilissima e squisita mi ha messo a disposizione parecchio materiale tecnico che diligentemente mi sono messo a studiare.
Lo scritto maggiormente illuminante di questa parte di discorso sulla maggiore o minore vocazione della Franciacorta è "La Zonazione della Franciacorta: il modello viticolo della DOCG" di A. Scienza, C.A. Panont, R. Minelli, O.Failla, G.Comolli.


Premetto che non sono un tecnico e mi sono approcciato a questa materia per la prima volta........mi scuserete se mi esprimo in maniera tecnicamente poco corretta.


Cosa viene fuori da questo corposo e poderoso studio sulla Franciacorta?

Che la Franciacorta è divisa in sei Unità vocazionali differenti, queste compongono la "Carta Vocazionale della Franciacorta DOCG".

Ognuna di queste Unità vocazionali è differente dalle altre per:

caratteristiche dei suoli

aspetti vegeto produttivi

aspetti qualitativi

vino: profilo sensoriale.



Quindi senza scendere nel dettaglio di ogni singola "Unità vocazionale" e senza studiare nel suo complesso la "Carta Vocazionale della Franciacorta DOCG" si può riassumere il tutto dicendo che a seconda di dove si coltiva l'uva in Franciacorta si hanno per risultato delle uve con delle caratteristiche molto differenti.
Quindi delle sei "Unità vocazionali" alcune sono, detto volgarmente, miglior ed altre peggiori.

Quindi, come molto saccentemente molti di voi hanno affermato, parlare della Franciacorta come zona non vocata è scientificamente sbagliato.

Visto che siete dei sapientoni, adesso sapete anche che dal punto di vista della vocazione la Franciacorta è divisa in sei zone.

Dico questo per stigmatizzare una volta per tutte il modo di discutere che hanno avuto quelli che più vivacemente hanno discusso con me in questa sezione.
Anzichè informarvi, dubitare, chiedere, avete espresso solo stolide certezze supportate dal niente se non dalla vostra boria ed ignoranza sul come si porta avanti una discussione.

Siete andati avanti per giorni ad attaccarmi sugli aspetti pedoclimatici e vocazionali della Franciacorta, attaccando Aziende, Guide, siti internet Aziendali i cui dati non erano secondo voi attendibili, mentre le vostre sacre verità sicuramente lo erano. Senza neanche documentarvi, senza citare uno studio, un dato, un analisi terza, senza sapere che ne era stata fatta un'importantissima zonazione.

Tanto più grave è questo atteggiamento se a portarlo avanti sono persone che si piccano di essere considerate autorevoli in queste materie. Gli stessi che invece di documentarsi si sono lasciati andare a giudizi o meglio pregiudizi, lazzi ed ad analisi psicologiche e filosofeggianti anche queste buttate li alla rinfusa a modo di sfottò.
Per fortuna a queste persone nessuno ha chiesto di scrivere articoli sulla Franciacorta.............ma forse in quel caso si sarebbero documentati, chissà !!
Per fortuna che determinati colloqui di lavoro non sono andati a buon fine........forse c'è un perchè !!


Ora, se dalle vostre fonti, dai vostri argomenti esce un panorama scientificamente ed oggettivamente diverso ditelo pure che ne discutiamo.

Ora se pensate che lo studio da me citato dice bugie, o pensate sia basato su dati falsi, i cui risultati sono condizionati da chi lo ha commissionato, ditelo subito che ne discutiamo

Altrimenti, per favore, dite che le vostre erano percezioni che nulla hanno a che vedere con la realtà scientifica ed oggettiva dei fatti.

Ah, in teoria, le persone intelligenti quando sbagliano chiedono formalmente scusa ai propri interlocutori.


Buona notte!!


p.s. invece sui gusti ogni posizione è giusta e lecita.


Non ci hai detto niente.

In sintesi ci hai detto che "secondo loro" producono buone cose.

Capirai se per vendere un consorzio non deve poterlo gridare ai 4 venti.

Fuori gli argomenti, vigna! Questa è aria!
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Messaggioda vignadelmar » 24 lug 2007 09:24

Sarà aria ma è aria scritta !! Per giunta da persone di valore !!

Caro Paolo72 la tua boria e la tua saccenza non hanno limiti, per contestare uno studio scientifico ci vuole un altro studio scentifico, non bastano i tuoi slogan e parole gonfie d'aria !!

E' troppo comodo adesso chiedere a me di esibire la documentazione.......anzichè attaccarmi potevate cercarla voi !!

Inoltre voi sapientoni, così preparati avreste dovuto sapere che in Franciacorta era stata fatta una zonazione vocazionale e che magari era logico parlare di zone della Franciacorta poco vocate. Invece tutti in coro come un branco di pecore beelanti a dire che la Franciacorta tutta fosse poco vocata !!

Andate e studiate, se non avete niente da eccepire a quanto io ho riportato dello studio potreste signorilmente chiedere scusa al sottoscritto per il trattamento ricevuto ed altrettanto signorilmente ammettere che forse vi eravate sbagliati.

Ciao
Ultima modifica di vignadelmar il 24 lug 2007 09:42, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda vignadelmar » 24 lug 2007 09:26

l'oste ha scritto:colpo di scena!
la rivoluzione non russa, si documenta!
Scienza dixit!
vignadelmar hasta la victoria!
Francia corta is sparkling fine, but Francia is still better!

slogan e scherzi a parte, credo che in tanti, me compreso, in questo incredibile 3ad abbiano commesso l'errore di confrontare i vini e il terroir italiano con il corrispondente francese mentre, se ci atteniamo al titolo, esso chiede i migliori spumanti italiani.
da ciò le ironie, alcuni sfottò e l'incredulità nei confronti del buon testardo vignadelmar.
ora in totale, se ho ben capito, in Franciacorta sono state effettuate zonazioni che han stabilito zone più vocate per determinati vini.
questo ha permesso una crescita qualitativa del prodotto tuttora in corso, e per ben lanciare questo buon prodotto si sono usati e si usano enormemente gli strumenti del marketing e della comunicazione in generale.
è corretto? chiedo, solo per capire...

permettimi una battuta vigna...sei contento che le varie zone di Franciacorta si chiamino Unità e poi, vocazionali per giunta.... :wink: :)




Grazie.


Ciao



:lol: :lol: :lol:


.
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Messaggioda M. de Hades » 24 lug 2007 09:30

L'esistenza di uno studio di zonazione della Franciacorta è cosa ben nota, almeno a chi sta nel settore.
Secondo me, tuttavia, il punto non è "quanto" le zone della Franciacorta siano più o meno vocate, ma piuttosto come i produttori siano in grado di utilizzare tale studio, rendendolo un utile strumento per migliorare le proprie cuvée, creando vino più complessi, sfaccettati ed interessanti.
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Messaggioda vignadelmar » 24 lug 2007 09:30

Dedalus ha scritto:Nel metodo, ritorno a fare i complimenti a Luciano perché è raro vedere una discussione così animata sfociare in un innalzarsi quanto mai pregevole del livello di discussione, e per la seconda volta di fila il merito è tutto suo.

Nel merito, per quello che si può leggere qui ed ora, ricalco pedissequamente quanto detto da Meursault.

In concreto, chiederei a Luciano di poter ricevere i documenti che si è fatto mandare, se li ha in formato digitale; altrimenti provvederò a richiederli direttamente al Consorzio.





Rossano,


i documenti non li ho avuti in formato digitale ma in forma di fax. Quindi con un'altra trasmissione sarebbero quasi illeggibili.

Comunque detta con il cuore in mano devo anche dirti che sono stanco di ricevere continuamente a posteriori i tuoi complimenti.
Gradirei invece un comportamento migliore sempre. Senza processi, senza steccati, dando ad ognuno la stessa dignità di argomentare.
Voi questo non lo fate mai, prima sparate ad alzo zero, poi dopo magari sono io il bravo ad alzare il livello........meditate gente meditate !!

Ciao
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Messaggioda vignadelmar » 24 lug 2007 09:32

M. de Hades ha scritto:L'esistenza di uno studio di zonazione della Franciacorta è cosa ben nota, almeno a chi sta nel settore.
Secondo me, tuttavia, il punto non è "quanto" le zone della Franciacorta siano più o meno vocate, ma piuttosto come i produttori siano in grado di utilizzare tale studio, rendendolo un utile strumento per migliorare le proprie cuvée, creando vino più complessi, sfaccettati ed interessanti.





Eh no !!!


Non cambiamo le carte in tavola !!

Il tema in discussione era la vocazione della Franciacorta !!!!!!!!!!!!!

Svicolare adesso è puerile ed ingiusto.

Se invece vogliamo allargare il discorso ben venga.

Ciao
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Messaggioda Dudley » 24 lug 2007 09:32

vignadelmar ha scritto:Sarà aria ma è aria scritta !! Per giunta da persone di valore !!



Anche Magdi Allam è giornalista e saggista di valore però, per te, è solo un reazionario.

Dall'alto della tua esperienza, o se non altro dall'alto del buon senso, dovresti sapere che per giudicare un prodotto non è razionale adagiarsi su quanto il produttore stesso ci dice.

Non credo che se tu dovessi comprarti una Fiat sceglieresti di informarti da un concessionario Fiat o attraverso la brochure Fiat.

Ancora una volta, la tua logica è capziosa: portami per favore un articolo che non rechi l'effige del consorzio o di un produttore franciacortino che possa attestare la bontà di quanto da riportato.

Per ora, stai rigirando la cacca con il bacchetto e inizio a sentire una certa puzza.
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Messaggioda vignadelmar » 24 lug 2007 09:35

Dudley ha scritto:
vignadelmar ha scritto:Sarà aria ma è aria scritta !! Per giunta da persone di valore !!



Anche Magdi Allam è giornalista e saggista di valore, però per te, è solo un reazionario.

Dall'alto della tua esperienza, o se non altro dall'alto del buon senso, dovresti sapere che per giudicare un prodotto non è razionale adagiarsi su quanto il produttore stesso ci dice.

Non credo che se tu dovessi comprarti una Fiat sceglieresti di informarti da un concessionario Fiat o attraverso la brochure Fiat.

Ancora una volta, la tua logica è capziosa: portami per favore un articolo che non rechi l'effige del consorzio o di un produttore franciacortino che possa attestare la bontà di quanto da riportato.

Per ora, stai rigirando la cacca con il bacchetto e inizio a sentire una certa puzza.




NO !!!!!!!!!

A questo punto sei tu che devi portare, esibire uno studio scientifico, fatto da eminenti personalità che dica il contrario di quanto affermato dallo studio scientifico da me citato !!

A meno che tu non dica apertamente che i dati in esso citati sono falsi, parzialmente falsi, frutto di una commistione economica fra chi lo studio lo ha commissionato e chi lo ha eseguito.

Fareste meglio a smettere di arrampicarvi sugli specchi e.........

Ciao
Ultima modifica di vignadelmar il 24 lug 2007 09:36, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Dudley » 24 lug 2007 09:35

vignadelmar ha scritto:
M. de Hades ha scritto:L'esistenza di uno studio di zonazione della Franciacorta è cosa ben nota, almeno a chi sta nel settore.
Secondo me, tuttavia, il punto non è "quanto" le zone della Franciacorta siano più o meno vocate, ma piuttosto come i produttori siano in grado di utilizzare tale studio, rendendolo un utile strumento per migliorare le proprie cuvée, creando vino più complessi, sfaccettati ed interessanti.






Svicolare adesso è puerile ed ingiusto.




E' puerile argomentare una tesi con documenti e giudizi che provengono da persone/soggetti/enti che hanno come proprio interesse primario la promozione dello stesso vino e dello stesso territorio che è oggetto della discussione.

E' come andare sul sito di Gaja per avere la prova che i suoi vini siano buoni: che cazzo vuoi che ti dica?
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Messaggioda M. de Hades » 24 lug 2007 09:37

vignadelmar ha scritto:
M. de Hades ha scritto:L'esistenza di uno studio di zonazione della Franciacorta è cosa ben nota, almeno a chi sta nel settore.
Secondo me, tuttavia, il punto non è "quanto" le zone della Franciacorta siano più o meno vocate, ma piuttosto come i produttori siano in grado di utilizzare tale studio, rendendolo un utile strumento per migliorare le proprie cuvée, creando vino più complessi, sfaccettati ed interessanti.





Eh no !!!


Non cambiamo le carte in tavola !!

Il tema in discussione era la vocazione della Franciacorta !!!!!!!!!!!!!

Svicolare adesso è puerile ed ingiusto.


:? :? :?

vignadelmar ha scritto:Se invece vogliamo allargare il discorso ben venga.

Ciao


Forse, saltando un passaggio, ci siamo arrivati..... :)
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vignadelmar
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Messaggioda vignadelmar » 24 lug 2007 09:38

Dudley ha scritto:
vignadelmar ha scritto:
M. de Hades ha scritto:L'esistenza di uno studio di zonazione della Franciacorta è cosa ben nota, almeno a chi sta nel settore.
Secondo me, tuttavia, il punto non è "quanto" le zone della Franciacorta siano più o meno vocate, ma piuttosto come i produttori siano in grado di utilizzare tale studio, rendendolo un utile strumento per migliorare le proprie cuvée, creando vino più complessi, sfaccettati ed interessanti.






Svicolare adesso è puerile ed ingiusto.




E' puerile argomentare una tesi con documenti e giudizi che provengono da persone/soggetti/enti che hanno come proprio interesse primario la promozione dello stesso vino e dello stesso territorio che è oggetto della discussione.

E' come andare sul sito di Gaja per avere la prova che i suoi vini siano buoni: che cazzo vuoi che ti dica?




Ma quanto è carino questo bel bambinone, sbatte i piedi per terra e non si da pace da quando gli si è rotto il giocattolino !!

Tanta è la rabbia che l'ha fatta addosso e sente una certa puzza !!

:evil: :evil: :evil:


.
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Messaggioda M. de Hades » 24 lug 2007 09:41

Sono abbastanza d'accordo con vigna che uno studio scientifico di zonazione debba essere considerato con serietà e non come un mero strumento di marketing.
Però, di per se sola, una zonazione non è garanzia di qualità ed è questa che, in Franciacorta, in molti casi, sembra latitare.
O almeno la sua costanza.
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Messaggioda gremul » 24 lug 2007 09:43

Cosa viene fuori da questo corposo e poderoso studio sulla Franciacorta?

Che la Franciacorta è divisa in sei Unità vocazionali differenti, queste compongono la "Carta Vocazionale della Franciacorta DOCG".

Ognuna di queste Unità vocazionali è differente dalle altre per:

caratteristiche dei suoli

aspetti vegeto produttivi

aspetti qualitativi

vino: profilo sensoriale.



Quindi senza scendere nel dettaglio di ogni singola "Unità vocazionale" e senza studiare nel suo complesso la "Carta Vocazionale della Franciacorta DOCG" si può riassumere il tutto dicendo che a seconda di dove si coltiva l'uva in Franciacorta si hanno per risultato delle uve con delle caratteristiche molto differenti.
Quindi delle sei "Unità vocazionali" alcune sono, detto volgarmente, miglior ed altre peggiori.


Luciano non volevo più intervenire però perdonami: questo dimostra che la Franciacorta è una zona particolarmente vocata per le bollicine??
Non mi pare proprio, dimostra (forse) che si possono ottenere vini differenti ma da qui a dire che siano di alta qualità e che il suolo sia particolarmente vocato ce ne passa. Permettimi!
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
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Messaggioda Dudley » 24 lug 2007 09:43

vignadelmar ha scritto:
Dudley ha scritto:
vignadelmar ha scritto:
M. de Hades ha scritto:L'esistenza di uno studio di zonazione della Franciacorta è cosa ben nota, almeno a chi sta nel settore.
Secondo me, tuttavia, il punto non è "quanto" le zone della Franciacorta siano più o meno vocate, ma piuttosto come i produttori siano in grado di utilizzare tale studio, rendendolo un utile strumento per migliorare le proprie cuvée, creando vino più complessi, sfaccettati ed interessanti.






Svicolare adesso è puerile ed ingiusto.




E' puerile argomentare una tesi con documenti e giudizi che provengono da persone/soggetti/enti che hanno come proprio interesse primario la promozione dello stesso vino e dello stesso territorio che è oggetto della discussione.

E' come andare sul sito di Gaja per avere la prova che i suoi vini siano buoni: che cazzo vuoi che ti dica?




Ma quanto è carino questo bel bambinone, sbatte i piedi per terra e non si da pace da quando gli si è rotto il giocattolino !!

Tanta è la rabbia che l'ha fatta addosso e sente una certa puzza !!

:evil: :evil: :evil:


.


Hai senz'altro ragione, da persone intelligente e moderata quale sei.

Mi scuso per l'intromissione.
Roberto Dal Ponte
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Messaggioda Alberto » 24 lug 2007 09:43

vignadelmar ha scritto:Sarà aria ma è aria scritta !! Per giunta da persone di valore !!

Caro Paolo72 la tua boria e la tua saccenza non anno limiti, per contestare uno studio scientifico ci vuole un altro studio scentifico, non bastano i tuoi slogan e parole gonfie d'aria !!

E' troppo comodo adesso chiedere a me di esibire la documentazione.......anzichè attaccarmi potevate cercarla voi !!

Inoltre voi sapientoni, così preparati avreste dovuto sapere che in Franciacorta era stata fatta una zonazione vocazionale e che magari era logico parlare di zone della Franciacorta poco vocate. Invece tutti in coro come un branco di pecore beelanti a dire che la Franciacorta tutta fosse poco vocata !!

Andate e studiate, se non avete niente da eccepire a quanto io ho riportato dello studio potreste signorilmente chiedere scusa al sottoscritto per il trattamento ricevuto ed altrettanto signorilmente ammettere che forse vi eravate sbagliati.

Ciao

Caro Luciano, non prendertela a male, forse sei tu quello che non ha eccezionalmente chiaro quale sia il significato esatto di "zona vocata" alla vitivinicoltura.
La vocazione di un'area NON deriva dal fatto che lì si produca storicamente vino, dato che storicamente il vino nel nostro paese si è prodotto praticamente dovunque. Altrimenti, ti direi che sono vocatissime le isole della Laguna di Venezia, o il contado di Feltre, luoghi che durante la Serenissima erano tutti un vigneto.
Non sono un esperto di pedo-climatologia, ma mi sento di azzardare :wink: che il tenore di acidità dell'uva a maturazione fisiologica sia più alto nella Champagne che in Franciacorta. E questo è un fatto, cioè che dalle parti del Sebino siano costretti ad anticipare la raccolta per salvaguardare l'acidità.
C'è poi una questione più strettamente pedologica, ovvero se per produrre i vini base per uno spumante siano più favorevoli suoli argollosi e sottosuoli morenici, o suoli gessosi.
Fermo restando che si prenda come modello di eccellenza quello costituito dalla Champagne... :lol:
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