Messaggioda www.vdv-vinodivino.com » 04 mar 2021 21:57
Ciao a tutti,
da anni oramai non scrivo più di vino, in generale ma sopratutto dei miei vini.
Il mio ruolo di commerciante non mi fa sentire libero di poter esprime liberamente la mia opinione di grande appassionato e bevitore quale sono.
Stimolato da più persone, ma in particolare dal grande Marco (alias Vinogodi) per il quale nutro immensa stima e considerazione, mi sono deciso nel raccontarvi come è nata e cosa rappresenta per me la Cuvée 10.05 la Cinquantième 2012 extra brut
Innanzitutto perchè “10.05 La Cinquantième”
10 - sono gli anni che mio figlio David ha compiuto nel 2020
05 - (50 girato ) i 50 anni che ho compiuto nel 2020
Da qua La Cinquantième....
Millesimato 2012 - Dosaggio Zero
Tirage Marzo 2013
Degorgement Aprile 2020
Uvaggio:
50% Pinot Noir
25% Pinot Meunier
25% Chardonnay
Anche se ho sempre interagito con i miei vari produttori nella produzione e selezione delle cuvée, un mio champagne non ero mai riuscito a farlo prima d' ora.
Dopo la nascita di David nel settembre 2010, ho sentito il desiderio di creare una cuvée per lui, non un etichetta da applicare ad una bottiglia ma una vera e propria cuvée con le caratteristiche e le peculiarità che desideravo e che cerco in uno champagne .
Nel settembre 2010 nasce appunto David, per questo motivo non ho potuto seguire ne la vendemmia ne le creazioni delle masse.
La vendemmia 2011 purtroppo non è stata delle migliori, ma soprattutto non ho trovato nell' annata le caratteristiche per poter fare la mia cuvée quindi, nonostante mi sia impegnato al massimo, il progetto ahimè è stato rimandato.
Arriva la vendemmia 2012, a mio parere la migliore che io abbia mai vissuto; si ok qualcuno di voi mi direbbe la 2002, altri la 2008, etc etc
Personalmente reputo la 2012 migliore perchè l' annata è trascorsa senza ne alti ne bassi ( esempio la 2002 è stata fantastica causa la gelata di marzo che ha ridotto sensibilmente la produzione ) ma perfetta e lineare , di conseguenza le piante hanno vissuto serene ed hanno creato i frutti nella condizione migliore , per questo per me la 2012 è la massima espressione dello champagne .
Fin dai primi assaggi avevo capito che era l' anno giusto, dovevo solo decidere che uvaggio fare, in purezza o no? utilizzo i 3 vitigni o solo 2 ? Di una cosa ero certo, non avrei mai fatto solo chardonnay.
Dopo parecchi assaggi e valutazioni , ho avuto la possibilità di attingere ad una piccolissima massa di Pinot Noir da vecchia vigna, ( 200 litri circa ) una vigna centenaria oramai ai limiti minimi produttivi, ma tanto tanto magica.....
Aggiungerci 1/4 di Chardonnay anch'esso da vecchia vigna ed 1/4 di Pinot Menunier, splendidamente rappresentativo della Valle della Marne, è venuto naturale: avevo creato il mio champagne , la mia cuvee!!!
Questo accadeva nel febbraio del 2013
Il primo assaggio da bottiglia sui lieviti l' ho fatto nell' estate del 2015, purtroppo ebbi la mia prima delusione, il vino le aveva tutte: era acido, aspro, amaro, imbevibile e maledettamente cattivo.
Riassaggiai il vino la primavera del 2016, era la copia del vino che avevo provato l' anno prima, seconda vera delusione ed iniziai seriamente a preoccuparmi.
Terzo assaggio novembre 2016: la sensazione era che il vino stesse cambiando, ma tutte le sensazioni negative erano ben presenti, oramai ero rassegnato e poi ero concentrato al lavoro di Natale che oramai era alle porte.
Nell' estate del 2017 provo per la quarta volta il vino, quando realmente le speranze d' aver creato qualcosa di interessante erano al lumicino, che succede? Il vino ha subito un cambiamento: è sempre amarissimo, acido aspro e scomposto ma decisamente migliore , il cambiamento mi ha fatto ritornare almeno la speranza.
Riassaggio il vino 2 volte nella primavera del 2018 a distanza di 1 mese circa; questi 2 assaggi mi hanno rassicurato , il vino è cambiato radicalmente , ora finalmente l’ acidità c’e’ ma non è fastidiosa, la sapidità e la mineralità è ben presente ,sento il gesso , l’ amaro che ho sempre odiato nello champagne è sparito, addirittura percepisco dei sentori floreali molto interessanti. Sono contentissimo, ora ho una certezza: è solo questione di tempo …..
Nell’ autunno del 2018 il vino ha subito un’ulteriore miglioramento, sono gasatissimo ed entusiasta, non sto nella pelle dalla felicità, a tal punto da iniziare a pensare alla data della sboccatura, tra l’altro avevo già superato il termine minimo che mi ero prefissato dei 60 mesi sui lieviti .
Dopo vari ragionamenti e riflessioni decido di fare la sboccatura nella primavera del 2019, penso che 72 mesi sui lieviti sono sufficienti; l’ idea a questo punto è lasciare riposare il vino 6 mesi dopo la sboccatura prima di iniziare ad apprezzarlo .
Peccato che il vino ha fatto un passo indietro , anzi due passi indietro o forse tre!!!
Rimando la sboccatura a data da destinarsi.
Non ci penso più fino dicembre del 2019, nel periodo prenatalizio bevo 1 bottiglia, mi piace tantissimo , è acido come lo desidero e come piace a me, è sapidissimo e minerale , una lama di coltello , secchissimissimo.
Ma non solo, finalmente i lieviti si sentono , eccome se si sentono …. profumi di pane tostato e panettone , noccioline tostate… fiori, tanti fiori….
Dopo un paio di bottiglie bevute nel gennaio 2020 decido di fare la sboccatura fine marzo primi di aprile; ora tutte le mie energie sono destinate al dosaggio…
E’ stata veramente una scelta difficile, sofferta e credetemi, coraggiosa.
Ha scelto il cuore non la mente
Dosaggio ZERO!!!!
Sboccatura effettuata il 3 Aprile 2020, quindi 84 mesi sui lieviti
Visto l’ anno 2020 è stato molto facile dare quel nome alla cuvée
A maggio apro la prima bottiglia, sono davvero curioso non sto nella pelle.
Qualcosa non va, prevale l’ acido ed il sentore di mela verde, la bolla finissima nel bicchiere sparisce, non capisco cosa sta succedendo… Voglio rifletterci
Nell’ arco del mese ne apro altre, mi rendo conto che sta migliorando di giorno in giorno, capisco che la sboccatura ed il trasporto ha scosso il vino, deve riposare!
In giugno e luglio bevo qualche bottiglia , una più buona dell’ altra , il vino sta progressivamente migliorando.
Ma è con la fine dell’ estate che lo champagne ha subito un cambiamento importante e radicale.
Ora lo champagne ha una sua personalità ben espressa, sono felicissimo perchè è realmente ciò che desideravo.
Sono orgoglioso gasato ed entusiasta , c’e’ l’ ho fatta!!!
Non è per niente uno champagne facile da bere, sicuramente per apprezzarlo bisogna aver un palato predisposto ed allenato.
Questa cuvée è unica e non sarà mai più riprodotta
Le bottiglie prodotte sono 480
120 le ho messe via per David, 120 destinate al mio consumo personale le altre sono a disposizione
Questo champagne non è stato creato per business, ma per passione, per scommessa con me stesso e per lasciare un segno e qlc bottiglia unica e memorabile a mio figlio David
Mi scuso se vi ho annoiato con queste memorie
Vi garantisco che non ho fatto questo post per promuovere questo vino.
Concludo nel ringraziare la famiglia Olivier e ahimè mia moglie che mi è sempre stata vicina in tutte le pazzie che ho fatto (tanto non leggerà mai)
Un abbraccio a tutti
Davide
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