Le bevute di aprile 2024

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Ludi
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda Ludi » 26 apr 2024 18:23

fesposti ha scritto:Vi leggo sempre volentieri e partecipo poco per direi pigrizia. Ecco quindi che mi rifaccio del tempo perduto descrivendo alla buona alcune bocce bevute nel corso degli ultimi mesi:


Cote Rotie Trilogia LaLaLa 2005
Degustazione della trilogia 2005 nel marzo 2024. Vini che richiamano molto l apotenza e classe di Ampuis ma sono ovviamente , se possibile, ancora piu' complessi e monumentali.
Ci han messo ore per aprirsi ma forse ancora troppo giovani per faren uscire fuori tutte le sfaccettature. La Mouline ha mostrato la classe quasi borgognona, La Landonne la balsamicita' quasi bordolese e La Turque la selvaticita' animalesca del Rodano. Finali interminabili per le tre. Provare per credere.


complimenti anzitutto per le bevute!!
I Lala 2005 sono, effettivamente, dei monumenti, e si affacciano ora al plateau di maturità. Per me tra cinque anni, ma ancor più tra dieci, saranno sublimi, anche se la magia della 1999 (per non parlare della 1978) rimarrà probabilmenet ineguagliata.
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Wineduck
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda Wineduck » 26 apr 2024 18:53

Ludi ha scritto:
fesposti ha scritto:Vi leggo sempre volentieri e partecipo poco per direi pigrizia. Ecco quindi che mi rifaccio del tempo perduto descrivendo alla buona alcune bocce bevute nel corso degli ultimi mesi:


Cote Rotie Trilogia LaLaLa 2005
Degustazione della trilogia 2005 nel marzo 2024. Vini che richiamano molto l apotenza e classe di Ampuis ma sono ovviamente , se possibile, ancora piu' complessi e monumentali.
Ci han messo ore per aprirsi ma forse ancora troppo giovani per faren uscire fuori tutte le sfaccettature. La Mouline ha mostrato la classe quasi borgognona, La Landonne la balsamicita' quasi bordolese e La Turque la selvaticita' animalesca del Rodano. Finali interminabili per le tre. Provare per credere.


complimenti anzitutto per le bevute!!
I Lala 2005 sono, effettivamente, dei monumenti, e si affacciano ora al plateau di maturità. Per me tra cinque anni, ma ancor più tra dieci, saranno sublimi, anche se la magia della 1999 (per non parlare della 1978) rimarrà probabilmenet ineguagliata.


Mi unisco ai complimenti a Francesco per le bellissime bottiglie stappate, fra cui tanto Rodano di qualità, e le utilissime note che si è preso la briga di inserire. Almeno dei top wines fallo più spesso e non seguire il mio personale pessimo esempio... :P
A Giuliano invece dico: ok tutte le annate che hai messo ma sui quei tre ragazzacci credo che il tritico 1988-89-90 sarà difficilmente raggiungibile almeno dai vini già prodotti. La 1988 in particolare sfiora davvero la prefezione enoica, uno dei più grandi vini del creato... :D
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda mattiave » 26 apr 2024 20:25

Buvoli Tre metodo classico: sempre un'ottimo prodotto ad un prezzo giusto. Teso e dinamico nel bicchiere, difficilmente delude. Bevuto dopo uno champagnino di Selosse-Pajon (Souvenir) non c'è dubbio sulla preferenza verso i colli vicentini.

Villa Diamante, Clos d'Haut 2013: stu-pen-do. I vini di Villa Diamante vanno aspettati, non c'è storia. Ripagano la pazienza con gli interessi. Grande finezza, camomilla e fieno al naso. Sorso elegante. Che bello, peccato avere poco o nulla in cantina, perchè a quel prezzo....

Domaine Labet, Lias 2020: solito campione che urla "Jura!" con il megafono. Cambia la parcella, cambia l'annata, ma Labet non ne sbaglia una. Giovane? Forse, ma già perfettamente godibile. Dopo un pò di tempo di relax nel bicchiere ho notato una incredibile (ed imprevedibile) somiglianza (solo al naso) tra Labet e Clos d'Haut. La bocca ovviamente altra storia.
Nota a parte per un abbinamento nato senza senso che mi ha fatto letteralmente volare: arrosticini di Pecora e Labet. Capisco che sia stupido anche solo pensarlo, ma vi garantisco che la commistione - chiaramente non programmata - era qualcosa di così perfetto che mi ha lasciato sbalordito.

Domaine Labet, Vin Jaune 2010: difficile descriverlo, almeno per me. Non ho confidenza con le ossidazioni così estreme e i vini ossidati a questo livello non riesco a farmeli piacere. Ho percepito una lunghezza tendente all'infinito, ma un vino che non da piacevolezza ad ogni sorso non riesco ancora ad apprezzarlo. Considerato il prezzo, credo che nei prossimi 30 anni li lascerò volentieri ad altri.
Tentativo di abbinamento con un Comtè 24 mesi fallito in pieno. (Come mai così pochi parlano del Comtè che io trovo uno dei formaggi più buoni al mondo?)

Barraco, Altogrado (grillo): un naso molto ossidato che non si discosta moltissimo dal Vin Jaune. Cambia la lunghezza, su cui Labet non ha rivali, ma le sensazioni, in realtà, non son così diverse. E' un vino che necessità dell'abbinamento giusto e di un mezzo calice una volta ogni tanto. Per quello che costa può anche starci, a differenza di Labet che non riesco proprio a salvare, molto probabilmente per mia ignoranza.
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda Ludi » 27 apr 2024 06:55

Wineduck ha scritto:A Giuliano invece dico: ok tutte le annate che hai messo ma sui quei tre ragazzacci credo che il tritico 1988-89-90 sarà difficilmente raggiungibile almeno dai vini già prodotti. La 1988 in particolare sfiora davvero la prefezione enoica, uno dei più grandi vini del creato... :D


mi fai venire un'immensa invidia, perché non l'ho mai bevuto.... :oops:
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda fesposti » 27 apr 2024 09:16

Grazie! dimenticai queste due bombette bevute a marzo:
Sori' Tildin 1996 Gaja
Colore Rubin carico, tendente al granato/aranciato, al naso esplode subito la sua freschezza e balsamicita' con note cedrate e di eucalipto, poi vengono i fruttino rossi e di bosco, i fiori come violetta e petali di rosa, vira ancora verso il muschio, i funghi porcini e il sottobosco fangoso e terroso. Al palato sussurra perfezione con spalla acida a supportare una bella freschezza coadiuvata da trama tannica fine ma ben presente. Improvvisamente pero' si siede e smette di pompare profumi e aromi...Peccato , andava finita in meno di un'ora per mantenere un ricordo vicino alla perfezione.
Echezeaux GC "Clos Frantin" 2005 A. Bichot. Aperta insieme al Gaja di cui sopra. Inizialmente si fa martellare pesantemente dal nebbiolone. Esce con un colore rubino abbastanza carico ma limpido. Al naso esce subito l'amarena cotta, un po' inaspettata, poi melograno , cedro e arrivano i fruttini rossi e le note floreali coadiuvate da sottobosco , cuoio e mentuccia. Al sorso e bello presente, sapido e potente con acidita' spiccata che non fa sentire il tanino ancora spigoloso , gran beva davvero. Centro bocca fruttato eucaliptato croccantissimo. Dalla sua ha che continua a cambiare nel bicchiere e alla distanza ne esce in pareggio con il piu' blasonato nebbiolo.
Ultima modifica di fesposti il 27 apr 2024 14:51, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda lafacciazza » 27 apr 2024 10:15

l'oste ha scritto:
lafacciazza ha scritto:
dani23 ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:Ho inteso bene? Un Auslese completamente secco e con 12 gradi?

Confermo, ne ho comprate alcune casse al mercatino di Acerra la settimana scorsa :lol: :lol: :lol:


Per quello che vale di Auslese trocken ne ho bevuti parecchi e ne ho ancora diversi in cantina. Sono rari ma esistono anche se in genere hanno un grado alcolico piu' alto di 12 gradi. Auslese indica il grado di maturita' dell'uva.
l'ultimo da me bevuto e' stato poco tempo fa e' stata un Riesling 85 Bacharacher Schloss Stahleck di Toni Jost. Purtroppo non riesco a caricare le foto. Vino strepitoso. Ancora fresco
Oggi comunque con la creazione di Erstes e Grosses Gewächs viense scoraggiato l'uso contemporaneo di auslese e trocken nella stessa etichetta.
Just my 2 cents

Ciao Roberto, è sempre bello leggerti.
I tuoi 2 cents sul vino valgono 2 billions.
Devo proprio mettere in conto di venire a Malta, mea culpa una delle poche isole mediterranee "grandi" che non ho visitato (la Grecia e i suoi micro atolli non vale perché, come dice Bisio in quella canzone molto divertente, "ma quante caxxo di isolette ha questa Grecia").


mitico Bisio!
Caro Andrea
Sarebbe oltremodo bello se finalmente ci si potesse incontrare. Oramai limito le bevute. Ma quando sono con qualche amico che apprezza, le bottiglie buone saltano fuori
:D
L'invito è sempre valido. Il vino c'è. Un paio di chitarre e il piano, a casa ci sono pure. Magari ci scappa una piccola jam con Ol 55 o Downtown train :wink:
Roberto Andrea Balbo

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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda Kalosartipos » 27 apr 2024 16:56

lafacciazza ha scritto:
dani23 ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:Ho inteso bene? Un Auslese completamente secco e con 12 gradi?

Confermo, ne ho comprate alcune casse al mercatino di Acerra la settimana scorsa :lol: :lol: :lol:


Per quello che vale di Auslese trocken ne ho bevuti parecchi e ne ho ancora diversi in cantina. Sono rari ma esistono anche se in genere hanno un grado alcolico piu' alto di 12 gradi.

Se leggo Auslese, penso ad una tipologia; Auslese Trocken è un'altra, che pure io ho bevuto e qualche bottiglia sta nella mia cantina...
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda zampaflex » 27 apr 2024 20:03

I miei sinceri complimenti a Pierre Ménard per la maestria con cui ha centellinato maturità, durezze e residuo del suo Clos des Mailles 2020. Ci sono tutti i tratti caratteristici dello chenin, resi più gentili e aggraziati da quel mix di dolcezza e frutto che sono realmente difficili da desiderare, più che da ottenere.

:D :D :D :) ++
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda Wineduck » 27 apr 2024 20:10

zampaflex ha scritto:I miei sinceri complimenti a Pierre Ménard per la maestria con cui ha centellinato maturità, durezze e residuo del suo Clos des Mailles 2020. Ci sono tutti i tratti caratteristici dello chenin, resi più gentili e aggraziati da quel mix di dolcezza e frutto che sono realmente difficili da desiderare, più che da ottenere.

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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda bobbisolo » 27 apr 2024 21:29

Wineduck ha scritto:
zampaflex ha scritto:I miei sinceri complimenti a Pierre Ménard per la maestria con cui ha centellinato maturità, durezze e residuo del suo Clos des Mailles 2020. Ci sono tutti i tratti caratteristici dello chenin, resi più gentili e aggraziati da quel mix di dolcezza e frutto che sono realmente difficili da desiderare, più che da ottenere.

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produttore in hype ma penso assolutamente meritato
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda zampaflex » 27 apr 2024 21:30

bobbisolo ha scritto:
Wineduck ha scritto:
zampaflex ha scritto:I miei sinceri complimenti a Pierre Ménard per la maestria con cui ha centellinato maturità, durezze e residuo del suo Clos des Mailles 2020. Ci sono tutti i tratti caratteristici dello chenin, resi più gentili e aggraziati da quel mix di dolcezza e frutto che sono realmente difficili da desiderare, più che da ottenere.

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Una volta tanto, direi proprio di si, almeno per questa bottiglia.
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda ferrari federico » 27 apr 2024 21:43

Prima tornata annuale per lo smokefire: costata tomahawk irlandese grigliata a 280+200 gradi con affumicatura media (ontano): quasi 35 minuti di cottura ai 54 gradi interni e dieci minuti di rest.
Lampone, cuoio e tabacco biondo per un vino da una delle vigne MGA del Barolo più classiche e conosciute, i Cannubi, in una grande annata, per un produttore non “di punta” ma evidentemente in linea con il livello qualitativo ormai raggiunto dai vini delle Langhe, ormai al top della produzione mondiale, del tutto alla pari con i grandi francesi.
Il vino in questione è il Barolo Cannubi 2019 di Fratelli Serio e Battista Borgogno.
Quando ci si accosta a una vigna nota per la sua “finezza”, e in questo caso le premesse sono pienamente confermate, il problema è anche lessicale: cosa vuole dire “finezza” nel mondo del vino?
Qualcuno intende un vino “fine” come fosse un vino “lieve”, giocato sulle sfumature piuttosto che sulla sostanza e sulla “ciccia”; altri ritengono che la finezza di un vino consista nella complessità, nella struttura o nella consistenza…
Eppure ci sono vini buonissimi, complessi, variegati, strutturati che hanno mille qualità ma non (in particolare) la finezza. Ci sono vini ricchi di sfumature che hanno mille altre qualità ma non (in particolare) la finezza.
La finezza in un vino, a mio parere, consiste nella sua capacità di evocare sensazioni non (solo) carnose ma anche intellettuali; sono vini che sono in grado di accompagnare piatti semplici e piatti complessi arricchendoli di nuances e di interesse.
I Cannubi, quasi sempre, riescono nel gioco: sono vini fini per eccellenza e riescono a nobilitare qualsiasi pietanza, anche una “semplice” bistecca (buonissima!) come questa.
Questo Cannubi dei Borgogno “meno famosi”, merito anche dell’annata, riesce nello scopo alla perfezione: l’affumicato della costata si accoppia perfettamente con il tannino levigato dai riflessi empireumatici e cuoiati del vino.
Rubino - granata il colore, molto vivo; il bouquet, dopo un po’ di areazione, si apre a ventaglio con aromi fruttati e un fondo di cuoio e liquirizia.
Già pronto da bere ora, con una entrata in bocca fruttata e fresca (nel senso AIS del termine) e un retrobocca persistente e molto complesso, minerale, animalico e, come si detto sopra, con sfumature empireumatiche.
93/100 il mio voto.
Trabateo
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda Trabateo » 29 apr 2024 23:25

Colpaola - Verdicchio di Matelica - 2022
Chabliseggia nei profumi minerali.
In bocca entra con frutta gialla dolce...ed è più ciccio di uno chablis...alla lunga esce poi anche il minerale.
Il ragazzo è giovane e può solo che migliorare, dopo il Collestefano assaggiato alla bicchierata con le bottiglie alluvionate di RolandSon, penso proprio che a Matelica ci sia un tesoro tutto da scoprire.
Piaciutissimo e poi del rapporto q/p ne vogliamo parlare?! :mrgreen:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda ORSO85 » 29 apr 2024 23:26

Trabateo ha scritto:Colpaola - Verdicchio di Matelica - 2022
Chabliseggia nei profumi minerali.
In bocca entra con frutta gialla dolce...ed è più ciccio di uno chablis...alla lunga esce poi anche il minerale.
Il ragazzo è giovane e può solo che migliorare, dopo il Collestefano assaggiato alla bicchierata con le bottiglie alluvionate di RolandSon, penso proprio che a Matelica ci sia un tesoro tutto da scoprire.
Piaciutissimo e poi del rapporto q/p ne vogliamo parlare?! :mrgreen:


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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda zampaflex » 02 mag 2024 12:15

Bevute finali del mese scorso.

Tiziano Grasso - Barolo Briccolina 2016
Parte serioso, chiuso, ci mette due giorni per riaprirsi ed allora espone godereccio frutto (ciliegia e lampone) sopra un letto di balsamici eleganti. Tannino ancora robusto, buon equilibrio, buona persistenza, buon rapporto col prezzo pagato.
:D :D :D :) ++

Lunae - Vermentino etichetta nera 2019
La selezione rende bene nelle annate giuste, con quel plus di maturazione che piace al Bosoni, mentre fatica in quelle più calde. Cedro, ananas e ginestra, timo e macchia mediterranea per un sorso ovviamente glicerico, col grasso che va sopra a freschezza e sapidità ma senza appesantire troppo (stile bianchi friulani di pianura per intenderci). Qualche amaro fine in retro. Gradevole, saporito, non abbinare con piatti che comandano acidità: messo su asparagi e uova per esempio si è difeso bene.
:D :D :D :) ++

Foillard - Morgon Cuvée Corcelette 2017
Appena stappato temevo per il lavandino, sentendo qualche accenno di topismo e succhi gastrici. Per fortuna si è ripulito velocemente. Più floreale che fruttato, corpo leggero, chiusura abbastanza veloce. Non è il suo top ma non è nemmeno un vino che regga il peso del blasone del produttore. Un po' anonimo. EDIT: sembra più un Dolcetto storto...
:D :D :D ++
Ultima modifica di zampaflex il 03 mag 2024 20:05, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda Nexus1990 » 02 mag 2024 12:39

zampaflex ha scritto:Bevute finali del mese scorso.

Tiziano Grasso - Barolo Briccolina 2016
Parte serioso, chiuso, ci mette due giorni per riaprirsi ed allora espone godereccio frutto (ciliegia e lampone) sopra un letto di balsamici eleganti. Tannino ancora robusto, buon equilibrio, buona persistenza, buon rapporto col prezzo pagato.
:D :D :D :) ++

Lunae - Vermentino etichetta nera 2019
La selezione rende bene nelle annate giuste, con quel plus di maturazione che piace al Bosoni, mentre fatica in quelle più calde. Cedro, ananas e ginestra, timo e macchia mediterranea per un sorso ovviamente glicerico, col grasso che va sopra a freschezza e sapidità ma senza appesantire troppo (stile bianchi friulani di pianura per intenderci). Qualche amaro fine in retro. Gradevole, saporito, non abbinare con piatti che comandano acidità: messo su asparagi e uova per esempio si è difeso bene.
:D :D :D :) ++

Foillard - Morgon 2017
Appena stappato temevo per il lavandino, sentendo qualche accenno di topismo e succhi gastrici. Per fortuna si è ripulito velocemente. Più floreale che fruttato, corpo leggero, chiusura abbastanza veloce. Non è il suo top ma non è nemmeno un vino che regga il peso del blasone del produttore. Un po' anonimo.
:D :D :D ++

Personalmente ritengo Foillard produttore ampiamente sopravvalutato: puzza spesso, e quando non puzza non è che dalla bottiglia esca il genio della lampada. Può essere buono, ma nella mia esperienza non più buono dei vini di tanti altri produttori del Beaujolais, che mediamente costano anche meno. Poi mi dicono che il 3.14 è buonissimo, ma vedo da una rapida ricerca che costa più di 100€, ovvero più del triplo dei top, quindi se qualche amico generoso non me lo offre penso che morirò con l’atroce dubbio che il 3.14 di Foillard sia il più grande Beaujolais mai prodotto
P.S. Aggiungo che spendere più di 30€ per un Beaujolais, considerando i grandi vini che ci sono entro i 30€, sia una pratica immorale. Gli stessi vini di Desjournais, pure ottimi, per me non valgono lontamente i 50/60€ che chiede per una boccia
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda maxer » 02 mag 2024 13:41

Nexus1990 ha scritto:
... Personalmente ritengo Foillard produttore ampiamente sopravvalutato: puzza spesso, e quando non puzza non è che dalla bottiglia esca il genio della lampada. Può essere buono, ma nella mia esperienza non più buono dei vini di tanti altri produttori del Beaujolais, che mediamente costano anche meno. Poi mi dicono che il 3.14 è buonissimo, ma vedo da una rapida ricerca che costa più di 100€, ovvero più del triplo dei top, quindi se qualche amico generoso non me lo offre penso che morirò con l’atroce dubbio che il 3.14 di Foillard sia il più grande Beaujolais mai prodotto
P.S. Aggiungo che spendere più di 30€ per un Beaujolais, considerando i grandi vini che ci sono entro i 30€, sia una pratica immorale. Gli stessi vini di Desjournais, pure ottimi, per me non valgono lontamente i 50/60€ che chiede per una boccia

...
parole santissime !

dirò di più : celestiali :wink:
...
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda zampaflex » 02 mag 2024 14:23

Nexus1990 ha scritto:
zampaflex ha scritto:Bevute finali del mese scorso.

Foillard - Morgon 2017
Appena stappato temevo per il lavandino, sentendo qualche accenno di topismo e succhi gastrici. Per fortuna si è ripulito velocemente. Più floreale che fruttato, corpo leggero, chiusura abbastanza veloce. Non è il suo top ma non è nemmeno un vino che regga il peso del blasone del produttore. Un po' anonimo.
:D :D :D ++

Personalmente ritengo Foillard produttore ampiamente sopravvalutato: puzza spesso, e quando non puzza non è che dalla bottiglia esca il genio della lampada. Può essere buono, ma nella mia esperienza non più buono dei vini di tanti altri produttori del Beaujolais, che mediamente costano anche meno. Poi mi dicono che il 3.14 è buonissimo, ma vedo da una rapida ricerca che costa più di 100€, ovvero più del triplo dei top, quindi se qualche amico generoso non me lo offre penso che morirò con l’atroce dubbio che il 3.14 di Foillard sia il più grande Beaujolais mai prodotto
P.S. Aggiungo che spendere più di 30€ per un Beaujolais, considerando i grandi vini che ci sono entro i 30€, sia una pratica immorale. Gli stessi vini di Desjournais, pure ottimi, per me non valgono lontamente i 50/60€ che chiede per una boccia


A me un produttore con tendenze allo svacco e osannato dalle folle dei biopasdaran accende sempre un enorme prurito testicolare.
Il 3.14 lo bevvi una volta sola, anni fa, portato da amico; vino normale per Beaujolais con qualche lieve devianza.
A Desvignes sto qua gli può fare solo le pippe.
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda picenum » 02 mag 2024 19:02

.
Ultima modifica di picenum il 02 mag 2024 19:07, modificato 2 volte in totale.
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Re: Le bevute di aprile 2024

Messaggioda picenum » 02 mag 2024 19:06

picenum ha scritto:Foillard non lo definirei proprio in quel modo. è un produttore trasversale che piace un po' a tutte le tipologie di bevitori. e come tutti, ha legittimamente anche i suoi detrattori. per dire bevuto alla cieca 15gg fa il cote du py 19 e per due neofiti appena usciti dal corso fisar è stato il rosso più buono da loro mai bevuto (ovviamente nella brevissima carriera da bevitori appena iniziata).
discorso 3.14: il prezzo di questo vino non fa testo. purtroppo prodotto in poche annate le bottiglie sono pochissime. lo sfracelo dei social ha fatto il resto. è un vino (come molti) che costava il giusto. la 13 qui a roma si trovava a prezzi umani (chi comprava diretto lo prendeva a meno di 20€). la 16 poi era già aumentata ma si trovava anche sui 35€ (caves di listino ce l'aveva a 38). come dite voi, pazienza, si aggiungerà alla lista dei vini che non si compreranno più, in attesa che si rinormalizzi il tutto. semmai sarà.

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