Servizio da Report

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paperopap
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Servizio da Report

Messaggioda paperopap » 19 dic 2023 17:47

Interessante servizio di Report dell'altro ieri...
https://www.rai.it/programmi/report/inc ... bf951.html
Beppekk
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Re: Servizio da Report

Messaggioda Beppekk » 19 dic 2023 18:20

Io mi ci ritrovo abbastanza con questo articolo
https://www.gamberorosso.it/notizie/not ... ette-vino/

Certo che Report spesso mette insieme troppe cose... Che nel complesso mostrano un quadro peggiore di quello che è. Detto questo io sono un grande sostenitore di un etichetta con tutti gli ingredienti aggiunti ben elencati. Sai che sorprese con tanti che fanno i "vini naturali'.
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Ludi
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Re: Servizio da Report

Messaggioda Ludi » 19 dic 2023 19:13

L'indicazione dele informazioni nutrizionali e degli ingredienti aggiuntivi in etichetta avrà l'unico effetto di riorientare verso altre bevande (birra in primis) il consumatore di prodotti di fascia bassa e bassissima. Le ricadute sui consumatori di fascia medio-alta saranno praticamente nulle (qualcuno eviterà di comprare Romanée Conti scoprendo che fornisce 70 kcal per 100 ml?). A mio avviso, il nuovo Regolamento ha davvero poco senso.
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Re: Servizio da Report

Messaggioda vinogodi » 19 dic 2023 20:27

... 50% cose vere ma scontate e risapute , 35% voglia di far clamore e sensazionalismo su aspetti tecnici e tecnologici banali e di normale routine , 15% metterci peperoncino piccante solo perche' buttare merda fa audience... cosa giustissima? Legislazione da rivedere sull'etichettatura uniformandola a quella alimentare...
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Re: Servizio da Report

Messaggioda LibeDeOro » 20 dic 2023 10:52

Soliti mischioni di quei sorci di Report, che alludono, omettono, spiegano parzialmente, inseriscono il nome grosso per catturare l'attenzione che poi però, nel merito, non c'entra una fava.

Questo non è fare informazione, ma, come detto, "Ranuccio" & C. usano questi mezzucci non da oggi..

L'ho guardato a seguito della segnalazione di uno che di vino non ci capisce una mazza e il suo esordio è stato un susseguirsi di:
"hai visto? nel vino c'è tutto tranne che l'uva"
"anche Sassicaia!"
"c'è un vino diverso dentro due bottiglie con l'etichetta uguale!" (si riferiva a Col d'Orcia).

Oltre a dirgli, lì per lì e prima di aver visto Report, che sicuramente non c'aveva capito un cazzò, ho promesso che l'avrei un attimo istruito un poco sul vino e sulla comprensione della lingua italiana (perché se un disciplinare "ammette" una pratica, non è ovviamente detto che tutti se ne avvalgano).

Poi però beve i prosecchi della GDO e integrerò i miei insulti dicendo che deve stare contento, perché se fosse per me a chi beve quella merdà gli ci piscerei pure dentro.

Ciò detto, l'informazione seria e che tende appunto ad informare (e non a fare sensazionalismi) non è quella del prode Sigfrido.
"I vincenti trovano sempre una strada, i perdenti trovano sempre una scusa" JFK.
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Re: Servizio da Report

Messaggioda jcoltrane » 20 dic 2023 14:58

LibeDeOro ha scritto:
Poi però beve i prosecchi della GDO e integrerò i miei insulti dicendo che deve stare contento, perché se fosse per me a chi beve quella merdà gli ci piscerei pure dentro.



:D
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Re: Servizio di Report

Messaggioda Barda M. » 20 dic 2023 20:48

sinceramente, il metodo giornalistico di Report lascia un pò sconcertati. Il taglio è quello sensazionalistico, volto a rappresentare sostanzialmente un settore marcio, di delinquentelli, tutti uguali e affamati nel fregare il povero consumatore. Questa la morale del servizio.
Si lanciano al pubblico messaggi ambigui, con proiezione di etichette, tipo Sassicaia, Col'orcia, etc. seguite dalle spiegazioni su come si fa il vino con polverine industriali.
Sarebbe stato, a mio modesto parere, interessante, ad esempio, fare un servizio comparativo sui vini a 4 euro del supermercato e i vini fatti, invece, da produttori seri, per orientare i consumatori verso la qualità.
Ormai Report ha assunto il metodo Travaglio: tante piccole e isolate verità unite in una grande menzogna sparsa per interessi mediatici loro.
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Re: Servizio di Report

Messaggioda littlewood » 20 dic 2023 21:03

Barda M. ha scritto:sinceramente, il metodo giornalistico di Report lascia un pò sconcertati. Il taglio è quello sensazionalistico, volto a rappresentare sostanzialmente un settore marcio, di delinquentelli, tutti uguali e affamati nel fregare il povero consumatore. Questa la morale del servizio.
Si lanciano al pubblico messaggi ambigui, con proiezione di etichette, tipo Sassicaia, Col'orcia, etc. seguite dalle spiegazioni su come si fa il vino con polverine industriali.
Sarebbe stato, a mio modesto parere, interessante, ad esempio, fare un servizio comparativo sui vini a 4 euro del supermercato e i vini fatti, invece, da produttori seri, per orientare i consumatori verso la qualità.
Ormai Report ha assunto il metodo Travaglio: tante piccole e isolate verità unite in una grande menzogna sparsa per interessi mediatici loro.

Report e' quella m...di " falso quotidiano,, in salsa televisiva
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Re: Servizio di Report

Messaggioda Barda M. » 20 dic 2023 22:36

littlewood ha scritto:
Barda M. ha scritto:sinceramente, il metodo giornalistico di Report lascia un pò sconcertati. Il taglio è quello sensazionalistico, volto a rappresentare sostanzialmente un settore marcio, di delinquentelli, tutti uguali e affamati nel fregare il povero consumatore. Questa la morale del servizio.
Si lanciano al pubblico messaggi ambigui, con proiezione di etichette, tipo Sassicaia, Col'orcia, etc. seguite dalle spiegazioni su come si fa il vino con polverine industriali.
Sarebbe stato, a mio modesto parere, interessante, ad esempio, fare un servizio comparativo sui vini a 4 euro del supermercato e i vini fatti, invece, da produttori seri, per orientare i consumatori verso la qualità.
Ormai Report ha assunto il metodo Travaglio: tante piccole e isolate verità unite in una grande menzogna sparsa per interessi mediatici loro.

Report e' quella m...di " falso quotidiano,, in salsa televisiva


hai riassunto in una riga il mio pensiero, ma il ribrezzo che nutro per Travaglio, Scanzi e compagnia bella riempirebbe km di pagine....
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Re: Servizio da Report

Messaggioda paperopap » 21 dic 2023 13:39

https://www.gamberorosso.it/notizie/not ... esta-vino/

Qui il conduttore abbozza una difesa e rilancia...
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Re: Servizio da Report

Messaggioda bobbisolo » 21 dic 2023 14:18

mi viene da ridere a sentire l'esperto di vino... lo conoscete, sapete chi è? :D

anche Frescobaldi non ci fa una bella figura... ma fare intervistare un tecnico al suo posto invece? Oppure prepararsi un attimo meglio... imbarazzante quando gli fa la domanda sulle chips a cui ribatte subito che no, loro non le usano :lol:

al commerciante ci sarebbe da augargli i nas in negozio dall'altro ieri... così come una nota azienda di prodotti enologici che distribuisce prodotti il cui uso è illegale in italia (ma non all'estero, avrebbe potuto specificare report)

comunque viviamo in un'epoca di comunicazione sbagliata... perché partiamo dall'assunto che il vino venga prodotto senza l'uso della tecnica (non della chimica, della tecnica), naturalmente... spiace perché con questa loro perdono di credibilità anche sulle altre inchieste
Ultima modifica di bobbisolo il 21 dic 2023 16:39, modificato 1 volta in totale.
Monferrale
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Re: Servizio da Report

Messaggioda Monferrale » 21 dic 2023 14:48

paperopap ha scritto:https://www.gamberorosso.it/notizie/notizie-vino/report-ranucci-seconda-inchiesta-vino/

Qui il conduttore abbozza una difesa e rilancia...


È agghiacciante! Ha la stessa forma mentis di novax, terrapiattisti e complottisti vari: un mix di arroganza e fiera ignoranza…
Ultima modifica di Monferrale il 21 dic 2023 15:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: Servizio da Report

Messaggioda vinogodi » 21 dic 2023 14:49

...un poco di autocritica, il mondo del vino dovrebbe farla . Non parlo del vino di qualità , lì è troppo facile. Il rischio che diventi, dati i numeri conseguentemente ridotti, un consumo di lusso? Per noi appassionati non lo è già? Come l'Olio Extra Vergine di Oliva, come altre eccellenze dove l'impianto dei costi è follemente aumentato e non conforme con i prezzi di mercato . All'Hard Discount i vini da 1,80 Euro o l'Olio Extra Vergine a 2 euro e cinquanta è palese che siano artefatti , ma tutti li comprano e sono nella "lista alta" dei super vendenti nelle catene di distribuzione . Ma potrei star qui ore e fare centinaia di esempi. Ripeto , prendiamo quanto di buono c'è in questi polveroni : l'etichetta dev'essere "parlante" come lo è nei prodotti alimentari . Scandalizzarsi quando si parla di additivi, coadiuvanti tecnologici , di tecnologie è solo mettere la testa sotto la sabbia per paura di impaurire un consumatore lasciato capziosamente nell'ignoranza. Me ne frego se Ranucci gioca sul sensazionalismo , mi scandalizza molto più chi come noi appassionati ... ci si scandalizza della reazione del consumatore medio : in fondo tutta la questione legislativa di etichettatura dei vini attuale sembra studiata per occultare sapere al fruitore, fossi l'uomo della strada pure io , per lo meno, mi allarmerei...
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Re: Servizio da Report

Messaggioda Barda M. » 21 dic 2023 15:17

vinogodi ha scritto:...un poco di autocritica, il mondo del vino dovrebbe farla . Non parlo del vino di qualità , lì è troppo facile. Il rischio che diventi, dati i numeri conseguentemente ridotti, un consumo di lusso? Per noi appassionati non lo è già? Come l'Olio Extra Vergine di Oliva, come altre eccellenze dove l'impianto dei costi è follemente aumentato e non conforme con i prezzi di mercato . All'Hard Discount i vini da 1,80 Euro o l'Olio Extra Vergine a 2 euro e cinquanta è palese che siano artefatti , ma tutti li comprano e sono nella "lista alta" dei super vendenti nelle catene di distribuzione . Ma potrei star qui ore e fare centinaia di esempi. Ripeto , prendiamo quanto di buono c'è in questi polveroni : l'etichetta dev'essere "parlante" come lo è nei prodotti alimentari . Scandalizzarsi quando si parla di additivi, coadiuvanti tecnologici , di tecnologie è solo mettere la testa sotto la sabbia per paura di impaurire un consumatore lasciato capziosamente nell'ignoranza. Me ne frego se Ranucci gioca sul sensazionalismo , mi scandalizza molto più chi come noi appassionati ... ci si scandalizza della reazione del consumatore medio : in fondo tutta la questione legislativa di etichettatura dei vini attuale sembra studiata per occultare sapere al fruitore, fossi l'uomo della strada pure io , per lo meno, mi allarmerei...

pienamente d'accordo. Però, secondo me, proprio la distinzione fra gli usi (e abusi) di certi metodi e sostanze, rispetto a chi il vino lo fa ossequiando le c.d. buone prassi, sarebbe stato più intelligente da parte di Report. Proprio in ottica di miglioramento dei disciplinari e delle norme, dico. Far capire al consumatore cosa c'è dentro un vino da 3 euro al supermercato, e perché è diverso da altri che ne costano 30,40 etc. Ovviamente, Report non ha alcun dovere di educare nessuno, seppur servizio pubblico, pertanto è comprensibile che debba fare lo scoop, aggiungendo due-tre etichette accattivanti per creare la notizia e spargere la notizia più lontano. Vero anche che, cosi facendo, il giornalismo nostrano dimostra nuovamente di essere di categoria infima.
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Re: Servizio da Report

Messaggioda LibeDeOro » 21 dic 2023 15:18

vinogodi ha scritto:...un poco di autocritica, il mondo del vino dovrebbe farla . Non parlo del vino di qualità , lì è troppo facile. Il rischio che diventi, dati i numeri conseguentemente ridotti, un consumo di lusso? Per noi appassionati non lo è già? Come l'Olio Extra Vergine di Oliva, come altre eccellenze dove l'impianto dei costi è follemente aumentato e non conforme con i prezzi di mercato . All'Hard Discount i vini da 1,80 Euro o l'Olio Extra Vergine a 2 euro e cinquanta è palese che siano artefatti , ma tutti li comprano e sono nella "lista alta" dei super vendenti nelle catene di distribuzione . Ma potrei star qui ore e fare centinaia di esempi. Ripeto , prendiamo quanto di buono c'è in questi polveroni : l'etichetta dev'essere "parlante" come lo è nei prodotti alimentari . Scandalizzarsi quando si parla di additivi, coadiuvanti tecnologici , di tecnologie è solo mettere la testa sotto la sabbia per paura di impaurire un consumatore lasciato capziosamente nell'ignoranza. Me ne frego se Ranucci gioca sul sensazionalismo , mi scandalizza molto più chi come noi appassionati ... ci si scandalizza della reazione del consumatore medio : in fondo tutta la questione legislativa di etichettatura dei vini attuale sembra studiata per occultare sapere al fruitore, fossi l'uomo della strada pure io , per lo meno, mi allarmerei...



Condivisibile, ma il consumatore medio cosa pensa di trovare in una bottiglia di vino che costa 1,80 euro e di olio che ne costa 3?

Non c’è bisogno di essere produttori o nutrizionisti per fare delle semplici deduzioni.

Perchè al consumatore medio interessa in primis risparmiare ed è dunque il primo a mettere la testa sotto la sabbia.

Ciò detto, quanto dici è ovviamente da sposare in toto e più un’etichetta “parla” e meglio è per tutti.
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Re: Servizio da Report

Messaggioda l'oste » 21 dic 2023 18:55

Barda M. ha scritto:
vinogodi ha scritto:...un poco di autocritica, il mondo del vino dovrebbe farla . Non parlo del vino di qualità , lì è troppo facile. Il rischio che diventi, dati i numeri conseguentemente ridotti, un consumo di lusso? Per noi appassionati non lo è già? Come l'Olio Extra Vergine di Oliva, come altre eccellenze dove l'impianto dei costi è follemente aumentato e non conforme con i prezzi di mercato . All'Hard Discount i vini da 1,80 Euro o l'Olio Extra Vergine a 2 euro e cinquanta è palese che siano artefatti , ma tutti li comprano e sono nella "lista alta" dei super vendenti nelle catene di distribuzione . Ma potrei star qui ore e fare centinaia di esempi. Ripeto , prendiamo quanto di buono c'è in questi polveroni : l'etichetta dev'essere "parlante" come lo è nei prodotti alimentari . Scandalizzarsi quando si parla di additivi, coadiuvanti tecnologici , di tecnologie è solo mettere la testa sotto la sabbia per paura di impaurire un consumatore lasciato capziosamente nell'ignoranza. Me ne frego se Ranucci gioca sul sensazionalismo , mi scandalizza molto più chi come noi appassionati ... ci si scandalizza della reazione del consumatore medio : in fondo tutta la questione legislativa di etichettatura dei vini attuale sembra studiata per occultare sapere al fruitore, fossi l'uomo della strada pure io , per lo meno, mi allarmerei...

pienamente d'accordo. Però, secondo me, proprio la distinzione fra gli usi (e abusi) di certi metodi e sostanze, rispetto a chi il vino lo fa ossequiando le c.d. buone prassi, sarebbe stato più intelligente da parte di Report. Proprio in ottica di miglioramento dei disciplinari e delle norme, dico. Far capire al consumatore cosa c'è dentro un vino da 3 euro al supermercato, e perché è diverso da altri che ne costano 30,40 etc. Ovviamente, Report non ha alcun dovere di educare nessuno, seppur servizio pubblico, pertanto è comprensibile che debba fare lo scoop, aggiungendo due-tre etichette accattivanti per creare la notizia e spargere la notizia più lontano. Vero anche che, cosi facendo, il giornalismo nostrano dimostra nuovamente di essere di categoria infima.

Sono d'accordo con Marco (vinogodi), qui siamo una nicchia della nicchia rispetto ai numeri e ai prodotti di massa o comunque di fascia prezzo bassa. Le conoscenze dell'uomo della strada sono molto molto più basiche, spesso legate ad un consumo senza pretese. Ben venga se Report alzasse un polverone, seppure con un servizio giornalistico confuso e furbo come comunicazione. Report post Gabanelli lo seguo malvolentieri e quasi mai, è una trasmissione che può non piacere e si è intuito da alcuni commenti. Lo stile può dar fastidio, in particolare il tono insistente nelle interviste ma non sempre il giornalista deve fare il benevolo agiografico e fin dai tempi di Gabanelli hanno molte volte scoperchiato vere fogne politiche e no, vincendo la grande maggioranza delle cause legali ricevute, ma è di chiaramente una trasmissione invisa ai lettori di Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo.
Il punto per una corretta informazione sul prodotto alimentare vino è supportare il messaggio degli ingredienti sull'etichetta, "etichetta parlante" (definizione perfetta) dev'essere l'obbiettivo, come chiedeva il buon Veronelli.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Servizio da Report

Messaggioda littlewood » 21 dic 2023 19:54

l'oste ha scritto:
Barda M. ha scritto:
vinogodi ha scritto:...un poco di autocritica, il mondo del vino dovrebbe farla . Non parlo del vino di qualità , lì è troppo facile. Il rischio che diventi, dati i numeri conseguentemente ridotti, un consumo di lusso? Per noi appassionati non lo è già? Come l'Olio Extra Vergine di Oliva, come altre eccellenze dove l'impianto dei costi è follemente aumentato e non conforme con i prezzi di mercato . All'Hard Discount i vini da 1,80 Euro o l'Olio Extra Vergine a 2 euro e cinquanta è palese che siano artefatti , ma tutti li comprano e sono nella "lista alta" dei super vendenti nelle catene di distribuzione . Ma potrei star qui ore e fare centinaia di esempi. Ripeto , prendiamo quanto di buono c'è in questi polveroni : l'etichetta dev'essere "parlante" come lo è nei prodotti alimentari . Scandalizzarsi quando si parla di additivi, coadiuvanti tecnologici , di tecnologie è solo mettere la testa sotto la sabbia per paura di impaurire un consumatore lasciato capziosamente nell'ignoranza. Me ne frego se Ranucci gioca sul sensazionalismo , mi scandalizza molto più chi come noi appassionati ... ci si scandalizza della reazione del consumatore medio : in fondo tutta la questione legislativa di etichettatura dei vini attuale sembra studiata per occultare sapere al fruitore, fossi l'uomo della strada pure io , per lo meno, mi allarmerei...

pienamente d'accordo. Però, secondo me, proprio la distinzione fra gli usi (e abusi) di certi metodi e sostanze, rispetto a chi il vino lo fa ossequiando le c.d. buone prassi, sarebbe stato più intelligente da parte di Report. Proprio in ottica di miglioramento dei disciplinari e delle norme, dico. Far capire al consumatore cosa c'è dentro un vino da 3 euro al supermercato, e perché è diverso da altri che ne costano 30,40 etc. Ovviamente, Report non ha alcun dovere di educare nessuno, seppur servizio pubblico, pertanto è comprensibile che debba fare lo scoop, aggiungendo due-tre etichette accattivanti per creare la notizia e spargere la notizia più lontano. Vero anche che, cosi facendo, il giornalismo nostrano dimostra nuovamente di essere di categoria infima.

Sono d'accordo con Marco (vinogodi), qui siamo una nicchia della nicchia rispetto ai numeri e ai prodotti di massa o comunque di fascia prezzo bassa. Le conoscenze dell'uomo della strada sono molto molto più basiche, spesso legate ad un consumo senza pretese. Ben venga se Report alzasse un polverone, seppure con un servizio giornalistico confuso e furbo come comunicazione. Report post Gabanelli lo seguo malvolentieri e quasi mai, è una trasmissione che può non piacere e si è intuito da alcuni commenti. Lo stile può dar fastidio, in particolare il tono insistente nelle interviste ma non sempre il giornalista deve fare il benevolo agiografico e fin dai tempi di Gabanelli hanno molte volte scoperchiato vere fogne politiche e no, vincendo la grande maggioranza delle cause legali ricevute, ma è di chiaramente una trasmissione invisa ai lettori di Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo.
Il punto per una corretta informazione sul prodotto alimentare vino è supportare il messaggio degli ingredienti sull'etichetta, "etichetta parlante" (definizione perfetta) dev'essere l'obbiettivo, come chiedeva il buon Veronelli.

E no! La falsita' e il falso quotidiano li metto sullo stesso piano! Ma se fai una trasmissione di divulgazione nn devi dire cazzate mettendo etichette altisonanti ...nn sei un varieta'! Sei o meglio tu spacci per divulgatore! Il senaldismo il borgonovismo il travaglismo e il ranuccismo han fatto danni peggio di Carlo in Francia nel tintillare opinioni pubbliche superficiali che si affidano a tik tok ormai per informarsi ...rimpiango i tempi del Genio di Fucecchio ... :cry:
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Re: Servizio da Report

Messaggioda l'oste » 21 dic 2023 20:34

littlewood ha scritto:
l'oste ha scritto:
Barda M. ha scritto:
vinogodi ha scritto:...un poco di autocritica, il mondo del vino dovrebbe farla . Non parlo del vino di qualità , lì è troppo facile. Il rischio che diventi, dati i numeri conseguentemente ridotti, un consumo di lusso? Per noi appassionati non lo è già? Come l'Olio Extra Vergine di Oliva, come altre eccellenze dove l'impianto dei costi è follemente aumentato e non conforme con i prezzi di mercato . All'Hard Discount i vini da 1,80 Euro o l'Olio Extra Vergine a 2 euro e cinquanta è palese che siano artefatti , ma tutti li comprano e sono nella "lista alta" dei super vendenti nelle catene di distribuzione . Ma potrei star qui ore e fare centinaia di esempi. Ripeto , prendiamo quanto di buono c'è in questi polveroni : l'etichetta dev'essere "parlante" come lo è nei prodotti alimentari . Scandalizzarsi quando si parla di additivi, coadiuvanti tecnologici , di tecnologie è solo mettere la testa sotto la sabbia per paura di impaurire un consumatore lasciato capziosamente nell'ignoranza. Me ne frego se Ranucci gioca sul sensazionalismo , mi scandalizza molto più chi come noi appassionati ... ci si scandalizza della reazione del consumatore medio : in fondo tutta la questione legislativa di etichettatura dei vini attuale sembra studiata per occultare sapere al fruitore, fossi l'uomo della strada pure io , per lo meno, mi allarmerei...

pienamente d'accordo. Però, secondo me, proprio la distinzione fra gli usi (e abusi) di certi metodi e sostanze, rispetto a chi il vino lo fa ossequiando le c.d. buone prassi, sarebbe stato più intelligente da parte di Report. Proprio in ottica di miglioramento dei disciplinari e delle norme, dico. Far capire al consumatore cosa c'è dentro un vino da 3 euro al supermercato, e perché è diverso da altri che ne costano 30,40 etc. Ovviamente, Report non ha alcun dovere di educare nessuno, seppur servizio pubblico, pertanto è comprensibile che debba fare lo scoop, aggiungendo due-tre etichette accattivanti per creare la notizia e spargere la notizia più lontano. Vero anche che, cosi facendo, il giornalismo nostrano dimostra nuovamente di essere di categoria infima.

Sono d'accordo con Marco (vinogodi), qui siamo una nicchia della nicchia rispetto ai numeri e ai prodotti di massa o comunque di fascia prezzo bassa. Le conoscenze dell'uomo della strada sono molto molto più basiche, spesso legate ad un consumo senza pretese. Ben venga se Report alzasse un polverone, seppure con un servizio giornalistico confuso e furbo come comunicazione. Report post Gabanelli lo seguo malvolentieri e quasi mai, è una trasmissione che può non piacere e si è intuito da alcuni commenti. Lo stile può dar fastidio, in particolare il tono insistente nelle interviste ma non sempre il giornalista deve fare il benevolo agiografico e fin dai tempi di Gabanelli hanno molte volte scoperchiato vere fogne politiche e no, vincendo la grande maggioranza delle cause legali ricevute, ma è di chiaramente una trasmissione invisa ai lettori di Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo.
Il punto per una corretta informazione sul prodotto alimentare vino è supportare il messaggio degli ingredienti sull'etichetta, "etichetta parlante" (definizione perfetta) dev'essere l'obbiettivo, come chiedeva il buon Veronelli.

E no! La falsita' e il falso quotidiano li metto sullo stesso piano! Ma se fai una trasmissione di divulgazione nn devi dire cazzate mettendo etichette altisonanti ...nn sei un varieta'! Sei o meglio tu spacci per divulgatore! Il senaldismo il borgonovismo il travaglismo e il ranuccismo han fatto danni peggio di Carlo in Francia nel tintillare opinioni pubbliche superficiali che si affidano a tik tok ormai per informarsi ...rimpiango i tempi del Genio di Fucecchio ... :c ry:

Le opinioni sono opinioni e si è capito bene, ma anche se si è convinti non sempre si possiede la verità.
Personalmente ripeto non seguo nè amo Report ma fare un minestrone di tutti i Report per un' occasione persa e una puntata fatta male mi pare puro schieramento e opinione personale.
Esistono i fatti rivelati nelle indagini della trasmissione e molti approfondimenti giudiziari.
Capisco che si forse si identifichi Report con una area politica e dall'altra parte non si sia felici.
Tra l'altro scusa ma anche storpiare i nomi e dare soprannomi è varietà da bar alla Grillo, Travaglio, Salvini o tipo i vari successori del tuo "genio" (vale per Fatto Quotidiano come per Libero).
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Servizio da Report

Messaggioda Nexus1990 » 21 dic 2023 20:50

l'oste ha scritto:Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo

:mrgreen: :mrgreen:
Barda M.
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Re: Servizio da Report

Messaggioda Barda M. » 21 dic 2023 23:17

Nexus1990 ha scritto:
l'oste ha scritto:Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo

:mrgreen: :mrgreen:


hai dimenticato "IL Giornale", altra rara perla di finezza giornalistica :D :D
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Re: Servizio da Report

Messaggioda Monferrale » 21 dic 2023 23:30

[/quote]
Sono d'accordo con Marco (vinogodi), qui siamo una nicchia della nicchia rispetto ai numeri e ai prodotti di massa o comunque di fascia prezzo bassa. Le conoscenze dell'uomo della strada sono molto molto più basiche, spesso legate ad un consumo senza pretese. Ben venga se Report alzasse un polverone, seppure con un servizio giornalistico confuso e furbo come comunicazione. Report post Gabanelli lo seguo malvolentieri e quasi mai, è una trasmissione che può non piacere e si è intuito da alcuni commenti. Lo stile può dar fastidio, in particolare il tono insistente nelle interviste ma non sempre il giornalista deve fare il benevolo agiografico e fin dai tempi di Gabanelli hanno molte volte scoperchiato vere fogne politiche e no, vincendo la grande maggioranza delle cause legali ricevute, ma è di chiaramente una trasmissione invisa ai lettori di Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo.
Il punto per una corretta informazione sul prodotto alimentare vino è supportare il messaggio degli ingredienti sull'etichetta, "etichetta parlante" (definizione perfetta) dev'essere l'obbiettivo, come chiedeva il buon Veronelli.[/quote]

Il problema non è lo stile o la mancata accondiscendenza verso l’intervistato, qui hanno messo capziosamente nello stesso calderone pratiche illegali con normali e innocue procedure tecniche; questa non è informazione e nemmeno giornalismo di inchiesta, è un misto fra terrorismo e caccia alle streghe frutto di arrogante ignoranza o, più probabilmente, subdola malafede, poiché è chiaro che lo scopo non è fornire informazioni ma solleticare la rabbia e indignazione (questo sì che sembra lo stile di Libero e affini…).
Per quanto riguarda la trasparenza non mi pare che le informazioni su come si fa il vino siano così segrete, basta volerle cercare, sicuramente non possono essere riportate sull’etichetta (così come non sono riportate le informazioni tecniche su processi di produzione di pane, pasta, farina, zucchero, oli vari, ecc…). Sulla lista degli ingredienti potrei anche essere d’accordo ma la terrificante bentonite ad esempio non dovrebbe comparire visto che poi nel vino non c’è…
Anch’io sono grato a Report per vari scoop su corruzione, politica e malcostumi vari, ma constatare quale sia il loro modus operandi su un argomento che conosco abbastanza bene mi fa mio malgrado dubitare di tutto ciò che reputavo valido.
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zampaflex
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Re: Servizio da Report

Messaggioda zampaflex » 22 dic 2023 01:07

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Re: Servizio da Report

Messaggioda littlewood » 22 dic 2023 08:20

l'oste ha scritto:
littlewood ha scritto:
l'oste ha scritto:
Barda M. ha scritto:
vinogodi ha scritto:...un poco di autocritica, il mondo del vino dovrebbe farla . Non parlo del vino di qualità , lì è troppo facile. Il rischio che diventi, dati i numeri conseguentemente ridotti, un consumo di lusso? Per noi appassionati non lo è già? Come l'Olio Extra Vergine di Oliva, come altre eccellenze dove l'impianto dei costi è follemente aumentato e non conforme con i prezzi di mercato . All'Hard Discount i vini da 1,80 Euro o l'Olio Extra Vergine a 2 euro e cinquanta è palese che siano artefatti , ma tutti li comprano e sono nella "lista alta" dei super vendenti nelle catene di distribuzione . Ma potrei star qui ore e fare centinaia di esempi. Ripeto , prendiamo quanto di buono c'è in questi polveroni : l'etichetta dev'essere "parlante" come lo è nei prodotti alimentari . Scandalizzarsi quando si parla di additivi, coadiuvanti tecnologici , di tecnologie è solo mettere la testa sotto la sabbia per paura di impaurire un consumatore lasciato capziosamente nell'ignoranza. Me ne frego se Ranucci gioca sul sensazionalismo , mi scandalizza molto più chi come noi appassionati ... ci si scandalizza della reazione del consumatore medio : in fondo tutta la questione legislativa di etichettatura dei vini attuale sembra studiata per occultare sapere al fruitore, fossi l'uomo della strada pure io , per lo meno, mi allarmerei...

pienamente d'accordo. Però, secondo me, proprio la distinzione fra gli usi (e abusi) di certi metodi e sostanze, rispetto a chi il vino lo fa ossequiando le c.d. buone prassi, sarebbe stato più intelligente da parte di Report. Proprio in ottica di miglioramento dei disciplinari e delle norme, dico. Far capire al consumatore cosa c'è dentro un vino da 3 euro al supermercato, e perché è diverso da altri che ne costano 30,40 etc. Ovviamente, Report non ha alcun dovere di educare nessuno, seppur servizio pubblico, pertanto è comprensibile che debba fare lo scoop, aggiungendo due-tre etichette accattivanti per creare la notizia e spargere la notizia più lontano. Vero anche che, cosi facendo, il giornalismo nostrano dimostra nuovamente di essere di categoria infima.

Sono d'accordo con Marco (vinogodi), qui siamo una nicchia della nicchia rispetto ai numeri e ai prodotti di massa o comunque di fascia prezzo bassa. Le conoscenze dell'uomo della strada sono molto molto più basiche, spesso legate ad un consumo senza pretese. Ben venga se Report alzasse un polverone, seppure con un servizio giornalistico confuso e furbo come comunicazione. Report post Gabanelli lo seguo malvolentieri e quasi mai, è una trasmissione che può non piacere e si è intuito da alcuni commenti. Lo stile può dar fastidio, in particolare il tono insistente nelle interviste ma non sempre il giornalista deve fare il benevolo agiografico e fin dai tempi di Gabanelli hanno molte volte scoperchiato vere fogne politiche e no, vincendo la grande maggioranza delle cause legali ricevute, ma è di chiaramente una trasmissione invisa ai lettori di Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo.
Il punto per una corretta informazione sul prodotto alimentare vino è supportare il messaggio degli ingredienti sull'etichetta, "etichetta parlante" (definizione perfetta) dev'essere l'obbiettivo, come chiedeva il buon Veronelli.

E no! La falsita' e il falso quotidiano li metto sullo stesso piano! Ma se fai una trasmissione di divulgazione nn devi dire cazzate mettendo etichette altisonanti ...nn sei un varieta'! Sei o meglio tu spacci per divulgatore! Il senaldismo il borgonovismo il travaglismo e il ranuccismo han fatto danni peggio di Carlo in Francia nel tintillare opinioni pubbliche superficiali che si affidano a tik tok ormai per informarsi ...rimpiango i tempi del Genio di Fucecchio ... :c ry:

Le opinioni sono opinioni e si è capito bene, ma anche se si è convinti non sempre si possiede la verità.
Personalmente ripeto non seguo nè amo Report ma fare un minestrone di tutti i Report per un' occasione persa e una puntata fatta male mi pare puro schieramento e opinione personale.
Esistono i fatti rivelati nelle indagini della trasmissione e molti approfondimenti giudiziari.
Capisco che si forse si identifichi Report con una area politica e dall'altra parte non si sia felici.
Tra l'altro scusa ma anche storpiare i nomi e dare soprannomi è varietà da bar alla Grillo, Travaglio, Salvini o tipo i vari successori del tuo "genio" (vale per Fatto Quotidiano come per Libero).

No no! Non a Grillo! Ad Emilio Fede! Detto questo io credo veramente che il vero nome di quei giornali sia quello visto le str..te che scrivono! Quanto a report siamo sicuri che in altri casi siano stati cosi utili e precisi? O ne' parliamo ora perche' conosciamo bene l' argomento mentre per altri non siamo cosi' ferrati,? Faccio un esempio tempo fa fecero 2 puntate sugli allevamenti di vacche da latte "industriali,,( che poi che cavolo vuol dire industriale? Boh!) Dissero una tale montagna di *** che prenderli a schiaffi sarebbe stato il minimo! E ti posso assicurare che quell' argomento lo conosco mooolto bene!
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Re: Servizio da Report

Messaggioda vinogodi » 22 dic 2023 09:58

Monferrale ha scritto:

Sono d'accordo con Marco (vinogodi), qui siamo una nicchia della nicchia rispetto ai numeri e ai prodotti di massa o comunque di fascia prezzo bassa. Le conoscenze dell'uomo della strada sono molto molto più basiche, spesso legate ad un consumo senza pretese. Ben venga se Report alzasse un polverone, seppure con un servizio giornalistico confuso e furbo come comunicazione. Report post Gabanelli lo seguo malvolentieri e quasi mai, è una trasmissione che può non piacere e si è intuito da alcuni commenti. Lo stile può dar fastidio, in particolare il tono insistente nelle interviste ma non sempre il giornalista deve fare il benevolo agiografico e fin dai tempi di Gabanelli hanno molte volte scoperchiato vere fogne politiche e no, vincendo la grande maggioranza delle cause legali ricevute, ma è di chiaramente una trasmissione invisa ai lettori di Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo.
Il punto per una corretta informazione sul prodotto alimentare vino è supportare il messaggio degli ingredienti sull'etichetta, "etichetta parlante" (definizione perfetta) dev'essere l'obbiettivo, come chiedeva il buon Veronelli.[/quote]

Il problema non è lo stile o la mancata accondiscendenza verso l’intervistato, qui hanno messo capziosamente nello stesso calderone pratiche illegali con normali e innocue procedure tecniche; questa non è informazione e nemmeno giornalismo di inchiesta, è un misto fra terrorismo e caccia alle streghe frutto di arrogante ignoranza o, più probabilmente, subdola malafede, poiché è chiaro che lo scopo non è fornire informazioni ma solleticare la rabbia e indignazione (questo sì che sembra lo stile di Libero e affini…).
Per quanto riguarda la trasparenza non mi pare che le informazioni su come si fa il vino siano così segrete, basta volerle cercare, sicuramente non possono essere riportate sull’etichetta (così come non sono riportate le informazioni tecniche su processi di produzione di pane, pasta, farina, zucchero, oli vari, ecc…). Sulla lista degli ingredienti potrei anche essere d’accordo ma la terrificante bentonite ad esempio non dovrebbe comparire visto che poi nel vino non c’è…
Anch’io sono grato a Report per vari scoop su corruzione, politica e malcostumi vari, ma constatare quale sia il loro modus operandi su un argomento che conosco abbastanza bene mi fa mio malgrado dubitare di tutto ciò che reputavo valido.[/quote]



...vedi , Monferrale , anche tu generalizzi con approssimazioni tecniche , fra additivi, coadiuvanti tecnologici , processi produttivi e adattamenti tecnologici : aggiungo le pratiche agronomiche ( le più delicate) rispetto alle scelte "salvavita" di intervento in vigna e abbiamo fatto una tombola dove il 98,324% dei lettori ( non parlo solo del forum) sgranerebbe gli occhi dalla sorpresa e indignazione, perchè il vino s'ha da fare , per l'immaginario collettivo, pigiando l'uva da vitigni incontaminati a piede franco, rigorosamente coi piedi e aspettando le fermentazioni spontanee che porteranno direttamente alla bottiglia di un La Tache qualunque. Il primo passo di cultura di base è quello di sapere tutto ciò che è additivazione con evidenza comunicativa , starà al consumatore informarsi , come sta facendo con l'alimentare ... salvo uno non faccia di necessità virtù, i conti con il proprio portafoglio, l'economicità della gestione famigliare , i redditi da fame ormai della borghesia media e , quindi, facendone solo ed esclusivamente una questione di prezzo , tappandosi naso, occhi , bocca , orecchie e l'altro pertugio più delicato, in quanto l'inculata non solo è probabile ma certa.... 8)
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
Monferrale
Messaggi: 74
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Re: Servizio da Report

Messaggioda Monferrale » 22 dic 2023 10:31

[/quote]...vedi , Monferrale , anche tu generalizzi con approssimazioni tecniche , fra additivi, coadiuvanti tecnologici , processi produttivi e adattamenti tecnologici : aggiungo le pratiche agronomiche ( le più delicate) rispetto alle scelte "salvavita" di intervento in vigna e abbiamo fatto una tombola dove il 98,324% dei lettori ( non parlo solo del forum) sgranerebbe gli occhi dalla sorpresa e indignazione, perchè il vino s'ha da fare , per l'immaginario collettivo, pigiando l'uva da vitigni incontaminati a piede franco, rigorosamente coi piedi e aspettando le fermentazioni spontanee che porteranno direttamente alla bottiglia di un La Tache qualunque. Il primo passo di cultura di base è quello di sapere tutto ciò che è additivazione con evidenza comunicativa , starà al consumatore informarsi , come sta facendo con l'alimentare ... salvo uno non faccia di necessità virtù, i conti con il proprio portafoglio, l'economicità della gestione famigliare , i redditi da fame ormai della borghesia media e , quindi, facendone solo ed esclusivamente una questione di prezzo , tappandosi naso, occhi , bocca , orecchie e l'altro pertugio più delicato, in quanto l'inculata non solo è probabile ma certa.... 8)[/quote]

Ok, ma io (che non sono un personaggio pubblico) ho generalizzato per esigenze di brevità scrivendo un post di poche righe in un forum di "addetti al lavoro", non ho fatto un servizio sulla RAI a nome di un programma famoso per inchieste su malcostumi vari.
Sono d'accordissimo quando dici "Il primo passo di cultura di base è quello di sapere tutto ciò che è additivazione con evidenza comunicativa, ecc...", ma a maggior ragione in un tale contensto di trasparenza credo che sia necessario contrastare la disinformazione (cosa estremamente difficile...vedi ad esempio il discorso "vaccini")

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