Gamay

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mattiave
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Gamay

Messaggioda mattiave » 22 dic 2022 18:45

Qualche giorno fa ho aperto una bottiglia di Gamay del domaine Labet, che pensavo dovesse essere considerato solo per i grandi bianchi che produce, e mi ha piuttosto stupito, ovviamente in positivo.
A questo punto, essendo totalmente ignorante su questo uvaggio, vi chiedo: quali sono le migliori espressioni del gamay attualmente in commercio?
E' solo una mia impressione o l'impronta di questo uvaggio è veramente netta e riconoscibile?
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andrea
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Re: Gamay

Messaggioda andrea » 22 dic 2022 19:33

Tutto il vasto mondo del Beaujolais, da Duboeuf a Brun a Desjourneys, con decine e decine di produttori di vini eccellenti
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: Gamay

Messaggioda Kalosartipos » 22 dic 2022 21:42

mattiave ha scritto:essendo totalmente ignorante su questo uvaggio

Per la precisione: Gamay è un vitigno, con "uvaggio" si intende la pratica di mischiare più vitigni..
"La vita è breve e bisogna che uno se la beva tutta".
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Re: Gamay

Messaggioda zampaflex » 23 dic 2022 09:52

mattiave ha scritto:Qualche giorno fa ho aperto una bottiglia di Gamay del domaine Labet, che pensavo dovesse essere considerato solo per i grandi bianchi che produce, e mi ha piuttosto stupito, ovviamente in positivo.
A questo punto, essendo totalmente ignorante su questo uvaggio, vi chiedo: quali sono le migliori espressioni del gamay attualmente in commercio?
E' solo una mia impressione o l'impronta di questo uvaggio è veramente netta e riconoscibile?


In Jura si dilettano con Gamay e Pinot Nero, ambedue più fini e leggeri dei corrispettivi borgognoni, ma i due rossi principe sono gli autoctoni Trousseau e Poulsard.
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Re: Gamay

Messaggioda tenente Drogo » 23 dic 2022 12:40

l'anno scorso è uscito un bel libro di Armando Castagno sul Beaujolais
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

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Re: Gamay

Messaggioda and.car » 26 dic 2022 16:15

mattiave ha scritto:Qualche giorno fa ho aperto una bottiglia di Gamay del domaine Labet, che pensavo dovesse essere considerato solo per i grandi bianchi che produce, e mi ha piuttosto stupito, ovviamente in positivo.
A questo punto, essendo totalmente ignorante su questo uvaggio, vi chiedo: quali sono le migliori espressioni del gamay attualmente in commercio?
E' solo una mia impressione o l'impronta di questo uvaggio è veramente netta e riconoscibile?


Il Beaujolais è la regione sicuramente più vocata per il Gamay da comprare Morgon, anche in Savoia stanno venendo fuori delle belle espressioni di Gamay...
Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità. [Oscar Wilde]
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Re: Gamay

Messaggioda M.Sangiorgi » 26 dic 2022 18:24

and.car ha scritto:
mattiave ha scritto:Qualche giorno fa ho aperto una bottiglia di Gamay del domaine Labet, che pensavo dovesse essere considerato solo per i grandi bianchi che produce, e mi ha piuttosto stupito, ovviamente in positivo.
A questo punto, essendo totalmente ignorante su questo uvaggio, vi chiedo: quali sono le migliori espressioni del gamay attualmente in commercio?
E' solo una mia impressione o l'impronta di questo uvaggio è veramente netta e riconoscibile?


Il Beaujolais è la regione sicuramente più vocata per il Gamay da comprare Morgon, anche in Savoia stanno venendo fuori delle belle espressioni di Gamay...


Morgon mi è piaciuto tantissimo il Montplein, un’eleganza da PN
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Re: Gamay

Messaggioda Raido » 27 dic 2022 13:14

Kalosartipos ha scritto:
mattiave ha scritto:essendo totalmente ignorante su questo uvaggio

Per la precisione: Gamay è un vitigno, con "uvaggio" si intende la pratica di mischiare più vitigni..


Recentemente ho letto la descrizione di un vino dove il Dolcetto era un "vigneto" :D
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Re: Gamay

Messaggioda Kalosartipos » 27 dic 2022 16:29

Raido ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:
mattiave ha scritto:essendo totalmente ignorante su questo uvaggio

Per la precisione: Gamay è un vitigno, con "uvaggio" si intende la pratica di mischiare più vitigni..


Recentemente ho letto la descrizione di un vino dove il Dolcetto era un "vigneto" :D

Tanta gente ha le idee ben confuse su vitigno e vigneto..
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Re: Gamay

Messaggioda Spectator » 27 dic 2022 18:00

..Ho sentito parlar bene di questo..giovane produttore : Justine Dutraive. Qualcuno..lo conosce e puo' dirmi qualcosa?
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Re: Gamay

Messaggioda ZEL WINE » 27 dic 2022 18:01

Kalosartipos ha scritto:
Raido ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:
mattiave ha scritto:essendo totalmente ignorante su questo uvaggio

Per la precisione: Gamay è un vitigno, con "uvaggio" si intende la pratica di mischiare più vitigni..


Recentemente ho letto la descrizione di un vino dove il Dolcetto era un "vigneto" :D

Tanta gente ha le idee ben confuse su vitigno e vigneto..


pare proprio sia cosi'
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: Gamay

Messaggioda vinót » 04 gen 2023 09:11

Kalosartipos ha scritto:
mattiave ha scritto:essendo totalmente ignorante su questo uvaggio

Per la precisione: Gamay è un vitigno, con "uvaggio" si intende la pratica di mischiare più vitigni..



severo ma giusto. Una volta lessi "una collina ricoperta di vitigni di Barolo"
Chi più sa, più dubita. Enea Silvio Piccolomini
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Re: Gamay

Messaggioda Kalosartipos » 04 gen 2023 11:37

vinót ha scritto:
Kalosartipos ha scritto:
mattiave ha scritto:essendo totalmente ignorante su questo uvaggio

Per la precisione: Gamay è un vitigno, con "uvaggio" si intende la pratica di mischiare più vitigni..



severo ma giusto. Una volta lessi "una collina ricoperta di vitigni di Barolo"

Una cippa da fare in ufficio?
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Re: Gamay

Messaggioda picenum » 09 gen 2023 22:24

mattiave ha scritto:E' solo una mia impressione o l'impronta di questo uvaggio è veramente netta e riconoscibile?

ci provo.
Per me non è così scontata la cosa. Mi spiego.
A differenza del pinot nero che, come dice il magister, è un vitigno prepotente che abbisogna di tempo per far uscire bene il terroir, il gamay fin da giovane lo rimarca più di altri. Sarà che non ha un’esclusiva ed è coltivato un po’ ovunque, ma personalmente ho trovato diverse cifre stilistiche in tante bottiglie bevute. Il territorio di elezione è chiaramente il suo di origine, ovvero il beaujolais dove è vinificato quasi esclusivamente con fermentazione carbonica, semicarbonica a grappolo intero e non. anche qui ci sono notevoli differenze tra i vari cru (sono 10 credo) dalla più piccola Chenas, con rossi più floreali e speziati alla più grande, Brouilly più fruttoni e meno longevi, passando per il più famoso Morgon di cui ho bevuto quello che ad oggi più mi è piaciuto, la cuvee 3.14 2006 di j. Foillard, vino stratificato, lungo, di categoria superiore.
Totalmente diversi quelli della Loira, in particolare nella zona atlantica dopo nantes a ridosso del fiume (a dx la zona dei coteaux d’ancenis) ma anche sulla parte sx e più addentrata (ad es. Les cailloux du Paradis) dove ho trovato gamay molto più affilati, freschi, quasi algidi, verticali, duri, forte acidità e sapidità. Bevuto da poco l’etherie 2015 di Landron-Chartier con ancora un’acidità pazzesca.
Diversi da questi quelli provati della valle del rodano, più materici, compatti; l’ardeche, con vini policromici tra frutto scuro, humus, spezie e mineralità sassose. La souteronne di souhaut un esempio.
Più giocosi i vini da gamay d’auvergne, deliziosi tipo vincent tricot, vini caratterizzati da un’uva con buccia più sottile. Poi abbiamo dei bei jura, ma anche savoia, etc… insomma trovare un filo comune sicuramente è possibile, con l’esperienza, ma le diversità non mancano davvero. Cmq un bel bere, tanta varietà, a volte anche profondità, senza la pretesa di essere il migliore, e soprattutto senza avere costi speculativi.
è un’idea che mi sono fatto bevendo e che vorrei anch'io approfondire.
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Re: Gamay

Messaggioda zampaflex » 10 gen 2023 13:11

picenum ha scritto:
mattiave ha scritto:E' solo una mia impressione o l'impronta di questo uvaggio è veramente netta e riconoscibile?

ci provo.
Per me non è così scontata la cosa. Mi spiego.
A differenza del pinot nero che, come dice il magister, è un vitigno prepotente che abbisogna di tempo per far uscire bene il terroir, il gamay fin da giovane lo rimarca più di altri. Sarà che non ha un’esclusiva ed è coltivato un po’ ovunque, ma personalmente ho trovato diverse cifre stilistiche in tante bottiglie bevute. Il territorio di elezione è chiaramente il suo di origine, ovvero il beaujolais dove è vinificato quasi esclusivamente con fermentazione carbonica, semicarbonica a grappolo intero e non. anche qui ci sono notevoli differenze tra i vari cru (sono 10 credo) dalla più piccola Chenas, con rossi più floreali e speziati alla più grande, Brouilly più fruttoni e meno longevi, passando per il più famoso Morgon di cui ho bevuto quello che ad oggi più mi è piaciuto, la cuvee 3.14 2006 di j. Foillard, vino stratificato, lungo, di categoria superiore.
Totalmente diversi quelli della Loira, in particolare nella zona atlantica dopo nantes a ridosso del fiume (a dx la zona dei coteaux d’ancenis) ma anche sulla parte sx e più addentrata (ad es. Les cailloux du Paradis) dove ho trovato gamay molto più affilati, freschi, quasi algidi, verticali, duri, forte acidità e sapidità. Bevuto da poco l’etherie 2015 di Landron-Chartier con ancora un’acidità pazzesca.
Diversi da questi quelli provati della valle del rodano, più materici, compatti; l’ardeche, con vini policromici tra frutto scuro, humus, spezie e mineralità sassose. La souteronne di souhaut un esempio.
Più giocosi i vini da gamay d’auvergne, deliziosi tipo vincent tricot, vini caratterizzati da un’uva con buccia più sottile. Poi abbiamo dei bei jura, ma anche savoia, etc… insomma trovare un filo comune sicuramente è possibile, con l’esperienza, ma le diversità non mancano davvero. Cmq un bel bere, tanta varietà, a volte anche profondità, senza la pretesa di essere il migliore, e soprattutto senza avere costi speculativi.
è un’idea che mi sono fatto bevendo e che vorrei anch'io approfondire.


Complimenti.
Hai bevuto più gamay tu di tutta la redazione della RVF :shock:
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Re: Gamay

Messaggioda picenum » 11 gen 2023 21:19

ehhhhhh avoja a magna' patate
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Re: Gamay

Messaggioda Nexus1990 » 11 apr 2023 17:24

Ultimamente ho approfondito gli stupendi vini del Beaujolais sia con delle bevute in solitaria che con delle serate a tema, parlo principalmente dei Cru operando una semplificazione estrema, spero che gli studiosi della materia (che saranno comunque pochi, il vino non costa un cazzo quindi interessa relativamente gli “alti palati”), non somatizzino troppo.
Partiamo dai punti in comune: il Gamay è, secondo la letteratura in mio possesso, un’uva che sviluppa naturalmente forti sentori primari, che sono accentuati dalla macerazione semicarbonica a grappolo intero che fanno praticamente tutti nel Beaujolais (ma c’è qualcuno che vinifica “alla borgognona”, con diraspatura completa e criomacerazione), quindi un po’ tutti i vini saranno mediamente “sul frutto”. Differenze: i suoli sono compositi ma non troppo, quasi sempre acidi, che possiamo suddividere in due categorie: graniti di vario genere (chiroubles, la parte più nobile del Moulin a Vent, Chenas, Fleurie, Regniè) e pietra vulcanica (Julienas, la parte più “nobile” di Morgon, Côte de Brouilly). Pur nella semplificazione sarebbe errato ricavare un rapporto causa/effetto tra suoli e risultato nella bottiglia perché l’esposizione e l’altitudine e ovviamente tanti altri fattori giocano anch’essi un ruolo fondamentale (bevendo vicini uno chiroubles e un Moulin a Vent “La Rochelle” ci accorgeremmo subito della superiorità in termini di struttura di quest’ultimo nonostante la matrice geologica identica), però un’idea me la sono fatta, sul granito il vino resta un po’ più sul frutto mentre sulla pietra blu vulcanica si carica di una forza minerale rara, in alcuni casi (Côte de Brouilly e i migliori Morgon) addirittura prorompente. Mi sentirei di consigliare qualche nome meno noto, sperando di aiutare qualcuno che cerca ancora dei vini a prezzi abbordabili:
• Michel Chignard a Fleurie con suo “LesMoriers”, buonissimo, fine ma non magro (tra l’altro uno dei rari vigneti con hna cospicua quota argilloso/calcarea)
• Laurent Martray fa un Côte de Brouilly “Les Feuillèes” straordinario, dall’incredibile nerbo salino e minerale
• Thillardon a Chenas, dal timbro naturale, qui la mano del produttore forse prevale in parte sul genius loci che vorrebbe dei vini un po’ più scuri invece questi sono pieni d’energia, solari, giusto un po’ selvatici
• Credo se ne bevano davvero pochi da queste parti, ma Chiroubles è un posto da scoprire, che data la matrice geologica e le altitudini pressochè uniformi rivela una fisionomia dei vini molto precisa, profumata ed elegante. Qui segnalo un grande nome, Bouland con il suo buonissimo Chatenay
Per concludere Morgon e Moulin a Vent (ma io ci metterei anche Côte de Brouilly) sono i portabandiera e probabilmente i migliori ma sono vini da aspettare almeno 5/6 anni. Se si vuole comprare e bere l’annata corrente invece Chiroubles, Regniè, Fleurie (se si predilige la leggerezza) oppure Julienas, Chenas (per un frutto più scuro e più sostanza) sono senz’altro più godibili.
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Re: Gamay

Messaggioda bobbisolo » 12 apr 2023 10:15

ottimo, grazie :wink:
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Re: Gamay

Messaggioda emigrato » 12 apr 2023 10:17

Bel riassunto Fiore :wink: mi hai gia' dato un'indcazione di cosa potrebbe piacermi :mrgreen:
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Re: Gamay

Messaggioda mattiave » 12 apr 2023 11:12

Nexus1990 ha scritto:Ultimamente ho approfondito gli stupendi vini del Beaujolais sia con delle bevute in solitaria che con delle serate a tema, parlo principalmente dei Cru operando una semplificazione estrema, spero che gli studiosi della materia (che saranno comunque pochi, il vino non costa un cazzo quindi interessa relativamente gli “alti palati”), non somatizzino troppo.
Partiamo dai punti in comune: il Gamay è, secondo la letteratura in mio possesso, un’uva che sviluppa naturalmente forti sentori primari, che sono accentuati dalla macerazione semicarbonica a grappolo intero che fanno praticamente tutti nel Beaujolais (ma c’è qualcuno che vinifica “alla borgognona”, con diraspatura completa e criomacerazione), quindi un po’ tutti i vini saranno mediamente “sul frutto”. Differenze: i suoli sono compositi ma non troppo, quasi sempre acidi, che possiamo suddividere in due categorie: graniti di vario genere (chiroubles, la parte più nobile del Moulin a Vent, Chenas, Fleurie, Regniè) e pietra vulcanica (Julienas, la parte più “nobile” di Morgon, Côte de Brouilly). Pur nella semplificazione sarebbe errato ricavare un rapporto causa/effetto tra suoli e risultato nella bottiglia perché l’esposizione e l’altitudine e ovviamente tanti altri fattori giocano anch’essi un ruolo fondamentale (bevendo vicini uno chiroubles e un Moulin a Vent “La Rochelle” ci accorgeremmo subito della superiorità in termini di struttura di quest’ultimo nonostante la matrice geologica identica), però un’idea me la sono fatta, sul granito il vino resta un po’ più sul frutto mentre sulla pietra blu vulcanica si carica di una forza minerale rara, in alcuni casi (Côte de Brouilly e i migliori Morgon) addirittura prorompente. Mi sentirei di consigliare qualche nome meno noto, sperando di aiutare qualcuno che cerca ancora dei vini a prezzi abbordabili:
• Michel Chignard a Fleurie con suo “LesMoriers”, buonissimo, fine ma non magro (tra l’altro uno dei rari vigneti con hna cospicua quota argilloso/calcarea)
• Laurent Martray fa un Côte de Brouilly “Les Feuillèes” straordinario, dall’incredibile nerbo salino e minerale
• Thillardon a Chenas, dal timbro naturale, qui la mano del produttore forse prevale in parte sul genius loci che vorrebbe dei vini un po’ più scuri invece questi sono pieni d’energia, solari, giusto un po’ selvatici
• Credo se ne bevano davvero pochi da queste parti, ma Chiroubles è un posto da scoprire, che data la matrice geologica e le altitudini pressochè uniformi rivela una fisionomia dei vini molto precisa, profumata ed elegante. Qui segnalo un grande nome, Bouland con il suo buonissimo Chatenay
Per concludere Morgon e Moulin a Vent (ma io ci metterei anche Côte de Brouilly) sono i portabandiera e probabilmente i migliori ma sono vini da aspettare almeno 5/6 anni. Se si vuole comprare e bere l’annata corrente invece Chiroubles, Regniè, Fleurie (se si predilige la leggerezza) oppure Julienas, Chenas (per un frutto più scuro e più sostanza) sono senz’altro più godibili.


Grazie per la condivisione delle note. Molto molto interessante.
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Re: Gamay

Messaggioda zampaflex » 12 apr 2023 11:30

Vi faccio un nome di un produttore più "classico" nel senso di mano ferma e vini da attendere: Chateau Thivin.

Mentre trovo altalenante (per non dire a volte scentrata o bizzarra) la mano di Foillard, pompatissimo da certa critica (vedi il 3.14).
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Re: Gamay

Messaggioda bobbisolo » 12 apr 2023 12:31

zampaflex ha scritto:Vi faccio un nome di un produttore più "classico" nel senso di mano ferma e vini da attendere: Chateau Thivin.

Mentre trovo altalenante (per non dire a volte scentrata o bizzarra) la mano di Foillard, pompatissimo da certa critica (vedi il 3.14).


condivido foillard che ha note "animali"

aggiungo clos de la roilette cuvee tardive fluerie, consigliatomi all'epoca da Messner... bella boccia anche da subito
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Re: Gamay

Messaggioda innoz89 » 12 apr 2023 14:17

Mi associo al consiglio su Bouland, sotto i 20 euro davvero valido (bevuto ultimamente con soddisfazione il Melanie)
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Re: Gamay

Messaggioda Spectator » 12 apr 2023 18:12

..Il solito amico..capiscitore mi ha parlato bene di Justin Dutraive. Biodinamico..ovviamente,costo sui 25 eur.,In arrivo..4/5 bocce a breve!
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Re: Gamay

Messaggioda picenum » 15 apr 2023 09:50

zampaflex ha scritto:Vi faccio un nome di un produttore più "classico" nel senso di mano ferma e vini da attendere: Chateau Thivin.

Mentre trovo altalenante (per non dire a volte scentrata o bizzarra) la mano di Foillard, pompatissimo da certa critica (vedi il 3.14).

il solito dissacratore.
che abbiamo gusti diversi dopo tanti anni che ti leggo lo so. personalmente non seguo mai la critica, non la leggo proprio. bevo e mi faccio un'opinione, mia personalissima ovviamente. il 3.14 da me bevuto (2016 no 2006) era di una complessità superiore a tutti i beaujolais da me bevuti, Thivin compreso, che nella cote de brouilly è storico punto di riferimento e fa vini assolutamente ben fatti (vedi Cuvée Zaccharie). poi oh le sinapsi di ognuno oltre la mano del produttore fanno la differenza :mrgreen:
Ultima modifica di picenum il 15 apr 2023 10:13, modificato 1 volta in totale.

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