Messaggioda Ludi » 04 set 2022 07:48
La Castellada, Ribolla Gialla 2007: ottimo macerato, pulito e giocato sull'eleganza della frutta gialla matura, perfettamente integrato e conservato. Niente volatile o strani sentori.
Menegola, Sassella Riserva 2009: netta nota di tamarindo e carruba, a testimonianza di una raccolta in surmaturazione che non inficia la qualità aromatica del vino, anche se alla lunga lo rende leggermente defatigante. Diciamo però che il primo bicchiere è piacevolissimo.
Cristal 2002: via il cappello per uno Champagne emozionante, dal naso sontuoso di agrumi e frutta tropicale, mentre in bocca ha una nota torbata, incalzata dalla cristallina (nomen, omen) freschezza. Una di quelle bottiglie che ti lasciano il buonumore per giorni.
Chapoutier, Hermitage Blanc de l'Orée 2004: in piena beva, con aromi di zenzero candito e melone giallo che in bocca seguono l'usuale grassezza e freschezza della Marsanne. Può andare avanti ancora a lungo, ma è dura aspettare.
Sine Qua Non, Atlantis Fe2O3-2a: solita bellissima etichetta dei vini di Krankl, e solito contenuto impetuoso, materico, denso, che tuttavia riesce ad esaltare le note nobili del Grenache. Assolutamente non confondibile con un vino del Rodano, ma anche lontano dalle banalità dei vini californiani.
Inama, Vigneto du Lot 2006: il tempo gli ha donato delle belle note terziarie, quasi idrocarburiche, che ben si integrano con i sentori di frutta matura. Mi ha dato soddisfazione.
J. Voillot, Pommard 1er cru Pezerolles 2011: amo molto questo produttore per l'estrema pulizia dei vini, al tempo stesso profondamente territoriali. Tipicamente Pommard nelle note ferrose e nei sentori di amarena, ha mirabile scorrevolezza in bocca. Bottiglia sparita in poco tempo.