...Milano beVe e dintorni...

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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda vinogodi » 08 dic 2023 21:19

innoz89 ha scritto:Per scienza, conoscenza o forse solo incoscienza, all'85 Bistrot di S.S.Giovanni dell'ottimo Daniele, andò in onda la più classica delle serate 'stirate': pinot nero italico vs villages francesi.

Seguiranno note?
Forse, ma non ne sono sicuro.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda andrea » 09 dic 2023 01:22

vinogodi ha scritto:
innoz89 ha scritto:Per scienza, conoscenza o forse solo incoscienza, all'85 Bistrot di S.S.Giovanni dell'ottimo Daniele, andò in onda la più classica delle serate 'stirate': pinot nero italico vs villages francesi.

Seguiranno note?
Forse, ma non ne sono sicuro.
...bravo, rimani sul vago... 8)

Diciamo che non c'è stato quel predominio di Borgogna che ci si poteva aspettare. Alla fine è stato un 4 : 3 per i sans bidet, con una bottiglia italiana palesemente difettata.
La vera conferma è stata che in Borgogna forse più che altrove il manico conta moltissimo.
I due migliori italiani sono provenienti da zone non tradizionali per il PN.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda vinogodi » 09 dic 2023 12:04

...beh...capisco che parlarne costa tempo e fatica, ma almeno i nomi... 8)
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda ale1984 » 09 dic 2023 13:35

Si bevve, tutto alla cieca, 1 bottiglia fr vs 1 ita scelte casualmente:

Per i transalpini:

Pierre Gerbais - Grain de Celles (non è BdN, ma vabbè :))
Rossignol Trapet - Gevrey Chambertin VV 2017
Desaunay-Bissey - GE Grand Cru 2005 (fuori concorso, non rispettava la regola :))
Dugay Py - Bourgogne 2014
Jerome Chezeaux - Vosne Romanee 2019
Lorenzon - Mercurey Le Chapitre 2018
Soyard - Bourgogne 2020

per gli italici:

Scuropasso - Roccapietra BdN
Vignai da Duline - Pinot Nero 2013
Podere Santa Felicita - Cuna 2016
Marcel Zanolari - Pinot Nero 2016
Girlan - Riserva Trattmann 2016
Mazzolino - Noir 2019
Hofstatter - Barthenau S. Urbano 2001 (bottiglia non a posto)

per le note, interverrà chi le ha prese.

I due italiani a cui si riferisce Andrea sono Zanolari e Vignai da Duline, che ha avuto la sfortuna di incrociare il vincitore di giornata, squalificato ex post :) (GE Grand cru 05).

Giudizio di sintesi: meh.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda zampaflex » 09 dic 2023 17:09

Domani posto le note.
Comunque ci siamo fatti male, ma abbiamo imparato qualcosa. :mrgreen:
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda zampaflex » 10 dic 2023 19:28

Pierre Gerbais - Extra brut Grains de Celles 2019 :D :D :D :) vs Scuropasso - Roccapietra Brut BdN sb. 10/2020 (base 2016) :D :D :D :) -
Scuropasso, tra i migliori Oltrepo comprabili se non il migliore come gamma: bel nasino, buon grip salino, discreta lunghezza; temperatura di servizio un po' elevata lo ha fatto diventare precocemente largo, ma è grazioso. L'altro parte ridotto, metallico, poi iodato e floreale, ma è ficcante, diritto, nitido e ben calibrato. Vince Francia in scioltezza.

Rossignol Trapet - Gevrey Chambertin VV 2017 :D :D :D ++ vs Mazzolino - Noir 2019 :D :D :) +
Parte caffettoso, poi china, evolve rapido, naso intenso. Bocca leggera, lieve nota lattica, pulito, elegante, tannino fine. Fa il suo, non di più. L'italico odora di agrume e letame. E' largo, alcoolico, lieve china, allungo modestissimo. Secondo alcuni astanti, era difettato. In effetti, troppo brutto per essere vero, ma non credo che una boccia sana avrebbe combattuto ad armi pari. Vince Francia per abbandono, KOT, no contest, manifesta superiorità, ecc.

Soyard - Bourgogne Coteaux de Dijon Cras 2020 :D :D :) vs Hofstatter - Barthenau S. Urbano 2001 :?:
Il primo FA CAGARE!!! Raccolto verde, è erbaceo come un concentrato di Cabernet Franc in annata fredda da produttore stitico. Uno schifo, e il mercato se lo contendeva come una vergine in tempo di guerre nell'antichità :twisted: Posso solo sperare che sia un topicco dovuto ad annata mal riuscita, ma non mi fa venire voglia di riprovarlo. Il santo locale, pur da bottiglia cotta, era migliore. Vince Italia.

Vignai da Duline - Pinot Nero Ronco Pitotti 2013 :D :D :D ++ vs Desaunay-Bissey - Grands-Echezeaux GC 2005 :D :D :D :)
Data età e provenienza, gli si perdonano gli accenni brodosi; c'è del tamarindo, poi un po' di incongruo ma delizioso balsamico. Ha una freschezza liquiriziosa, resta un peso piuma dal fiato corto, ma è una piacevole scoperta e merita assaggi più recenti. Di là l'hors catégorie non spadroneggia, essendo altrettanto peso piuma, dall'incedere sulle punte, che balletto dopo balletto dispiega la sua corolla, dal caffé iniziale ai fruttini neri, all'agrume. Molto elegante, ma molto fine nel senso di esile. Vince Francia ma con onore allo sconfitto.

Podere Santa Felicita - Cuna 2016 :D :D vs Dugay Py - Bourgogne Cuvée Halinard 2014 :D :D :D
Cuna imbarazzante, sembrava un succo Zuegg alla pera, un filo di rifermentazione e volatile, largo, plasticoso.
DP parte sulla carne affumicata, è lineare, aguzzo, classico ed un po' incompiuto e immaturo. Vince senza convincere. Francia.

Marcel Zanolari - Pinot Nero 2016 :D :D :D :) - vs Jérome Chézeaux - Vosne-Romanée 2019 :D :D :D
Bottiglia non perfetta per il valtellinese, che ho portato io e che conosco bene, evoluto precocemente su note di macedonia, mou, volatile e però pot pourri, fragola, bel succo e tonicità brillante. Ha convinto molti, alcuni pronti all'acquisto. Borgognone dal fruttone sparato, ma vanigliato, vieppiù restando nel bicchiere, fino al fastidio e allo sverso. Vince Italia.

Girlan - A A Riserva Trattmann 2016 :D :D :D + vs Lorenzon - Mercurey Le Chapitre 2018 :D :D :) +
Naso mutarello, qualcosina in bocca dice, forse è perché parla tetesko ke non lo capiamo, ma ha il solito profilo muscolare, largo e mirtilloso degli altoatesini. Però è sufficiente per battere il franco, francamente patetico nella sua goffaggine boteriana, davvero pesante e caricaturale.
Vince Italia.

L'obiettivo della serata era verificare se i PN italiani potessero tenere il passo dei village/régional borgognoni, o fossero condannati all'infamia. Giudizio mixed, c'è qualche raggio di luce in un clima tempestoso. Mancavano all'appello altri nomi interessanti, ma d'altronde nemmeno tra i francesi c'erano fenomeni (GC fuori concorso).
Diciamo che un po' di opinione si è formata.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 14 dic 2023 18:07

Overview Egly Ouriet

Altra serata spumeggiante alla Bottega Culinaria di Cernusco (ormai una sicurezza con piatti e servizio d'eccellenza), ancora una volta ben organizzata da Francesco, che ci ha permesso di spaziare in lungo e in largo sugli champagne di Egly che strizzano l'occhio alla Borgogna.
Serata a cui hanno partecipato vecchie glorie del forum e della "Colonna Milanese" e nuove comparse spuntate dal nulla un po' così come se fosse antani.

Si è bevuto
Pre-aperitivo Vinogodiano per chi aspetta
Fallet-Prevostat - sb. 2016 - BdB - Pas Dosè - Magnum
E poi
Les Premices - sb. 2022 - PN + CH + PM - EB
Les Vignes de Vrigny - sb. 2022 - BdN - 100 PM - EB
Les Vignes de Bisseuil - sb. 2022 - 80 CH + 10 PN + 10 PM - EB
Brut Grand Cru - sb. 2022 - 70 PN + 30 CH - EB
Brut Rosè Grand Cru - sb. 2022 - 55 PN + 35 CH + 10 Vin Rouge - EB
V.P. Grand Cru - sb. 2015 - 60 PN + 40 CH - EB
BdN Grand Cru Les Crayères - sb. 2015 - 100 PN - EB
Millèsime 2004 - sb. 2015 - 70 PN + 30 CH - EB - Magnum
Coteaux Champenois Rouge - 2002

Dulcis in fundo, per festeggiare John
Paul Jaboulet Aine - Cote Rotie - Les Jumelles - 1985

Sul Fallet-Prevostat c'è ben poco da aggiungere, vino dal rapporto qualità/prezzo imbarazzante, la sboccatura 16 lo rende ancor più morbido e cremoso ma la facilità e goduria di beva rimangono inalterate.
Piacevoli e divertenti gli aneddoti raccontati da Francesco su questa coppia di anziani produttori.
La recente dipartita del marito lascia un punto interrogativo sospeso sul futuro di questo champagne...e chissà quando avremmo modo di provare i loro millesimati, se mai avremmo modo di farlo...

La degustazione dei vini di Egly si è tutto sommato divisa in quattro parti.

La prima ha visto i 3, chiamiamoli così, entry level avvincendarsi nel bicchiere passando dal Premices (buono nel nostro tavolo, meno nell'altro) ampio, floreale per virare poi sulle note pungenti, verticali, minerali e gessose del Vrigny (PM in purezza) finendo con il Bisseuil più complesso e stratificato e forse un filino grasso e legnosetto. Nel primo e terzo ho riscontrato un nota morbida e piacevole di zucchero filato. Mi è piaciuto meno il Vrigny per via della sua verticalità che è una peculiarità che non amo.

Nella seconda parte si sono appaiati i due Brut GC.
Il primo mi è piaciuto molto: naso con propoli, fieno, erbe aromatiche, intenso e complesso; bocca ricca con fragranze di frutti rossi, tanta materia e molto persistente. Lasciandolo nel bicchiere evolve continuamente.
Il rosè...pure: naso con note di ginger e tamarindo; in bocca ha un ingresso prorompente e ti riempie di croccanti frutti rossi.

Terza parte con i cosidetti calibri da 90.
Si inizia con il dicotomico VP che ha un naso un po' evoluto e gioca le sue carte su uva passa, panettone, cognac, fungo, nocciola tostata, umami e nota glicerica. In bocca è però tutt'altra musica ed è di una freschezza e acidità impressionante.
Molto meglio con Les Crayères e il millesimato che si contendono la palma di miglior vino della serata.
Il BdN ha profumi di nobile opulenza a cui affianca uno iodio ben marcato. Come il VP il sorso è freschissimo ma più complesso dove ruotano le note minerali, la mela gialla, la frutta secca, il miele, il tutto sorretto da un'acidità impeccabile.
Come detto sopra, anche il 2004 non sta a lì a pettinare le bambole e se nei profumi anche qui spicca lo iodio, la bocca si riempie di agrumi ed erbe aromatiche, fresco ed elegante ca va sans dire.

Quarta parte con il Coteaux Champenois Rouge che, nel nostro tavolo, era in bottiglia non performante e comunque secondo assaggio con questo tipo di vino e ancora una volta non scatta la scintilla.

Chiusura con un ottimo Cote Rotie dell'85 per festeggiare John...e siccome la mia ammirazione per il Rodano Nord raggiunge vette che voi umani...ve lo lascio raccontare da qualcun altro :mrgreen:

PS: a dirla tutta, ero così satollo che i rossi manco me li ricordo :lol:
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda alì65 » 14 dic 2023 20:25

Trabateo ha scritto:Overview Egly Ouriet

sugli champagne di Egly che strizzano l'occhio alla Borgogna.


circa...si insomma dai, quasi........anzi, anche no
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 14 dic 2023 22:13

alì65 ha scritto:
Trabateo ha scritto:Overview Egly Ouriet

sugli champagne di Egly che strizzano l'occhio alla Borgogna.


circa...si insomma dai, quasi........anzi, anche no


Ho voluto riportare una postilla di Francesco che, molto generosamente, ci ha omaggiato di un piccolo bignami sui vini di Egly.
Detto ciò, opinioni lecite sempre, se vuoi aggiungere qualche dettaglio sarebbe cosa gradita.
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda alì65 » 15 dic 2023 07:44

Trabateo ha scritto:
alì65 ha scritto:
Trabateo ha scritto:Overview Egly Ouriet

sugli champagne di Egly che strizzano l'occhio alla Borgogna.


circa...si insomma dai, quasi........anzi, anche no


Ho voluto riportare una postilla di Francesco che, molto generosamente, ci ha omaggiato di un piccolo bignami sui vini di Egly.
Detto ciò, opinioni lecite sempre, se vuoi aggiungere qualche dettaglio sarebbe cosa gradita.


non è che devo aggiungere note o altro sui vini di Egly-O. è che vedo un pochetto azzardato accostarli alla Cote de Beaune, non ci trovo nulla di simile
piuttosto, tu che eri presente, aggiungi perchè sarebbero da accostare
se hai solo riportato un parere di Francesco ok, vorrà dire che me la prenderò con lui :D
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda andrea » 15 dic 2023 11:47

alì65 ha scritto:
Trabateo ha scritto:
alì65 ha scritto:
Trabateo ha scritto:Overview Egly Ouriet

sugli champagne di Egly che strizzano l'occhio alla Borgogna.


circa...si insomma dai, quasi........anzi, anche no


Ho voluto riportare una postilla di Francesco che, molto generosamente, ci ha omaggiato di un piccolo bignami sui vini di Egly.
Detto ciò, opinioni lecite sempre, se vuoi aggiungere qualche dettaglio sarebbe cosa gradita.


non è che devo aggiungere note o altro sui vini di Egly-O. è che vedo un pochetto azzardato accostarli alla Cote de Beaune, non ci trovo nulla di simile
piuttosto, tu che eri presente, aggiungi perchè sarebbero da accostare
se hai solo riportato un parere di Francesco ok, vorrà dire che me la prenderò con lui :D

Hai ragione Claudio, i vini di Egly sono buoni, la borgogna bianca no... :P :lol:
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda pstrada75 » 15 dic 2023 14:01

Non mi risulta Fallet Prevostat abbia mai prodotto millesimati, sarà dura riuscirete a provarli :wink:

In ogni caso mi spiace per la dipartita del padre ma lui era già da tempo fuori dal business che è passato in mano alle figlie già da 3/4 anni. Ultima volta che sono passato, credo fosse 2021 i prezzi erano già passati da 20 a bottiglia a 26/28 che comunque li fa rimanere uno dei rapporti qualità prezzo più stratosferici dell’universo vino….
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 15 dic 2023 14:29

pstrada75 ha scritto:Non mi risulta Fallet Prevostat abbia mai prodotto millesimati, sarà dura riuscirete a provarli :wink:

In ogni caso mi spiace per la dipartita del padre ma lui era già da tempo fuori dal business che è passato in mano alle figlie già da 3/4 anni. Ultima volta che sono passato, credo fosse 2021 i prezzi erano già passati da 20 a bottiglia a 26/28 che comunque li fa rimanere uno dei rapporti qualità prezzo più stratosferici dell’universo vino….


Nemmeno a me risulta(vano) millesimati di Fallet Prevostat...ma mi fido dei racconti di Francesco che conosce sicuramente meglio di me certe cantine.
Diciamo che sembra ci sia un enorme potenziale da quelle parti, vedremo se le figlie vorranno sfruttarlo o no
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Messaggioda andrea » 15 dic 2023 21:35

Trabateo ha scritto:
pstrada75 ha scritto:Non mi risulta Fallet Prevostat abbia mai prodotto millesimati, sarà dura riuscirete a provarli :wink:

In ogni caso mi spiace per la dipartita del padre ma lui era già da tempo fuori dal business che è passato in mano alle figlie già da 3/4 anni. Ultima volta che sono passato, credo fosse 2021 i prezzi erano già passati da 20 a bottiglia a 26/28 che comunque li fa rimanere uno dei rapporti qualità prezzo più stratosferici dell’universo vino….


Nemmeno a me risulta(vano) millesimati di Fallet Prevostat...ma mi fido dei racconti di Francesco che conosce sicuramente meglio di me certe cantine.
Diciamo che sembra ci sia un enorme potenziale da quelle parti, vedremo se le figlie vorranno sfruttarlo o no

A me risultava che non siano mai usciti con millesimati ma che tra le migliaia di bottiglie sur lattes ci siano anche millesimati mai sboccati né, tantomeno, venduti. Non ho fonti dirette però.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda jac » 16 dic 2023 18:43

Grande Ivan, come sempre presente e puntuale con le note. Io che non lo sono quasi mai, questa volta provo a dare il mio contributo al forum.

Ammetto di trovare sempre più difficile la descrizione dei vini spumanti rispetto ai vini fermi. Fatico a trovare tanti descrittori, e in questo caso il fil rouge è dettato da una grande mineralità, e da una generale carenza di note fruttate (almeno per me). Vini che ho apprezzato molto in bocca, per la freschezza, l'eleganza e la facilità di beva. Altra caratteristica che accomuna tutti i vini di Egly bevuti l'altra sera è il colore: molto intenso, un dorato che non di rado tendeva quasi all'ambrato nei casi più estremi (o almeno così mi è parso alla luce soffusa del ristorante). L'eccezione: il millesimato 2004, sì dorato, ma di un colore più "giovane" rispetto agli altri, anche considerando l'età, e più in linea con i vini della prima linea (Premices e i due 1er Cru). Aspetto- il colore- che tendo a non considerare, ma che in questo caso ho trovato particolarmente caratterizzante.

Aggiungo due note sulle bolle anche io, e integro sui rossi, che apparentemente sono riuscito a godermi più di Ivan.

Fallet-Prevostat Non Dosè Magnum (deg. 2016)
Partenza col botto! Bel colore dorato, intenso al naso, evoluto con leggere note di brodo di carne, rosmarino, alloro, minerale. Sorso pieno e lungo, dalla buona acidità e con una chiusura secca e leggermente amara. Molto buono, e dal rapporto Q/P invidiabile. Pericolo proporlo in questo gruppo ma...GDA?!

Les Premices (deg 7/2022)
Dorato, tendente all'aranciato, più bocca che naso. Un po' chiuso e inespressivo, come dice Ivan però eravamo nel tavolo "sfigato" in questo caso. L'altra bottiglia al naso sembrava molto promettente.

Vignes de Vrigny (7/2022)
Solito colore carico, ancor più del precedente. Naso intenso ed espressivo, che con la temperatura fa emergere note di lieviti e pane. Bocca minerale e dal grande equilibrio tra acidità e grassezza.

Vignes de Bisseuil (7/2022)
Solito colore, naso elegante che cresce in grassezza con note di burro e anche una leggera dolcezza. La bocca fa un deciso salto di qualità per quanto è dritto e asciutto.

Brut Grand Cru (7/2022)
Dorato/aranciato intenso che fa venire l'acquolina in bocca. Grande eleganza al naso, leggerissima riduzione all'inizio, incalzata poi da una bella tostatura. Bocca piena, che ha tutto: freschezza, acidità, equilibrio. Forse anche il meno pronto tra i vini assaggiato finora, di sicuro quello con l'orizzonte più lontano.

Rosè Grand Cru (7/2022)
Bel colore salmonato intenso e brillante. L'eleganza la fa da padrone anche qui, con fruttini rossi vivi, leggere dolcezze, e una bella florealità. In bocca fresco e un corpo che ho trovato forse leggermente esile, soprattutto se rapportato ad altri rosè del genere.

V.P. Grand Cru (5/2015)
Si torna al colore carico, che mi verrebbe da definire marchio di fabbrica della casa.
Al naso è molto evoluto, note ossidative, fungo evidente, cognac e frutta secca. Pecca forse un po' di eleganza. In bocca meglio, ma paga il confronto con i successivi.

Blanc de Noirs Grand Cru (7/2015)
Qui siamo alla massima espressività cromatica, in linea coi precedenti ma ancor più aranciato- azzarderei ambrato- e intenso.
L'intensità si ritrova al naso, leggere note ossidative date dall'evoluzione, ma decisamente più vivo e fresco del VP. Con qualche minuto nel calice esce una bella grassezza e una bella nota di caffè “Valentineggiante”. In bocca è di grande complessità e acidità. Gran vino!

Brut Grand Cru Millesimè 2004 da Magnum (7/2015, 120 mesi sui lieviti)
Colore più brillante e giovane dei precedenti, ma comunque dorato carico. Grande intensità anche qui, zabaione, poi note agrumate. Ho trovato qualche similitudine con il 2005 bevuto un mese fa alla serata Kastah (quella ufficiale, non quella dei sedicenti rivoluzionari e dissidenti che hanno bevuto Soldera e Rinaldi), ma questa 2004 ha performato decisamente meglio- sarà l'annata, la bottiglia o il formato? Grande anche in bocca, 20 anni portati benissimo, e decisamente il meno evoluto dell’ultimo gruppo. Forse un filo meno complesso del BdN.

Chiusura in rosso di grandissimo livello, con un confronto a distanza tra PN e Syrah.

Coteaux Champenois Ambonnay Rouge 2002
Ho bevuto una 2009 una volta sola da Vinogodi, e non sapevo cosa aspettarmi da un Pinot Nero rosso di Champagne con 21 anni sulle spalle.
Colore rosso granato neanche troppo scarico, parte con note di riduzione e di gomma bruciata, che a me piacciono molto. Col tempo vira sull'arancia rossa, la china, una bella florealità e balsamicità. La bocca è fresca, il sorso agile. Per me buonissimo. Secondo Andrea forse un'apertura anticipata sarebbe stata opportuna, ma da amante di alcune note riduttive sono contento di averlo assaggiato all'apertura. Ottima la temperatura di servizio.

Ringer: Cote Rotie Les Jumelles 1985, Jaboulet
Per festeggiare l'ennesimo compleanno (ogni anno la stessa storia), e solo dopo essermi confrontato con Francesco, ho deciso di proporre al gruppo milanese due bottiglie del mio anno di nascita, da un lotto ritappato nel 2016 che avevo già assaggiato qualche mese fa, e che dava sufficienti garanzie di tenuta. Bottiglie aperte a casa circa 5 ore prima, ma ritappate quasi subito per ovvi motivi logistici.
Di un colore rosso rubino intenso, con solo alcuni riflessi granati ai bordi, già alla vista dimostra di portarsi i suoi 38 anni meglio del sottoscritto (come sottolineato anche da alcuni presenti: il sottoscritto ringrazia!). Il naso è potente, ed emergono subito note caratteristiche della zona: bacon affumicato, bbq, torba. Forse non il naso più elegante, ma sicuramente vivo e molto affascinante, anche e soprattutto considerando gli anni sulle spalle. E’ un rosso evoluto ma non omologato, che mantiene viva ancora tutta la sua territorialità ed identità. La bocca parla la stessa lingua del naso, e si dimostra complessa, lunga, e di una freschezza sorprendente. Bottiglia che mi dimostra una volta di più quanto il Rodano sia stata forse la scoperta più bella dell'anno (grazie al gruppo milanese e in questo caso uno special thanks a Luciano).
Riassaggiata ieri sera, a distanza di due giorni, emergono note di tostatura (caffè) che sostituiscono in parte quelle affumicate, oltre a una leggera pirazina.

Vini della serata per me BdN e 2004 nell'ordine.

Chiudo ringraziando ancora una volta Francesco per l'ottima organizzazione, e il gruppo milanese con cui è sempre un piacere condividere queste serate.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda ilvinaio » 16 dic 2023 23:01

alì65 ha scritto:
Trabateo ha scritto:Overview Egly Ouriet

sugli champagne di Egly che strizzano l'occhio alla Borgogna.


circa...si insomma dai, quasi........anzi, anche no






Strizza l’occhio non si intende il risultato finale ma quello che fa in cantina con legni etc. :wink:
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 29 dic 2023 14:30

Adios...2023

Nella splendida cornice dell'appartamento di Nicolò (quello mentalmente sano), altra serata pirotecnica del gruppo milanese: una serata di prime volte.
Come quella di Andrea (il Prof) che, se non ne è uscito sconvolto (e non lo credo affatto), lo rivedremo molto presto, o come quella per il primo...eh no, niente spoiler se non per un grandissimo grazie ad Andrea Dag.

Mangiassimo...
Aperitivo con: torta salata natalizia ricotta e spinaci + insalata russa e salatini (Alessandro S.) tutto homemade, tartine al salmone affumicato, salame stagionato, polpette di baccalà.
Primi: Lasagne ai carciofi homemade di Andrea + Lasagne al ragù.
Secondo: Filetto alla Wellington strepitoso preparato da John.
Chiusura con: Formaggi e Panettone.

Bevessimo...
Inizio spumeggiante
Miniere - Influence
Bollicina scalciante con profumi intensi, intriganti e profondi, beva piacevolissima anche se ancora un po' incompleta. Ha ampi margini di crescita nonostante i già 3 anni di sboccatura.
Krug 2006
Eccolo finalmente! :mrgreen:
Ben mimetizzato da Andrea Dag nello scartusel da clochard d'oltre oceano, arriva anche per me e per Nicolò (quello mentalmente disturbato), la prima volta con il Re degli champagne.
Come detto dal generoso conferitore, questa bottiglia non ha mostrato le sue immense potenzialità (soprattutto in bocca), ma quello che si è intravisto e che ci è arrivato...naso stratificato e intensissimo, potenza e cremosità assoluta in bocca... è qualcosa che fa ben sperare per i futuri assaggi: chi sarà il prossimo a pagare la tassa d'ingresso nel gruppo? :mrgreen:

Batteria bianchi Erode
Guibertau - Brézé - 2019
Giovanissimo, fresco e sapido con bevuta agile e leggera che comunque non nasconde la complessità di questo vino.
Dominio del Aguila - Albillo Vinas Viejas - 2019
Sorprende con naso intrigante, mi è piaciuto meno il finale con nota amara al sorso, vino che comunque lascia il segno e va riprovato.

Batteria bianchi diversamente giovani
I Favati - Greco di Tufo - 2010
Molto maturo con profumi per cui è facile confonderlo con un Fiano, conserva una discreta acidità che rende la beva ancora molto piacevole.
Zidarich - Vitovska - 2011
Nel complesso della serata è quello che mi è piaciuto meno per una certa monotonia, comunque dicono si sia collocato ben sopra la media della serata PN di qualche settimana fa :lol:

Batteria rossi quasi giovani
Ester Canale Rosso - Langhe Nebbiolo - 2015
Nebbiolo delle Langhe senza se e senza ma, fine, delicato, elegante, barbarescheggiante, gli manca quel quid in più per far scoppiare i fuochi d'artificio, però bella bottiglia pure questa.
Comando G - La Bruja de Rozas - 2015
Interessante pure quest'altro spagnolo anche se l'ho trovato con una certa staticità in bocca dove (stra)domina la fragola.

Batteria rossi maturi
Chateau Musar - 2000 vs 2003
La bottiglia del 2003 non era al massimo delle sue forze (brett), mentre la 2000 sembrava tutto un altro vino al confronto.
Intenso, speziato, cuoio e balsamico; sorso ricco e potente ma allo contempo elegante: sposo perfetto per il filetto in crosta.

Chiusura in dolcezza
Domaine Huet - Vouvray Le Mont - Moelleux - Premiere Trie - 2009
Chenin di notevole classe e complessità, il tutto senza mai cadere nell'untuosità stucchevole e barocca.
Jos. Christoffel Jr. - Ürziger Würzgarten Riesling Auslese - 2003
Terzo assaggio di questo piccolo capolavoro: un perfetto mix tra ananas candito e idrocarburo appena accennato, acidità e dolcezza poi fanno il resto portandoti a spasso con piacere superlativo.

I miei 2 ramini vanno ai due Chenin che, per motivi diversi mi sono veramente piaciuti molto.
Per il Krug, seppur questa bottiglia, nel reparto bollicine (e non solo in quello), sia comunque da bouche bée, aspetto assaggi migliori da altri generosi conferitori :mrgreen:

Le due note stonate della serata sono state i troppi discorsi sulla gnagna che, in questo gruppo, è considerata cosa molto disdicevole e la mancata chiusura, con il bicchiere della staffa, in gintoneria...
...la cosa che seriamente temo...è che il secondo punto, prima o poi, sarà una tassa da pagare :shock:

Serberò però gelosamente alcune lezioni di vita:
1) i barboni ammmerecani, devono bere proprio bene, ma bene bene bene;
2) mai farsi pagare in contanti da certi personaggi e personaggetti, soprattutto se vi trovate in Grecia;
3) il lasciapassare prende forma di sedia pieghevole;
4) la sedia pieghevole però non ti da diritto a sparare minchiate;
5) alla fine, vince sempre l'amore e lo sport.

NB: per le note tecniche serie, passerà Luciano uno di questi giorni così i suoi followers saranno soddisfatti.
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
littlewood
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda littlewood » 29 dic 2023 19:50

Trabateo ha scritto:Adios...2023

Nella splendida cornice dell'appartamento di Nicolò (quello mentalmente sano), altra serata pirotecnica del gruppo milanese: una serata di prime volte.
Come quella di Andrea (il Prof) che, se non ne è uscito sconvolto (e non lo credo affatto), lo rivedremo molto presto, o come quella per il primo...eh no, niente spoiler se non per un grandissimo grazie ad Andrea Dag.

Mangiassimo...
Aperitivo con: torta salata natalizia ricotta e spinaci + insalata russa e salatini (Alessandro S.) tutto homemade, tartine al salmone affumicato, salame stagionato, polpette di baccalà.
Primi: Lasagne ai carciofi homemade di Andrea + Lasagne al ragù.
Secondo: Filetto alla Wellington strepitoso preparato da John.
Chiusura con: Formaggi e Panettone.

Bevessimo...
Inizio spumeggiante
Miniere - Influence
Bollicina scalciante con profumi intensi, intriganti e profondi, beva piacevolissima anche se ancora un po' incompleta. Ha ampi margini di crescita nonostante i già 3 anni di sboccatura.
Krug 2006
Eccolo finalmente! :mrgreen:
Ben mimetizzato da Andrea Dag nello scartusel da clochard d'oltre oceano, arriva anche per me e per Nicolò (quello mentalmente disturbato), la prima volta con il Re degli champagne.
Come detto dal generoso conferitore, questa bottiglia non ha mostrato le sue immense potenzialità (soprattutto in bocca), ma quello che si è intravisto e che ci è arrivato...naso stratificato e intensissimo, potenza e cremosità assoluta in bocca... è qualcosa che fa ben sperare per i futuri assaggi: chi sarà il prossimo a pagare la tassa d'ingresso nel gruppo? :mrgreen:

Batteria bianchi Erode
Guibertau - Brézé - 2019
Giovanissimo, fresco e sapido con bevuta agile e leggera che comunque non nasconde la complessità di questo vino.
Dominio del Aguila - Albillo Vinas Viejas - 2019
Sorprende con naso intrigante, mi è piaciuto meno il finale con nota amara al sorso, vino che comunque lascia il segno e va riprovato.

Batteria bianchi diversamente giovani
I Favati - Greco di Tufo - 2010
Molto maturo con profumi per cui è facile confonderlo con un Fiano, conserva una discreta acidità che rende la beva ancora molto piacevole.
Zidarich - Vitovska - 2011
Nel complesso della serata è quello che mi è piaciuto meno per una certa monotonia, comunque dicono si sia collocato ben sopra la media della serata PN di qualche settimana fa :lol:

Batteria rossi quasi giovani
Ester Canale Rosso - Langhe Nebbiolo - 2015
Nebbiolo delle Langhe senza se e senza ma, fine, delicato, elegante, barbarescheggiante, gli manca quel quid in più per far scoppiare i fuochi d'artificio, però bella bottiglia pure questa.
Comando G - La Bruja de Rozas - 2015
Interessante pure quest'altro spagnolo anche se l'ho trovato con una certa staticità in bocca dove (stra)domina la fragola.

Batteria rossi maturi
Chateau Musar - 2000 vs 2003
La bottiglia del 2003 non era al massimo delle sue forze (brett), mentre la 2000 sembrava tutto un altro vino al confronto.
Intenso, speziato, cuoio e balsamico; sorso ricco e potente ma allo contempo elegante: sposo perfetto per il filetto in crosta.

Chiusura in dolcezza
Domaine Huet - Vouvray Le Mont - Moelleux - Premiere Trie - 2009
Chenin di notevole classe e complessità, il tutto senza mai cadere nell'untuosità stucchevole e barocca.
Jos. Christoffel Jr. - Ürziger Würzgarten Riesling Auslese - 2003
Terzo assaggio di questo piccolo capolavoro: un perfetto mix tra ananas candito e idrocarburo appena accennato, acidità e dolcezza poi fanno il resto portandoti a spasso con piacere superlativo.

I miei 2 ramini vanno ai due Chenin che, per motivi diversi mi sono veramente piaciuti molto.
Per il Krug, seppur questa bottiglia, nel reparto bollicine (e non solo in quello), sia comunque da bouche bée, aspetto assaggi migliori da altri generosi conferitori :mrgreen:

Le due note stonate della serata sono state i troppi discorsi sulla gnagna che, in questo gruppo, è considerata cosa molto disdicevole e la mancata chiusura, con il bicchiere della staffa, in gintoneria...
...la cosa che seriamente temo...è che il secondo punto, prima o poi, sarà una tassa da pagare :shock:

Serberò però gelosamente alcune lezioni di vita:
1) i barboni ammmerecani, devono bere proprio bene, ma bene bene bene;
2) mai farsi pagare in contanti da certi personaggi e personaggetti, soprattutto se vi trovate in Grecia;
3) il lasciapassare prende forma di sedia pieghevole;
4) la sedia pieghevole però non ti da diritto a sparare minchiate;
5) alla fine, vince sempre l'amore e lo sport.

NB: per le note tecniche serie, passerà Luciano uno di questi giorni così i suoi followers saranno soddisfatti.

Tu sui macerati nn fai testo.....sono come i vini della costa...nn e' cosa tua....
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 29 dic 2023 21:19

Franco, se è per questo non faccio testo anche su tanto altro...e meno male, non vorrei essere il vate di nessuno.
Mi limito a esprimere un mio gusto in base a quello che percepisco e data la mia, limitata, esperienza.
Detto ciò ho assaggiato altri macerati che mi sono piaciuti di più, molto di più, e altri meno.
Nella Vitovska di Zidarich, di ieri sera, ho riscontrato una certa monotonia, forse gli ha giocato contro capitare in una serata dove altri hanno dimostrato di più.
Comunque sono sempre pronto a ricredermi, ci mancherebbe. :mrgreen:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda zampaflex » 30 dic 2023 00:46

Come nelle telecronache moderne, ci sono il commentatore tecnico e quello di colore... :lol: ...chi è chi? comunque...

Fedegraziani - Mareneve 2017
Aperto da qualche giorno, portato da Jack come testimonianza, ci ha incuriosito e merita un approfondimento. Molto minerale, sapido, della florealità.

Minière - Brut Influence (base 2015) sb. 11/20
Acciugosissimo, ruvidino, nervoso, ma molto sapido e con belle retro e lunghezza. Però!
:D :D :D :D --

Krug - Brut 2006
Purtroppo per tutti ma soprattutto per il conferitore sconsolato, era una pallida ombra del vino che è; fievolmente riconoscibile, ma deboluccio e carente di intensità.
:D :D :D :) +

Guiberteau - Saumur Brézé 2019
Troppo giovane, conoscendo la propensione del produttore per l'uso del legno imparato dai Foucault, abbina un naso poliedrico e mobilissimo ad una bocca con troppi amari e segnata dal legno vanigliato. Classicamente dicotomico dello chenin il rapporto naso dolce / bocca secca.
:D :D :D :) +

Dominio del Aguila - Albillo vv 2019
Impossibile riconoscerlo, vitigno quasi scomparso e recuperato da pochi produttori; molto personale nella riduzione estrema (zolfo, fumo) con mazzetto di erbe officinali. Grande sapidità con una traccia di vegetale nobile. Bel vino.
:D :D :D :) ++

I Favati - Terrantica etichetta bianca 2010
Molto, molto evoluto, colore vistosamente virato. Mantiene un naso vario e piacevole e ci abbina una bocca secca, sfilata, dritta senza molta acidità.
:D :D :D :)

Zidarich - Vitovska 2011
Orange ormai Crodin, ma quello rosso, da quanto è cambiato il colore negli anni (casualmente lo avevo bevuto, stessa annata, otto anni fa). E' ancora un vino vitale, un po' più maturo negli aromi ma dalla bocca lineare, pulita, senza fronzoli ma efficace. Bello stile, produttore riconosciuto.
:D :D :D :) ++

Rosso Giovanni - Nebbiolo Vigna Rionda Ester Canale 2015
Pregevole conferimento, acclamato da alcuni, ma per me il Nebbiolo, o questa annata, o forse questa bottiglia, ha ancora delle michette da mangiare per raggiungere il fratellone. Naso non molto espansivo e trama tannica un po' asciugante, polverosa. Privo di slancio e di poesia, per me.
:D :D :D :) +

Comando G - Sierra de Gredos La Bruja de Rozas 2015
Ovvero della trasfigurazione della fraise grenachienne per via dell'altitudine: ci ho messo un bel po' ad inquadrarlo, il tempo necessario perché si scaldasse ed emergesse lentamente il fianco scoperto del vitigno: l'alcool morbidone. Ma ormai la bottiglia era stata scoperta...
:D :D :D :) +

Chateau Musar - 2000 e 2003
Pari merito sostanziale per i due vini, uno un po' sofferente al naso (thé nero, arancia essiccata) e caldo in bocca, somigliante ad uno Chateauneuf quasi, l'altro più rigoroso (arancia, miele, tabacco biondo), asciutto, lineare, elegante, grintoso, ma stranamente alla fine non poi così più performante rispetto all'altro. Per un giurato, il 2003 era un po' brettato, tanto che ha riconosciuto il vino al primo naso, visto che spesso Musar lo è.
:D :D :D :) ++

Christoffel jr. - Urziger würzgarten auslese *** 2003
Solito corollario di splendori di un auslese maturo, leggero, minerale, finemente persistente. "A secchi".
:D :D :D :D

Huet - Vouvray Clos du Bourg moelleux 1ère trie 2009
Naso ancora più poliedrico del teutonico, includente quei toni di oliva verde in salamoia che a volte appaiono nei passiti; strutturato, residuo deliziosamente cesellato, delicatezza e durata. Forza gentile.
:D :D :D :D
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda andrea » 30 dic 2023 11:38

zampaflex ha scritto:Krug - Brut 2006
Purtroppo per tutti ma soprattutto per il conferitore sconsolato, era una pallida ombra del vino che è; fievolmente riconoscibile, ma deboluccio e carente di intensità.
:D :D :D :) +

Ti sei fatto influenzare dalla mia sconsolatezza... :cry: non era così negativo come lo dipingi. Certo non era il Krug da libro di testo che ricordavo. Soprattutto l'intensità palatale e la corrispondenza naso/bocca in chiusura. Con la crescita della temperatura il naso è decisamente virato verso un grande Krug, biscotto, cannella, zenzero, glassatura di panettone, poi agrume sottile, fiori. Certo non è stata l'esperienza da 5 faccine che doveva essere.

La prossima, vedremo.
Ti amo Licia!!!
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Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda Trabateo » 09 gen 2024 17:01

Detox alla brianzola
Dopo un periodo festivo dove, per tutti o quasi, i bagordi e gli eccessi enogastronomici sono stati all'ordine del giorno, come farsi mancare il solito Ramadan del nuovo anno con promesse del tipo: "mai più, lo giuro", oppure "questo è l'ultimo Natale che eccedo col bere e mangiare", o anche "non sono io che sono ingrassato, è lo specchio che mi deforma", o ancora "sì, sì, gli esami li faccio la prossima settimana, giuro"; insomma, le solite promesse da marinaio pronte a essere smentite alla prima occasione. Se poi l'occasione arriva il primo lunedì di lavoro dopo le ferie natalizie, vorrà dire che la quaresima inizierà, appunto, da domani...nel mese del poi e l'anno del mai.

Sì è gozzovigliato un po' e bevuto poco e male, come al solito.

Le bolle
Jacques Rosseaux - Cuvée Montgolfiere GC EB - 50 PN + 50 CH - sb. 08/22
Color buccia di cipolla dorata, profumi tra gesso e fieno.
Ingresso in bocca piuttosto ampio, succoso e sapido, chiude con nota leggermente amarognola.
Non da mille e una notte, si fa bere comunque bene.

Domaine de Bichery - La Source Brut Nature - (50 PN + 50 CH ?) - sb 04/23
Al naso è intrigante e ricco, spazia dai fiori al gesso con buona stratificazione.
Bocca piuttosto sapida, acidità dritta e leggermente astringente ma non tagliente, ottima persistenza, chiude con nota dolce di mela. Ottima bevuta.

Il bianco
Galinot Gitton - Silex - 2008
Colore dorato abbastanza carico, al naso rieslingheggia con molto minerale da pietra focaia, erbaceo. Scaldandosi escono note di tostatura.
In bocca piace meno (a me) e la mancanza di una buona spalla acida lo fa un po' annaspare. Comunque secco, salivante ma grasso e glicerico.
Ci si è girato un po' intorno prima di capirne la provenienza e annata.

I rossi
Bartolo Mascarello - Barolo - 2017
Parte un po' in sordina con profumi di viola e sottobosco e ingresso caldo e glicerico in bocca.
Dopo 10/15 minuti nel bicchiere il ragazzo prende coraggio e butta fuori del bel frutto rosso (fragolina su tutti) e balsamicità da vendere. In bocca è tannico il giusto per un vino di 6, ops, 7 anni con lunga e succosa persistenza.
Chapeau! :shock:

Elio Sandri - Barolo Perno - 2017
Più ossigenato del cugino, parte con maggior convinzione: tanta viola e molto balsamico, poi alloro, erbe officinali e pasta di olive. In bocca è estremamente succoso, ritrovo la viola, frutto rosso ma anche note di tamarindo e china. Barolo elegante e cremoso...solo che sulla salita finale, Bartolo passa e fa ciao ciao con la manina.
Piaciuto moltissimo pure questo e, data la differenza di prezzo con il cugino, direi che è più che un ottimo vino...ma io sono nebbiolista o nebbiolaro e quindi il mio giudizio e molto di parte :mrgreen:

Lopez Heredia - Vina Bosconia - 1995
A dispetto del colore da vino evoluto, spiazza per completezza, complessità e integrità.
Naso eclettico: carnoso, funghi, caramella mou, zucchero filato, cuoio, tabacco, cioccolato fondente, poi anche liquerizia e caffè...al contempo sbalordisce per intensità e finezza.
Bocca succosa, ancora e giustamente tannico, acidità a secchiate, persistente oltre ogni ragionevole dubbio...irrealmente giovane!
Senza se e senza ma, vino della serata...e non solo di questa! :shock: :shock: :shock:

Pietro Beconcini - Vigna Le Nicchie - 2013 Tempranillo Prephilloxera
Per indovinarlo ci sarebbe dovuto essere Andi naso di fata, solo che lui non c'era e il Prof ci ha trattato peggio dei suoi studenti, ma di brutto brutto brutto, rimandandoci tutti, senza scampo alcuno, alla prossima sessione.
A ogni modo, vino che non ha convinto per nulla: profumi di bagnato, boero, sbuffo alcolico, terroso.
In bocca è molto ma molto sgraziato: tannino aggressivo e frutto da appassimento.

Il dolce
Elio Perrone - Moscato d'Asti Sourgal - 2022
Moscato che fa il suo, e lo fa bene, con il panettone.
Profumi di fiori bianchi, pompelmo e salvia. Ben bilanciato e armonico in bocca dove ho riscontrato note di arancia.

Un sentito ringraziamento ad Alessandro, ottimo padrone di casa e conferitore del Barolo di Bartolo.

E chi resta a casa, sbaglia sempre! :mrgreen:
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda l'oste » 11 gen 2024 20:32

Trabateo ha scritto:
Lopez Heredia - Vina Bosconia - 1995
A dispetto del colore da vino evoluto, spiazza per completezza, complessità e integrità.
Naso eclettico: carnoso, funghi, caramella mou, zucchero filato, cuoio, tabacco, cioccolato fondente, poi anche liquerizia e caffè...al contempo sbalordisce per intensità e finezza.
Bocca succosa, ancora e giustamente tannico, acidità a secchiate, persistente oltre ogni ragionevole dubbio...irrealmente giovane!
Senza se e senza ma, vino della serata...e non solo di questa! :shock: :shock: :shock:

Concordo con convinzione, bevute davvero tante annate compresa la '95 e Viña Bosconia insieme ad un altro manipolo di bottiglie spagnole incantevoli è tra i più grandi vini al mondo rispetto al costo.
Rioja, Ribera, Priorat esclusi i tre quattro nomi più costosi (Vega Sicilia, Pingus, Ermita...) sono "zone" meno "bevute" e dispendiose di quanto meriterebbero, meglio così, non sia mai parta un 100/100 e una nuova bolla...
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda vinogodi » 12 gen 2024 09:24

l'oste ha scritto:
Trabateo ha scritto:
Lopez Heredia - Vina Bosconia - 1995
A dispetto del colore da vino evoluto, spiazza per completezza, complessità e integrità.
Naso eclettico: carnoso, funghi, caramella mou, zucchero filato, cuoio, tabacco, cioccolato fondente, poi anche liquerizia e caffè...al contempo sbalordisce per intensità e finezza.
Bocca succosa, ancora e giustamente tannico, acidità a secchiate, persistente oltre ogni ragionevole dubbio...irrealmente giovane!
Senza se e senza ma, vino della serata...e non solo di questa! :shock: :shock: :shock:

Concordo con convinzione, bevute davvero tante annate compresa la '95 e Viña Bosconia insieme ad un altro manipolo di bottiglie spagnole incantevoli è tra i più grandi vini al mondo rispetto al costo.
Rioja, Ribera, Priorat esclusi i tre quattro nomi più costosi (Vega Sicilia, Pingus, Ermita...) sono "zone" meno "bevute" e dispendiose di quanto meriterebbero, meglio così, non sia mai parta un 100/100 e una nuova bolla...
...concordo senza meno... 8)
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Re: ...Milano beVe e dintorni...

Messaggioda l'oste » 13 gen 2024 11:50

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:
Trabateo ha scritto:
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A dispetto del colore da vino evoluto, spiazza per completezza, complessità e integrità.
Naso eclettico: carnoso, funghi, caramella mou, zucchero filato, cuoio, tabacco, cioccolato fondente, poi anche liquerizia e caffè...al contempo sbalordisce per intensità e finezza.
Bocca succosa, ancora e giustamente tannico, acidità a secchiate, persistente oltre ogni ragionevole dubbio...irrealmente giovane!
Senza se e senza ma, vino della serata...e non solo di questa! :shock: :shock: :shock:

Concordo con convinzione, bevute davvero tante annate compresa la '95 e Viña Bosconia insieme ad un altro manipolo di bottiglie spagnole incantevoli è tra i più grandi vini al mondo rispetto al costo.
Rioja, Ribera, Priorat esclusi i tre quattro nomi più costosi (Vega Sicilia, Pingus, Ermita...) sono "zone" meno "bevute" e dispendiose di quanto meriterebbero, meglio così, non sia mai parta un 100/100 e una nuova bolla...
...concordo senza meno... 8)

La sottovalutazione del tempranillo è incredibile e forse un po' provinciale. A volte capita di "scoprire" qualche buona riuscita di vitigni minori italici o franzosi e si grida al miracolo.
Mentre vedo troppo poca inclinazione in generale per un'uva autoctona presente in Spagna da secoli con decine di grandi e medi produttori costanti nei decenni, vini equilibrati per Dna in tannini e acidità, con potenziale di invecchiamento altissimo come un nebbiolo, abbinabili come un sangiovese, eleganti come un Pinot Noir e speziati come un Aglianico.
Boh, stasera ho da cucinare due tiras intere di costine di maialini (cochinillo) e altre cosine buone da mangiare, compreso un pecorino manchego invecchiato 36 mesi. Ho già tirato fuori qualche bottiglia papabile tra cui una reserva 2005 di Rioja...
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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