Vintage per indigentiDomenica 17 luglio 2022
Episode 1
“Proudly poor” In una calda, anzi, rovente e afosa domenica di luglio di una siccitosa estate, che non vuole sentir ragione di darci una tregua, valico il Po, più in secca che mai, e mi reco alla Bue House (a proposito Marco, perché questo nome?) a un appuntamento a cui, per noi miseri tapini Boccacceschi, non si può mancare.
Dopo le defezioni dell’ultima ora, la tavolata si completa con 11 elementi.
In porta troviamo Fausto la cui stazza concede ben pochi spiragli agli avversari; infatti non si lascierà scappare quasi nulla e, alla fine, metterà a sedere diverse bocce.
Nelle retroguardie giostrano gli over, la vecchia guardia, i boomer della situazione o come caspita li volete chiamare: difesa a 3, poco spazio alla fantasia e, sopratutto, gambe o vin come appreso in gioventù nei peggior bar della padana.
Sulle corsie laterali, tra centrocampo e attacco, campo libero agli under, i ragazzetti, i funamboli, i giocolieri, insomma, quelli che hanno fiato e soprattutto fegato da vendere.
Allenatore-giocatore, regista illuminato, capitato e vero leader della squadra, ca va sans dire, Marco alias Vinogodi, padrone di casa che con le sue giocate meraviglierà il Maracanà di Viadana.
Il fischio d’inizio viene dato dagli immancabili ciccioli e dallo
Champagne Herve Mathelin a Troissy (80 PM e 20 PN – 12%)
Mela gialla tanto al naso che al palato con nota di mandorla finale. Pulito ma piuttosto chiuso al naso e non troppo persistente.
A me sinceramente non ha fatto impazzire ma forse eravamo ancora un po’ freddi(!) e ovviamente dovevamo ancora carburare; comunque un buon aperitivo.
A seguire mini croissant salati e bologna (buona, buona, buona) d’accompagnamento a:
Metodo Classico Lini 910 – 2005 (BdN PN - 12%)
E qui si entra nel vivo del vintage…
Dorato carico, polpa di frutta gialla matura, poi frutta secca, un po’ troppo glicerico al naso e in bocca, comunque ampio e rotondo;
a seguire:
Champagne Olivier Père et Fils – 2005 (50 PN, 25 PM e 25 CH – 12%)
Dorato scarico, naso molto interessante con tostature, canditi, buccia d’agrume. Corrispondenza al palato con acidità bellissima e lunga che va a pulirti la bocca e invoglia a un altro pezzo di bologna e susseguente sorso: miglior bollicina.
Dopo i primi minuti di studio, il primo tempo entra nel vivo e infatti Marco si gioca 3 jolly uno più sorprendente dell’altro.
Roccolo Grassi – Broia - Soave – 2007 (Garganega – 13%)
Eccolo qui il primo coup de théâtre, uno chardonnay di borgogna fatto e finito tanto al naso quanto in bocca: stupefacente!
Pascal Cotat – Les Monts Damnés – Sancerre – 2007 (Sauvignon - 13%)
Naso che non smetterà mai di evolvere: salvia, minerale, sapido, poi frutta tropicale, poi nocciola, poi uva fragola, poi… infinito!
Al palato ha acidità da vendere, limone e poi evolve trovando coerenza con il naso.
Aldo Bertelli – Giarone – Chardonnay – 1998 (14%)
Volevamo stupirvi con effetti speciali e...ci siamo riusciti!
Altro Borgogna da urlo: il preferito di questa batteria (credo che Daniel non abbia ancora lavato il bicchiere e ogni tanto si faccia un aerosol), anche se io, appunto perché questo alla fine è uno chardonnay e il Broia no, ho preferito il Soave.
Questi vini hanno accompagnato un bel piatto di crudité (mazzancolle + branzino o orata), tartine di baccalà mantecato e soncino condito con un filo di aceto balsamico tradizionale a pulire e preparare il palato per il boccone successivo.
Fuori concorsoVino Greco credo di un produttore che potrebbe chiamarsi Sclaws(?) - 2009 (13,2%)
Macerato (color arancio ramato) con profumi che mi hanno ricordato il barolo chinato, officinale, tamarindo, chinotto ma che cade rovinosamente al palato in quanto molto scomposto e con un’astringenza fuori da ogni ragionevole range.
Voleva essere un test sui vini greci ma ci si è ritorto contro: autogol.
Rientriamo negli spogliatoi con un rassicurante 3-1 e con la certezza che il nostro capitano ci avrebbe deliziato con altre chicche del suo vasto repertorio...e infatti…
Pronti via e il secondo tempo si apre con culatello, strolghino e acciughe del Cantabrico a cui il nostro condottiero affianca la prima batteria di rossi.
Sottimano – Barbaresco Cottà – 1999 (14%)
Ancora un bel colore granata scarico, profumi di oliva nera e balsamicità che andrà via via aumentando. In bocca presenta un bel tannino morbido e tanta liquerizia.
Masciarelli – Villa Gemma – Montepulciano d’Abruzzo – 1997 (14,5%)
Color rosso granato, naso aperto, fine, balsamico, muschio. Palato intenso, profondo e con un leggero tannino: vino fenomenale (per me 2° di questa batteria).
Feudi San Gregorio – Taurasi - Piano di Montevergine – 1996 (13%)
Rosso granato, naso che parte dalla prugna matura per poi virare sull’ematico.
Palato ancora bello fresco, ciliegia, tannino morbido, lungo e persistente: bellissimo vino (3°).
Ruffino – Riserva Ducale- Chianti Classico Riserva – 1993 (13%)
Colore granato scarico, naso avvolgente di liquerizia, muschio, funghi e poi ancora una nota dolce. In bocca è avvolgente, ampio, rotondo, profondo, con note dolci e lunghissima persistenza: il mio preferito della batteria.
Comunque una batteria da 3 gol: ormai gli avversari rantolano e noi concediamo loro un time-out tecnico approfittandone con…
Spiriti Ebbri – See – Rosso - 2017 (blend di diversi vitigni - 15,5%)
Uno di quei vini che ti devi dimenticare di avere per poi scovarlo tra 10, 15, 20 anni in cantina.
Il carpaccio di roastbeef con scaglie di parmigiano ha aperto le danze per la seconda batteria di rossi.
Sociando Mallet – Bordeaux – 1989 (12,5%)
Terziari come se piovesse (magari!), stalla, elegante, profondo, ampio. Al sorso sembra ancora un ragazzino: fresco, pieno, rotondo, lungo.
Questi bordeaux non muoiono mai: highlander!
Fattoria dell’Aiola - Rosso del Senatore – 1988 (12,5%)
Tappo
Francesco Boschis – Barolo – 1988 (13,5%)
Granata scarico, naso fresco con spezie fini e pungenti che poi evolvono in liquerizia.
Freschezza che ritrovo in bocca, acidità strepitosa, nebbiolo elegantissimo, morbido, ampio: top!
Brolio – Riserva del Barone – Chianti Classico Riserva – 1985 (13%)
Color granata, naso chiuso con note ossidative, sorprende invece al palato con freschezza, liquerizia e ancora presente un bel tannino.
Batteria da 3-1 in cui spicca il Barolo di Boschis e a seguire Sociando Mallet e Brolio.
E’ nell’ultimo km che bisogna dare il tutto per tutto, è qui che arriva l’ultima batteria.
Villa Antinori – Chianti Classico – 1978 (12,5%)
Granata scarico, naso da sottobosco con funghi, fine ed etereo.
Al sorso è fresco, fine, elegante, persistente e lunghissimo: bellissimo chianti di 44 anni!
Camigliano – Brunello di Montalcino – 1975 (12,5%)
Granata scarico, al naso note di affumicatura e ancora un bel fruttino rosso. In bocca tanta liquerizia, tannino morbido ancora presente, lungo e persistente.
Vino che non ti aspetti: sorpresa!
Mastroberardino -Taurasi – 1970 (12%)
Color porpora, naso balsamico e con frutto rosso.
In bocca è di una freschezza travolgente, acidità lunghissima, tannino perfettamente integrato e non finisce mai, non finisce mai, non finisce mai, non finisce mai…
Fa parte di un’altra galassia!
Marcarini – Barolo Brunate – 1970 (14,2%)
Color granata scarico, al naso è etereo e ossidato.
Bel palato fresco con ancora un bel tannino morbido e acidità ben integra e integrata.
Batteria da 3-0 in cui il Mastroberardino ha fatto game, set e match di giornata e il Villa Antinori e il Camigliano se la sono giocata, chiude Marcarini penalizzato dal naso ossidato.
Chiusura con pasticceria mignon e un riesling spagnolo già recensito:
Doce (12) – Gomariz (vitigno Treixadura)
Al fischio finale il Mastroberardino vince per manifesta superiorità come vino rosso di giornata mentre tra i bianchi il Giarone la spunta di un’incollatura sugli altri due e si prende gli applausi di tutta la curva.
Poi uno esce dalla sala giochi, si ritrova con 41°, accende l’auto e spara l’aria condizionata a mille come se non ci fosse un domani: dead or alive!
...chissà come sarà andata la seconda puntata…
Come sempre, grazie Marco.
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
