Bollettino AVR - " Never Ending Tour "

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fable_81
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Re: Bollettino AVR - " 2001 + intruso " da pag.120

Messaggioda fable_81 » 09 apr 2011 11:55

Palma ha scritto:Champagne:
Bdb grand cru jack legras
Tarlant zero
Brut 2004 mesnil sur oger billion
Chetillon 2000 pierre peters
Collard 1990
Les beaudiers rose de saignee laherte freres
Ringer: chambolle muaigny 2007 mugnier


Questo com'era?
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda JohnnyTheFly » 10 apr 2011 14:25

Una dolce serata

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Manca la foto di un rosso francese dell'85. Il riesling era un '76.
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 10 apr 2011 21:54

Prima delle bottiglie serali riportate da Johnny, un piccolo intermezzo a pranzo:

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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 10 apr 2011 21:58

Nonostante il forum mi abbia ormai insegnato che più o meno ogni vino si possa fregiare del titolo di grande, in effetti in questa grandezza generalizzata, ci sono alcuni vini di grandezza maggiore degli altri :D
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 10 apr 2011 22:09

Bene provo a fare un po' di ordine:

Champagnata di venerdì sera.
Bdb grand cru Jack Legras: si parte subito bene, con un vin o di grande e facile beva, senza chissà quale complessità, ma assolutamente privo di difetti.
Tarlant zero: vino più complesso e che finisce per dividere maggioormente, ma che di certo rileva una grande personalità.
Brut 2004 Mesnil sur Oger Billion: potrà sembrare strano, ma l'ho trovato ancora assai indietro, soprattutto molto crudo in bocca, però si avverte una bella materia e direi un'ottima interpretazione dell'annata.
Chetillon 2000 Pierre Peters: non la miglior bottiglie bevuta di questo Champagne, ma a me è piaciuto parecchio. In partenza si avvertiva una nota ossidata al naso, ma è andato via via aprendosi ed alleggerendosi, bocca di notevole struttura e bella freschezza.
Collard 1990: davvero molto bello, stavolta perfettamente in forma e non molto sotto ai fratelli del 75 e dell'85.
Les Beaudiers Rose de Saignee Laherte Freres: al mio gusto, uno dei migliori rosè mai assaggiati, lo voglio risentire prima di emettere il verdetto finale, ma mi ha davvero molto ben impressionato.
Chambolle Musigny 2007 Mugnier: gran bel naso che ha già parecchie cose da dire, bocca leggerina, ma bottiglia che ti evapora sotto il naso. Un gran bel vino base che per me c'è tutto anche come RQP.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 10 apr 2011 22:25

I vinelli di sabato a pranzo.

- Champagne Blanc d'Argile Vouette & Sorbée: stranamente un altro Champagne che non conoscevo :D Devo dire che mi è molto piaciuto. Ho trovato perfettamente coniugate alcune note ed una struttura quasi alla Selosse con una bella acidità ed una freschezza notevole.
- Dom Ruinart 1979: Chamapgne mostruoso e non solo perché ancora in formissima per la propria età, ma grande in assoluto complesso, dolce, ma mai svaccato con anche toni agrumati al naso e quasi incazzato in bocca, chiusura lunga e dall'ottimo retrogusto.
- Chateau Trotanoy 1982: più esile ed immediato del 1970 bevuto poco tempo fa, ma è davvero godurioso e la bevibilità più che pericolosa.
- Chateau Leoville Las Cases 1975: ancora giovanissimo e quasi aggressivo in bocca, il vino risulta certamente di livello, ma da Leoville mi aspetto di più, rimane troppo algido.
- Cote Rotie La Mouline1989 Guigal: ecco che cos'è un bel vino, siamo già in zona 95 punti, eppure alla fine finirà per essere il classico vaso di coccio.
- Cote Rotie La Mouline 1988 Guigal: assolutamente splendido, qua la parola grande la si può spendere tranquillamente. E' la perfezione fatta vino, eleganza, potenza, precisione, finale quasi interminabile, e tutto quello che vi può saltare in mente, ne fanno no dei vini più equilibrati che mi siano mai capitati. Direi un centinaio di punti senza scomodo.
- Cote Rotie La Mouline 1976 Guigal: vino, se si vuole, meno perfetto, più sanguigno, con una bocca quasi sfacciata, speziatissima e dall'inteminabile sapidissimo finale. Avvolge e stravolge il palato. Minimo, minimo, un centinaio di punti anche qua.

Per completezza d'informazione, devo dire che le preferenze per i due Guigal maggiori si sono più o meno divise equamente (su 8 partecipanti), se mi chiedessero quale riberrei domani, io non avrei dubbi nel risponder:

banale entrambi :!:
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 10 apr 2011 22:45

Infine il sabato sera non potevo certo mancare al compleanno del bell'uomo che è finito con un festival di vini "dolci", ma sstavolta non facenti parte della categoria tristani.

- Bourgogne Aligotè 2002 Emmanuel Rouget: qui c'è stato un fraintendimento, avevo dato mandato di ordinare il Cros Parantaoux, ma manichi ha chiesto questo, che comunque si è rivelato un bianco molto particolare, al limite dell'ossidazione al naso, freschissimo e di elevata acidità in bocca, alla fine devo dire che mi è piaciuto.
- Barolo Marcenasco 1985 Renato Ratti: ancora rosso rubino, inizialmente è davvero chiusissimo, molto velato al naso, ma lascia intravedere delle bellissime cose, il tempo passa ed il vino sembra deludere le attese, non ne vuole sapere di aprirsi, ma alla fine al pazienza viene premiata, al naso escono finalemnte le note più classiche floreali accanto ad una bella ciliegia di media maturità, bocca che diventa via via più succosa. Non la bevuta della vita, ma la conferma che col Barolo giustamente invecchiato si gode spesso e senza svenarsi.
- Corton Clos du Roi 1985 Thenard: preso così, senza conoscerlo minimamente, troppo difficile resistere ad un Borgogna 1985. Ancora in forma, di un bel colore brillante, discreto al naso anche se una nota caffetosa ne penalizza un po' il profilo, ancora vivo, seppur leggerino in bocca. Siamo lontani dalla grandezza, ma tutto sommato se la cava.
- Berenauslese 1976 ecc. ecc. (vedere foto): deve essere vero che sti Riesling tedeschi invecchiano bene, non credo questo fosse un vino top, eppure è risultato un vino dal naso ricco, seppur con troppo zafferano, untuoso in bocca, dolce, ma con una chiusura di rara sapidità.
- Tokay Pinot Gris Vendages Tardives 1996 Laurent Bannwarth: questo mi è piaciuto decisamente meno (quindi posso concludere di preferire la Germania all'Alsazia), naso più alcolico e bevibilità ridotta.
- Chateau Doisy Daene 1995: si conferma un gran bel Sauternes e contende al berlese la vittoria di tappa, anzi forse, alla fine, risulta il vincitore.
Ultima modifica di Palma il 15 apr 2011 16:51, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda diego » 10 apr 2011 23:01

Palma ha scritto:- Cote Rotie La Mouline1989 Guigal: ecco che cos'è un bel vino, siamo già in zona 95 punti, eppure alla fine finirà per essere il classico vaso di coccio.
- Cote Rotie La Mouline 1988 Guigal: assolutamente splendido, qua la parola grande la si può spendere tranquillamente. E' la perfezione fatta vino, eleganza, potenza, precisione, finale quasi interminabile, e tutto quello che vi può saltare in mente, ne fanno no dei vini più equilibrati che mi siano mai capitati. Direi un centinaio di punti senza scomodo.
- Cote Rotie La Mouline 1976 Guigal: vino, se si vuole, meno perfetto, più sanguigno, con una bocca quasi sfacciata, speziatissima e dall'inteminabile sapidissimo finale. Avvolge e stravolge il palato. Minimo, minimo, un centinaio di punti anche qua.


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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 10 apr 2011 23:23

diego ha scritto:
Palma ha scritto:- Cote Rotie La Mouline1989 Guigal: ecco che cos'è un bel vino, siamo già in zona 95 punti, eppure alla fine finirà per essere il classico vaso di coccio.
- Cote Rotie La Mouline 1988 Guigal: assolutamente splendido, qua la parola grande la si può spendere tranquillamente. E' la perfezione fatta vino, eleganza, potenza, precisione, finale quasi interminabile, e tutto quello che vi può saltare in mente, ne fanno no dei vini più equilibrati che mi siano mai capitati. Direi un centinaio di punti senza scomodo.
- Cote Rotie La Mouline 1976 Guigal: vino, se si vuole, meno perfetto, più sanguigno, con una bocca quasi sfacciata, speziatissima e dall'inteminabile sapidissimo finale. Avvolge e stravolge il palato. Minimo, minimo, un centinaio di punti anche qua.

C'era il Comandante? :D

Ho detto che erano buoni, mica che erano tappati :D

Però penso ci abbia pensato al momento dell'apertura di un Ruinart 90 ed uno Cheval 49 imbottigliamento Calvet-Cavicchioli
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda pippuz » 10 apr 2011 23:26

diego ha scritto:
Palma ha scritto:- Cote Rotie La Mouline1989 Guigal: ecco che cos'è un bel vino, siamo già in zona 95 punti, eppure alla fine finirà per essere il classico vaso di coccio.
- Cote Rotie La Mouline 1988 Guigal: assolutamente splendido, qua la parola grande la si può spendere tranquillamente. E' la perfezione fatta vino, eleganza, potenza, precisione, finale quasi interminabile, e tutto quello che vi può saltare in mente, ne fanno no dei vini più equilibrati che mi siano mai capitati. Direi un centinaio di punti senza scomodo.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda diego » 10 apr 2011 23:30

Palma ha scritto:
diego ha scritto:
Palma ha scritto:- Cote Rotie La Mouline1989 Guigal: ecco che cos'è un bel vino, siamo già in zona 95 punti, eppure alla fine finirà per essere il classico vaso di coccio.
- Cote Rotie La Mouline 1988 Guigal: assolutamente splendido, qua la parola grande la si può spendere tranquillamente. E' la perfezione fatta vino, eleganza, potenza, precisione, finale quasi interminabile, e tutto quello che vi può saltare in mente, ne fanno no dei vini più equilibrati che mi siano mai capitati. Direi un centinaio di punti senza scomodo.
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C'era il Comandante? :D

Ho detto che erano buoni, mica che erano tappati :D

Però penso ci abbia pensato al momento dell'apertura di un Ruinart 90 ed uno Cheval 49 imbottigliamento Calvet-Cavicchioli


E' che proprio con un cru di Guigal è l'unica volta che l'ho visto veramente perdere il suo aplomb... quindi non riesco ad immaginarmelo con questi 3 uno dietro l'altro!
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda JohnnyTheFly » 10 apr 2011 23:38

Palma ha scritto: Chateau Doisy Daene 1995: si conferma un gran bel Sauternes e contende al berlese la vittoria di tappa, anzi forse, alla fine, risulta il vincitore.

Io ho preferito il riesling e lo zafferano lo sentivo più marcato nel Sauternes.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda karroth » 11 apr 2011 19:30

Fabrizio, vuoi dirmi cha hai dato
La mouline 88 Guigal 100/100
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Avete almeno fatto una degustazione alla cieca? O sei stato abbagliato dal blasone delle bt? :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 11 apr 2011 19:43

karroth ha scritto:Fabrizio, vuoi dirmi cha hai dato
La mouline 88 Guigal 100/100
La mouline 76 Guigal 100/100
Avete almeno fatto una degustazione alla cieca? O sei stato abbagliato dal blasone delle bt? :mrgreen: :mrgreen:
Un salutone

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Forse mi ha traviato l'incopetenza degli altri commensali, soprattutto quello di lido di camaiore
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda karroth » 11 apr 2011 19:50

Palma ha scritto:
karroth ha scritto:Fabrizio, vuoi dirmi cha hai dato
La mouline 88 Guigal 100/100
La mouline 76 Guigal 100/100
Avete almeno fatto una degustazione alla cieca? O sei stato abbagliato dal blasone delle bt? :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 13 apr 2011 12:54

karroth ha scritto:
Palma ha scritto:
karroth ha scritto:Fabrizio, vuoi dirmi cha hai dato
La mouline 88 Guigal 100/100
La mouline 76 Guigal 100/100
Avete almeno fatto una degustazione alla cieca? O sei stato abbagliato dal blasone delle bt? :mrgreen: :mrgreen:
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Un caro saluto anche a te e non dimenticare di farmi sapere come si comporteranno domani sera, Il Barbaresco, HB e gli altri.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Luca Mazzoleni » 13 apr 2011 13:02

Palma ha scritto:Les Beaudiers Rose de Saignee Laherte Freres: al mio gusto, uno dei migliori rosè mai assaggiati, lo voglio risentire prima di emettere il verdetto finale, ma mi ha davvero molto ben impressionato.


Non sei l'unico a cui Les Beaudières di quest'anno ha fatto questo effetto. non che l'anno scorso fosse cattivo, eh...beninteso...
tuttavia di fronte all'asciuttezza salata e mediterranea, quasi chiantigiana nelle note di rosmarino e carne al naso, del Rosé 1999 di Tarlant...anche Les Beaudières passa - quasi - in secondo piano per me. Quest'anno.
Billion millesimato bisogna dimenticarselo in cantina per diversi anni prima di aprirlo, ma come si fa?
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda cascinafrancia » 13 apr 2011 13:11

Concordo su Billion, Luca, tuttavia le mie ultime due bottiglie del 2002 avevano imboccato una china maturo-ossidativa un po' inaspettata. Il 2004 mi è sempre sembrato più che buono, ma effettivamente crudino, in assoluto, dico.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Luca Mazzoleni » 13 apr 2011 13:19

cascinafrancia ha scritto:Concordo su Billion, Luca, tuttavia le mie ultime due bottiglie del 2002 avevano imboccato una china maturo-ossidativa un po' inaspettata. Il 2004 mi è sempre sembrato più che buono, ma effettivamente crudino, in assoluto, dico.


se cerchi nel mega-thread sullo Champagne, vedrai che già parecchi mesi fa avevo avvertito riguardo alla inusuale prontezza del 2002, suggerendo di consumarlo nel breve periodo. 1995 e 1999 sono splendidi da cogliere ora, al contrario. il 2004 va letto come tutti i millesimati di Francois Billion nell'ottica di un Nature, avendo 1 gr/lt di dosage, sicuramente è un po' crudo al naso, non essendo arrotondato o sgrezzato da dosage, ma questo è lo stile della casa, e penso che il millesimo 2004 si farà bene in bottiglie con più gambe del 2002. I BdBncs di Billion sono sicuramente vini più affilati che spallati, eccetto riuscite inusualmente larghe e strutturate come il 1995.
Billion può essere amato più facilmente da un seguace di Gimmonet, per dire, piuttosto che da un 'Krugiste'.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda pippuz » 13 apr 2011 13:33

Luca Mazzoleni ha scritto:
cascinafrancia ha scritto:Concordo su Billion, Luca, tuttavia le mie ultime due bottiglie del 2002 avevano imboccato una china maturo-ossidativa un po' inaspettata. Il 2004 mi è sempre sembrato più che buono, ma effettivamente crudino, in assoluto, dico.


se cerchi nel mega-thread sullo Champagne, vedrai che già parecchi mesi fa avevo avvertito riguardo alla inusuale prontezza del 2002, suggerendo di consumarlo nel breve periodo. 1995 e 1999 sono splendidi da cogliere ora, al contrario. il 2004 va letto come tutti i millesimati di Francois Billion nell'ottica di un Nature, avendo 1 gr/lt di dosage, sicuramente è un po' crudo al naso, non essendo arrotondato o sgrezzato da dosage, ma questo è lo stile della casa, e penso che il millesimo 2004 si farà bene in bottiglie con più gambe del 2002. I BdBncs di Billion sono sicuramente vini più affilati che spallati, eccetto riuscite inusualmente larghe e strutturate come il 1995.
Billion può essere amato più facilmente da un seguace di Gimmonet, per dire, piuttosto che da un 'Krugiste'.

Vedi a non stare attenti ?
I 2002 li ho seppelliti in fondo per non cadere in tentazione e adesso mi dite di berli ?
Provvederò. 8)
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Luca Mazzoleni » 13 apr 2011 13:39

pippuz ha scritto:
Luca Mazzoleni ha scritto:
cascinafrancia ha scritto:Concordo su Billion, Luca, tuttavia le mie ultime due bottiglie del 2002 avevano imboccato una china maturo-ossidativa un po' inaspettata. Il 2004 mi è sempre sembrato più che buono, ma effettivamente crudino, in assoluto, dico.


se cerchi nel mega-thread sullo Champagne, vedrai che già parecchi mesi fa avevo avvertito riguardo alla inusuale prontezza del 2002, suggerendo di consumarlo nel breve periodo. 1995 e 1999 sono splendidi da cogliere ora, al contrario. il 2004 va letto come tutti i millesimati di Francois Billion nell'ottica di un Nature, avendo 1 gr/lt di dosage, sicuramente è un po' crudo al naso, non essendo arrotondato o sgrezzato da dosage, ma questo è lo stile della casa, e penso che il millesimo 2004 si farà bene in bottiglie con più gambe del 2002. I BdBncs di Billion sono sicuramente vini più affilati che spallati, eccetto riuscite inusualmente larghe e strutturate come il 1995.
Billion può essere amato più facilmente da un seguace di Gimmonet, per dire, piuttosto che da un 'Krugiste'.

Vedi a non stare attenti ?
I 2002 li ho seppelliti in fondo per non cadere in tentazione e adesso mi dite di berli ?
Provvederò. 8)


l'ultima bottiglia aperta lo scorso autunno non era mica morta, ci mancherebbe, ma il bouquet di pasticceria, crema all'uovo, e nocciolatura calda indica sicuramente una prontezza al consumo ora che non motiva una lunga attesa. note veramente ossidate io non ne ho trovate nel 2002 (frutta stramatura, erbe cotte o frutta secca / marasala etc), ma sappiamo che in base alla tenuta dei tappi le bottiglie presentano variazioni, e non dubito che il 2002 aperto da Cascinafrancia fosse troppo evoluto e maturo come ha indicato.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 13 apr 2011 16:01

Luca Mazzoleni ha scritto:
Palma ha scritto:Les Beaudiers Rose de Saignee Laherte Freres: al mio gusto, uno dei migliori rosè mai assaggiati, lo voglio risentire prima di emettere il verdetto finale, ma mi ha davvero molto ben impressionato.


Non sei l'unico a cui Les Beaudières di quest'anno ha fatto questo effetto. non che l'anno scorso fosse cattivo, eh...beninteso...
tuttavia di fronte all'asciuttezza salata e mediterranea, quasi chiantigiana nelle note di rosmarino e carne al naso, del Rosé 1999 di Tarlant...anche Les Beaudières passa - quasi - in secondo piano per me. Quest'anno.
Billion millesimato bisogna dimenticarselo in cantina per diversi anni prima di aprirlo, ma come si fa?


Va, sembra che ci abbia azzeccato su Beaudières e Billion, pian piano divento esperto anche di Champagne :mrgreen:
Manichi ce lo abbiamo questo Rosé 1999 di Tarlant?
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Luca Mazzoleni » 13 apr 2011 16:07

Palma ha scritto:Manichi ce lo abbiamo questo Rosé 1999 di Tarlant?


sembra una telefonata del Cav. al rag. cassier Spinelli...ahahah da questo passaggio si deducono le gerarchie AVRine... :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda Palma » 13 apr 2011 17:49

Intanto se tutto va a buon fine, sabato sera ci dovremmo addentrare nell'annata 2004 in Piemonte, per meglio capire che aria tira al momento.
Uno tra i meglio Barolo, uno tra i meglio Barbaresco ed uno tra i meglio nord-Piemonte. In più uno dei meglio bianchi italici dell'annata (no, non Collestefano, non l'abbiamo). Devo solo convincere gli altri due a portare il Barabresco (o è Barolo?) ed Os, ehm Nord Piemonte. Ai Barolo ci penso io quindi non ci sarà problema. L'abbinamento con il risotto al radicchio e la mozzarella in carrozza dovrebbe poi completare il quadro.
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Re: Bollettino AVR - " Una dolce serata " da pag.121

Messaggioda manichi » 13 apr 2011 18:25

Palma ha scritto:Intanto se tutto va a buon fine, sabato sera ci dovremmo addentrare nell'annata 2004 in Piemonte, per meglio capire che aria tira al momento.
Uno tra i meglio Barolo, uno tra i meglio Barbaresco ed uno tra i meglio nord-Piemonte. In più uno dei meglio bianchi italici dell'annata (no, non Collestefano, non l'abbiamo). Devo solo convincere gli altri due a portare il Barabresco (o è Barolo?) ed Os, ehm Nord Piemonte. Ai Barolo ci penso io quindi non ci sarà problema. L'abbinamento con il risotto al radicchio e la mozzarella in carrozza dovrebbe poi completare il quadro.

Io porto un vino serio quindi è delle Langhe :mrgreen:
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

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