Messaggioda Palma » 05 mag 2008 20:30
- Rizzi - Treiso: in questa cantina, ormai una delle maggiori sicurezze della zona, ci incontriamo con Valino ed Enrico Dellapiana ci illuistra vigne e cantina rispondendo ad ogni domanda. Degustazione dei 3 barbaresco (base, Nervo-Fondetta e Rizzi-Boito2006 e 2007).A manichi e Valino i vini vengono portati alla cieca e loro devono individuano senza problemi, il crù, l'annata e riconoscendo i filari utilizzati, distinguono le varie botti.
I 2007 per me sono ancora indecifrabili, mentre differenze nette si iniziano ad avvertire tra i 2006, come sempre più floreale il Fondetta, più cupo e potente il Boito, più meglio il Pajorè. Le stesse considerazioni si possono fare anche per i 2005. Nel complesso una splendida conferma per una splendida realtà.
- F.lli Alessandria - Verduno: visto il pareggio nella prima sfida il valino originario e quello dell'Avr decidono di sfidarsi sfoggiando le loro conoscenze delle strade langarole andando a cercare il percorso più breve Treiso-Verduno. Va così in onda il gran premio do Roddi, costituito da 5 giri attorno al summenzionato paese. Fortunatamente incontriamo un vecchio con uno stuzzicadente in bocca e riusciamo quindi a raggiungere la meta.
Solita accoglienza gentile e professionale, una gamma di vini veramente di alto livello. I suggerimenti, pare arrivati, da uno dell'AIS si rivelano azzeccati.
Citato il sempre affiscinante il Pelaverga 2005 (o 2006?), passo ai barolo 2004. Un "base " 5 vigne di notevole complessità e bella florealità è una mezza sorpresa; benino, ma non benissimo al momento il san Lorenzo, forse troppo poco austero per i miei gusti, o più probabilmente in una fase particolare, mentre Gramolere e Monvigliero piacciono proprio aprecchio e si dividono le nostre preferenzew. A mio avviso il Monvigliero, in particolare, è destinato a diventare un barolo di riferimento, quasi archetipale o summologico che dir si voglia. Chapeau.
- Cavallotto F.lli - Castiglione Falletto: ormai sono le 18 di domenica, ma pur sapendo dell'assenza di Alfio, decidiamo di provare a bussare comunque alla porta di questo storico produttore. Ci accoglie Gildo Cavallotto, zio di alfio e Giuseppe ed autentico uomo di vigna, nonchè memoria storica di tutta la storia della azienda. Quello che pensavamo essere un semplice saluto, diventa una delle visite più interessanti mai fatte. Ci viene mostrata la cantina e raccontata la storia della sua evoluzione, quando si apre una porta che dà sullo sbancamento per l'ampliamento della stessa, ci appare una completa sezione del terreno del bricco Boschis e l'emozione è davvero fortissima. Manichi e Valino perlustrano ed annusano le marne, quindi si passa a degustare qualcosina.
Lo chardonnay appena imbottigliato è ancora indecifrabile, ma non mi sembra male per la sua categoria, mentre il Bricco boschis 2004 dalla botte (sta per essere imbottigliato) è già bellissimo e godibilissimo, pur facendo capire anche belle potenzialità future. Alla fine comunque il degustare il vino diventa un pretesto per stare ad ascoltare Gildo che raccanta aneddoti ed episodi, snocciolando anche dati e date di estrema precisione da metà anni 40 in avanti.
Che belle le Langhe...
Ultima modifica di
Palma il 05 mag 2008 20:33, modificato 1 volta in totale.
ex Victor
Extreme fighet du chateau