M di Montevertine 1997
Riesling Spatlese Maximin Grunhauser Abtsberg 2007 Von Schubert
Riesling Spatlese Trocken Brauneberger Juffer Sonnenhur 2007 Haag
Mi farebbe piacere qualche nota anche sui riesling, grazie. Non sono stati bevuti dopo gli champagne vero?
- Pergole Torte 1987: in questa batteria batteria di nomi altisonanti, che non hanno regalato grandi emozioni, Pergole si è comunque rivelato ancora una volta un signor vino penalizzato solo dall'annata non grandissima, anzi forse è pure andato meglio di quanto si potesse pensare. Ipotizzo che forse a questa cantina riescano meglio i rossi dei bianchi
- Cascina Francia 1990: il gran consiglio talebano si è spaccato su questo vino e sono volate minacce e fatwe varie. Onestamente che sia stato deludente in rapporto a quello che avrebbe dovuto essere (grande vino di grande annata, in teoria) lo posso anche sottoscrivere, ma parlare di disastro mi sembra davvero eccessivo. Naso un tantino pasticciato, ma con diversi sentori interessanti e classici, in bocca il vino andava assai bene fino alla fine dove un nota amarognola ne limitiva in parte la piacevolezza. Ho bevuto CF90 migliori di questo in passato, ma le ultime bottiglie erano risultate peggiori e tutto sommato ne io ne sazves abbiamo faticato a berlo.
- Ca' di Morissio 1993: qua invece non ci siamo proprio. Partito neanche male, ha poi avuto una stranissima evoluzione nel bicchiere tirando fuori tutto il repertorio che già avevo riscontrato in altre bevute passate, pungente al naso, secco in bocca, quasi impresentabile. Purtroppo è la sesta, settima bottiglia che bevo e non ce ne è stata una del tutto a posto, considerato anche che erano di almeno tre provenienze diverse, non ho intenzione di continuare ad approfondire questo vino, pur ritenendo possibile che ci siano in giro anche bottiglie buone, o per lo meno migliori.
- Osso S.Grato 1999 Antoniolo: si conferma un vino davvero bello e forse ora è in una fase di apertura e di etrema piacevolezza, che lo rende più facile da apprezzare, anche senza aperture str-anticipate, rispetto ad un po' di tempo addietro.
- Barolo Monvigliero 1999 Burlotto: buono si conferma buono, ma lo trovo troppo bloccato, sempre uguale a se stesso e con poca mobilità nel bicchiere. Solo il tempo dirà se si tratta di un grande, oppure semplicemente di un vino interessante.
- Barolo Bricco Sarmassa 1999 Brezza Mgm: si gioca il secondo posto nella batteria e personalmente lo preferisco al Burlotto. Barolo di stampo classico, molto ben fatto, ma dal quale forse, considerata l'annata e quanto ottenuto coi 2004, mi sarei aspettato pure qualcosa in più.
- Chianti Cl. Ris. Vigna del Sorbo 2001 Fontodi: una discreta sorpresa. Confermo quanto detto da Meursault, certamente non una grande evoluzione nel bicchiere, ma per fortuna che ci sono anche vini che sono buoni appena versati.
Cepparello 2001: mah, spero in una bottiglia poco felice, ma i miei ricordi di una bevuta di diversi anni fa sono simili.
Barolo Ris Vigna S. Giuseppe 2001 Cavallotto: neppure io l'ho trovato così chiuso, è certamente migliorato rimanendo una notte nel bicchiere, ma non era male neppure appena versato. L'unico suo vero limite è stato quello di non riuscire a contrastare il sangiovese che aveva a fianco, ma in effetti non era poi così facile.
Brunello Ris. 2001 Soldera: ci siamo, già grande ora (al momento potrebbe anche essere più pronto del '99, urge verifica) con margine di miglioramentoin futuro.
-Chianti Cl. Ris Borro del Diavolo 1999 Ormanni: a mio avviso ci sono vini che in certi contesti vengono esaltati ed in altri penalizzati. Questo è un bel Chianti che colle zampanelle difficilmente potrà essere sconfitto, ma che in ambiti diversi può soffrire una maggior eleganza e pulizia di altri vini.
- Brunello Ris. 2001 Fuligni: anche questo in netto miglioramento, stavolta mi è assai paiciuto, di bella complessità, ma dalla buona bevibilità. certo non è Soldera, ma si conferma un Brunello molto convincente.
- St. Georges Le Saint Georges 2006 Chevillon: si è bevuto davvero con piacere.
Mi meraviglio che nessuno degli intervenuti abbia, però scritto della cosa migliore degustata nella due giorni di Romagna, ancora di più dell'abbondante tartufo bianco, ancora più dei seppur ottimi vini, nella mia memoria è rimasto impresso il coniglio magistralmente cucinato da Jossik, più che un piatto un'opera d'arte