Messaggioda Palma » 10 ago 2008 18:28
Ritorno un attimo sui vini di venerdì:
- Champagne Cuvée de reserve Andreé Robert: servito con uno o due gradi di troppo non mi ha particolarmente convinto, abbastanza anonimo.
- Verdicchio dei castelli di Jesi San Nicolò 2007: non è lo splendido 2006 (vino che non risulta certo inferiore ad altro che ora va per la maggiore), ma si conferma un signor verdicchio di stampo assolutamente classico. Bel naso, ancora molto varietale, floreale e con l'anice stellato, bocca buona, ma sconta una certa pesantezza dovuta certamente all'annata.
- Verdicchio classico riserva 2004 Villa Bucci: leggo a volte, sorridendo le critiche che vengono rivolte, chissà per quale motivo a questo vino. Può anche essere che non sia il vero verdicchio, ma certamente è nettamente più buono degli altri e si conferma come secondo bianco italiano. Quest'annata mi sembra decisamente un'ottima riuscita, il naso è ancora chiuso, ma già si avverte un grande potenziale, la bocca è invece già buonissima e più esplosiva di altre volte.Unico appunto, me lo apsettavo un po più indietro, ma tutto sommato posso dire, meglio così. Chapeau
- Chateau Rayas 2003: non c'è molto da aggiungere su questo vino che rimane uno dei più fascinosi dell'intero panorama internbazionale. Molto bello al naso, con il lampone sparato, perde qualcosa in bocca un tantino troppo shceletrica o più probabilmente ancora torppo indietro.
- Barolo Brunate 1995 Marcarini: naso da urlo, bocca che può risultare difficile in virtù di un'acidità davvero eccessiva rispetto alla struttura piuttosto esile. A me comunque piace assai.
- Barolo Rocche di Castiglione 1996 Oddero: in bocca non è male e comunque rimanendo nel bicchiere è m igliorato molto, ma quell'acciuga esagerata al naso, soprattutto all'inizio non riesco davvero a digerirla. Per me una cattiva riuscita.
- Barolo Vigna Rionda 1989 Oddero: davvero un gran bel vino. Delle diverse bottiglie provate questa è la migliore, naso di grand eintegrità, complesso e con un tabacco semplicemente delizioso (oltre al classico sentore di camino). La bocca se non meglio, almeno di pari livello, ancora fresca, tannica e potente. Un vero grande.
- Barbaresco Infernot 1970 Gaja: si pensava ormai di aver toccato l'apice della serata ed invece ci si sbagliava. Vino semplicemente immenso, parte già più che discretamente appena versato, per poi regalare una continua progressione nel bicchiere che finisce per conquistare tutti i presenti. Quasi impensabile la tenuta in bocca.
- Barbaresco Gallina 1990 Giacosa: qua invece non ci siamo molto. Soffre certamente il confronto con gli altri, ma soprattutto patisce una certa mancanza di pulizia, anche in bocca non risulta molto definito. Migliora un po' col tempo, ma nel complesso delude.
- Brunello di Montalcino 1995 Cerbaiona: altra delusione. Lo ricordavo decisamente migliore, anche in questo caso può influire il fatto che sia stato aperto alla fine (sempre a causa della maledetta sete) dopo i due mostri, ma il naso risulta sfuocato, un tantinello legnoso e con un lieve sentroe di acetone che non convince proprio. Qualcosa meglio in bocca, ma rimane l'impressione di una bottiglia non fortunatissima.
- Pergole Torte 2001 Montevertine: qua si avverte ancora il legno dovuto alla gioventù, ma si intuisce anche il fatto che ha tutte le potenzialità per divenmtare un grandissimo vino, già ora comunque è piuttosto buono.
ex Victor
Extreme fighet du chateau