Messaggioda giama » 11 lug 2022 10:22
Riprendo questo post, solo per completarlo con alcune mie personali considerazioni, in quanto alcuni interventi hanno già fornito buona parte delle risposte possibili.
Premesso che anche per Chassagne-Montrachet vale la regola generale secondo la quale la cosa più importante è il "manico" (applicando la quale può dirsi che è meglio il vino da una vigna di secondo livello nelle mani di un grande produttore che il vino da una grande vigna nelle mani di un produttore modesto), è tuttavia oggettivo che una graduatoria di valore tra le varie denominazioni di Chassagne si può comunque fare.
Prima di dare qualche indicazione, ricordo a chi è ancora alle prime armi con la Borgogna che fino alla fine dell'800 a Chassagne il vitigno più usato era il pinot nero. Le uve bianche (Chardonnay e Aligotè) erano in netta minoranza. Con la fillossera e la conseguente necessità di reimpiantare le vigne, lo Chardonnay ha preso il sopravvento, relegando i vini rossi a netta minoranza. Perché? Perché il mercato all'epoca chiedeva vini bianchi, semplicemente. E perché quasi solo Chardonnay, relegando l'Aligotè a pochi casi in poche zone, per lo più di poca qualità? Non so se la risposta che propongo è l'unica possibile, ma consideriamo che lo Chardonnay inizia a dare frutti dopo tre anni circa dall'impianto, mentre l'Aligotè ne richiede alcuni di più. Andreotti avrebbe detto che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Terminata la premessa, per me necessaria, si può tranquillamente dire che le migliori parcelle "da bianco" a Chassagne sono quelle che "storicamente" erano coltivate a Chardonnay. Dove storicamente veniva coltivato il pinot nero e solo in seguito lo Chardonnay, è possibile trovare ottimi bianchi ma mediamente non all'altezza di quelli da vigne storicamente coltivate a Chardonnay.
Prendete quindi una cartina e date una occhiata alle parcelle più in alto sul pendio. Non è un caso se qui troverete alcuni dei nomi che sono stati già fatti (es. En Cailleret e Ruchottes), ma anche altri come La Romanée e Dents de Chien (per quest'ultima, notate con chi confina).
Sui produttori migliori non mi pronuncio, svolgendo ormai da qualche anno l'attività di importazione, ma i nomi che sono stati già fatti rientrano nella categoria dei migliori. Spero non vi dispiaccia sapere che ce ne sono molti altri, magari meno conosciuti perché poco citati dalla stampa specializzata, ma ce ne sono...
Iir Boon Gesuù/cii/fuur/mini