Ormai da diversi anni, io e la mia compagna, abbiamo eletto le Langhe come il posto in cui rifugiarci quando necessitiamo di staccare dalla pressante routine quotidiana o quando vogliamo festeggiare qualche evento o quando ci si prospetta un periodo complicato e vogliamo ricaricare le pile prima di tuffarcisi dentro.
I primi anni (intorno al 2010) furono di completa scoperta del territorio con in second'ordine i vini: nessuna visita in cantina, giusto per intenderci. Poi via via ci avvicinammo a qualche piccola cantina (Erbaluna di La Morra, forse la prima) e a qualche altra un po' meno sconosciuta (Bartolo/Teresa Mascarello, Cappellano, Giuseppe Cortese). Bei tempi quando ancora ti accettavano senza troppi sbattimenti e per noi era tutto più o meno nuovo, quindi, portare a casa 2 bottiglie di Barolo/Barbaresco di questi produttori, ci sembrava la manna dal cielo...e infatti, per alcuni, lo era
Successivamente un periodo di black-out (non sto qui a tediarvi con i dettagli e comunque sono cose molto personali) e di conseguenza qualche anno di astinenza da questi posti che sono, a dir poco, meravigliosi sotto più punti di vista.
Negli ultimi 5/6 anni, ci siamo via via riavvicinati, prima con tappe più nella zona del Barbaresco (ritorno da Cortese, visite costanti da Piero Busso e pre Covid anche La Ca' Nova che ha un rapporto qualità/prezzo impressionante...è il vicino di Serafino Rivella) e poi, sopratutto questa settimana, tornando a visitare cantine del Barolo.
Ovviamente i tempi sono cambiati e i Top tendono, con garbo, a rimbalzarti (il nostro obiettivo sarebbe di riuscire a rientrare da Teresa Mascarello), di sicuro, ogni volta, scopriamo degli angoli nuovi, dei paesini o frazioni mai viste; questa è stata la volta di 2 nuovi produttori e 2 nuovi ristoranti...anche perchè, More & Macine ci piace tanto e la Vinoteca del Centro di Serralunga è il preferito dalla mia compagna ma, come direbbe Alex Drastico in quanto tale: "hanno scassato la minchia!"
Il mercoledì me l'ha preconfezionato l'amico Yuri (Enoteca Il Vinoso a Dogliani) con visita pomeridiana da Conterno Fantino e cena alla Locanda Fontanazza.
Conterno Fantino (Monforte d'Alba) lo conoscevamo come nome e perchè avevamo bevuto un paio di bocce del 93 molti anni addietro: una ottima e l'altra un po' sul viale del tramonto.
In ogni caso, visita in cantina (immensa) molto ben fatta (si vede che sono molto ben organizzati a livello commerciale) anche se tutte quelle barrique mi hanno fatto stortare un po' il naso (ebbene sì, propendo per i tradizionali).
La degustazione mi ha però fatto ricredere sui baroli che devo dire, sono ben fatti.
Comunque, questi i vini assaggiati:
Langhe Bianco Prinsipi 2021: un buon aperitivo purchè servito abbastanza freddo;
Langhe Chardonnay Bastia 2020 (se non erro): una spremuta di legno, forse potenzialmente da riprovare tra 5/10 anni ma io passo;
Dolcetto d'Alba Bricco Bastia 2021: classico dolcetto delle Langhe, a me non piace, alla compagna sì, as usual;
Langhe Rosso Monprà 2019 (forse) 50% Nebbiolo e 50% Barbera: sempre tanto legno anche se molto meno dello Chardonnay, interessante in prospettiva futura ma abbiamo trovato eccessivo il suo prezzo;
Barolo Ginestra Vigna del Gris 2018: quello con più grip dei 3 assaggiati, ancora un bel po' scomposto, gli deve essere dato il tempo di maturare ancora un po', comunque ben fatto;
Barolo Castelletto Vigna Pressenda 2018: il più pronto dei 3, bel frutto e bella acidità, ampi margini di miglioramento (come il precedente), bel prodotto anche questo;
Barolo Ginestra Vigna Sorì Ginestra 2018: il top tra i 3 (anche nel prezzo), bevibile anche ora ma sarebbe opportuno farlo riposare qualche anno in cantina (e così sarà);
Barolo Chinato: non ne ho idea, non fa per me, di sicuro i 2 bicchieri che si è tracannata la mia signora hanno fatto sì che poi la cena andasse com'è andata. Lei comunque dice che è molto buono e non è come altri che ti danno quella forte espressione di officinale.
La visita e degustazione sarebbe a pagamento (20 a cranio) ma visto il lasciapassare di Yuri, il conto finale del vino acquistato (poi anche scontato) e, non per ultimo, la nostra simpatia quella voce viene bellamente barrata.
Locanda Fontanazza (La Morra)
Piccolo ristorante appena fuori il centro di La Morra, molto bello con una terrazza che è un vero e proprio balcone sulle Langhe. Purtroppo la temperatura non era delle più calde e le nuvole promettevano pioggia (poi mantenuta dalla notte fino a tutto venerdì), quindi ci si tornerà con la bella stagione,
Piatti ben curati e molto buoni: tajarin al ragù (i migliori mai assaggiati), gnocchi con fave, piselli e guanciale, animelle con salsa cacio e pepe e filetto di maiale con salsa bernese.
Purtroppo la compagna accusa la degustazione e quindi sono stato costretto a mangiarmi i 2 secondi oltreché a tracannare i due calici ordinati (non se l'era sentita fin da subito di ordinare una boccia): Barbera d'Alba Michelino Campogrande 2020 (un barberone super fruttato: non mi è piaciuto) e Barbaresco Castello di Verduno 2019 (molto interessante).
Servizio da 10 e lode: a nostra richiesta, ci hanno dato mezzo limone da portare via.
Prezzo da folli: solo € 64 per tutto, mancia più che doverosa.
Carta dei vini non vastissima ma con ottime chicche del territorio.
Giovedì pomeriggio visita a Serralunga d'Alba alla cantina Palladino (su consiglio di un amico di un mio collega)
Cantina che sembra piccola ma non lo è affatto vista la produzione annua: 180.000 bottiglie. Vero è che il 60% della produzione è fatta di Barbera d'Alba destinata al mercato nord americano e nord europeo (così ci è stato detto).
Visita un po' frettolosa ma altrettanto interessante, sopratutto la parte più profonda della cantina. Viste tante botti grandi e poche barrique. Notevole pregio alla marna in bella vista (e tatto) nella stanza che veniva utilizzata da ghiacciaia nel passato. Degustazione, meno curata e in piedi, comunque di livello con spiegazioni più che esaurienti e, fidatevi, quando la mia compagna inizia con le domande, il più piccolo particolare dev'essere spiegato con minuziosa dovizia.
Questi gli assaggi:
Forse il Dolcetto ma sinceramente non me lo ricordo proprio...boh!?
Nebbiolo d'Alba 2020: non mi ha particolarmente colpito, forse appunto perchè d'Alba l'ho trovato un po' troppo semplice. Piaciuto invece a lei;
Barbera d'Albra Superiore Bricco delle Olive 2019: buonissima, non sembra nemmeno un/a barbera, si avvicina più a un nebbiolo, anche il colore non è per nulla carico. Fine ed elegante, per nulla opulento/a o con quel frutto che dopo due sorsi già non ne puoi più: da berne a secchi;
Barolo del Comune di Serralunga d'Alba 2018: un buon Barolo ma che non lascia il segno;
Premessa, al confronto con quelli di Conterno Fantino, i baroli di Palladino sono molto meno addomesticati.
Barolo Parafada 2018: degustato in parallelo con l'Ornato, naso intenso e profumato, un bel mix tra spezie e frutti rossi;
Barolo Ornato 2018: qui si sente maggiormente la struttura e il tannino e quella terrosità che tanto mi è cara dei nebbioli delle Langhe (comunque l'ho percepita in tutti e 3 i baroli di Palladino);
Barolo Riserva San Bernardo 2015: eccezionale, di beva già ora ma anche di lunga prospettiva futura, tanto sottobosco con anche una nota di foglia di tabacco. Il miglior barolo bevuto in questa due giorni!
La visita e degustazione sarebbe a pagamento (20 a cranio) ma avevo già chiamato in precedenza assicurandomi del fatto che se avessimo comprato del vino il costo non ci sarebbe stato addebitato: e così è stato.
La Repubblica di Perno (che molti di voi già conosceranno)
Cena a 4 con Yuri e Roberto Valletti, produttore di Dogliani: vi consiglio il suo Langhe Bianco, strepitoso!
Ottima la cucina di Marco: tanta attenzione al particolare con cura e ricerca delle materie prime.
Ravioli (pasta fatta tutta a mano!) di erbette selvatiche con spuma di parmigiano, la famosissima Finanziera e Cotechino in fonduta di Raschera, tutto buonissimo!
Elena è la persona che ci piacerebbe sempre trovare in sala. Schietta, diretta, senza tanti fronzoli ma molto preparata e sempre attenta al servizio.
La carta dei vini non è vastissima (per fortuna!) ma ha tutto quello che ci deve essere con alcune chicche che vanno scovate.
Per noi un Langhe Nebbiolo 2019 di Elio Sandri (il miglior nebbiolo finora mai bevuto) e un barolo di un piccolo produttore che ora, non so come mai, ma proprio non mi sovviene e, molto probabilmente, non mi verrà in mente fino a quando non avrò fatto delle abbondanti scorte dello stesso
Buono il rapporto qualità/prezzo.
Dopo questa bellissima esperienza, torneremo sicuramente.
NB: cena con sottofondo musicale di Paolo Conte, Beatles e Joe Cocker, tutti in vinile: applausi!
Nota a margine: avevamo puntato anche Vietti in questa 2 giorni ma, dopo aver saputo che per una visita in cantina chiede 40/50 euri abbiamo volutamente rinunciato a provarci.
- Indice IL MONDO DEL VINO Vino&Co.: polemiche e opinioni
- Cerca
-
- Oggi è 21 mag 2024 15:34
- Tutti gli orari sono UTC+02:00
Due giorni nelle Langhe piena di prime volte
Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...