Grazie ad un amico appassionato che non finirò mai di ringraziare abbastanza ecco una mega panoramica sui vini californiani, senza i soliti nomi (o meglio senza quei pochissimi soliti che riescono ad arrivare in Italia...), ed ennesima occasione per ribadire che i mega vinoni parkerizzati sono ormai una leggenda del passato perfino proprio lì dove sono nati: pesantezze e boiserie non pervenute.
Russian River Valley Sauvignon Blanc Cep 2019 - Hopkins Ranch. Fumé e pietra, poi pompelmo, a tratti sembra più un riesling, al sorso è un poco sgraziato ed ancora in cerca di equilibrio con una partenza grassa che si stempera in un finale secco-secco.
Carneros Chardonnay Hyde Vineyard 2018 - Dumol. Qui a dire il vero un po' di vaniglia e legno si sente, ma poi al sorso nonostante un attacco di buona grassezza ha bella freschezza a spingere bene l'allungo.
Anderson Valley Chardonnay Bearwallow Vineyard 2016 - Rhys. da Magnum. Si sale di un gradino in quanto ad eleganza con questo vino, ancora giovanissimo, la cui freschezza e tensione poteva tranquillamente portare in Francia, chiuso e delicato nei profumi, concede solo un po' di frutta fresca.
Santa Cruz Mountains Chardonnay 2017 - Mount Eden Vineyards. Ecco, se il precedente ha ricordato gli chardonnay di Chablis, questo scende fino all'altezza di Puligny (village direi): frutta gialla matura, speziatura dolce sullo zenzero candito, grande intensità al sorso, largo ma non troppo. Decisamente meglio del 2014 bevuto poco tempo fa.
Sonoma Mountain Chardonnay 2019 - Kistler. Si sale ancora con questo che probabilmente potrei mettere sul podio di giornata anche sopra ai rossi... Dopo l'assaggio del loro davvero ottimo "base" Les Noisetieres 2014 (tirato in qualche centinaio di migliaio di bottiglie, tra l'altro...) ero davvero curioso, e non ha tradito le aspettative: teso ed intenso al sorso, ha equilibrio ed intensità, con un naso tra un nitido ananas e qualche freschezza balsamica.
Central Coast Viognier 2016 - Alban Vineyards. piacevole e divertente intermezzo prima dei rossi, non si fa affatto disprezzare questo viognier classicamente intenso di passion fruit e litchee, dal sorso piccante ed asciutto.
Sonoma County Syrah Cuvée Christine 2013 - Donelan. da Magnum. forse il vino della giornata che alla fine si guadagna un voto solo "discreto", soprattutto per via di un naso davvero eccessivamente sullo stramaturo, mentre cerca di riscattarsi al sorso dove tutto sommato è comunque equilibrato ed elegante.
Santa Maria Valley Syrah Bien Nacido Vineyard Il Padrino 2012 - Paul Lato. Non ho ben capito cosa centri il Padrino con questo vino, comunque nonostante appena versato sembri un pelo surmaturo anch'esso, pian paino si pulisce e ne esce un sirà con la classica speziatura, di pepe nero e garofano, sorso vellutato e molto equilibrato, si piazza sul podio tra i rossi.
Napa Valley Cabernet Sauvignon 2012 - Forman. da Magnum. Naso sui frutti rossi belli maturi, variegato e non troppo sparato, sorso di ottima intensità e sapore, tannino abbondante ma levigato, bella freschezza, sicuramente sul podio dei rossi anche lui.
Sonoma County Cabernet Franc 1999 - Pride Mountain Vineyards. da Magnum. Prugna rossa, liquirizia nera, bella bocca succosa e golosa ma con i franc mi sembra sempre che manchi qualcosina in più... Comunque non male per il vitigno, cede solo al confronto con i contendenti.
St. Helena Cabernet Sauvignon Louer Family 2013 - Robertd + Rogers. Piuttosto chiuso nei profumi, ne concederà pochini, anche qui bella intensità e materia al sorso ma un po' squilibrato e con un tannino da legno poco elegante.
Spring Mountain District Merlot 1997 - Schweiger Vineyards. da Magnum. Ancora integrissimo e giovanile nella frutta fresca, quando avviso che è un merlò stupisce tutti per la freschezza e leggiadria al sorso, ed anche se pecca in lunghezza è davvero una bevuta interessante sempre per sfatare le Californian fruit bomb anni 90...
Sonoma Mountain Pickberry 1995 - Ravenswood. taglio bordolese con sauvignon, franc e merlot. Un po' di frutta stramatura, eclettico e particolare al naso tra frutta macerata e spezie dolci, buona integrità, medio corpo, infine un buon vino che si piazza a mezza classifica.
Mount Veeder Cabernet Sauvignon 1992 - Chateau Potelle. Questo è giustamente terziarizzato, sulla speziatura dolce, un po' di cuoio, disteso e placido al sorso ma col tannino che ancora si fa sentire sul finale.
Edna Valley Forsythe Vineyard The Mason 2012 - Alban Vineyards. da 100% Mourvedre. Messo in coda ai rossi per la mostruosa carica alcolica in etichetta (e forse anche la bottiglia in piombo fuso incuteva un po' di timore...), si rivelerà invece un'ottima sorpresa e raggiunge il podio in rosso: frutta matura, fragole e cioccolato, intenso e rotondo al sorso ma c'è adeguata acidità a tenere in piedi il tutto, alcol non pervenuto al naso che pian piano rivelerà anche pepe verde e cola.
Niagara Peninsula Vidal Icewine 2017 - Lakeview Cellars. Sconfiniamo in Canada per i dolci, con questo icewine dalla classica albicocca secca e pesca sciroppata, ricco ma non troppo al sorso con ritorni di miele, leggiadro e nitido, gli manca un poco di freschezza in più a sostenere l'allungo, ma l'ho preferito al successivo che invece sulla carta sembrava superiore...
Niagara on the Lake Vidal Icewine Reserve 2015 - Pillitteri Estates Winery. Profilo più maturo con la pera gialla bella matura, il marzapane ma meno definito e pulito, maggior intensità e concentrazione al sorso ma anche meno equilibrio.