Rinaldi's Boys & FriendsPer concludere l'anno in bellezza, la Valpolicella bella, e non solo quella, ha fatto tappa alla Littlewood's House per una verticale dedicata ai nebbioli di Rinaldi con incursioni, più o meno sospette, da alcune parti del mondo, alcune vicinissime (anche se sembravano lontanissime) e altre un po' meno vicine ma nemmeno troppo lontane.
La prima batteria ha preso il via con il
Nebbiolo - Cascina Alberta - 2021 dal colore vivace, fragoloso e con sentori di cannella, molto giovane che ha pagato lo scotto di trovarsi di fronte a nebbioli di altra fattezza.
Subito dopo è arrivato un mostro:
Nebbiolo - Rinaldi - 2020 un vino giovane ma già maturo e che mette in fila tutti gli altri. Primo nebbiolo Rinaldi proveniente da vigne di proprietà, strepitoso nella sua completezza: top di serata, per me.
A chiudere la batteria, il
Nebbiolo - Philine Isabelle - 2020 rinaldeggiante nel suo nebbioleggiare: buono.
La seconda batteria ha visto il confronto tra il
2014 e il
2016 di
Rinaldi con il primo che parte un po' smaltato e con un tannino piuttosto ruvido, per poi pulirsi bene ed esprimere una vena balsamica non indifferente e un sorso energico che la dice lunga sulla strada che farà. Il secondo appare già pronto (tannino vellutato) e gioca sulle note scure di china ma che, a me, è sembrato un po' grasso. Ex-equo, per motivi diversi.
Terza batteria con sfrontato inganno:
Barolo - Bartolo Mascarello - 2013 vs Nebbiolo - Rinaldi - 2009.
Colpo basso, bassissimo, di Franco che però ha dimostrato come un episodio possa essere rivalutato alla luce di nuove esperienze...se la cantina, o i compagni di bevute, te lo permettono.
Devo dire che ho trovato un Barolo ben diverso in confronto a quello di due settimane fa, ematico e ferroso, mi ha dato la netta sensazione di essere un'annata che ha bisogno ancora di tempo per esprimersi anche se, al confronto di altre, non credo che ne uscirà un barolo esplosivo (pronto, come sempre, a ricredermi). Comunque, la nota di vaniglia al naso l'ho percepita anche in questa bottiglia.
Nel Rinaldi 2009 ho ritrovato il denominatore comune di quelli assaggiati in precedenza con la differenza di note cabernettose e di liquerizia al naso. Anche questa batteria, l'ho vista in parità.
The last but not the least, con l'ultima batteria siamo scesi negli inferi delle annate dei Nebbioli di Rinaldi:
2002 vs 2004.
Il 2002 pur conservando una bella acidità al sorso, aveva nettamente scollinato (annata no). Altra cosa, pasta e categoria per il 2004 che ci ha dato un assaggio di cosa possa diventare un nebbiolo, in annata buona, quando matura: è tuttora un vino che dice la sua e ne avrà ancora per un bel po' di anni. Per motivi diametralmente opposti, lo metto in cima insieme al 2020.
E quando si pensava che fossimo giunti alla fine, dal cilindro saltano fuori un paio di ringers che hanno creato discussione, suspance, curiosità e, perchè no, pure qualche bella emozione.
Fattoria Ruschi Noceti - La Costa - 2016Vino che conosco abbastanza bene, con un buon rapporto q/p, che mi piace assai.
Mentre la discussione montava...Rodano, Syrah (ancora qua a parlare di sto Syrah?!), Nebbiolo, Sangiovese, etc...il mio ego saliva a dismisura, fino a toccare l'apice quando si è emozionata l'unica presenza femminile della serata: so soddisfazioni
Come detto sopra, mi ha fatto piacere creare una bella curiosità su un vino semplice di un vitigno ben poco conosciuto.
Denis Moret - Gevrey Chambertin 1° Cru Les Champeaux - 2001Asso nella manica calato all'ultimo da vero giocatore di poker quale Franco è.
A tutti è sembrato un nebbiolo anche se certi sentori gridavano ben altro. Alla fine boccia scoperta è applauso generale: chapeau Pinot Noir!
Dulcis in fundo, Panettonanza d'ordinanza con il, fortemente voluto, Motta che diventerà cibo per le gazze...o per qualche colazione da Rischiatutto!
Diversa sorte è toccata per gli altri due panettoni messi a disposizione per i forni presenti.
Il tutto accompagnato da
Di Majo Norante - Apianae - Moscato del Molise - 2007 e
Oltremare - Vermouth di TorinoBellissima serata e...il calendario inverno-primavera-estate 2023 è già pronto da consultare.
E in conclusione...chi resta a casa, o va a sciare, sbaglia sempre!
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...