Bourgogne Blanc 2016 - Domaine Fourrier. Si parte piuttosto bene direi, con un semplice bourgogne che punta decisamente più in alto, fresco e minerale, erbe, pera verde e polvere da sparo, per poi virare sulla frutta gialla matura e qualche nota tostata. Di carattere, ma manca un po' di eleganza.
Bourgogne Chardonnay 2014 - Jean-Claude Ramonet. Speculare al precedente, qui è tutto eleganza ed equilibrio, concede però proprio poco al naso, più floreale ed agrumato, col tempo arriva la nocciola verde, teso e pulito al sorso.
Meursault 2014 - Henri Boillot. Fumé ed agrumi, si comincia a salire d'intensità, leggero burro, direi classico nella declinazione, convince più del successivo che gli stava a fianco.
Meursault Les Meix-Chavaux 2013 - Domaine Lafouge. Tanta frutta gialla, intenso, mirabelle, ha comunque bella tensione al sorso nonostante col tempo si faccia decisamente maturo e tropicale, ananas, con un tratto più internazionale se vogliamo, e un po' di contrasto tra naso e bocca...
Meursault Les Narvaux 2018 - Domaine Latour-Giraud. Confronto tra due pari lieu-dit parziale dire vista l'estrema gioventù del primo, di bella eleganza ed equilibrio, ma il ragazzo deve ancora farsi, ripassare tra 4 o 5 anni...
Meursault Les Narvaux 2010 - Domaine Michelot. Ecco, qui invece qualche anno in più di riposo hanno fatto riassorbire quel poco di legnetto che ancora aveva in esubero, è elegante e concessivo, disteso, con buona grassezza al sorso ad equilibrare la freschezza. Visto che alla fine qualcuno ce n'era direi miglior Meursault di giornata e terzo gradino del podio.
Saint Aubin 1er Cru Les Murgers des dents de Chien 2015 - Hubert Lamy. C'è poco da fare, salvo eccezioni alla regola che ovviamente ci sono sempre, se sei un 1er cru ma nel villaggio sbagliato la differenza si sente... fresco e giovane, su tonalità verdi, sicuramente fatto per resistere ancora diversi anni, ma oggi è rigido e cortino.
Puligny Montrachet 1er Cru Les Champs-Gains 2017 - Roger Belland. Qui invece il 1er è nato nella famiglia giusta, più maturo e solare, ha la frutta matura al punto giusto, le spezie dolci, la pietra focaia, la freschezza e le rotondità dove servono. Vincitore di giornata.
Sonoma Coast Chardonnay Les Noisetiers 2014 - Kistler. Come altre volte già successo i californiani, zitti zitti, portano a casa il risultato piazzando qualche giocatore a podio, e qui direi siamo sul secondo gradino: subito la nocciola tostata come fa intuire il nome, poi una bella crema di limoni, c'è più avvolgenza rispetto ai francesi ma la freschezza non manca affatto, appagante e già disteso.
Santa Cruz Mountains Chardonnay 2014 - Mount eden Vineyards. Sicuramente declinati in modo non sfacciato, ma qui c'è il classico clichè dello sciardonnè barriquè: tostature, vaniglia in bacca, zucchero filato, così nitidi che dovrebbe essere proposto nei corsi di degustazione. Meglio al sorso dove è si grasso ma tamponato da adeguata frescura.
Napa Valley Chardonnay Sbragia Limited release 1999 - Beringer. Una bellissima accoppiata: tappo e ossidazione e tutti a casa...
Champagne Degustation Secrete? - Duval-Leroy. Devo dire che l'idea è parecchio bella, e farà sicuramente successo, spero però che gli altri millesimi siano meglio... yogurt, yogurt ed ancora yogurt al naso, meglio in bocca dove la bollicina ha cominciato a smorzarsi ed è carezzevole e c'è buona tensione, a buon punto di evoluzione qui. Ah, per la cronaca era un 1998, qualcuno lo azzeccò, io ovviamente no, ma lo yogurt era davvero soverchiante...