Nebbiolino ha scritto:io continuo a non trovare così disastrose nè la 2017, nè la 2018. Certo, annate non facili e, altrettanto certo, la differenza l'ha fatta il manico, in entrambi i casi.
In ogni caso, credo che il vero punto sia la capacità di gestire il grado alcolico sempre più importante, dando un buon equilibrio al vino.
Ma questo è un problema ormai comune a tutte le annate, pure in quelle celebrate come grandi/grandissime annate.
Esatto, la 2017 per me si sta dimostrando discreta e la sensazione che ho è che si possa andare verso il buono.
Prodotti di struttura, senza note di surmaturazione, vendemmia anticipata e clima torrido si, ma poteva essere molto peggio.
Nel bicchiere spesso si hanno di fronte buoni prodotti, da bere o anche da aspettare.
Dalla 2018, annata iniziata all'insegna della tanta pioggia, poi ripresa con il caldo estivo e sbalzi termici fino ad inizio ottobre che hanno fatto il miracolo, mi aspetto qualcosina in più a livello di complessità ed eleganza sinceramente ma non farei scommesse nel senso che mi concentrerei su CRU e produttori validi e validati (secondo esperienza propria o altrui a voi la scelta).
Annata (anche qui a mia sensazione) di buon valore ma da selezionare.
da prendere con le pinze in quanto solo mio parere.