

Devo dire che il primo impatto è di due vini in fondo non troppo dissimili. Veniamo alle differenze. Intanto il colore: la 2017 più concentrata ma ancora ammantata di riflessi violacei. La 2019 leggermente più trasparente. Al naso la 2017 tradisce l’annata calda in un modo che a mio avviso valorizza il vitigno: siamo sui frutti scuri, con dominanza mora e prugna. La 2019 ha ricordi di rosa e fragola, segno di un’annata che, come molti hanno detto, ‘nebbioleggia’. Ed è effettivamente così. In bocca la 2017 mostra tutta la ruvidità di cui la barbera è capace, con un’acidità un pelo scontrosa, ma con un sacco di energia di cui il tempo saprà disporre. La 2019 è più composta, levigata, con un’acidità più gentile che sollecita la salivazione. La 2017 ha questa mineralità lunga e spessa, quasi salata in bocca che per me fa la cifra di una grande barbera.
Postilla: da Mario Fontana ‘nebbioleggia’ anche l’acqua, quindi prendete i miei commenti cum grano salis.
Per non farci mancare nulla (che amico che sono


Eleganza aristocratica: si fa desiderare mentre un po' ti respinge, da meditare.
Per ricollegarmi ad un altro topic, sul piano alcolico: Fontana 2017 titola 14°, 2019 13,5°, mentre Scarzello si posiziona su 15°, secondo me un po’ sottostimati.
Altre impressioni sulla barbera 2017?