pipinello ha scritto:Inutile girarci intorno,, i produttori quelli sono e i prezzi ormai pure
Quando si rischiava con i Village a 40 e i premier a 80-100 ci poteva stare di prendersi una sola.
Oggi, con prezzi almeno quintuplicati l'appassionato vero o va alla ricerca dll'Araba fenice a prezzi umani (che vi sia ciascun lo dice, dove ne.sun lo sa) o si rivolge dritto in Rodano o persino in Bordeaux.
La Borgogna non si discute, sono semplicemente i soldi che non bastano più per bere a certi livelli. E uno de ne fa una ragione
Anche oggi ho tempo da perdere e quindi vi appioppo un pippone
C'è del ragionevole nel tuo intervento.
Mi permetto solo alcune puntualizzazioni.
Parlare di prezzi "almeno quintuplicati" è corretto solo se si guarda ai vini di alcuni produttori. Senza fare troppi nomi, perché inutile ai fini del ragionamento, si tratta esclusivamente di quei produttori sui quali la speculazione si è focalizzata. Una volta erano pochi (es. Coche-Dury,, difficilmente affrontabile da ormai molti anni), ora sono molti di più. Questo non vuol dire che i prezzi dei vini degli altri produttori non siano aumentati, ma l'aumento è decisamente più contenuto. Preciso comunque che tutti i vini sono aumentati alla fonte, ma si arriva alla "quintuplicazione" solo per la speculazione su alcuni, purtroppo sempre di più, per i quali la speculazione è ai massimi livelli. Ricordo perfettamente quando una ventina di anni fa consigliai di guardarsi intorno alla ricerca di alternative all'altezza, in quanto ero convinto che si potessero trovare vini del valore di quelli di Coche-Dury a prezzi decisamente più abbordabili. Mi riferisco, nel caso specifico, ai vini di Roulot. Purtroppo sappiamo tutti come siamo fatti: si corre dietro all'etichetta più che al valore del vino. Oggi Roulot si è avvicinato alla reputazione di Coche-Dury, e anche lui richiede uno sforzo enorme per acquistare i suoi vini, ma i suoi vini erano grandi vini anche quando costavano un quarto/un quinto! E allora perché non andare alla ricerca dei nuovi Roulot, così come allora andammo alla ricerca dei nuovi Coche-Dury? Esistono, sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Magari pochi ma esistono, soprattutto se saremo disposti a uscire dai soliti percorsi.
Il problema dell'aumento dei prezzi, comunque, riguarda ormai non più solo la Borgogna o alcune zone della Francia. Basti pensare alle Langhe, giusto per fare un esempio. E in questo caso cosa abbiamo fatto e continueremo a fare? Cercare alternative ai miti di Barolo e Barbaresco non più affrontabili come prezzo. Ovviamente, se per "godere" avremo bisogno solo ed esclusivamente di un Monfortino, sarà difficile che godremo per un Barolo di un giovane emergente molto valido ma senza, ancora, l'appeal del mito.
"
Sono semplicemente i soldi che non bastano più per bere a certi livelli". Se con questo si intende dire che sempre meno appassionati possono permettersi un Corton-Charlemagne di Coche-Dury, un Musigny di Leroy, o un La Tache DRC (non parliamo del Romanée-Conti) o anche uno Chambertin di Rousseau, ovvero alcuni dei miti della Borgogna, come non essere d'accordo? Confesso di non aver ancora trovato altrove in Borgogna alternative a questi vini. Ma se non posso più permettermeli, me ne farò serenamente una ragione, così come mi sono sempre fatto una ragione di non essermi potuto permettere una Ferrari. Il problema, semmai, è che 20/30 anni fa me li potevo permettere e...me li sono permessi.
Tuttavia, le alternative a village e 1er cru delle solite zone e dei soliti grandi nomi, a prezzi effettivamente esagerati, esistono eccome!!! Sono ormai da tempo nel commercio del vino e quindi evito di fare nomi, ma le alternative esistono.
Anche l'alternativa ai village e ai 1er cru in Borgogna, buoni e a prezzi ragionevoli, esiste. Ognuno ha le sue alternative, e va bene così. Piuttosto che andare in Rodano e a Bordeaux, però, io, ribadisco "io", vado a pescare in alcune zone dove è possibile trovare vini a prezzi ragionevoli e di qualità eccelsa in Italia. Per fare un esempio, io credo che poche zone come il Chianti Classico possano offrire una qualità così alta ai prezzi che sappiamo.
Ultima cosa. Per completezza del discorso, credo che non si possa non tener conto delle nostre personalissime preferenze, che come è evidente cambiano con il passare del tempo. Alcune cose che mi piacevano anni fa, oggi mi piacciono meno; non solo perché sono cambiati i vini, ma anche e soprattutto perché sono cambiato io. Per fare un esempio, così è più facile capire il senso di quello che voglio dire, sempre più spesso preferisco un Rosso di Montalcino all'equivalente Brunello e ancor più a un Brunello riserva, un Chianti annata a un Chianti riserva e così via. E per fare un esempio ancora più preciso perché è esperienza recente, adoro il Montevertine 2018 (per me straordinario) addirittura più del Pergole Torte pari annata (che inserirà la freccia del sorpasso tra qualche anno). Mi domando e vi domando: quanto bisogna spendere in Borgogna per avere un vino a quel prezzo e di quella qualità?