zampaflex ha scritto:piergi ha scritto: il taurasi sta faticando a trovare una sua strada ....... indecisioni stilistiche ............per finire al Cilento ...alcuni aglianico molto peculiari.
A me, Pier, pare evidente che magari ci siano prodotti in divenire sulla strada della bontà ma che non possono ancora assurgere ai livelli di massima punteggiatura. Mancanza di coraggio del panel? Forse si e forse no, forse serve un ultimo assestamento per arrivarci.
Tu che ne pensi?
Riguardo al taurasi?
Penso che siano passati 10 anni invano. Nel senso che dieci/quindici anni fa la zona era in fermento, tante aziendine nuove e tanto entusiasmo. Per il Fiano e il greco si è trovata da subito una strada se non univoca almeno coerente, le aziende si sono consolidate, altre ne sono nate e i prezzi sono diventati remunerativi e permettono di fare impresa.
Sul fronte rossista invece siamo ancora al big bang, si va avanti in ordine sparso e conta più il fazzoletto commerciale che si è riusciti a ritagliare che non l'idea di territorio. Quindi ci troviamo di fronte a uscite dell'annata che coprono un decennale, senza una logica ben definita.
Magari è anche vero che la zona è più portata per i bianchi che non per i rossi, anche se la tradizione porterebbe a dire il contrario. Ma manca in assoluto un idea, una senso di marcia.
Magari chi è appassionato della zona e riesce a frequentarla con regolarità riesce anche a farsi una sua idea di denominazione e a trovare un filo conduttore nella baraonda ma chi ha uno sguardo più esterno (e penso soprattutto agli stranieri, sia stampa che importatori) non credo riesca a trovare quella unità d'intenti che invece si vede ben chiara in altre denominazioni importanti come Montalcino o la langa (pur fatte salve le differenze)