LE BEVUTE DI LUGLIO 2021

[Veltliner]

Lisini - Brunello di Montalcino 2011

...Ti salutano col sorriso sulle labbra e ti avvolgono in un caldo abbraccio....

... Con 80 Euro , in viale Mentana , puoi pretendere una intimità più spinta...

In effetti il parallelismo ci sta...eccome

[Nexus1990]

Lisini - Brunello di Montalcino 2011
L'annata calda si sente e il vino manca sicuramente di allungo e profondità delle annate migliori.
Però devo dire che sti 2011 mi sanno molto di confort wine ossia sono aperti, solari, comunicativi e succosi.
Ti salutano col sorriso sulle labbra e ti avvolgono in un caldo abbraccio...ogni tanto ci vuole anche questo.
Inoltre a 10 anni sembrano ancora molto giovanili con note di ciliegia, arancia rossa e una decisa freschezza balsamica.
Considerando anche un Piaggione Salicutti bevuto qualche mese fa non mi sembra un'annata così a corta gittata com'era stata etichettata in partenza.

Secondo me invece la gittata non sarà lunga, come da previsioni. Concordo però sulla godibilità in questa fase e sul fatto che si trovino sorprese (buono Baricci base, molto buono le Potazzine, buonissimo Pian dell’orino che aveva una freschezza balsamica molto decisa come dici tu, ma non lo avrei definito “giovanissimo”) ma mi sono sembrati tutti vini all’apice o vicini all’apice. Tra l’altro Lisini un produttore che lavora molto bene secondo me... Su Salicutti, dato che lo citavi, un amico molto competente mi diceva che Salicutti è il produttore che meglio di ogni altro ha interpretato l’annata in questione.

[Barda M.]

Rosato Le RAGNAIE 2018
rosato complesso, speziato, che mantiene intatta la verticale acidità del sangiovese, combinata con note che definirei burrose.
Un rosato che necessita piatti con un certo carattere, a mio parere.
Ottima interpretazione, distinta assai dai rosati "freschi" e da aperitivo (mi piacciono anche quelli, ma ogni cosa ha il suo momento...)

[Veltliner]

Lisini - Brunello di Montalcino 2011
L'annata calda si sente e il vino manca sicuramente di allungo e profondità delle annate migliori.
Però devo dire che sti 2011 mi sanno molto di confort wine ossia sono aperti, solari, comunicativi e succosi.
Ti salutano col sorriso sulle labbra e ti avvolgono in un caldo abbraccio...ogni tanto ci vuole anche questo.
Inoltre a 10 anni sembrano ancora molto giovanili con note di ciliegia, arancia rossa e una decisa freschezza balsamica.
Considerando anche un Piaggione Salicutti bevuto qualche mese fa non mi sembra un'annata così a corta gittata com'era stata etichettata in partenza.

Secondo me invece la gittata non sarà lunga, come da previsioni. Concordo però sulla godibilità in questa fase e sul fatto che si trovino sorprese (buono Baricci base, molto buono le Potazzine, buonissimo Pian dell’orino che aveva una freschezza balsamica molto decisa come dici tu, ma non lo avrei definito “giovanissimo”) ma mi sono sembrati tutti vini all’apice o vicini all’apice. Tra l’altro Lisini un produttore che lavora molto bene secondo me... Su Salicutti, dato che lo citavi, un amico molto competente mi diceva che Salicutti è il produttore che meglio di ogni altro ha interpretato l’annata in questione.

Come hai detto tu anche io me li aspettavo all'apice intorno a questa età invece, i 2 da me assaggiati, li ho trovati ancora molto su un frutto succoso.
Poi magari avranno una parabola molto veloce e prenderanno la via del declino a breve.
Salicutti Piaggione confermo che aveva un paio di marce in più rispetto a Lisini base.

[Il Parente]

Trebbiano Valentini 1990
Ieri Giornata piovosa... passata a casa... Per dimenticare le bocce dell'improbabile bevuta di venerdì, ho aperto questa bottiglia "rubata" l'anno scorso dalla cantina di mio papà in Abruzzo... Tappo ancora integro, piccola nota di riduzione subito dopo l'apertura (dopo 30 anni!?!?)... Ma da lì un crescendo continuo. Colore di un giallo solare splendido, come il grano nel mese di giugno pronto x la trebbiatura (è certo... è un trebbiano, anzi... Il trebbiano!), limpido, nessuna velatura. Al naso note marine, subito dopo ginestra, accenno di miele millefiori della macchia m. (percepibile anche un po' di TDN), al palato vellutato, salato con acidità e sapidità amalgamati perfettamente e che insieme spingevano ed esaltavano la componente aromatica nella zona retronasale, spiccatamente esotica e con accenni di agrumi canditi e con richiami balsamici!... Flavour di grande complessità e persistenza! Nelle due ore passate tra l'apertura e la... scolatura... nel bicchiere il vino é rimasto sempre profumato e sapido. Ho abbinato solo due calici (x maxer, sta volta un goccio l'ho offerto anche a mia moglie ) alla carbonara (spaghetto con grano Valentini... Loreto Aprutino a gogò!), Il resto bevuto senza nulla abbinare, meraviglioso da sorseggiare e da gustare senza interferenze. Valutazione? Visto che siamo in periodo di T. De France direi... Hors Catégorie!

[Alberto]

Gran vino e gran nota, bravo.

Così d'acchito, mi sfugge quel TDN però...

[gianni femminella]

Gran vino e gran nota, bravo.

Così d'acchito, mi sfugge quel TDN però...

Mannaggia alle cocozzelle. Che sarà mai? Dacci una spiegazione.

[lloyd142]

Gran vino e gran nota, bravo.

Così d'acchito, mi sfugge quel TDN però...

Mannaggia alle cocozzelle. Che sarà mai? Dacci una spiegazione.

Topa di Norcia...
La famosissima topa di Norcia che sa quasi di miele....
Che ignorantoni siete....
Capirete qualcosa di vino...ma per l'altro piacere della vita siete negati...

[vinogodi]

Gran vino e gran nota, bravo.

Così d'acchito, mi sfugge quel TDN però...

Mannaggia alle cocozzelle. Che sarà mai? Dacci una spiegazione.

Topa di Norcia...
La famosissima topa di Norcia che sa quasi di miele....
Che ignorantoni siete....
Capirete qualcosa di vino...ma per l'altro piacere della vita siete negati...

...sei il solito maiale . Leggi bene quanto scritto da il Parente : " ...percepibile anche un po' di TDN ..." ...essendo "percepito" , quasi come un suono lieve , penso si riferisca all'udito senza entrare nel pecoreccio , con TDN senz'altro riferito ad un "Tintinnio Di Natale" , come fosse una nenia lontana , che carezza i timpani , non il glande ...

[Il Parente]

Gran vino e gran nota, bravo.

Così d'acchito, mi sfugge quel TDN però...

Mannaggia alle cocozzelle. Che sarà mai? Dacci una spiegazione.

Topa di Norcia...
La famosissima topa di Norcia che sa quasi di miele....
Che ignorantoni siete....
Capirete qualcosa di vino...ma per l'altro piacere della vita siete negati...

Diciamo che questo TDN ha preso una piega inaspettata!
Una cosa è certa... Iloyd142 è un buon gustaio!
In tanto... grazie Alberto
"Purtroppo" è un altro TDN che ho percepito domenica ovvero il 1,1,6- trimetil-1,2-diidronaftalene. Speso accade, nelle vecchie bottiglie di trebbiano, di ritrovare un lieve sentore di cherosene. Nelle annate in cui l'uva, nella fase di maturazione, è stata soggetta a forti stress termici sembrerebbe che questo norisoprenoide riesca a superare la soglia di percezione (dopo lunghi invecchiamenti... Chiaramente nulla a che vedere con i Riesling...sia chiaro). Ho parlato diverse volte in Abruzzo con i miei amici produttori ed enologi che mi hanno parlato di questa caratteristica del trebbiano. Ma più che all'uva, il fenomeno sembrerebbe essere legato al territorio. I vigneti delle colline teramane pescaresi e chietine, sono soggetti a forti escursioni.. Dal foehn appenninico ( libeccio) o dallo scirocco si passa in poche ore ai venti freddi dei Balcani fattori, questi, che condizionano le caratteristiche del vino. Per la bottiglia di domenica... Onestamente nn so come sia stata la 1990 come annata, ero appena un ragazzino e allora di certo in mente avevo solo il TDN così come interpretato da Iloyd ... ma ammetto che una leggera nota di cherosene l'ho percepita... Purtroppo è mancato un confronto... Certi vini vanno degustati con altri appassionati...
Ps Gianní è mannaggia alla Maiella no alle cocozzelle!

[Il Parente]

.....ad un "Tintinnio Di Natale" , come fosse una nenia lontana , che carezza i timpani , non il glande ...

Marco... Ma come ti è venuto in mente il tintinnio di Natale?!?!? Che stai facendo???

[Ziliovino]

Vecchio Samperi Perpetuo - Marco de Bartoli. imbottigliato nel 2019. Ecco, qui siamo ai vertici, o forse è proprio il vertice... Parte con tutto il corredo della frutta secca, soprattutto nocciole ed arachidi, poi si risveglia il frutto candito, le scorze di agrumi, fino ad arrivare al frutto vero e proprio con albicocca secca ed uva passa. Il giorno dopo vira su anice e finocchietto. Stupisce la coesistenza di ossidazione e vitalità. Sorso completo dove freschezza, sale e grassezza si fondono. Chapeau.

Lessini Durello Pas Dosé 2014 - Fongaro. sb.2020. Ristorante e voglia di bollicine, in carta una quindicina di Franciacorta oppure Champagne dai prezzi poco amichevoli, beh non ho avuto dubbi su cosa scegliere... era qualche anno che non lo riassaggiavo e l'ho trovato in forma smagliante, agrume qualche nota verde-linfatica, teso e di buon corpo al sorso, chiusura bella pulita, finisce presto.

Bandol Rosé 2019 - Chateau Pradeaux. Di questo invece ho assaggiato annate migliori, bello il colore e non male al naso ancora sul frutto, ribes e fiori, sorso fresco ma in cerca di equilibrio ed un po' sgangherato che non aiuta troppo il sorso...

Riviera Ligure di Ponente Pigato 2014 - Feipù dei Massaretti. Ricordavo una vecchia annata molto rieslingheggiante (probabilmente non hanno scelto la renana proprio a caso...), ed anche qui c'è tensione e cenni idrocarburici, anche se il pigato si fa più sentire con la frutta gialla e giusto un cenno di elastico, ma anche tanti agrumi. Azienda da approfondire...

Terre Siciliane bianco Pomice 2018 - Castellaro. Piuttosto piacevole questo agrumato bianco isolano, che si arricchisce di anice e finocchietto, teso quanto basta.

Mosel Urziger Wurzgarten auslese ** 1998 - Weingut Karl Erbes. Piuttosto timido al naso, ormai disteso e pacioso, si lascia bere piuttosto bene ma senza lasciare il segno.

[Ziliovino]

interessante piccola orizzontale di sciardonné giurassici, con luci ed ombre direi, ovvero emerge prepotente il carattere del terroir, ma alla fine abbiamo preferito la versione di Gahier che strizza l'occhio all'eleganza borgognona. Questo oggi, perchè mi rimane il dubbio che magari tra qualche anno domata la decisa acidità, le preferenze si potrebbero invertire, chissà...

vin de France Chardonnay Longefin 2018 - Didier Grappe. Parte esotico, poi frutta secca quasi a tradire qualche cenno di ossidazione che va e viene, susine bianche, acidità decisa, quasi citrino. In attesa di essere domato dal tempo.

Arbois Chardonnay Va Donc 2018 - Ratapoil. Naso più classico, con la frutta matura, anche qui arriva un cenno di frutta secca, col tempo si fa balsamico e vegetale. Sempre di corpo leggero ed acidità affilata, che però scaldandosi nel bicchiere trova già un suo equilibrio.

Arbois Chardonnay Les Follasses 2018 - Michel Gahier. Qui la frutta parte matura ed esotica, poi arriva l'agrume, qualche leggera traccia di passaggio in legno, sorso equilibrato dove c'è quel tanto di grassezza necessaria a tamponare la freschezza, sapido.

Vin de Pays de Franche-Comté blanc 2018 - Domaine de Cavarodes. In realtà questo non è solo Chardonnay, c'è anche del savagnin. Piuttosto chiuso al naso, pian piano concederà parecchio agrume, sorso di tensione e sapidità. Anche questo lo attenderei qualche anno.

Rheingau Rudesheimer Berg Rottland Riesling Spatlese 1997 - Weingut Johannishof. Dal sorso leggero ed agile, di buon equilibrio tra residuo misurato e freschezza, naso di frutta sciroppata, annanas e pera verde.

[Ludi]

Dom. Roches Neuves, Saumur L'Insolite 2012: servito alla cieca a mia moglie, che non a caso lo identifica al naso come un bianco del Rodano (in effetti, le note mature del duo Roussanne-Marsanne ci stavano). In bocca la viva, sferzante acidità tradisce la sua origine. Buono, e non poco.
Chateau Belgrave 2010: grande annata, grande classe, nonostante si tratti di un 5me. Vino inapputtabile, specie con un cosciotto di agnello ben speziato.
Chateau Rieussec 2002: buonissimo! Nonostante un'annata media, stordisce per la tipicità delle note di zafferano, apple pie, cannella. Dolcezza bilanciata, beva irresistibile.
Dhondt-Grellet, Dans un Premier Temps SA: base 2016, sb. novembre 2019. Gioca le sue carte nell'equilibrio tra una parte agrumata, immediata, e le note di frutticini rossi, che emergono quando il vino si scalda nel bicchiere. Pulisce la bocca e fa salivare...e la bottiglia finisce subito.
A. e P. De Villaine, Bourgogne Cote Chalonnaise La Digoine 2010: pagato meno di 20 euro, ha un rapporto prezzo/godimento incredibile. Ancora giocato sulla fragolina di bosco schiacciata e su una speziatura femminile, sensuale, conturbante. Il manico del produttore (ed è un understatement) si sente, eccome!

[Smarco]

per il compleanno del piccolo non più piccolo di casa si è bevuto
Overnoy arbois pupillin Chardonnay 2015: appena aperto ha sicuramente bisogno di respirare un poco, solo dopo circa un ora si inizia a pulire, manca un po di persistenza ma già ora è una grandissima bottiglia
Cristal 2009 da magnum: solito cristal.... buono, ma abbastanza inutile e scontato

[GabrieleB.]

Champagne Jacquesson Cuvèe 739 Extra brut
Sboccatura Settembre 2015. Bottiglia nel pieno della maturità, tratti giovanili che si mescolano con classe e naturalezza a toni più maturi. Bellissimo colore giallo oro, al naso parte nervoso e secco, ribes, pompelmo rosa e bella nota minerale si inizia a distendere con l'ossigeno e il passare dei minuti e cambia tra frutta secca, un frutto rosso più maturo, frolla al forno dando sempre comunque un'idea di freschezza e mineralità sullo sfondo. In bocca è pieno, ricco, cremoso, ottima pressione palatale, equilibrato. Frutti rossi e agrume si fondono anche qui in un finale di gran classe. Gran bella bottiglia!

[vinogodi]

Champagne Jacquesson Cuvèe 739 Extra brut
Sboccatura Settembre 2015. Bottiglia nel pieno della maturità, tratti giovanili che si mescolano con classe e naturalezza a toni più maturi. Bellissimo colore giallo oro, al naso parte nervoso e secco, ribes, pompelmo rosa e bella nota minerale si inizia a distendere con l'ossigeno e il passare dei minuti e cambia tra frutta secca, un frutto rosso più maturo, frolla al forno dando sempre comunque un'idea di freschezza e mineralità sullo sfondo. In bocca è pieno, ricco, cremoso, ottima pressione palatale, equilibrato. Frutti rossi e agrume si fondono anche qui in un finale di gran classe. Gran bella bottiglia!

...il 740 bevuta ieri era da favola e se la giocava con il P2 e Krug Grande cuvée ... bisogna avere pazienza , con Jacquesson..

[piergi]

Barolo Rocche 71- Cavaletto
Il colore è granata stinto, tipo maglia della Salernitana 97/98 lasciata al sole 3 mesi, al naso sottobosco autunnale, cenere fredda, echi di brace del tempo che fu. In bocca è logicamente sui terziari. Il tannino è completamente risolto ma il vino è per nulla defunto, anzi.
Note di incenso, rosa appassita, spezie dolci, liquirizia mou. Un po' vuoto a centro bocca si risolleva in un bel finale balsamico.

[Veltliner]

Casa Coste Piane - Frizzante naturalmente 2020
Appena arrivato ho dovuto aprirne una come aperitivo per pranzo domenicale.
L'ho trovato un po' crudo con un'acidità padrona indiscussa che soverchia tutto e tutti..tronca la beva e non favorisce il benché minimo allungo.
Chissà se il tempo favorirà una maggior amalgama.

Frozza - Rive di Colbertaldo 2020
Anche questo appena arrivato ma ci siamo eccome.
Il leggero residuo gli dona rotondità e un equilibrio migliore fra le varie componenti.
Poi dona quella sapidità in bocca che glu glu glu...
L'ho portato al tavolo dopo ma la bottiglia è finita prima che tutti i commensali finissero il primo calice di Casa Coste Piane.

Bonavita - Rosato 2019
Del rosato ha poco..sembra un rosso leggero alla vista, al naso e in bocca con il plus di poterlo servire ben freddo.
Con gli sciatt solitamente vado di bolla, abbinamento non territoriale ma che per mio gusto ci sta ancora meglio, ma essendoci la bresaola ho voluto provare qualcosa di nuovo e non è andata affatto male, personalmente l'ho decisamente gradito.

Felici Andrea - Verdicchio dei Castelli di Jesi 2019
Stasera per festeggiare la vittoria dell'europeo non potevo non aprire una bottiglia in onore del Mancio, primario artefice del nostro successo.
Al naso apre su sentori di albicocca e cedro, poi esce una intensa nota di anice e termina su leggeri accenni mielati.
Bocca di forza sapida con una buona acidità a rendere la beva scorrevole.
Corpo di medio peso, ed è un bene, per una tipologia che tende un po' troppo spesso a produrre versioni ipertrofiche.
Piaciuto.

[Guido_88]

Champagne Jacquesson Cuvèe 739 Extra brut
Sboccatura Settembre 2015. Bottiglia nel pieno della maturità, tratti giovanili che si mescolano con classe e naturalezza a toni più maturi. Bellissimo colore giallo oro, al naso parte nervoso e secco, ribes, pompelmo rosa e bella nota minerale si inizia a distendere con l'ossigeno e il passare dei minuti e cambia tra frutta secca, un frutto rosso più maturo, frolla al forno dando sempre comunque un'idea di freschezza e mineralità sullo sfondo. In bocca è pieno, ricco, cremoso, ottima pressione palatale, equilibrato. Frutti rossi e agrume si fondono anche qui in un finale di gran classe. Gran bella bottiglia!

...il 740 bevuta ieri era da favola e se la giocava con il P2 e Krug Grande cuvée ... bisogna avere pazienza , con Jacquesson..

Beh comunque non male da una bottiglia che costa 1/3 di Krug e 1/6 del P2

[Ziliovino]

Champagne Jacquesson Cuvèe 739 Extra brut
Sboccatura Settembre 2015. Bottiglia nel pieno della maturità, tratti giovanili che si mescolano con classe e naturalezza a toni più maturi. Bellissimo colore giallo oro, al naso parte nervoso e secco, ribes, pompelmo rosa e bella nota minerale si inizia a distendere con l'ossigeno e il passare dei minuti e cambia tra frutta secca, un frutto rosso più maturo, frolla al forno dando sempre comunque un'idea di freschezza e mineralità sullo sfondo. In bocca è pieno, ricco, cremoso, ottima pressione palatale, equilibrato. Frutti rossi e agrume si fondono anche qui in un finale di gran classe. Gran bella bottiglia!

...il 740 bevuta ieri era da favola e se la giocava con il P2 e Krug Grande cuvée ... bisogna avere pazienza , con Jacquesson..

Beh comunque non male da una bottiglia che costa 1/3 di Krug e 1/6 del P2

Champagne Cuvée 739 Extra Brut - Jacquesson. da base 2011, sb. 2015. Giunto ad un ottimo compromesso tra freschezza ed ossidazioni, parte agrumato e floreale, poi biscotto al malto e nocciole, sorso affilato e bolla carezzevole. Un Krug GC in miniatura, si può dire?

beh, siamo arrivati "quasi" alle stesse conclusioni... certo è che quando è uscita l'edizione 739 costava 36 euro ed era quindi ancor più buono. Sta velocemente riposizionandosi in alto, ed anche se costa ancora la metà di un Krug grand cuvee, beh credo che comunque dovrei pensarci un attimo tra il scegliere un 739 ed un krug "pre-edizioni"...

[gianni femminella]

Friulano San Lorenzo 2017 I Clivi
Da una vigna di 80 anni, e da una azienda che dicono valida, mi aspettavo qualcosa di abbastanza interessante. E invece l'alcool è invadente su una struttura già di per sé esile. Ad aggravare il quadro un lieve amaro finale che non invoglia. Insisto per un po', poi mi convinco a destinare il resto della bottiglia alla cucina.

[littlewood]

Casa Coste Piane - Frizzante naturalmente 2020
Appena arrivato ho dovuto aprirne una come aperitivo per pranzo domenicale.
L'ho trovato un po' crudo con un'acidità padrona indiscussa che soverchia tutto e tutti..tronca la beva e non favorisce il benché minimo allungo.
Chissà se il tempo favorirà una maggior amalgama.

Frozza - Rive di Colbertaldo 2020
Anche questo appena arrivato ma ci siamo eccome.
Il leggero residuo gli dona rotondità e un equilibrio migliore fra le varie componenti.
Poi dona quella sapidità in bocca che glu glu glu...
L'ho portato al tavolo dopo ma la bottiglia è finita prima che tutti i commensali finissero il primo calice di Casa Coste Piane.

Bonavita - Rosato 2019
Del rosato ha poco..sembra un rosso leggero alla vista, al naso e in bocca con il plus di poterlo servire ben freddo.
Con gli sciatt solitamente vado di bolla, abbinamento non territoriale ma che per mio gusto ci sta ancora meglio, ma essendoci la bresaola ho voluto provare qualcosa di nuovo e non è andata affatto male, personalmente l'ho decisamente gradito.

Felici Andrea - Verdicchio dei Castelli di Jesi 2019
Stasera per festeggiare la vittoria dell'europeo non potevo non aprire una bottiglia in onore del Mancio, primario artefice del nostro successo.
Al naso apre su sentori di albicocca e cedro, poi esce una intensa nota di anice e termina su leggeri accenni mielati.
Bocca di forza sapida con una buona acidità a rendere la beva scorrevole.
Corpo di medio peso, ed è un bene, per una tipologia che tende un po' troppo spesso a produrre versioni ipertrofiche.
Piaciuto.

Fra il frizzante di Loris e il rive di Giovanni c' e' e ci deve essere un netto stacco! Uno e' il suo base l' altro e' il top! Due bravissimi produttori comunque!

[jacoposx]

Antinori - Conte della Vipera 2020 Magnum

Vino giovane ma che dimostra già una bella struttura. Un naso più che complesso, molto accentuate le note fruttate di frutta esotica, pompelmo per poi passare alle note floreali. Abbastanza equilibrato in bocca, ottima la freschezza e la sapidità. Finale lungo e piacevole. Davvero un bel vino.

La Chablisienne - Chablis Vieilles Vignes "Les venerables" 2017

Vino complesso, un pò timido all'inizio, sentori floreali più nascosti, spiccano il minerale ed il floreale. In bocca è lampante la freschezza. Una bottiglia molto piacevole ma che secondo me può invecchiare ancora qualche anno.

[gianni femminella]

Brunello 2016 La Palazzetta
Bottiglia "particolare"
Colore più trasparente rispetto a tanti altri brunello, e con un riflesso nebbiolesco. Frutto, tanto frutto, un frutto che chissà perché mi viene da definire luminoso. Prosegue lievemente pepato, e con tanta freschezza. Salivazione assicurata. Ritorna nuovamente al palato una sensazione nebbiolesca, con un gradevole tocco di mon cheri. Azienda per me nuova, da riassaggiare.