Messaggioda bobbisolo » 05 mag 2021 18:14
Lecheneaut NSG 1er les damodes 2014
si concede subito mostrando un variegato spettro di aromi, pane appena sfornato,
poi ci sono i frutti rossi ciliegia e amarena, il mirtillo, gli agrumi con l'arancia ,
poi la parte speziata con il cardamomo, i chiodi di garofano, ricordi di gran masala..
in bocca non è un vino esile ma neanche potente,
impressionante la progressione in bocca che va a foderare ogni angolo del palato senza pesare
ma anzi portandoti a salivare come un boxer per minuti, il cardamomo che ritorna,
una sensazione di "mineralità" se si piò dire, intesa come "salinità" sul palato e davvero,
tutte le parti fuse in un equilibrio mirabile... forse ho s***ato ma sto vino ha stoffa da regalare
Taupenot-Merme NSG 1er les pruliers 2005
tappo sbriciolatosi all'apertura, nessun segno mattonato, parte su ricordi di ruggine, sangue e se si vuole ricordi di fieno del pollaio........
poi si sposta sulla passata di pomodoro e insomma ci metto un po' a ripulirsi da questo insieme poco felice, senza mai schiarirsi del tutto... mi piace poco.
bocca di volume, con diversi dettagli, qui si tutti felici, anche speziata, in cui il tannino presente e asciugante viene poi sovrastato da un'imponente acidità che fa vibrare il palato per minuti... si percepiscono strati di ciliegia e frutta più scura, forse la prugna, forse il mirtillo.. si sentono un arancia dolce e ricordi misti di liquirizia e groudron.
Vino poco equilibrato, in cui l'acidità (e poi il sale) sequestra la bocca e soppianta le altre sensazioni.
Tuttavia si percepisce una materia di prim'ordine, a mio modo di sentire... per chiunque sul forum avesse una boccia a posto, poichè della mia ho qualche dubbio, non tutto è perduto
Domaine Arlaud MSD 1er les ruchottes 2013
continua la scia di fieno del pollaio... questo non è limpido, colore più scuro e carico, inizialmente "terroso", quando si apre lo fa su ricordi di canfora e ribes, uniti a qualche frutto più liquoroso che poi lossigeno ammansisce e lo riporta nei ranghi della cristianità...
bocca molto bella (che non riuscirà comunque a raggiungere il damodes, ma meglio del pruliers, come equilibrio e come sapori, unità a una sensazione di frutto succoso e non "asciugato" da acidità o astringenze), col frutto in evidenza, tra la mora, il ribes e il lampone... una volta deglutito il vino spinge, scalcia, emerge in tutto il suo splendore, riproponendo questa sensazione di frutta "succosa" unita a ricordi di ruggine
Forse non troppo dettagliato, ma gran bel vino
Lorenz Martini gran riserva gold 2006
naso ricco di dettagli, crema, albicocca secca, biscotti al burro,
noce/frutta secca, caramello, miele di acacia... prosegue in bocca questo turbinio di sensazioni,
ricordi di miele, cui si aggiungono caramella di pomo e aromi balsamici, camomilla, bollicina molto fine con impatto setoso,
acidità che resta sullo sfondo, mai sopra le righe, emerge più una sensazione di sale e sapidità... leggero nonostante i dettagli, finale quasi dolce ma bilanciato da una sensazione di sapidità
Vino molto equilibrato, in forma
Non costasse come un giulio, questo potrebbe essere una valida alternativa allo champagne senza rimpiangerlo