LE BEVUTE DI MARZO 2021

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Nexus1990
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Nexus1990 » 09 mar 2021 15:36

giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane
Jacquesson 736 ***1/2+
Naso con evoluzione abbastanza spinta con note di formaggio e cocco, in bocca bella bolla fine ma persistente, sorso piuttosto teso nonostante l’evoluzione forse eccessiva. Buono è arrivato.
Perillo Riserva 2003 ****
Piuttosto evoluto, naso profondissimo, scuro, quasi non da Taurasi con caffè, confettura di amarene, liquirizia dolce. Bocca morbida (anche qui, non proprio da Taurasi) da annata calda ma per fortuna buona aciditá, tannino cesellato quasi Bordolese, tanta speziatura in una chiusura molto lunga che richiama qualche ricordo Perilliano che prima non aveva mai fatto capolino. Direi al top della parabola, non aspetterei a berlo.
Merita un piccolo focus l’assaggio dei bellissimi vini di Costa Archi (forumista con un gran bella immagine del profilo :mrgreen: )
Costa Archi Assiolo 2017 ***+
Dopo un’iniziale riduzione si pulisce ed esce un frutto molto scuro accompagnato da interessante speziatura. Bocca con un bel tannino non prepotente, bella struttura, si conferma un po’ scuro, forse un po’ in debito di freschezza/mineralità (annata calda?). Su una bella entrecote alla griglia però questa piccola mancanza si sente ben poco è il vino scende che è un piacere. In ogni caso rapporto q/p fantastico
Monte Brullo 2015 ***1/2
Bel naso con tante spezie, profondo ma equilibrato, bello l’agrume che rinfresca un sorso comunque di buona struttura, con tannini fini e aciditá discreta. Con questo già si sale di livello, un po’ compresso, credo possa migliorare con un po’ di bottiglia. Bevuto vicino a VdC 17 e Buondonno Riserva 2016, bella comparazione.
Costa Archi Ravenna 2014 ***1/2++
Arriviamo al top di gamma, e si sente! Naso molto minerale e fortemente speziato, in bocca tanta liquirizia ma molto ben amalgamata alla struttura minerale, agrume pronunciato, in generale bocca freschissima, tannino presente ma non preponderante, in retrolfattiva Ancora liquirizia. Gran bella versione di Sangiovese, migliorerà anche questo, sicuramente, ma oggi una signora bevuta.
Val delle Corti 2017 ***1/2
Solita, granitica certezza. Soprattutto nell’interpretazione dell’annata che ogni volta è splendida. In particolare l’annata calda aiuta in questa fase: già pronto con bellissimo frutto, finissimo, bevibilitá eccezionale. Forse non ha la stratificazione di 14/15/16 ma chissenefrega, compensa con una facilità di abbinamento clamorosa. Bevuto su tante pietanze tutte diverse e sempre sul pezzo.
Buondonno Riserva 2016 ****-
Qui a casa non avevo granché. L’ultima volta che avevo bevuto Buondonno riserva 2016 in fase di importante chiusura*. Stappo con un po’ di scetticismo ma trovo un vino in grandissima forma. Inizio sempre un po’ sporco ma in mezz’ora esce il sangiovese Chiantigiano con la C maiuscola, sì concentrato (15,5%) ma non lo diresti mai: l’alcool è bilanciato da freschezza notevole con le classiche note metalliche/ematiche e l’arancia rossa, molto stratificato con qualcosa di floreale e una speziatura austera ma per niente invadente. Abbinamento da lacrime con filetto di maialino al forno con salsiccia e patate.
*piccola riflessione tout court sul Chianti 2016: penso a Montevertine, a VdC Ris, a Monsanto Ris, ma anche altri. Spesso sento parlare di come la 2016 sia ottima, e sono d’accordissimo, e buona da subito... Ecco, su questo sono molto meno d’accordo. Mi è sembrato di trovare un “fil rouge” tra tanti Chianti importanti del 2016: sorso teso come una corda di violino che però insieme ad una grande aciditá non ancora ben bilanciata da parti morbide genera vini un po’ scontrosi, di cui si (intra)vede la stoffa ma non è ancora stata trasformata in vestito. Magari è una considerazione banale, tanti buoni/grandi vini hanno bisogno di bottiglia etc etc ma spesso sento “Ottimo ora” e rimango un po’ perplesso (vedi note successive)
Monsanto Riserva 2016 ***1/2-
Tutti i tratti caratteristici di un grande Chianti:
L’agrume, la nota ematica ma il frutto è un po’ debole (strano
per Monsanto), legno ancora un po’ da smaltire e naso iper compresso che non riesce ad uscire dal guscio. Si sente che ci prova poverino ma proprio non ce la fa. La sensazione è che non sia il suo momento.
Montebernardi IGT 2016 ***++
Naso abbastanza pulito con un frutto molto succoso e, anche qui, un po’ di legno ancora sullo sfondo. In bocca scorrevole, tannino c’è ma non troppo invadente, aciditá spiccata. Gli darei 3/4 anni per smussare un po’ gli spigoli ma ottima beva.
Val delle Corti Riserva 2016 ***1/2+
Riflesso violaceo, colore molto brillante con riflessi violacei, naso molto scuro e polarizzato sulle spezie, dopo un po’ spicca rosmarino. Sorso fresco e agrumoso, tannino molto marcato, un (bel) po’ indietro. Forse in fase di chiusura, ovviamente molto buono, anche qui aspetterò comunque 2/3 anni per berlo di nuovo.
Pian dell’Orino Brunello 2011 ****++
Colore con un già deciso riflesso granato, molto brillante. Naso meraviglioso che parte sul profilo legnoso con cioccolato e legno di quercia ma dopo pochissimi minuti prorompe letteralmente una freschezza balsamica che quasi abbassava la temperatura della stanza ( :shock: ), mai sentita una cosa del genere. In bocca morbido, tannino cesellato, spinta acida contenuta, giusta, la freschezza è data dalla retrolfattiva in cui ritorna il balsamico. Poi spezie di vario genere, alcune dolci, poi l’affumicatura, infine una retrolfattiva di finocchietto. Se questa è l’annata brutta non oso immaginare quelle buone :shock:
Le Potazzine Brunello 2011 ****-
Già dal colore si capisce la gioventù, legno ancora percepibile ma piacevoli le note di cioccolato e cuoio, bei chiodi di garofano. Buon frutto dolce che bilancia una freschezza sorprendente vista l’annata, che chiama il sorso successivo in un vino di gran bella beva. Altra bella sorpresa.


Mi trovo in generale accordo, sia sulla 16 chiantigiana (bevuto poco, tutto giace in fondo alla cantina) sia su Costa Archi. Gabriele è bravissimo, la 17 dell'Assiolo risente senza dubbio dell'annata da noi siccitosissima, con molte vigne che hanno lasciato disidratare i grappoli. L'Assiolo nella sua migliore versione è elegante e leggiadro, nella 17 fa con onore quello che può....

Grazie per il feedback soprattutto sul Sangiovese Romagnolo che è un mondo a me sconosciuto... Letto sempre molto bene dei vini di Costa Archi e ne ho presi un po’ sulla fiducia degli amici forumisti. Non me ne sono pentito :D
A questo punto ne approfitto chè mi sembri ferrato: altri nomi degni di nota per il Sangiovese di Romagna?
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zampaflex
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda zampaflex » 09 mar 2021 15:39

Max1991 ha scritto:Capo di stato 1998, Loredan Gasparini VS San Leonardo 1997, Tenuta San Leonardo
San Leonardo, subito la nota verde che ho sentito in tutti (anche se pochi) San Leonardo che ho bevuto. All'inizio è chiuso e la note di peperone e verdura cotta sono preponderanti.


Negli anni ho dato a SL alcune opportunità, ma adesso lo detesto. Che tu lo beva a cinque o a venticinque anni, ha sempre questo orrendo marchio vegetale che rimane fisso e ottunde ogni altro aroma. Mai più, per me.
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emigrato
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda emigrato » 09 mar 2021 15:41

giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane

Val delle Corti 2017 ***1/2
Solita, granitica certezza. Soprattutto nell’interpretazione dell’annata che ogni volta è splendida. In particolare l’annata calda aiuta in questa fase: già pronto con bellissimo frutto, finissimo, bevibilitá eccezionale. Forse non ha la stratificazione di 14/15/16 ma chissenefrega, compensa con una facilità di abbinamento clamorosa. Bevuto su tante pietanze tutte diverse e sempre sul pezzo.
Buondonno Riserva 2016 ****-
Qui a casa non avevo granché. L’ultima volta che avevo bevuto Buondonno riserva 2016 in fase di importante chiusura*. Stappo con un po’ di scetticismo ma trovo un vino in grandissima forma. Inizio sempre un po’ sporco ma in mezz’ora esce il sangiovese Chiantigiano con la C maiuscola, sì concentrato (15,5%) ma non lo diresti mai: l’alcool è bilanciato da freschezza notevole con le classiche note metalliche/ematiche e l’arancia rossa, molto stratificato con qualcosa di floreale e una speziatura austera ma per niente invadente. Abbinamento da lacrime con filetto di maialino al forno con salsiccia e patate.
*piccola riflessione tout court sul Chianti 2016: penso a Montevertine, a VdC Ris, a Monsanto Ris, ma anche altri. Spesso sento parlare di come la 2016 sia ottima, e sono d’accordissimo, e buona da subito... Ecco, su questo sono molto meno d’accordo. Mi è sembrato di trovare un “fil rouge” tra tanti Chianti importanti del 2016: sorso teso come una corda di violino che però insieme ad una grande aciditá non ancora ben bilanciata da parti morbide genera vini un po’ scontrosi, di cui si (intra)vede la stoffa ma non è ancora stata trasformata in vestito. Magari è una considerazione banale, tanti buoni/grandi vini hanno bisogno di bottiglia etc etc ma spesso sento “Ottimo ora” e rimango un po’ perplesso (vedi note successive)
Monsanto Riserva 2016 ***1/2-
Tutti i tratti caratteristici di un grande Chianti:
L’agrume, la nota ematica ma il frutto è un po’ debole (strano
per Monsanto), legno ancora un po’ da smaltire e naso iper compresso che non riesce ad uscire dal guscio. Si sente che ci prova poverino ma proprio non ce la fa. La sensazione è che non sia il suo momento.
Montebernardi IGT 2016 ***++
Naso abbastanza pulito con un frutto molto succoso e, anche qui, un po’ di legno ancora sullo sfondo. In bocca scorrevole, tannino c’è ma non troppo invadente, aciditá spiccata. Gli darei 3/4 anni per smussare un po’ gli spigoli ma ottima beva.
Val delle Corti Riserva 2016 ***1/2+
Riflesso violaceo, colore molto brillante con riflessi violacei, naso molto scuro e polarizzato sulle spezie, dopo un po’ spicca rosmarino. Sorso fresco e agrumoso, tannino molto marcato, un (bel) po’ indietro. Forse in fase di chiusura, ovviamente molto buono, anche qui aspetterò comunque 2/3 anni per berlo di nuovo.


Mi trovo in generale accordo, sia sulla 16 chiantigiana (bevuto poco, tutto giace in fondo alla cantina) sia su Costa Archi. Gabriele è bravissimo, la 17 dell'Assiolo risente senza dubbio dell'annata da noi siccitosissima, con molte vigne che hanno lasciato disidratare i grappoli. L'Assiolo nella sua migliore versione è elegante e leggiadro, nella 17 fa con onore quello che può....

D'accordo sulla 2016 in generale in Chianti (anche se forse vale piu' per le riserve che per i vini d'annata, alcuni mi hanno gia' dato belle soddisfazioni - Il Palazzino per esempio) ma su Monsanto ho scritto nel topic apposito che l'ho trovato in grande forma, certo si puo' aspettare e il frutto forse si nasconde in questo momento, ma gia' ora e' una bella bevuta. Sull'IGT di Montebernardi sono parzialmente d'accordo, la scorsa estate l'acidita' era davvero troppa per renderlo veramente bevibile, peccato fosse la mia unica boccia e non avro' mai controprova..
giodiui
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda giodiui » 09 mar 2021 16:18

Nexus1990 ha scritto:
giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane
Jacquesson 736 ***1/2+
Naso con evoluzione abbastanza spinta con note di formaggio e cocco, in bocca bella bolla fine ma persistente, sorso piuttosto teso nonostante l’evoluzione forse eccessiva. Buono è arrivato.
Perillo Riserva 2003 ****
Piuttosto evoluto, naso profondissimo, scuro, quasi non da Taurasi con caffè, confettura di amarene, liquirizia dolce. Bocca morbida (anche qui, non proprio da Taurasi) da annata calda ma per fortuna buona aciditá, tannino cesellato quasi Bordolese, tanta speziatura in una chiusura molto lunga che richiama qualche ricordo Perilliano che prima non aveva mai fatto capolino. Direi al top della parabola, non aspetterei a berlo.
Merita un piccolo focus l’assaggio dei bellissimi vini di Costa Archi (forumista con un gran bella immagine del profilo :mrgreen: )
Costa Archi Assiolo 2017 ***+
Dopo un’iniziale riduzione si pulisce ed esce un frutto molto scuro accompagnato da interessante speziatura. Bocca con un bel tannino non prepotente, bella struttura, si conferma un po’ scuro, forse un po’ in debito di freschezza/mineralità (annata calda?). Su una bella entrecote alla griglia però questa piccola mancanza si sente ben poco è il vino scende che è un piacere. In ogni caso rapporto q/p fantastico
Monte Brullo 2015 ***1/2
Bel naso con tante spezie, profondo ma equilibrato, bello l’agrume che rinfresca un sorso comunque di buona struttura, con tannini fini e aciditá discreta. Con questo già si sale di livello, un po’ compresso, credo possa migliorare con un po’ di bottiglia. Bevuto vicino a VdC 17 e Buondonno Riserva 2016, bella comparazione.
Costa Archi Ravenna 2014 ***1/2++
Arriviamo al top di gamma, e si sente! Naso molto minerale e fortemente speziato, in bocca tanta liquirizia ma molto ben amalgamata alla struttura minerale, agrume pronunciato, in generale bocca freschissima, tannino presente ma non preponderante, in retrolfattiva Ancora liquirizia. Gran bella versione di Sangiovese, migliorerà anche questo, sicuramente, ma oggi una signora bevuta.
Val delle Corti 2017 ***1/2
Solita, granitica certezza. Soprattutto nell’interpretazione dell’annata che ogni volta è splendida. In particolare l’annata calda aiuta in questa fase: già pronto con bellissimo frutto, finissimo, bevibilitá eccezionale. Forse non ha la stratificazione di 14/15/16 ma chissenefrega, compensa con una facilità di abbinamento clamorosa. Bevuto su tante pietanze tutte diverse e sempre sul pezzo.
Buondonno Riserva 2016 ****-
Qui a casa non avevo granché. L’ultima volta che avevo bevuto Buondonno riserva 2016 in fase di importante chiusura*. Stappo con un po’ di scetticismo ma trovo un vino in grandissima forma. Inizio sempre un po’ sporco ma in mezz’ora esce il sangiovese Chiantigiano con la C maiuscola, sì concentrato (15,5%) ma non lo diresti mai: l’alcool è bilanciato da freschezza notevole con le classiche note metalliche/ematiche e l’arancia rossa, molto stratificato con qualcosa di floreale e una speziatura austera ma per niente invadente. Abbinamento da lacrime con filetto di maialino al forno con salsiccia e patate.
*piccola riflessione tout court sul Chianti 2016: penso a Montevertine, a VdC Ris, a Monsanto Ris, ma anche altri. Spesso sento parlare di come la 2016 sia ottima, e sono d’accordissimo, e buona da subito... Ecco, su questo sono molto meno d’accordo. Mi è sembrato di trovare un “fil rouge” tra tanti Chianti importanti del 2016: sorso teso come una corda di violino che però insieme ad una grande aciditá non ancora ben bilanciata da parti morbide genera vini un po’ scontrosi, di cui si (intra)vede la stoffa ma non è ancora stata trasformata in vestito. Magari è una considerazione banale, tanti buoni/grandi vini hanno bisogno di bottiglia etc etc ma spesso sento “Ottimo ora” e rimango un po’ perplesso (vedi note successive)
Monsanto Riserva 2016 ***1/2-
Tutti i tratti caratteristici di un grande Chianti:
L’agrume, la nota ematica ma il frutto è un po’ debole (strano
per Monsanto), legno ancora un po’ da smaltire e naso iper compresso che non riesce ad uscire dal guscio. Si sente che ci prova poverino ma proprio non ce la fa. La sensazione è che non sia il suo momento.
Montebernardi IGT 2016 ***++
Naso abbastanza pulito con un frutto molto succoso e, anche qui, un po’ di legno ancora sullo sfondo. In bocca scorrevole, tannino c’è ma non troppo invadente, aciditá spiccata. Gli darei 3/4 anni per smussare un po’ gli spigoli ma ottima beva.
Val delle Corti Riserva 2016 ***1/2+
Riflesso violaceo, colore molto brillante con riflessi violacei, naso molto scuro e polarizzato sulle spezie, dopo un po’ spicca rosmarino. Sorso fresco e agrumoso, tannino molto marcato, un (bel) po’ indietro. Forse in fase di chiusura, ovviamente molto buono, anche qui aspetterò comunque 2/3 anni per berlo di nuovo.
Pian dell’Orino Brunello 2011 ****++
Colore con un già deciso riflesso granato, molto brillante. Naso meraviglioso che parte sul profilo legnoso con cioccolato e legno di quercia ma dopo pochissimi minuti prorompe letteralmente una freschezza balsamica che quasi abbassava la temperatura della stanza ( :shock: ), mai sentita una cosa del genere. In bocca morbido, tannino cesellato, spinta acida contenuta, giusta, la freschezza è data dalla retrolfattiva in cui ritorna il balsamico. Poi spezie di vario genere, alcune dolci, poi l’affumicatura, infine una retrolfattiva di finocchietto. Se questa è l’annata brutta non oso immaginare quelle buone :shock:
Le Potazzine Brunello 2011 ****-
Già dal colore si capisce la gioventù, legno ancora percepibile ma piacevoli le note di cioccolato e cuoio, bei chiodi di garofano. Buon frutto dolce che bilancia una freschezza sorprendente vista l’annata, che chiama il sorso successivo in un vino di gran bella beva. Altra bella sorpresa.


Mi trovo in generale accordo, sia sulla 16 chiantigiana (bevuto poco, tutto giace in fondo alla cantina) sia su Costa Archi. Gabriele è bravissimo, la 17 dell'Assiolo risente senza dubbio dell'annata da noi siccitosissima, con molte vigne che hanno lasciato disidratare i grappoli. L'Assiolo nella sua migliore versione è elegante e leggiadro, nella 17 fa con onore quello che può....

Grazie per il feedback soprattutto sul Sangiovese Romagnolo che è un mondo a me sconosciuto... Letto sempre molto bene dei vini di Costa Archi e ne ho presi un po’ sulla fiducia degli amici forumisti. Non me ne sono pentito :D
A questo punto ne approfitto chè mi sembri ferrato: altri nomi degni di nota per il Sangiovese di Romagna?


Della mia zona a me piacciono molto quelli di Villa di Papiano e Mutilana. Papiano è in alta quota, vini molto leggiadri, eleganti, che quasi 'nebbioleggiano'. Rapporto q/p notevolissimo. Molto ben fatto, elegante, chiantigiano il Marzeno di Cà di Sopra (messo alla cieca tra vari CC nessuno si è accorto che fosse un intruso). Per me è il rivale dell'Assiolo, un po' più elegante. Chiara Condello anche fa due ottimi vini, il Lucciole costa un botto ma è il miglior sangiovese di romagna da me mai bevuto, da capire se vale i 45 euro o giù di lì, è da un po' che vorrei metterlo alla cieca vicino ad un Montevertine e vedere che succede.... Però finché non lo faccio non mi espongo. Sempre in quella zona molto validi i vini di Tenuta la Viola (Colombarone in particolare, ma fa anche un'incredibile albana in anfora), e gran classico ma in stile più rustico il vigna del generale di Nicolucci.
Ziliovino
Messaggi: 3541
Iscritto il: 10 giu 2007 17:48
Località: (Bg)

Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Ziliovino » 09 mar 2021 17:02

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Brunello di Montalcino 2012 - Baricci. Vale quanto scritto poco tempo fa per il suo rosso 2015, solare ed agrumato, nella veste di Brunello è giustamente meno sbarazzino, soprattutto al sorso dove si fa più serio, mentre al naso è più speziato. Approcciabilissimo oggi, non  aspetterei  troppo a stapparlo. Mi sa che ora tocca già ai suoi 2010.

Pommard Vieilles Vignes 2014 - Joseph Voillot. All'assaggio in cantina era piuttosto "gnucco", e gli avevo preferito il più equilibrato Volnay, preso sulla fiducia è ora sbocciato: una versione femminile di Pommard, tutto fiori carnosi, fruttini e spezie dolci, sorso fresco , tannino molto ben calibrato, di peso leggero. Mannaggia a me che ne ho presa solo una... Denominazione che ho colpevolmente sempre poco cagato, ma in questa versione elegante mi ha intrigato, dovrò approfondire...

vdt Spigau Crociata - Le Rocche del Gatto. L.2007. Ha raggiunto la piena maturità ed è oggi perfino placido, tenue nei profumi di frutta matura, albicocca, qualche radice in sottofondo, sorso senza asperità. Arrivato, ma ancora godibile. Nel profilo ho trovato qualche analogia con i vini di Podversic.

Sudtiroler Weissburgunder Limes 2016 - Niedrist. Una bomba da 15% di alcol che riesce a mantenere due facce, naso tropicale, ma c'è anche una parte verde a movimentare le cose, bocca piena e rotonda, il calore qui si sente anche se non in modo esagerato. Interpretazione sui generis del vitigno, da un pinot bianco non mi aspetto certo un gewurz... spero sia l'annata perchè la mano si conferma buona ma se va in cerca di questi risultati...

Terre Siciliane Passopisciaro 2012 - Passopisciaro. Avevo un bel ricordo di un assaggio fatto un sacco di anni fa, era uno dei primi colloqui di lavoro, ed il primissimo per il settore vino, e devo dire che il colloquio con degustazione non era male. Era per una neonata agenzia di rappresentanze che non durò molto, fortunatamente rifiutai. Comunque: altra bomba alcolica da 15,5%, rotondo, fruttone, morbido, a tratti qualche nota minerale esce, ma l'ho capito davvero poco... Non ho grande esperienza di vini etnei, ma alla cieca l'avrei sicuramente collocato a Manduria o forse Gioia del Colle...

Champagne Dom Perignon Brut 1995 - Moet e Chandon. Stappato per festeggiare le mie donne. Volevo godermelo prima che terziarizzasse troppo, e così è, a metà del guado direi, dove ha perso l'esuberanza giovanile, è sulla frutta matura, giusto un poco di frutta secca, pasticceria e creme, lo champignon che fa solo capolino da lontano, bocca invece ancora tonica e fresca, sapida e cremosa, da Champagne di classe. Curiosità, chiedo a chi ha stappato all'uscita annate anni 90: la classica nota di caffè e torrefazione che si trova nelle annate più recenti c'era anche lì e si è riassorbita con gli anni oppure non c'era proprio?
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"
M.Sangiorgi
Messaggi: 203
Iscritto il: 26 nov 2020 11:05
Località: Ravenna

Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda M.Sangiorgi » 09 mar 2021 17:27

giodiui ha scritto:Della mia zona a me piacciono molto quelli di Villa di Papiano e Mutilana. Papiano è in alta quota, vini molto leggiadri, eleganti, che quasi 'nebbioleggiano'. Rapporto q/p notevolissimo. Molto ben fatto, elegante, chiantigiano il Marzeno di Cà di Sopra (messo alla cieca tra vari CC nessuno si è accorto che fosse un intruso). Per me è il rivale dell'Assiolo, un po' più elegante. Chiara Condello anche fa due ottimi vini, il Lucciole costa un botto ma è il miglior sangiovese di romagna da me mai bevuto, da capire se vale i 45 euro o giù di lì, è da un po' che vorrei metterlo alla cieca vicino ad un Montevertine e vedere che succede.... Però finché non lo faccio non mi espongo. Sempre in quella zona molto validi i vini di Tenuta la Viola (Colombarone in particolare, ma fa anche un'incredibile albana in anfora), e gran classico ma in stile più rustico il vigna del generale di Nicolucci.


D’accordissimo. Da qui aggiungerei Fattoria Zerbina con Pietramora e Marzieno (non solo Sangiovese), il Michelangiolo di Ca’ Longa, il Frutti Rossi di Monticino Rosso, il Pruno di Drei Doná.
Poi si potrebbero citare Noelia Ricci, Villa Venti e I Sabbioni.
win_67
Messaggi: 403
Iscritto il: 29 mar 2009 17:21

Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda win_67 » 09 mar 2021 17:33

M.Sangiorgi ha scritto:
giodiui ha scritto:Della mia zona a me piacciono molto quelli di Villa di Papiano e Mutilana. Papiano è in alta quota, vini molto leggiadri, eleganti, che quasi 'nebbioleggiano'. Rapporto q/p notevolissimo. Molto ben fatto, elegante, chiantigiano il Marzeno di Cà di Sopra (messo alla cieca tra vari CC nessuno si è accorto che fosse un intruso). Per me è il rivale dell'Assiolo, un po' più elegante. Chiara Condello anche fa due ottimi vini, il Lucciole costa un botto ma è il miglior sangiovese di romagna da me mai bevuto, da capire se vale i 45 euro o giù di lì, è da un po' che vorrei metterlo alla cieca vicino ad un Montevertine e vedere che succede.... Però finché non lo faccio non mi espongo. Sempre in quella zona molto validi i vini di Tenuta la Viola (Colombarone in particolare, ma fa anche un'incredibile albana in anfora), e gran classico ma in stile più rustico il vigna del generale di Nicolucci.


D’accordissimo. Da qui aggiungerei Fattoria Zerbina con Pietramora e Marzieno (non solo Sangiovese), il Michelangiolo di Ca’ Longa, il Frutti Rossi di Monticino Rosso, il Pruno di Drei Doná.
Poi si potrebbero citare Noelia Ricci, Villa Venti e I Sabbioni.


Volevo provare anche io quello di Chiara Condello, il base per iniziare. La riserva vale due GS??
eutopia
Messaggi: 99
Iscritto il: 25 set 2017 10:59

Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda eutopia » 09 mar 2021 19:50

giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane
Jacquesson 736 ***1/2+
Naso con evoluzione abbastanza spinta con note di formaggio e cocco, in bocca bella bolla fine ma persistente, sorso piuttosto teso nonostante l’evoluzione forse eccessiva. Buono è arrivato.
Perillo Riserva 2003 ****
Piuttosto evoluto, naso profondissimo, scuro, quasi non da Taurasi con caffè, confettura di amarene, liquirizia dolce. Bocca morbida (anche qui, non proprio da Taurasi) da annata calda ma per fortuna buona aciditá, tannino cesellato quasi Bordolese, tanta speziatura in una chiusura molto lunga che richiama qualche ricordo Perilliano che prima non aveva mai fatto capolino. Direi al top della parabola, non aspetterei a berlo.
Merita un piccolo focus l’assaggio dei bellissimi vini di Costa Archi (forumista con un gran bella immagine del profilo :mrgreen: )
Costa Archi Assiolo 2017 ***+
Dopo un’iniziale riduzione si pulisce ed esce un frutto molto scuro accompagnato da interessante speziatura. Bocca con un bel tannino non prepotente, bella struttura, si conferma un po’ scuro, forse un po’ in debito di freschezza/mineralità (annata calda?). Su una bella entrecote alla griglia però questa piccola mancanza si sente ben poco è il vino scende che è un piacere. In ogni caso rapporto q/p fantastico
Monte Brullo 2015 ***1/2
Bel naso con tante spezie, profondo ma equilibrato, bello l’agrume che rinfresca un sorso comunque di buona struttura, con tannini fini e aciditá discreta. Con questo già si sale di livello, un po’ compresso, credo possa migliorare con un po’ di bottiglia. Bevuto vicino a VdC 17 e Buondonno Riserva 2016, bella comparazione.
Costa Archi Ravenna 2014 ***1/2++
Arriviamo al top di gamma, e si sente! Naso molto minerale e fortemente speziato, in bocca tanta liquirizia ma molto ben amalgamata alla struttura minerale, agrume pronunciato, in generale bocca freschissima, tannino presente ma non preponderante, in retrolfattiva Ancora liquirizia. Gran bella versione di Sangiovese, migliorerà anche questo, sicuramente, ma oggi una signora bevuta.
Val delle Corti 2017 ***1/2
Solita, granitica certezza. Soprattutto nell’interpretazione dell’annata che ogni volta è splendida. In particolare l’annata calda aiuta in questa fase: già pronto con bellissimo frutto, finissimo, bevibilitá eccezionale. Forse non ha la stratificazione di 14/15/16 ma chissenefrega, compensa con una facilità di abbinamento clamorosa. Bevuto su tante pietanze tutte diverse e sempre sul pezzo.
Buondonno Riserva 2016 ****-
Qui a casa non avevo granché. L’ultima volta che avevo bevuto Buondonno riserva 2016 in fase di importante chiusura*. Stappo con un po’ di scetticismo ma trovo un vino in grandissima forma. Inizio sempre un po’ sporco ma in mezz’ora esce il sangiovese Chiantigiano con la C maiuscola, sì concentrato (15,5%) ma non lo diresti mai: l’alcool è bilanciato da freschezza notevole con le classiche note metalliche/ematiche e l’arancia rossa, molto stratificato con qualcosa di floreale e una speziatura austera ma per niente invadente. Abbinamento da lacrime con filetto di maialino al forno con salsiccia e patate.
*piccola riflessione tout court sul Chianti 2016: penso a Montevertine, a VdC Ris, a Monsanto Ris, ma anche altri. Spesso sento parlare di come la 2016 sia ottima, e sono d’accordissimo, e buona da subito... Ecco, su questo sono molto meno d’accordo. Mi è sembrato di trovare un “fil rouge” tra tanti Chianti importanti del 2016: sorso teso come una corda di violino che però insieme ad una grande aciditá non ancora ben bilanciata da parti morbide genera vini un po’ scontrosi, di cui si (intra)vede la stoffa ma non è ancora stata trasformata in vestito. Magari è una considerazione banale, tanti buoni/grandi vini hanno bisogno di bottiglia etc etc ma spesso sento “Ottimo ora” e rimango un po’ perplesso (vedi note successive)
Monsanto Riserva 2016 ***1/2-
Tutti i tratti caratteristici di un grande Chianti:
L’agrume, la nota ematica ma il frutto è un po’ debole (strano
per Monsanto), legno ancora un po’ da smaltire e naso iper compresso che non riesce ad uscire dal guscio. Si sente che ci prova poverino ma proprio non ce la fa. La sensazione è che non sia il suo momento.
Montebernardi IGT 2016 ***++
Naso abbastanza pulito con un frutto molto succoso e, anche qui, un po’ di legno ancora sullo sfondo. In bocca scorrevole, tannino c’è ma non troppo invadente, aciditá spiccata. Gli darei 3/4 anni per smussare un po’ gli spigoli ma ottima beva.
Val delle Corti Riserva 2016 ***1/2+
Riflesso violaceo, colore molto brillante con riflessi violacei, naso molto scuro e polarizzato sulle spezie, dopo un po’ spicca rosmarino. Sorso fresco e agrumoso, tannino molto marcato, un (bel) po’ indietro. Forse in fase di chiusura, ovviamente molto buono, anche qui aspetterò comunque 2/3 anni per berlo di nuovo.
Pian dell’Orino Brunello 2011 ****++
Colore con un già deciso riflesso granato, molto brillante. Naso meraviglioso che parte sul profilo legnoso con cioccolato e legno di quercia ma dopo pochissimi minuti prorompe letteralmente una freschezza balsamica che quasi abbassava la temperatura della stanza ( :shock: ), mai sentita una cosa del genere. In bocca morbido, tannino cesellato, spinta acida contenuta, giusta, la freschezza è data dalla retrolfattiva in cui ritorna il balsamico. Poi spezie di vario genere, alcune dolci, poi l’affumicatura, infine una retrolfattiva di finocchietto. Se questa è l’annata brutta non oso immaginare quelle buone :shock:
Le Potazzine Brunello 2011 ****-
Già dal colore si capisce la gioventù, legno ancora percepibile ma piacevoli le note di cioccolato e cuoio, bei chiodi di garofano. Buon frutto dolce che bilancia una freschezza sorprendente vista l’annata, che chiama il sorso successivo in un vino di gran bella beva. Altra bella sorpresa.


Mi trovo in generale accordo, sia sulla 16 chiantigiana (bevuto poco, tutto giace in fondo alla cantina) sia su Costa Archi. Gabriele è bravissimo, la 17 dell'Assiolo risente senza dubbio dell'annata da noi siccitosissima, con molte vigne che hanno lasciato disidratare i grappoli. L'Assiolo nella sua migliore versione è elegante e leggiadro, nella 17 fa con onore quello che può....

Grazie per il feedback soprattutto sul Sangiovese Romagnolo che è un mondo a me sconosciuto... Letto sempre molto bene dei vini di Costa Archi e ne ho presi un po’ sulla fiducia degli amici forumisti. Non me ne sono pentito :D
A questo punto ne approfitto chè mi sembri ferrato: altri nomi degni di nota per il Sangiovese di Romagna?


Della mia zona a me piacciono molto quelli di Villa di Papiano e Mutilana. Papiano è in alta quota, vini molto leggiadri, eleganti, che quasi 'nebbioleggiano'. Rapporto q/p notevolissimo. Molto ben fatto, elegante, chiantigiano il Marzeno di Cà di Sopra (messo alla cieca tra vari CC nessuno si è accorto che fosse un intruso). Per me è il rivale dell'Assiolo, un po' più elegante. Chiara Condello anche fa due ottimi vini, il Lucciole costa un botto ma è il miglior sangiovese di romagna da me mai bevuto, da capire se vale i 45 euro o giù di lì, è da un po' che vorrei metterlo alla cieca vicino ad un Montevertine e vedere che succede.... Però finché non lo faccio non mi espongo. Sempre in quella zona molto validi i vini di Tenuta la Viola (Colombarone in particolare, ma fa anche un'incredibile albana in anfora), e gran classico ma in stile più rustico il vigna del generale di Nicolucci.


Cosa ne pensi dei vini di Francesconi?
Nexus1990
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Nexus1990 » 09 mar 2021 19:57

emigrato ha scritto:
giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane

Val delle Corti 2017 ***1/2
Solita, granitica certezza. Soprattutto nell’interpretazione dell’annata che ogni volta è splendida. In particolare l’annata calda aiuta in questa fase: già pronto con bellissimo frutto, finissimo, bevibilitá eccezionale. Forse non ha la stratificazione di 14/15/16 ma chissenefrega, compensa con una facilità di abbinamento clamorosa. Bevuto su tante pietanze tutte diverse e sempre sul pezzo.
Buondonno Riserva 2016 ****-
Qui a casa non avevo granché. L’ultima volta che avevo bevuto Buondonno riserva 2016 in fase di importante chiusura*. Stappo con un po’ di scetticismo ma trovo un vino in grandissima forma. Inizio sempre un po’ sporco ma in mezz’ora esce il sangiovese Chiantigiano con la C maiuscola, sì concentrato (15,5%) ma non lo diresti mai: l’alcool è bilanciato da freschezza notevole con le classiche note metalliche/ematiche e l’arancia rossa, molto stratificato con qualcosa di floreale e una speziatura austera ma per niente invadente. Abbinamento da lacrime con filetto di maialino al forno con salsiccia e patate.
*piccola riflessione tout court sul Chianti 2016: penso a Montevertine, a VdC Ris, a Monsanto Ris, ma anche altri. Spesso sento parlare di come la 2016 sia ottima, e sono d’accordissimo, e buona da subito... Ecco, su questo sono molto meno d’accordo. Mi è sembrato di trovare un “fil rouge” tra tanti Chianti importanti del 2016: sorso teso come una corda di violino che però insieme ad una grande aciditá non ancora ben bilanciata da parti morbide genera vini un po’ scontrosi, di cui si (intra)vede la stoffa ma non è ancora stata trasformata in vestito. Magari è una considerazione banale, tanti buoni/grandi vini hanno bisogno di bottiglia etc etc ma spesso sento “Ottimo ora” e rimango un po’ perplesso (vedi note successive)
Monsanto Riserva 2016 ***1/2-
Tutti i tratti caratteristici di un grande Chianti:
L’agrume, la nota ematica ma il frutto è un po’ debole (strano
per Monsanto), legno ancora un po’ da smaltire e naso iper compresso che non riesce ad uscire dal guscio. Si sente che ci prova poverino ma proprio non ce la fa. La sensazione è che non sia il suo momento.
Montebernardi IGT 2016 ***++
Naso abbastanza pulito con un frutto molto succoso e, anche qui, un po’ di legno ancora sullo sfondo. In bocca scorrevole, tannino c’è ma non troppo invadente, aciditá spiccata. Gli darei 3/4 anni per smussare un po’ gli spigoli ma ottima beva.
Val delle Corti Riserva 2016 ***1/2+
Riflesso violaceo, colore molto brillante con riflessi violacei, naso molto scuro e polarizzato sulle spezie, dopo un po’ spicca rosmarino. Sorso fresco e agrumoso, tannino molto marcato, un (bel) po’ indietro. Forse in fase di chiusura, ovviamente molto buono, anche qui aspetterò comunque 2/3 anni per berlo di nuovo.


Mi trovo in generale accordo, sia sulla 16 chiantigiana (bevuto poco, tutto giace in fondo alla cantina) sia su Costa Archi. Gabriele è bravissimo, la 17 dell'Assiolo risente senza dubbio dell'annata da noi siccitosissima, con molte vigne che hanno lasciato disidratare i grappoli. L'Assiolo nella sua migliore versione è elegante e leggiadro, nella 17 fa con onore quello che può....

D'accordo sulla 2016 in generale in Chianti (anche se forse vale piu' per le riserve che per i vini d'annata, alcuni mi hanno gia' dato belle soddisfazioni - Il Palazzino per esempio) ma su Monsanto ho scritto nel topic apposito che l'ho trovato in grande forma, certo si puo' aspettare e il frutto forse si nasconde in questo momento, ma gia' ora e' una bella bevuta. Sull'IGT di Montebernardi sono parzialmente d'accordo, la scorsa estate l'acidita' era davvero troppa per renderlo veramente bevibile, peccato fosse la mia unica boccia e non avro' mai controprova..

Infatti ricordavo le tue impressioni positive su Monsanto ed ero curioso. Buono era buono ovviamente, sulla carne anche molto bene (dove spesso la gioventù paga), forse ho anche un po’ esagerato nella descrizione al punto che sembra quasi un po’ inespresso il vino (questo è vero solo parzialmente perché c’era tanta materia ed è stata comunque una bella bevuta), ma era per rendere l’idea di quanto scrivevo sopra. Ne ho qualcun altra ma prima di aprire la prossima aspetterò un paio d’anni.
Luca castoldi
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 09 mar 2021 20:27

Arrivo da Bouvier, tampone negativo e patente scaduta ( scopro esserci fortunata proroga) con puntualità .
Esce Bernard, tossisce e ,tra un colpo di tosse ed un accenno, timida e contenuta tirata su di naso, ci infila qualche starnuto.
" che cazzo, ho fatto ieri il tampone ieri "penso.
Procediamo , dopo i saluti.
Probabile ci scambiamo anche i bicchieri. Bene , ma non benissimo la partenza.

Metto insieme 2 dei tanti assaggi
Bourgogne Chapitre suivant, l entrata di gamma del suo Pn2019
Me lo Aspettavo così, goloso, fresco, profumato di marmellata appena fatta di lamponi ed altri frutti di bosco. Naso minerale, bocca salina, equilibrato tra una bella e matura dolcezza dei frutti di bosco e acidità. Giovane e genuino.

Poi si cambia marcia, in bocca e nel prezzo
Fixin 2019 Crais de Chene, versione etichetta rossa senza zolfo, lieu dit dai suoli calcarei e ciottolosi, intensamente purpureo, di frutta rossa e spezie, il sorso è irresistibile, intenso con finale minerale.
Selvaggio ma non rustico, punta agrumata, salivazione bella.
Un Fixin da far battere il cuore. Appagante .
Fixin.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
Ennio21
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Iscritto il: 23 apr 2020 17:19
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Ennio21 » 09 mar 2021 22:17

giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane
Jacquesson 736 ***1/2+
Naso con evoluzione abbastanza spinta con note di formaggio e cocco, in bocca bella bolla fine ma persistente, sorso piuttosto teso nonostante l’evoluzione forse eccessiva. Buono è arrivato.
Perillo Riserva 2003 ****
Piuttosto evoluto, naso profondissimo, scuro, quasi non da Taurasi con caffè, confettura di amarene, liquirizia dolce. Bocca morbida (anche qui, non proprio da Taurasi) da annata calda ma per fortuna buona aciditá, tannino cesellato quasi Bordolese, tanta speziatura in una chiusura molto lunga che richiama qualche ricordo Perilliano che prima non aveva mai fatto capolino. Direi al top della parabola, non aspetterei a berlo.
Merita un piccolo focus l’assaggio dei bellissimi vini di Costa Archi (forumista con un gran bella immagine del profilo :mrgreen: )
Costa Archi Assiolo 2017 ***+
Dopo un’iniziale riduzione si pulisce ed esce un frutto molto scuro accompagnato da interessante speziatura. Bocca con un bel tannino non prepotente, bella struttura, si conferma un po’ scuro, forse un po’ in debito di freschezza/mineralità (annata calda?). Su una bella entrecote alla griglia però questa piccola mancanza si sente ben poco è il vino scende che è un piacere. In ogni caso rapporto q/p fantastico
Monte Brullo 2015 ***1/2
Bel naso con tante spezie, profondo ma equilibrato, bello l’agrume che rinfresca un sorso comunque di buona struttura, con tannini fini e aciditá discreta. Con questo già si sale di livello, un po’ compresso, credo possa migliorare con un po’ di bottiglia. Bevuto vicino a VdC 17 e Buondonno Riserva 2016, bella comparazione.
Costa Archi Ravenna 2014 ***1/2++
Arriviamo al top di gamma, e si sente! Naso molto minerale e fortemente speziato, in bocca tanta liquirizia ma molto ben amalgamata alla struttura minerale, agrume pronunciato, in generale bocca freschissima, tannino presente ma non preponderante, in retrolfattiva Ancora liquirizia. Gran bella versione di Sangiovese, migliorerà anche questo, sicuramente, ma oggi una signora bevuta.
Val delle Corti 2017 ***1/2
Solita, granitica certezza. Soprattutto nell’interpretazione dell’annata che ogni volta è splendida. In particolare l’annata calda aiuta in questa fase: già pronto con bellissimo frutto, finissimo, bevibilitá eccezionale. Forse non ha la stratificazione di 14/15/16 ma chissenefrega, compensa con una facilità di abbinamento clamorosa. Bevuto su tante pietanze tutte diverse e sempre sul pezzo.
Buondonno Riserva 2016 ****-
Qui a casa non avevo granché. L’ultima volta che avevo bevuto Buondonno riserva 2016 in fase di importante chiusura*. Stappo con un po’ di scetticismo ma trovo un vino in grandissima forma. Inizio sempre un po’ sporco ma in mezz’ora esce il sangiovese Chiantigiano con la C maiuscola, sì concentrato (15,5%) ma non lo diresti mai: l’alcool è bilanciato da freschezza notevole con le classiche note metalliche/ematiche e l’arancia rossa, molto stratificato con qualcosa di floreale e una speziatura austera ma per niente invadente. Abbinamento da lacrime con filetto di maialino al forno con salsiccia e patate.
*piccola riflessione tout court sul Chianti 2016: penso a Montevertine, a VdC Ris, a Monsanto Ris, ma anche altri. Spesso sento parlare di come la 2016 sia ottima, e sono d’accordissimo, e buona da subito... Ecco, su questo sono molto meno d’accordo. Mi è sembrato di trovare un “fil rouge” tra tanti Chianti importanti del 2016: sorso teso come una corda di violino che però insieme ad una grande aciditá non ancora ben bilanciata da parti morbide genera vini un po’ scontrosi, di cui si (intra)vede la stoffa ma non è ancora stata trasformata in vestito. Magari è una considerazione banale, tanti buoni/grandi vini hanno bisogno di bottiglia etc etc ma spesso sento “Ottimo ora” e rimango un po’ perplesso (vedi note successive)
Monsanto Riserva 2016 ***1/2-
Tutti i tratti caratteristici di un grande Chianti:
L’agrume, la nota ematica ma il frutto è un po’ debole (strano
per Monsanto), legno ancora un po’ da smaltire e naso iper compresso che non riesce ad uscire dal guscio. Si sente che ci prova poverino ma proprio non ce la fa. La sensazione è che non sia il suo momento.
Montebernardi IGT 2016 ***++
Naso abbastanza pulito con un frutto molto succoso e, anche qui, un po’ di legno ancora sullo sfondo. In bocca scorrevole, tannino c’è ma non troppo invadente, aciditá spiccata. Gli darei 3/4 anni per smussare un po’ gli spigoli ma ottima beva.
Val delle Corti Riserva 2016 ***1/2+
Riflesso violaceo, colore molto brillante con riflessi violacei, naso molto scuro e polarizzato sulle spezie, dopo un po’ spicca rosmarino. Sorso fresco e agrumoso, tannino molto marcato, un (bel) po’ indietro. Forse in fase di chiusura, ovviamente molto buono, anche qui aspetterò comunque 2/3 anni per berlo di nuovo.
Pian dell’Orino Brunello 2011 ****++
Colore con un già deciso riflesso granato, molto brillante. Naso meraviglioso che parte sul profilo legnoso con cioccolato e legno di quercia ma dopo pochissimi minuti prorompe letteralmente una freschezza balsamica che quasi abbassava la temperatura della stanza ( :shock: ), mai sentita una cosa del genere. In bocca morbido, tannino cesellato, spinta acida contenuta, giusta, la freschezza è data dalla retrolfattiva in cui ritorna il balsamico. Poi spezie di vario genere, alcune dolci, poi l’affumicatura, infine una retrolfattiva di finocchietto. Se questa è l’annata brutta non oso immaginare quelle buone :shock:
Le Potazzine Brunello 2011 ****-
Già dal colore si capisce la gioventù, legno ancora percepibile ma piacevoli le note di cioccolato e cuoio, bei chiodi di garofano. Buon frutto dolce che bilancia una freschezza sorprendente vista l’annata, che chiama il sorso successivo in un vino di gran bella beva. Altra bella sorpresa.


Mi trovo in generale accordo, sia sulla 16 chiantigiana (bevuto poco, tutto giace in fondo alla cantina) sia su Costa Archi. Gabriele è bravissimo, la 17 dell'Assiolo risente senza dubbio dell'annata da noi siccitosissima, con molte vigne che hanno lasciato disidratare i grappoli. L'Assiolo nella sua migliore versione è elegante e leggiadro, nella 17 fa con onore quello che può....

Grazie per il feedback soprattutto sul Sangiovese Romagnolo che è un mondo a me sconosciuto... Letto sempre molto bene dei vini di Costa Archi e ne ho presi un po’ sulla fiducia degli amici forumisti. Non me ne sono pentito :D
A questo punto ne approfitto chè mi sembri ferrato: altri nomi degni di nota per il Sangiovese di Romagna?


Della mia zona a me piacciono molto quelli di Villa di Papiano e Mutilana. Papiano è in alta quota, vini molto leggiadri, eleganti, che quasi 'nebbioleggiano'. Rapporto q/p notevolissimo. Molto ben fatto, elegante, chiantigiano il Marzeno di Cà di Sopra (messo alla cieca tra vari CC nessuno si è accorto che fosse un intruso). Per me è il rivale dell'Assiolo, un po' più elegante. Chiara Condello anche fa due ottimi vini, il Lucciole costa un botto ma è il miglior sangiovese di romagna da me mai bevuto, da capire se vale i 45 euro o giù di lì, è da un po' che vorrei metterlo alla cieca vicino ad un Montevertine e vedere che succede.... Però finché non lo faccio non mi espongo. Sempre in quella zona molto validi i vini di Tenuta la Viola (Colombarone in particolare, ma fa anche un'incredibile albana in anfora), e gran classico ma in stile più rustico il vigna del generale di Nicolucci.


Negli ultimi anni in Romagna è stato portato avanti sul Sangiovese un notevole lavoro di ridefinizione della cifra stilistica e di riposizionamento sul mercato, sfruttando anche le Mga che su un’area così vasta e differente sono fondamentali per raccontare queste diversità..oggi sono ormai poche le riserve sovraestratte come andavano di moda 10-15 anni fa, mentre sono centratissimi i Sangiovese superiori , con rapporto q/p che ha pochi eguali in Italia.. se piacciono di più i Sangiovese “nebbioleggianti” concordo sui Probi di Villa Papiano e Mutiliana. Molto valida anche la riserva “i gessi” della cab brisighella (2.000 bott.le). Bel prodotto, sempre in zone di collina (Roncofreddo), il primo segno di Villa venti. Un evergreen sono il notturno di drei dona’ e il prugneto dei poderi dal nespoli. Se piacciono vini fruttati, allora bertinoro: le grillaie di celli, i vini di Raffaella Bissoni (la sua Albana passita una autentica chicca), tenuta la viola. Tutti vini sui 13-13 euro in enoteca.
Per me “la riserva” è il Vigna del generale, una certezza a 30 euro che se la può giocare con tanti altri Sangiovese..la zona e’ Predappio alta, un cru , con le sue particolari note sulfuree.. più che rustico è un vino austero, splendido.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda giodiui » 09 mar 2021 22:24

Barbaresco "Giacone" Cascina Alberta 2017, 14°. Bel rosso rubino scuro brillante, al naso dominano frutti scuri a conferma dell'annata calda e siccitosa, ma emergono note più delicate, di rosa, poi qualche sbuffo medicinale molto piacevole. L'alcol, modesto, non si sente per nulla. In bocca è sorprendentemente minerale, quasi salato, lunghissimo, tannini ancora ruvidi, inevitabile per un vino così giovane. Grande bottiglia con lunga vita davanti.
Barbaresco La Cà Növa 2017, 14.5°. Profilo visivo analogo, ma naso poco espressivo, una leggera nota acetica infastidisce, il frutto iniziale lascia spazio a terziari smaltati un po' piatti. In bocca un po' corto e non regge il confronto con la complessità e la lunghezza del precedente.
Cascina Alberta vince a mani basse.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda giodiui » 09 mar 2021 22:35

win_67 ha scritto:Volevo provare anche io quello di Chiara Condello, il base per iniziare. La riserva vale due GS??


E' un vino molto diverso. A me per esempio il GS non fa impazzire, trovo che Succi raggiunga l'apice con l'Assiolo. Nel caso di Chiara invece secondo me il Lucciole è un'evoluzione del base che mantiene la stessa trama fine ed elegante ma con più complessità, non aumenta né in potenza né in estrazione come invece fa il GS (di memoria). Vino molto elegante, difficile dire se vale quello che costa. Invece il base che credo vada sui 15 è davvero ben fatto.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda gianni femminella » 09 mar 2021 22:42

giodiui ha scritto:
win_67 ha scritto:Volevo provare anche io quello di Chiara Condello, il base per iniziare. La riserva vale due GS??


E' un vino molto diverso. A me per esempio il GS non fa impazzire, trovo che Succi raggiunga l'apice con l'Assiolo. Nel caso di Chiara invece secondo me il Lucciole è un'evoluzione del base che mantiene la stessa trama fine ed elegante ma con più complessità, non aumenta né in potenza né in estrazione come invece fa il GS (di memoria). Vino molto elegante, difficile dire se vale quello che costa. Invece il base che credo vada sui 15 è davvero ben fatto.


Che nostalgia di quando il bravo Gabriele scriveva qui.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda gianni femminella » 09 mar 2021 23:05

@ennio21 scrivi più spesso, grazie

@ziliovino concordo che Baricci 2012 fosse da bere.
A costo di ripetermi il Brunello "di mezzo", come costo e livello, il più delle volte dà il miglior risultato dopo 8-10 anni. Poi perde grip. Non è un pensiero universale, ma per i miei gusti lo preferisco ancora pimpante.

@Luca porta giù roba buona :mrgreen: e stai attento a chi non porta la mascherina.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda emigrato » 10 mar 2021 10:13

gianni femminella ha scritto:@ennio21 scrivi più spesso, grazie

@ziliovino concordo che Baricci 2012 fosse da bere.
A costo di ripetermi il Brunello "di mezzo", come costo e livello, il più delle volte dà il miglior risultato dopo 8-10 anni. Poi perde grip. Non è un pensiero universale, ma per i miei gusti lo preferisco ancora pimpante.


@Luca porta giù roba buona :mrgreen: e stai attento a chi non porta la mascherina.


Dici quindi che il mio 2011 e' da stappare? :mrgreen: alla prima occasione seria ci faccio un pensierino allora 8)
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda emigrato » 10 mar 2021 10:28

Nexus1990 ha scritto:
emigrato ha scritto:D'accordo sulla 2016 in generale in Chianti (anche se forse vale piu' per le riserve che per i vini d'annata, alcuni mi hanno gia' dato belle soddisfazioni - Il Palazzino per esempio) ma su Monsanto ho scritto nel topic apposito che l'ho trovato in grande forma, certo si puo' aspettare e il frutto forse si nasconde in questo momento, ma gia' ora e' una bella bevuta. Sull'IGT di Montebernardi sono parzialmente d'accordo, la scorsa estate l'acidita' era davvero troppa per renderlo veramente bevibile, peccato fosse la mia unica boccia e non avro' mai controprova..

Infatti ricordavo le tue impressioni positive su Monsanto ed ero curioso. Buono era buono ovviamente, sulla carne anche molto bene (dove spesso la gioventù paga), forse ho anche un po’ esagerato nella descrizione al punto che sembra quasi un po’ inespresso il vino (questo è vero solo parzialmente perché c’era tanta materia ed è stata comunque una bella bevuta), ma era per rendere l’idea di quanto scrivevo sopra. Ne ho qualcun altra ma prima di aprire la prossima aspetterò un paio d’anni.

Ah che migliori col tempo direi che e' sicuro, nemmeno io dico di berle tutte ora. Pero' almeno per i miei gusti e' gia' molto buono, dai ballera' quella mezza * :wink:
Poi e' anche bello seguirne l'evoluzione se come detto ne hai qualche boccia! :mrgreen:

Comunque visto che siamo in tema Sangiovese e Brunello ho stappato nel weekend un
Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2007 di Enzo Tiezzi
Questo e' stato uno dei primi vini seri acquistati ormai 9 anni, fa per la prima volta a Montalcino. Accolti da Enzo in persona ci aveva fatto assaggiare anche da botte un po' di roba (onestamente capivo pochissimo, ma annuivo molto). Avevo un po' di timore sulla conservazione, in fondo si e' fatto 4 traslochi e passaggi da cantine a cantinetta frigo, invece appena stappato gia' dal tappo (appena appena imbevuto) che ha tenuto bene.
Di un bel colore granato integro ed intenso, inizialmente rustico, l'odore sparisce e mi e' sembrato di entrare in un bosco, fra frutta e sottobosco, e poi pelle e spezie varie. In bocca tannini ormai levigati ma ancora presenti, acidita' molto in forma, finale bello appagante. Insomma una bella bevuta, poi se ci mettiamo il prezzo pagato al tempo (18 euro..). Comunque non so quanto reggera' a questo livello, per cui se ne avete..stappare :wink: .
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Alberto » 10 mar 2021 10:44

Ennio21 ha scritto:Un evergreen sono il notturno di drei dona’ e il prugneto dei poderi dal nespoli. Se piacciono vini fruttati, allora bertinoro: le grillaie di celli, i vini di Raffaella Bissoni (la sua Albana passita una autentica chicca), tenuta la viola. Tutti vini sui 13-13 euro in enoteca.

No, dai, le Grillaie ed il Prugneto (quello degli ultimi anni, dico...fino a 5-6 anni fa era OK) no... :roll:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda gianni femminella » 10 mar 2021 10:53

emigrato ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@ennio21 scrivi più spesso, grazie

@ziliovino concordo che Baricci 2012 fosse da bere.
A costo di ripetermi il Brunello "di mezzo", come costo e livello, il più delle volte dà il miglior risultato dopo 8-10 anni. Poi perde grip. Non è un pensiero universale, ma per i miei gusti lo preferisco ancora pimpante.


.


Dici quindi che il mio 2011 e' da stappare? :mrgreen: alla prima occasione seria ci faccio un pensierino allora 8)


Per me sì. Tra l'altro la 2011 è stata l'annata che mi è piaciuta di meno, da tanto tempo a questa parte.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Ziliovino » 10 mar 2021 11:08

gianni femminella ha scritto:
@ziliovino concordo che Baricci 2012 fosse da bere.
A costo di ripetermi il Brunello "di mezzo", come costo e livello, il più delle volte dà il miglior risultato dopo 8-10 anni. Poi perde grip. Non è un pensiero universale, ma per i miei gusti lo preferisco ancora pimpante.



esatto, devo dire che stappare Biondi santi tra le prime esperienze con i Brunello può fuorviare... o per lo meno mi ha depistato. Poi pian piano ti accorgi che Biondi santi è praticamente unico nel panorama ilcinese, e che quasi tutti gli altri è meglio goderseli prima.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Nexus1990 » 10 mar 2021 12:20

emigrato ha scritto:
gianni femminella ha scritto:@ennio21 scrivi più spesso, grazie

@ziliovino concordo che Baricci 2012 fosse da bere.
A costo di ripetermi il Brunello "di mezzo", come costo e livello, il più delle volte dà il miglior risultato dopo 8-10 anni. Poi perde grip. Non è un pensiero universale, ma per i miei gusti lo preferisco ancora pimpante.


@Luca porta giù roba buona :mrgreen: e stai attento a chi non porta la mascherina.


Dici quindi che il mio 2011 e' da stappare? :mrgreen: alla prima occasione seria ci faccio un pensierino allora 8)

Bevuto non troppo tempo fa Baricci 2011 e ricordo una bella versione in ottima forma. Tra l’altro 2011 è pessima annata a Montalcino quindi in linea generale meglio stappare un po’ prima che un po’ dopo...
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Nexus1990 » 10 mar 2021 12:25

emigrato ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
emigrato ha scritto:D'accordo sulla 2016 in generale in Chianti (anche se forse vale piu' per le riserve che per i vini d'annata, alcuni mi hanno gia' dato belle soddisfazioni - Il Palazzino per esempio) ma su Monsanto ho scritto nel topic apposito che l'ho trovato in grande forma, certo si puo' aspettare e il frutto forse si nasconde in questo momento, ma gia' ora e' una bella bevuta. Sull'IGT di Montebernardi sono parzialmente d'accordo, la scorsa estate l'acidita' era davvero troppa per renderlo veramente bevibile, peccato fosse la mia unica boccia e non avro' mai controprova..

Infatti ricordavo le tue impressioni positive su Monsanto ed ero curioso. Buono era buono ovviamente, sulla carne anche molto bene (dove spesso la gioventù paga), forse ho anche un po’ esagerato nella descrizione al punto che sembra quasi un po’ inespresso il vino (questo è vero solo parzialmente perché c’era tanta materia ed è stata comunque una bella bevuta), ma era per rendere l’idea di quanto scrivevo sopra. Ne ho qualcun altra ma prima di aprire la prossima aspetterò un paio d’anni.

Ah che migliori col tempo direi che e' sicuro, nemmeno io dico di berle tutte ora. Pero' almeno per i miei gusti e' gia' molto buono, dai ballera' quella mezza * :wink:
Poi e' anche bello seguirne l'evoluzione se come detto ne hai qualche boccia! :mrgreen:

Si infatti era proprio questo lo spirito. Quando di un vino ne prendo 4/5 bottiglie al buio una la apro subito e sulla base dell’assaggio Mi diverto a decidere come muovermi con le altre. Ma penso che molti facciano così :D
P.S. Castell’in villa base 2016, preso un cartone. Aperta la prima, al momento della stappatura al posto del classico “pop” mi è sembrato di sentire un vagito. Ma forse mi faccio suggestionare.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Ennio21 » 10 mar 2021 14:11

Alberto ha scritto:
Ennio21 ha scritto:Un evergreen sono il notturno di drei dona’ e il prugneto dei poderi dal nespoli. Se piacciono vini fruttati, allora bertinoro: le grillaie di celli, i vini di Raffaella Bissoni (la sua Albana passita una autentica chicca), tenuta la viola. Tutti vini sui 13-13 euro in enoteca.

No, dai, le Grillaie ed il Prugneto (quello degli ultimi anni, dico...fino a 5-6 anni fa era OK) no... :roll:



Erano esempi di Sangiovesi affidabili e facilmente reperibili , con un rapporto q/p molto interessante ..Effettivamente il Prugneto è qualche anno che non lo riassaggio, ma a 7/8 euro era un discreto prodotto.. ma ho omesso tanti altri validi produttori.. penso a Stefano Berti ad esempio, Torre San Martino, Giovanna Madonia
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda pier2559 » 10 mar 2021 14:14

Nexus1990 ha scritto:
giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane
Grazie per il feedback soprattutto sul Sangiovese Romagnolo che è un mondo a me sconosciuto... Letto sempre molto bene dei vini di Costa Archi e ne ho presi un po’ sulla fiducia degli amici forumisti. Non me ne sono pentito :D
A questo punto ne approfitto chè mi sembri ferrato: altri nomi degni di nota per il Sangiovese di Romagna?

Se posso intromettermi, in Romagna io apprezzo molto questi oltre all'Assiolo:
Chiara Condello - Sangiovese (oltre alle Lucciole che però costa come un Brunello...)
Villa Venti - Primo Segno
Noelia Ricci - Godenza
Pian di Stantino - Pian e Ridaccio
Ultima modifica di pier2559 il 10 mar 2021 14:27, modificato 1 volta in totale.
Riempi il tuo cranio di vino, prima che si riempia di terra. (Nazim Hikmet)
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2021

Messaggioda Nexus1990 » 10 mar 2021 14:25

pier2559 ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
giodiui ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Qulche bella bevuta delle ultime settimane
Grazie per il feedback soprattutto sul Sangiovese Romagnolo che è un mondo a me sconosciuto... Letto sempre molto bene dei vini di Costa Archi e ne ho presi un po’ sulla fiducia degli amici forumisti. Non me ne sono pentito :D
A questo punto ne approfitto chè mi sembri ferrato: altri nomi degni di nota per il Sangiovese di Romagna?

Se posso intromettermi, in Romagna io apprezzo molto questi oltre all'Assiolo:
Chiara Condello - Sangiovese (oltre alle Lucciole che però costa come un Brunello...)
Villa Venti - Primo Segno
Noelia Ricci - Godenza

Non puoi... DEVI intrometterti! :mrgreen:
Grazie a tutti per i consigli, mi impegnerò a battere anche io queste piste romagnole, provando a rincorrere il mito del rapporto q/p...

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