LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

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win_67
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda win_67 » 17 feb 2021 22:22

Donnhoff Tonshiefer Riesling 2019 Trocken
Preso dal buon ciclista direi che è un vino che si fa amare molto per il suo prezzo qualità.
Un bel colore giallo paglierino, profumi principalmente sulla mela verde, qualche sbuffo di zucchero filato (ma potrei sbagliare), succo di limone.
In bocca è molto piacevole, non invadente, giusta salinità e acidità persistente che aumenta leggermente la salivazione.
Direi che va giù molto bene e invita al sorso.
Ziliovino
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Ziliovino » 18 feb 2021 11:18

Luca castoldi ha scritto:Li visita 4 anni fa, ricca villa, aristocratica. Avevano dato così tanta cera che fu impossibile, almeno per me capire i vini. Spaventoso. Questo ho visto piacere molto a Galloni. Un bel 97 punti. Io poi ebbi modo di ribere la linea in un contesto normale. Volano numeri acdc per me.
Mi piacerebbe vedere tutti i punteggi di Galloni ma per curosita.




eeehhh, bei tempi quando si poteva scorrazzare per la Francia a tracannare... era il giugno 2015: Remy Massin, Foissy-Joly, Pierre Gimonnet, Fallet Prevostat, Andé Beaufort, Pierre Moncuit, Eric isselee, cena a Les Avises di Selosse e tappa da Mongeard-Mugneret e Michelot in Borgogna sulla via del ritorno.

Pierre Gimonnet
Produttore da 250.000 bottiglie l’anno, sede a Cuis e vigneti tutti nella cote de Blancs, già buono il base Cuis 1er Cru
(base 2011 + vins de reserve di 4 annate), fresco ed espressivo al naso, bollicina bella cremosa, il rosè cambia solo
colore, è praticamente un Blanc de Blancs nell’espressione.
Cuvée Gastronome 2009 cremoso, delicato e floreale, dai tratti gessosi, l’Oenophile 2008 è al contrario bello teso e
deciso, quasi scontroso, con un naso un poco più maturo, nel complesso è quello che ho preferito. Fleuron 2006 è il più
evoluto e speziato della gamma, meno elegante forse ma anche con più struttura.
Arrivano poi i due Special Club, buoni entrambi, più minerale e gessoso il Grands Terroir de Chardonnay 2009
(Cramant V.V.), più strutturato e speziato il Millesime de Collection 2008.
Ho capito poco l’Oger Grand Cru Brut, da vigne acquistate di recente.


qualche giorno fa ho stappato un loro millesimato 1982, appena ho tempo metto due note.
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda vinogodi » 18 feb 2021 13:03

Ziliovino ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Li visita 4 anni fa, ricca villa, aristocratica. Avevano dato così tanta cera che fu impossibile, almeno per me capire i vini. Spaventoso. Questo ho visto piacere molto a Galloni. Un bel 97 punti. Io poi ebbi modo di ribere la linea in un contesto normale. Volano numeri acdc per me.
Mi piacerebbe vedere tutti i punteggi di Galloni ma per curosita.




eeehhh, bei tempi quando si poteva scorrazzare per la Francia a tracannare... era il giugno 2015: Remy Massin, Foissy-Joly, Pierre Gimonnet, Fallet Prevostat, Andé Beaufort, Pierre Moncuit, Eric isselee, cena a Les Avises di Selosse e tappa da Mongeard-Mugneret e Michelot in Borgogna sulla via del ritorno.

Pierre Gimonnet
Produttore da 250.000 bottiglie l’anno, sede a Cuis e vigneti tutti nella cote de Blancs, già buono il base Cuis 1er Cru
(base 2011 + vins de reserve di 4 annate), fresco ed espressivo al naso, bollicina bella cremosa, il rosè cambia solo
colore, è praticamente un Blanc de Blancs nell’espressione.
Cuvée Gastronome 2009 cremoso, delicato e floreale, dai tratti gessosi, l’Oenophile 2008 è al contrario bello teso e
deciso, quasi scontroso, con un naso un poco più maturo, nel complesso è quello che ho preferito. Fleuron 2006 è il più
evoluto e speziato della gamma, meno elegante forse ma anche con più struttura.
Arrivano poi i due Special Club, buoni entrambi, più minerale e gessoso il Grands Terroir de Chardonnay 2009
(Cramant V.V.), più strutturato e speziato il Millesime de Collection 2008.
Ho capito poco l’Oger Grand Cru Brut, da vigne acquistate di recente.


qualche giorno fa ho stappato un loro millesimato 1982, appena ho tempo metto due note.
...attendo...
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda vinogodi » 18 feb 2021 13:08

Luca castoldi ha scritto:... Questo ho visto piacere molto a Galloni. Un bel 97 punti. Io poi ebbi modo di ribere la linea in un contesto normale. Volano numeri acdc per me.
Mi piacerebbe vedere tutti i punteggi di Galloni ma per curosita.

...gli starà simpatico ... sai , è importante per avere voti alti da 'sto critico . E viceversa...
PS: a me "Galloni" sta simpatico , perchè ha un nome evocativo ... poi ci ripenso , e mi starebbe simpatico anche se si chiamasse "Tettone" ... ma anche "Culona" se nell'accezione del termine non fosse compresa la sovrabbondanza un pò gelatinosa cellulitica , ma una sorta di giunonico telaio ... 8)
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda zampaflex » 18 feb 2021 13:45

I Clivi - Brazan 2016

Molto vegetale, linfatico, glicerico, bolso e pure amarognolo in chiusura. Male, molto male. Deludente, l'ultimo terzo di bottiglia l'ho messo negli avanzi per la cucina.

:D :D :)

Conterno - Barbera Francia 2015

Rispetto alle barberone questa ha apparentemente meno massa ma più profondità, ha quel quid di casa Conterno che non inganna mai. Classica nello sviluppo, elegante nell'incedere, complessità future si intuiscono. Me la sono goduta.

:D :D :D :) ++
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda landmax » 18 feb 2021 14:54

Luca castoldi ha scritto:Ruchè di Castagnole Monferrato ....... .......
Intensità balsamica impressionante mista a frutto di fragola e lampone in confettura, fragolina di bosco, anice, chiodo di garofano, vaniglia e fava tonka, noce moscata e cassis. Sorso di importanza e struttura da abbinamenti importanti, tannino a dirigere un’orchestra complessa ma affascinante. 92"
Andrea Gori, per caso?
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 18 feb 2021 16:05

Luca Ferraris, Clasic,Ruchè 2019.
La ragazza, gentilissima, ha provato a fuorviarmi, facendomi bere una boccia chiaramente aperta da qualche giorno.
Forse non voleva diventassi cliente .
Ho tenuto duro, perché al netto di un naso poco espressivo, qualcosa iintuivo.
Ribevo oggi un Ruchè che mi ricorda i ghiaccioli al tamarindo, coca cola, pepato. Con una punta di "amertume" a bilanciare gli zuccheri del Ruchè. Sapido e caleidoscopico, goloso.
Risolverà i problemi ad un petto di anatra all arancia ma potrebbe dare soddisfazione con un peposo toscano.
Ben fatto. Mi piace.
Ultima modifica di Luca castoldi il 18 feb 2021 16:16, modificato 1 volta in totale.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 18 feb 2021 16:05

Repetita.
Ultima modifica di Luca castoldi il 18 feb 2021 16:17, modificato 1 volta in totale.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 18 feb 2021 16:06

landmax ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Ruchè di Castagnole Monferrato ....... .......
Intensità balsamica impressionante mista a frutto di fragola e lampone in confettura, fragolina di bosco, anice, chiodo di garofano, vaniglia e fava tonka, noce moscata e cassis. Sorso di importanza e struttura da abbinamenti importanti, tannino a dirigere un’orchestra complessa ma affascinante. 92"
Andrea Gori, per caso?
:D
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda giodiui » 18 feb 2021 16:54

zampaflex ha scritto:I Clivi - Brazan 2016

Molto vegetale, linfatico, glicerico, bolso e pure amarognolo in chiusura. Male, molto male. Deludente, l'ultimo terzo di bottiglia l'ho messo negli avanzi per la cucina.


Vino che a me piace molto, ma devo dire che anche a me la 2016 non ha convinto del tutto. Impressioni non così negative, ma certamente gli mancava quella leggerezza che ho trovato in annate precedenti, che sulla carta avrebbero dovuto promettere meno.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Nebbiolino » 18 feb 2021 17:01

zampaflex ha scritto:I Clivi - Brazan 2016

Molto vegetale, linfatico, glicerico, bolso e pure amarognolo in chiusura. Male, molto male. Deludente, l'ultimo terzo di bottiglia l'ho messo negli avanzi per la cucina.

:D :D :)



Solo una curiosità... perchè le 2 faccine e mezzo? Considerata la descrizione, una sarebbe già troppa.
Solo per capire eh, nessuna polemica. :)
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 18 feb 2021 22:17

Alain Jeanniard, Cote de Nuits Village 2014.
Lo ribevo stasera, dopo un anno. Fa parte della mia scuderia ma siccome mi resta un pugno di bottiglie, che terrò per me, ne parlo volentieri.
E' un bella sintesi tra territorio e millesimo.
Cot de nuits village è abbastanza un rompicapo, comprende a nord i villages di Fixin e Brochon ( Fixin sarebbe un village e ciò complica le cose ma facciamo finta di nulla, può ricadere sotto la aoc Cdnv), riappare a sud, meno talentuosa, nei comuni di Prissey, Comblachein e Corgoloin.
Qui siamo a nord, semplificando possiamo parlare di un Fixin. Ne porta sulle spalle la croce delizia di una certa rusticità, ma dopo 7 anni ha freschezza ed integrità del frutto (ribes, lamponi). Può risultare un po scontroso, acidità elevata alta che ne garantisce lunga vita. Un vino ancora duro ma di riconoscibile talento.
Che ricorda il millesimo in cote d'or. Era Agosto e ricordo ancora che nell'ultima settimana di agosto , dopo un' estate serena al netto di episodi sporadici di grandine, per quanto minacciata da tempeste e temporali a dettare un calendario instabile ed incerto, intervallata da giornate calde e solari, in tante case delle Hautes Cotes de nuits, si potevano scorgere i primi cammini accesi. Suggestivo, e mi faceva pensare a che vino sarei andato incontro. I finali 4 in Cote d'or non godevano di buona fama. Ma qui finalmente la moneta si è rovesciata.
I vini del 2014 hanno poca struttura, ma non sono esili, spesso nervosi. Scarni come questo di jeanniard, ma vibranti.
Possono dare belle soddisfazioni, il frutto ha bella purezza.
Questo è ancora nervoso, un 14 ben tipico
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda zampaflex » 18 feb 2021 23:10

Luca castoldi ha scritto:
landmax ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Ruchè di Castagnole Monferrato ....... .......
Intensità balsamica impressionante mista a frutto di fragola e lampone in confettura, fragolina di bosco, anice, chiodo di garofano, vaniglia e fava tonka, noce moscata e cassis. Sorso di importanza e struttura da abbinamenti importanti, tannino a dirigere un’orchestra complessa ma affascinante. 92"
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda zampaflex » 18 feb 2021 23:11

Nebbiolino ha scritto:
zampaflex ha scritto:I Clivi - Brazan 2016

Molto vegetale, linfatico, glicerico, bolso e pure amarognolo in chiusura. Male, molto male. Deludente, l'ultimo terzo di bottiglia l'ho messo negli avanzi per la cucina.

:D :D :)



Solo una curiosità... perchè le 2 faccine e mezzo? Considerata la descrizione, una sarebbe già troppa.
Solo per capire eh, nessuna polemica. :)


Perché adotto la scala scolastica, sorrisino uguale 1 e sorrisone uguale 2
Quindi è un 5 / 10, scarsino.
:D
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 18 feb 2021 23:23

zampaflex ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:
landmax ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Ruchè di Castagnole Monferrato ....... .......
Intensità balsamica impressionante mista a frutto di fragola e lampone in confettura, fragolina di bosco, anice, chiodo di garofano, vaniglia e fava tonka, noce moscata e cassis. Sorso di importanza e struttura da abbinamenti importanti, tannino a dirigere un’orchestra complessa ma affascinante. 92"
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:D

È il nuovo VATE, anzi, ne è il degno erede!
Questo, ed è il problema , non si capisce mai di che vini parla.
Io non lo capisco, perlomeno. Quindi la colpa è mia.
Ma la fava tonka io ora la studio, sempre che sappia dove trovarla, tra chiodi di garofano, cannella, tabacco toscano di Chiusi o Cortona.
Immaginifico, come lo hai descritto.
Io vado al sodo, delirio autoreferenziale.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Alberto » 19 feb 2021 08:48

Te ti sei amminchiato con 'sta storia della fava tonka...però di descrittori più astrusi ce n'è a bizzeffe... :roll:

Diciamo che se ir Gori si fermava dopo "vaniglia" senza entrare nel campo delle fave :mrgreen: si capiva bene lo stesso. Anche senza il cassis finale a capocchia si capiva bene lo stesso.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 19 feb 2021 10:28

In realtà io mi diverto da pazzi. dopo che ho letto le sue descrizioni del vino di Luca Ferraris, il Clasic, le cui impressioni ho riportato ieri, ho voluto andare di persona a vedere sta cosa. La nota che salta al naso subito, e prepotentemente, è una manciata di pepe sparata in faccia a piene mani, ma gentile. Lui nemmeno la cita, bah. Però sul tamarindo siamo entrambi d'accordo. Io ci ho messo un po' ad arrivarci, sono abbastanza lento, mi devo appoggiare ai ricordi. E così mi sono ritrovato coll'omino dei ghiaccioli di quando ero bambino e ragazzo. Ero goloso di quelli alla cola e al tamarindo, forse fatti con le stesse polveri, ci sta.
Che il tabacco fosse toscano non ci sarei mai arrivato. Magari proprio da quelle zone in cui ora, al suo posto, ci hanno zeppato syrah e (qualche sconsiderato) del Pinot nero
Gli ha dato 94 punti...ma cazzo 94 è tanto. Il vino è buono, sano, ed infatti lo prenderò in scuderia,ma per come intendo io i punteggi, 94 è un boato, è un eresia

Ma Cristo, ma 94 punti su cento stiamo dicendo che si parla di un vino di altissimo livello. Forse mi sono perso io in questi anni, ammetto la mia ingoranza di guide italiane ed americane che si esprimono in centesimi.
O qui si fa un discorso chiaro, così che i meno addentro si possano orientare e si dica che tutto è in proporzione e che le valutazioni vanno riferite a vini di quella fascia di prezzo, o qui siamo di fronte alla notte in cui tutte le vacche sono nere.
Allora sto vino può anche valere 100% come Ruche in fascia da un pugno di leuri
Se no qua l'utente perde la bussola e si trova nelle mani di un altro scriteriato che ha dato 99 punti ad un vino di queste parti di cantina sociale. Una roba che vola diretta nel lavandino senza passare dal via, ve lo dico io. Costerà 3 euro, giuro

Ora stavo cazzeggiando e leggendo dei punteggi di Clive Coates (mw) sul Richebourg di Leroy 1990, un bel 18.5 espressi in 2 righe due. Pag 752 The wines of Burgundy. Non c'è fava tonka, il tabacco di Cortona o chiusi, non c'è la verbena.
18.5 e due righe e per Richebourg di leroy e una paginata e 94 punti per il buon Luca Ferraris ed il suo Ruché.
Vorrei essere denunciato come Zangrillo da il signor Pezzi
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Nebbiolino » 19 feb 2021 10:59

Luca castoldi ha scritto: Forse mi sono perso io in questi anni, ammetto la mia ingoranza di guide italiane ed americane che si esprimono in centesimi.


Ennò, il barbatrucco sta qui.

In realtà la scala è decimale, vestita da centesimale, tutta schiacciata fra i 90 punti (da intendersi come "vino tossico") e i 100 (vino ottimo).

Magari, la usassero bene quella scala.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda vinogodi » 19 feb 2021 11:01

Luca castoldi ha scritto:In realtà io mi diverto da pazzi. dopo che ho letto le sue descrizioni del vino di Luca Ferraris, il Clasic, le cui impressioni ho riportato ieri, ho voluto andare di persona a vedere sta cosa. La nota che salta al naso subito, e prepotentemente, è una manciata di pepe sparata in faccia a piene mani, ma gentile. Lui nemmeno la cita, bah. Però sul tamarindo siamo entrambi d'accordo. Io ci ho messo un po' ad arrivarci, sono abbastanza lento, mi devo appoggiare ai ricordi. E così mi sono ritrovato coll'omino dei ghiaccioli di quando ero bambino e ragazzo. Ero goloso di quelli alla cola e al tamarindo, forse fatti con le stesse polveri, ci sta.
Che il tabacco fosse toscano non ci sarei mai arrivato. Magari proprio da quelle zone in cui ora, al suo posto, ci hanno zeppato syrah e (qualche sconsiderato) del Pinot nero
Gli ha dato 94 punti...ma cazzo 94 è tanto. Il vino è buono, sano, ed infatti lo prenderò in scuderia,ma per come intendo io i punteggi, 94 è un boato, è un eresia

Ma Cristo, ma 94 punti su cento stiamo dicendo che si parla di un vino di altissimo livello. Forse mi sono perso io in questi anni, ammetto la mia ingoranza di guide italiane ed americane che si esprimono in centesimi.
O qui si fa un discorso chiaro, così che i meno addentro si possano orientare e si dica che tutto è in proporzione e che le valutazioni vanno riferite a vini di quella fascia di prezzo, o qui siamo di fronte alla notte in cui tutte le vacche sono nere.
Allora sto vino può anche valere 100% come Ruche in fascia da un pugno di leuri
Se no qua l'utente perde la bussola e si trova nelle mani di un altro scriteriato che ha dato 99 punti ad un vino di queste parti di cantina sociale. Una roba che vola diretta nel lavandino senza passare dal via, ve lo dico io. Costerà 3 euro, giuro

Ora stavo cazzeggiando e leggendo dei punteggi di Clive Coates (mw) sul Richebourg di Leroy 1990, un bel 18.5 espressi in 2 righe due. Pag 752 The wines of Burgundy. Non c'è fava tonka, il tabacco di Cortona o chiusi, non c'è la verbena.
18.5 e due righe e per Richebourg di leroy e una paginata e 94 punti per il buon Luca Ferraris ed il suo Ruché.
Vorrei essere denunciato come Zangrillo da il signor Pezzi
... raramente commento il giudizio di altri, soprattutto se impegnati mediaticamente , così da non creare imbarazzo e rispettando gusti (e interessi) personali . Certo , a qualche sparata di 98/100 oppure 99/100 (se ricordo bene qualche CErvaro nel recente passato oppure qualche Giulio oppure Belle Epoque ... begli spumanti , per l'amor del cielo , assaggiati e riassaggiati ... ma allora cambiamo la scala in centoventesimi... senza dover necessariamente rendere pubblico omaggio relativo o marchetta più o meno palese ...sacrosanta umanamente , ma insomma , secondo me mettendoci la faccia un poco di attenzione nel mettere numeri, che rimangono a pubblico ludibrio, un pò di riflessione prima di battere i tastini ...) mi sono permesso qualche pubblica perplessità prontamente in contraddittorio con relativa sussiegosa spiegazione fantasiosa : forse è colpa mia se 98/100 ad uno spumante faccio fatica a darlo , se non è Clos Du Mesnil o Collection o VV Francaises di Bollinger ( ok , ok ... a qualche Clos D'Ambonnay o P2 l'ho elargito) : ma non siamo tutti uguali e abbiamo lo stesso palato , su questo mondo ... per fortuna ... 8)
PS: però io Andrea (Gori) lo leggo sempre volentieri...
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Max1991 » 19 feb 2021 11:33

Ieri sera abbiamo assaggiato un paio di bottiglie della borgogna appena prese da Luca.
Premetto che la mia esperienza di questa zona sconosciuta della Francia :lol: , è quasi pari allo zero

Chambolle-Musigny “Derriere le Four” 2018, Gerard Seguin
La gioventù si vede e si sente. Colore abbastanza carico, bella estrazione con riflessi violacei. Vino abbastanza femminile, piccola frutta rossa, mi ricorda le caramelle gommose. Spezia dolce e bella profondità al naso. In bocca ottimo equilibrio, non molto persistente e un retrogusto un pò "acerbo". Il ragazzo si farà :mrgreen:

Gevrey-chambertin VV 2017, Gerard Seguin
Ho letto che l'età delle viti è di circa 60/90 anni. Non so se sia per questo, per la zona o per l'anno in più, ma questo è più sulle mie corde. Colore limpido e tipico del pinot. Vino più potente del precedente, una bellissima speziatura. Cambia molto sul bicchiere e viene fuori una nota di cuoio molto particolare. Ora dirò un eresia, ma alla cieca potevo scambiarlo con un barolo :oops:

Fratta 2000, Maculan
Servito alla cieca. Colore impenetrabile, con un'unghia leggermente granata. Naso profondissimo, tutti eravamo convinti di essere a Bordeaux. Nota vegetale preponderante ma senza essere fastidiosa (a me la nota di peperone esagerata non piace). Con il passare del tempo esce una nota di camomilla davvero buona! Al sorso è mascolino e potente, ma senza essere mai pesante. Con un Brie al miele e erbe di montagna stava benissimo.
Bottiglia che mi ha stupito!
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 19 feb 2021 15:31

Max1991 ha scritto:Ieri sera abbiamo assaggiato un paio di bottiglie della borgogna appena prese da Luca.
Premetto che la mia esperienza di questa zona sconosciuta della Francia :lol: , è quasi pari allo zero

Chambolle-Musigny “Derriere le Four” 2018, Gerard Seguin
La gioventù si vede e si sente. Colore abbastanza carico, bella estrazione con riflessi violacei. Vino abbastanza femminile, piccola frutta rossa, mi ricorda le caramelle gommose. Spezia dolce e bella profondità al naso. In bocca ottimo equilibrio, non molto persistente e un retrogusto un pò "acerbo". Il ragazzo si farà :mrgreen:

Gevrey-chambertin VV 2017, Gerard Seguin
Ho letto che l'età delle viti è di circa 60/90 anni. Non so se sia per questo, per la zona o per l'anno in più, ma questo è più sulle mie corde. Colore limpido e tipico del pinot. Vino più potente del precedente, una bellissima speziatura. Cambia molto sul bicchiere e viene fuori una nota di cuoio molto particolare. Ora dirò un eresia, ma alla cieca potevo scambiarlo con un barolo :oops:

Fratta 2000, Maculan
Servito alla cieca. Colore impenetrabile, con un'unghia leggermente granata. Naso profondissimo, tutti eravamo convinti di essere a Bordeaux. Nota vegetale preponderante ma senza essere fastidiosa (a me la nota di peperone esagerata non piace). Con il passare del tempo esce una nota di camomilla davvero buona! Al sorso è mascolino e potente, ma senza essere mai pesante. Con un Brie al miele e erbe di montagna stava benissimo.
Bottiglia che mi ha stupito!

Ciao Max, al di là di una dichiara scarsa conoscenza del territorio, hai messo bene a fuoco i due miei vini. Oea io la 18 Chambolle ancora devo berla. Derrier le four è una piccola parcella situata nel cuore del villaggio. Sono di norma vini freschi, tanto nella versione di Seguin quanto in quella di Sigaut, di bella fragranza, per solito equilibrati ma mai di eclatante profondità. E' infatti all'uscita di una combe che gli conferisce freschezza anche nelle estati più torride. Appena posso ne stappo una, la 17 era buona, la 18 la assaggiai da botte e mi piacque. Considera sempre che ha un costo molto contenuto per essere uno Chambolle lieu dit e che cmq Jerome, figlio di Gerard che ora regge l'azienda seppur giovanissimo, ha preso la mano del padre, dove sono esclusi eccessi estrattivi e mano delicata al torchio.
La famiglia è di Gevrey,quindi è normale siano storicamente legati al territorio, interpretato sempre come descritto precedentemente, con finezza.
Poi chiaro che la 18 andrà anche un po' aspettata per lo Chambolle. Magari lo riproveremo tra un po' di tempo.
Che poi Chambolle, in genere e banalizzando, sia più femminile di Gevrey, quello è nei manuali, fatte salve eccezioni.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Ziliovino » 19 feb 2021 18:53

Nebbiolino ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Sicilia Grillo Integer 2017 - Marco de Bartoli. Lette diverse recensioni positive, e visto il mio amore verso il produttore, mi decido finalmente ad assaggiarlo: dorato velato, al naso non è male, l'acetica c'è ma è sotto controllo e veicola un profilo mediterraneo, con rosmarino, timo, e albicocca disidratata, il problema è al sorso, un discreto aceto di vino bianco... peccato. Per le bollicine attenderò mi sa, e resterò sulle etichette "classiche" per il momento.


Purtroppo le mie stesse sensazioni. Amando il genere, ne ho preso un paio di bottiglie lo scorso anno.
Ho trovato una bocca caratterizzata da un'acidità acetica sopra le righe, da ribaltare lo stomaco. Peccato, perchè il naso era proprio interessante, e questo è un produttore che in genere apprezzo molto.


un po' ci speravo fosse una bottiglia difettata... invece mi sa che è proprio così, peccato...
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda AmoSlade » 19 feb 2021 20:21

Ziliovino ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Sicilia Grillo Integer 2017 - Marco de Bartoli. Lette diverse recensioni positive, e visto il mio amore verso il produttore, mi decido finalmente ad assaggiarlo: dorato velato, al naso non è male, l'acetica c'è ma è sotto controllo e veicola un profilo mediterraneo, con rosmarino, timo, e albicocca disidratata, il problema è al sorso, un discreto aceto di vino bianco... peccato. Per le bollicine attenderò mi sa, e resterò sulle etichette "classiche" per il momento.


Purtroppo le mie stesse sensazioni. Amando il genere, ne ho preso un paio di bottiglie lo scorso anno.
Ho trovato una bocca caratterizzata da un'acidità acetica sopra le righe, da ribaltare lo stomaco. Peccato, perchè il naso era proprio interessante, e questo è un produttore che in genere apprezzo molto.


un po' ci speravo fosse una bottiglia difettata... invece mi sa che è proprio così, peccato...


Di Intger ho bevuto un paio di volte lo Zibibbo, non ricordo difetti del genere...
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 21 feb 2021 16:02

Max1991 ha scritto:Ieri sera abbiamo assaggiato un paio di bottiglie della borgogna appena prese da Luca.
Premetto che la mia esperienza di questa zona sconosciuta della Francia :lol: , è quasi pari allo zero

Chambolle-Musigny “Derriere le Four” 2018, Gerard Seguin
La gioventù si vede e si sente. Colore abbastanza carico, bella estrazione con riflessi violacei. Vino abbastanza femminile, piccola frutta rossa, mi ricorda le caramelle gommose. Spezia dolce e bella profondità al naso. In bocca ottimo equilibrio, non molto persistente e un retrogusto un pò "acerbo". Il ragazzo si farà :mrgreen:

Gevrey-chambertin VV 2017, Gerard Seguin
Ho letto che l'età delle viti è di circa 60/90 anni. Non so se sia per questo, per la zona o per l'anno in più, ma questo è più sulle mie corde. Colore limpido e tipico del pinot. Vino più potente del precedente, una bellissima speziatura. Cambia molto sul bicchiere e viene fuori una nota di cuoio molto particolare. Ora dirò un eresia, ma alla cieca potevo scambiarlo con un barolo :oops:

Fratta 2000, Maculan
Servito alla cieca. Colore impenetrabile, con un'unghia leggermente granata. Naso profondissimo, tutti eravamo convinti di essere a Bordeaux. Nota vegetale preponderante ma senza essere fastidiosa (a me la nota di peperone esagerata non piace). Con il passare del tempo esce una nota di camomilla davvero buona! Al sorso è mascolino e potente, ma senza essere mai pesante. Con un Brie al miele e erbe di montagna stava benissimo.
Bottiglia che mi ha stupito!

Pranzo domenicale con lo Chambolle di Seguin. Ci metto sempre un po' a mettere il vino nel mirino. Il vino mi conferma gli assaggi fatti nel fine 2018 da botte. Sul colore siamo come dici tu, rubino dai riflessi violacei, tipico della gioventù, vinoso purpureo. Giusto sia così. Non trovo eccessi estrattivi, difficile che la maison li abbia, Gerard è spesso stato accusato dell'esatto contrario. La 18 ha bella concentrazione, questo può indurre a qualche fraintendimento. Il frutto è croccante, mi ricorda quache purea di lamponi e fragole selvatiche, ha bell'equilibrio tra acidità e dolcezza del frutto. Succoso senza dubbio, giovane e fresco. Una vena agrumata lo rinfresca e rende la beva piacevole. Il naso ha bella mineralità. Uno Chambolle fatto nello stile dei Seguin.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI FEBBRAIO 2021

Messaggioda Ziliovino » 21 feb 2021 16:14

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Champagne Brut Blanc de Blancs 1982 – Pierre Gimonnet. Stappato col botto (ma proprio col botto, aspettandomi uno "pppssfffttt" ho esclamato un "ué!" di stupore), una volta versato si rivela comunque un profilo ossidativo fatto di creme, fungo champignon e noce (ma non il mallo o il nocino), per "amatori" ma neanche troppo visto che un paio di bicchieri li ha apprezzati anche mia moglie che solitamente non va d'accordo con gli ossidati, forse soprattutto grazie al sorso, dove si riscatta piuttosto bene, ancora teso ed energico, bollicina cremosa ed ancora ben presente, sapido e con ritorni agrumati. Era la seconda di tre bottiglie, trovate ancora nel cartone originale insieme a dei Dom Perignon e Ruinart che intendevo acquistare: "e queste? sono in vendita?" "ma no, valgono poco e niente"... "bene, te le ritiro io per poco e niente" :-)La gemella già stappata al contrario era un poco più pimpante al naso, meno incisiva in bocca:
Champagne Brut Blanc de Blancs 1982 – Pierre Gimonnet. Incredibilmente ancora integro con pasticceria e crème, leggera ossidazione, un bel confetto, bocca fresca, bollicina ancora presente, poca struttura. (estate 2015)


Barbera d'Alba Cannubi Muscatel 2008 - Brezza. Ogni tanto quando leggo note mirabolanti in cui il "terroir" sovrasta tutto devo dire la verità, la fronte qualche volta la corrugo... poi ti capitano bottiglie come questa, e tutto torna: nella prima fase il naso è alquanto nebbiolesco, con la speziatura del nobile vitigno e tutta la sua eleganza ed austerità, solo col tempo emerge il lato più fruttato-goloso della barbera, anche in macedonia, e che ritorna anche al sorso, sempre rimanendo misurata ed elegante. Chissà se hanno ancora filari di Barbera in questo cru...

Toscana Vigorello 1998 - San Felice. Apre su cuoio e chiodi di garofano, per poi virare sulle spezie orientali e tè nero, col tempo liquirizia. Al sorso inizialmente sembra esile e dall'acidità viva, lasciando lavorare l'ossigeno il tannino si risveglia a dare volume, seppur ellagico e ruvido.

Rossese di Dolceacqua 2018 - Terre Bianche. Floreale di rose, poi origano e timo, leggiadro al sorso, un rosso che riesce ad essere "senza peso" senza risultare magro o scarno, ma che invece trova un suo equilibrio, nella sua semplicità, sapido. Sempre un buon rapporto q/p.

Verdicchio di Matelica Riserva Cambrugiano 2013 - Belisario. Fieno e mandorla/nocciola verde, poi floreale e frutta fresca, sorso di buon equilibrio tra freschezza e medio corpo, mi sembra che in quest'annata abbiano centrato l'obiettivo (ogni tanto punta più su corpo e calore e mi piace meno...).

Rosso di Montalcino 2015 - Baricci. Per me resta produttore emblematico dell'interpretazione solare del Sangiovese, ed anche in quest'annata risulta "delizioso", e mi ha lasciato con la voglia di stappare un suo Brunello, mannaggia...

Crozes-Hermitage 2016 - Domaine du Colombier.
Cortona Syrah 2014 - Stefano Amerighi.
Mi spiace per i puristi ma i confronti mi piacciono, non posso farci niente... stappati in due serate successive, devo dire che ero combattuto sul quale tifare, ed alla fine mi spiace per Amerighi ma è un Italia - Francia 0-2. Forse col toscano in altra annata avrebbero potuto giocarsela. Comunque: il francese è ricco di frutta scura, la speziatura è sul pepe nero ma solo accennata, bocca golosa e di buona pienezza ed equilibrio, produttore che è una garanzia sui Crozes, l'italiano è invece giocato sulla frutta più chiara, una ciliegia quasi acidula, speziatura declinata su radici e tamarindo, sorso teso ma che difetta di un po' di polpa in più.
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