Brunello 2016

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l'oste
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Re: Brunello 2016

Messaggioda l'oste » 04 feb 2021 02:22

emigrato ha scritto:Ah se parliamo di prezzi non fa una piega, pescare quello che si pesca in Chianti a Montalcino nella fascia sotto i 30 euro e' impossibile, perche' se fai un Brunello sotto i 30 euro, o hai sbagliato qualcosa commercialmente oppure non sei perfetto stilisticamente (e anche chi non lo e' si sta aggiustando coi prezzi :roll: ). La domanda e' se nella fascia sopra, quanto upgrade c'e'. Non metto in dubbio che a Montalcino ci siano vette che in Chianti si fa fatica (o quasi impossibile) raggiungere..

Sul discorso prezzi concordo, credo vada considerato che a partire da fine anni '60 a Montalcino è stato "costruito" un fenomeno ispirato da Biondi Santi e da una manciata di precursori, supportato da un nome/brand vincente (Brunello) che ha subito impattato positivamente con il mercato angloamericano e con prezzi superiori al mercato del "sangiovese toscano" di allora.
Il Chianti, a prescindere dal Gallo nero, forse ci ha messo un po' di più a creare un vissuto che uscisse dal fiasco e da una scellerata denominazione ampliata ad ogni comune basta che fosse in Toscana. Per assurdo forse, una svolta nella percezione, nella produzione e nei prezzi la si deve anche ai creatori dei supertuscan dal Tignanello in poi e in parte ad aziende come Ama (vigne strepitose a prescindere dalla loro idea di vino) con la produzione di crus o Fonterutoli (vigne strepitose a prescindere dalla loro idea di vino).
Per quanto riguarda invece l'ultima parte, penso che, a seconda dei gusti, nel Chianti Classico esistano vini che per maggior freschezza e longevitá potenziale vincano il confronto con la maggior parte della produzione ilcinese medio medioalta e che in qualche occasione non sfigurano persino con i top, penso al Pergole, Montevertine, Poggio, Rancia, Castell'in Villa, Fontalloro, per dire i più noti ma negli ultimi vent'anni è stata notevole la crescita qualitativa delle "giovani promesse" chiantigiane.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Brunello 2016

Messaggioda emigrato » 04 feb 2021 06:43

Ah ma Andrea non so se qui dentro si può dire :P comunque parlavo appunto di vette, e come hai detto tu ci sono (soprattutto IGT ma anche Chianti Riserva o GS) che raggiungono anche quelle vette li. Purtroppo il Chianti in questo forum è ingiustamente ancor meno considerato del Brunello vs Langa detto da Ali :|
Ps: visto che ne hai parlato, tutte le gran selezioni sia di Fonterutoli (ora ne hanno 3, in 3 comuni diversi) che di Ricasoli (qui siamo invece a 4, anche qui per cru diversi ma sempre a Gaiole) stanno venendo affinate in modo molto più tradizionale che in passato oltre che aver cambiato blend, quindi anche le grandi case stanno tornando sui loro passi.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda gianni femminella » 04 feb 2021 08:06

emigrato ha scritto:
giodiui ha scritto:Faccio un provocatorio (ma non troppo) commento da nebbiolista: ogni volta che mi inoltro in terra di Toscana mi accade che 8 volte su 10 cado in piedi nel chianti classico, mentre in zona Montalcino sono più le volte che rimpiango i soldi spesi che quelle in cui mi dico: orca boia!
i criteri di ricerca che uso sono gli stessi, quindi o ho sfiga, oppure? E' una domanda vera, non retorica.

Ah se parliamo di prezzi non fa una piega, pescare quello che si pesca in Chianti a Montalcino nella fascia sotto i 30 euro e' impossibile, perche' se fai un Brunello sotto i 30 euro, o hai sbagliato qualcosa commercialmente oppure non sei perfetto stilisticamente (e anche chi non lo e' si sta aggiustando coi prezzi :roll: ). La domanda e' se nella fascia sopra, quanto upgrade c'e'. Non metto in dubbio che a Montalcino ci siano vette che in Chianti si fa fatica (o quasi impossibile) raggiungere..


È questo che intendevo.
Poi è intervenuto Andrea a portare ulteriore chiarezza.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda gianni femminella » 04 feb 2021 08:14

alì65 ha scritto:Franco, è una battaglia persa
su questo forum si pensa che la Langa sia il posto più bello al mondo per fare vino dove escono prodotti duri e puri senza considerare che anche loro vivono del mercato oltroceano
sembra che solo a Montalcino facciano vini "diversi" dalla tradizione solo perchè sono comparsi capitali esteri
forse pochi conoscono la storia e l'evoluzione della zona Ilcinese
ma scusate, avete bevuto le ultime annate delle due zone?
trovate così tanta differenza qualitativa?
trovate i vini langaroli al di sopra delle mode?


Claudio, vorrei chiarire che io sono per il sangiovese, se non si fosse già ricordato e capito :D :D
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Luca castoldi » 04 feb 2021 09:05

È abbastanza puntuale questa discussione e ho letto molti commenti con cui mi trovo d accordo, che vengono dai due opposti punti di vista. Provo a riassumere .
Io vivo in Toscana da ormai circa 23 anni, per la precisione a Montepulciano, e siccome mi diverte lavorare nel mondo del vino , la zona Chianti e Montalcino la frequento, moderatamente ma insomma, sto qua. Lavoro col turismo,affitto prevalentemente ad americani,canadesi e australiani.
Fino a fine anni novanta ho bevuto tanto sangiovese, persino di Montepulciano,che è comunque una doc storica italiana, non di particolare genialità ma dove qualche riferimento interessante si può trovare. I chianti , i vini di Montalcino e Montepulciano li trovavo nelle loro migliori interpretazioni solidi,gustosi e digestivi. Nebbiolo e Pinot restavano e restano le mie stelle polari ma mi ero adattato bene alla tipicità del sangiovese,specie nei vini più semplici.
Poi qualcosa è cambiato. Il turismo è aumentato esponenzialmente in tutta la val d orcia e Chianti. Gli investimenti di ricche famiglie italiane e straniere hanno portato tanti soldi. I vini, i formaggi, le carni hanno dovuto far fronte ad un impressionante incremento della domanda. I salumi quasi sempre dozzinali,quasi sempre specifico, a meno che non abbiate voglia di andare nel casentino, dove infatti non devono sfamare milioni di turisti. Da Aprile a Novembre i macellai che frollano le carni a dovere li contate sulla punta delle 2 mani in tutta la zona. Non hanno tempo.
Il mercato ha chiesto tutto e di più.
I vini non potevano restare indifferenti a questo mutare di prospettiva e a questa accelerazione poderosa del turismo.
Io frequento tanto il Piemonte. Io appena posso giro e visito.
Non facciamo paragoni che non possono essere fatti. Piemonte e Toscana, la Toscana di cui state parlando, vivono due storie ormai parallele e diverse. Hanno due turismi TOTALMENTE differenti.
Generalmente eno-gastro cultori ciondolano per le langhe, spesso ricchi belgi,svizzeri ed europei.
Gente abituata a bere bene e mangiare meglio.
Ed infatti in Langa quasi ovunque mangi bene ed anche i locali affollano traiettorie, enoteche e stellati . I produttori portano i clienti nei ristoranti, i più illuminati stappando champagne e Borgogna. O vini di altri produttori,senza paura. Per curiosare.
Io se mi dicono di andare a mangiare a Montalcino,piuttosto mi faccio prendere a bastonate. Specie in alta stagione. La ristorazione quasi non esiste. Ci sono dei posti con la cucina, a volte inventata. E spesso a costi non trascurabili.
Questa parte di Toscana vive un altro tipo di turismo. Americani,inglesi, canadesi, qualche ricco sudamericano. Gente che spesso beve brunello mangiando scampi o stappa Conterno coi gamberi della conad. Questi mi fanno vivere bene, per carità, ma è per questi che il mondo enogastronomico si è modificato . E si modifica.
È partendo da queste premesse che possiamo approfondire la questione, senza però banalizzare o creare fazioni.
I vini toscani, includiamo anche Bolgheri, è normale si siano adattati al mercato che li richiedeva maggiormente. Ora lasciamo stare piccole realtà, molte citate da voi, o qualche fenomeno da milioni di euro a boccia. Hanno cambiato stile mille volte. Hanno devastato doc come Chianti e Montepulciano, girellando i disciplinari a @loro convenienza. Ampliato a dismisura le doc, piantando vigne in cui veniva male pure il mais.
Tanti errori, alcuni analoghi, in Piemonte e Langa . Ma i due mondi non sono paragonabili, paragonabili sono magari certi produttori nei casi specifici.
Per 15 anni qui si sono cercati perlopiù vini dalle estrazioni importanti, anche nei vini di entrata di gamma. Solo i conoscitori delle varie doc si riuscivano ad orientare tra moltitudini di mangia e bevi di sempre maggior struttura. I cambi climatici non hanno certo aiutato. La langa non ha inseguito questo modello, pur dovendo affrontare annate sempre più i insidiose per il nebbiolo. Ma ha un differente pubblico.
Sono d'accordo con chi dice che se deve ( vi prego di tenere sempre a mente le dovute eccezioni) bere vini di queste meravigliose zone, si orienta sul Chianti. Conoscendo la doc, con i soldi appropriati berrete oggi giorno vini sani. Io poi ritengo certi chianti insuperabili per dimensione ed equilibrio,anche da importanti vini di Montalcino. Molti dei quali invecchiano meglio. Non voglio fare nomi, ma molti mi avranno ben capito.
Ho bevuto con grandi soddisfazioni i vini di Montalcino ma ora ritengo che i prezzi siano deliranti.
Qualcuno addirittura ridicolo. Ci sono dei rossi di gente che qualche anno fa magari nemmeno faceva parte del mondo del vino che escono a prezzi che rivaleggiano con 1er cru di Gevrey Chambertin o Vosne Romanee. Sono stati prodigiosi a creare in così pochi anni di storia un vino che ogni anno aumenta di prezzo, e davanti a questa capacità di marketing mi tolgo il cappello.
Diciamo che un po di slancio con Montalcino l ho perduto.
Non è solo questione di soldi, ho mani bucate. La favola dell orso mi piace sentirla, l anello al naso ogni tanto posso anche metterlo. Ma senza esagerare per favore.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Iwan56 » 04 feb 2021 10:24

Luca castoldi ha scritto:È abbastanza puntuale questa discussione e ho letto molti commenti con cui mi trovo d accordo, che vengono dai due opposti punti di vista. Provo a riassumere .
Io vivo in Toscana da ormai circa 23 anni, per la precisione a Montepulciano, e siccome mi diverte lavorare nel mondo del vino , la zona Chianti e Montalcino la frequento, moderatamente ma insomma, sto qua. Lavoro col turismo,affitto prevalentemente ad americani,canadesi e australiani.
Fino a fine anni novanta ho bevuto tanto sangiovese, persino di Montepulciano,che è comunque una doc storica italiana, non di particolare genialità ma dove qualche riferimento interessante si può trovare. I chianti , i vini di Montalcino e Montepulciano li trovavo nelle loro migliori interpretazioni solidi,gustosi e digestivi. Nebbiolo e Pinot restavano e restano le mie stelle polari ma mi ero adattato bene alla tipicità del sangiovese,specie nei vini più semplici.
Poi qualcosa è cambiato. Il turismo è aumentato esponenzialmente in tutta la val d orcia e Chianti. Gli investimenti di ricche famiglie italiane e straniere hanno portato tanti soldi. I vini, i formaggi, le carni hanno dovuto far fronte ad un impressionante incremento della domanda. I salumi quasi sempre dozzinali,quasi sempre specifico, a meno che non abbiate voglia di andare nel casentino, dove infatti non devono sfamare milioni di turisti. Da Aprile a Novembre i macellai che frollano le carni a dovere li contate sulla punta delle 2 mani in tutta la zona. Non hanno tempo.
Il mercato ha chiesto tutto e di più.
I vini non potevano restare indifferenti a questo mutare di prospettiva e a questa accelerazione poderosa del turismo.
Io frequento tanto il Piemonte. Io appena posso giro e visito.
Non facciamo paragoni che non possono essere fatti. Piemonte e Toscana, la Toscana di cui state parlando, vivono due storie ormai parallele e diverse. Hanno due turismi TOTALMENTE differenti.
Generalmente eno-gastro cultori ciondolano per le langhe, spesso ricchi belgi,svizzeri ed europei.
Gente abituata a bere bene e mangiare meglio.
Ed infatti in Langa quasi ovunque mangi bene ed anche i locali affollano traiettorie, enoteche e stellati . I produttori portano i clienti nei ristoranti, i più illuminati stappando champagne e Borgogna. O vini di altri produttori,senza paura. Per curiosare.
Io se mi dicono di andare a mangiare a Montalcino,piuttosto mi faccio prendere a bastonate. Specie in alta stagione. La ristorazione quasi non esiste. Ci sono dei posti con la cucina, a volte inventata. E spesso a costi non trascurabili.
Questa parte di Toscana vive un altro tipo di turismo. Americani,inglesi, canadesi, qualche ricco sudamericano. Gente che spesso beve brunello mangiando scampi o stappa Conterno coi gamberi della conad. Questi mi fanno vivere bene, per carità, ma è per questi che il mondo enogastronomico si è modificato . E si modifica.
È partendo da queste premesse che possiamo approfondire la questione, senza però banalizzare o creare fazioni.
I vini toscani, includiamo anche Bolgheri, è normale si siano adattati al mercato che li richiedeva maggiormente. Ora lasciamo stare piccole realtà, molte citate da voi, o qualche fenomeno da milioni di euro a boccia. Hanno cambiato stile mille volte. Hanno devastato doc come Chianti e Montepulciano, girellando i disciplinari a @loro convenienza. Ampliato a dismisura le doc, piantando vigne in cui veniva male pure il mais.
Tanti errori, alcuni analoghi, in Piemonte e Langa . Ma i due mondi non sono paragonabili, paragonabili sono magari certi produttori nei casi specifici.
Per 15 anni qui si sono cercati perlopiù vini dalle estrazioni importanti, anche nei vini di entrata di gamma. Solo i conoscitori delle varie doc si riuscivano ad orientare tra moltitudini di mangia e bevi di sempre maggior struttura. I cambi climatici non hanno certo aiutato. La langa non ha inseguito questo modello, pur dovendo affrontare annate sempre più i insidiose per il nebbiolo. Ma ha un differente pubblico.
Sono d'accordo con chi dice che se deve ( vi prego di tenere sempre a mente le dovute eccezioni) bere vini di queste meravigliose zone, si orienta sul Chianti. Conoscendo la doc, con i soldi appropriati berrete oggi giorno vini sani. Io poi ritengo certi chianti insuperabili per dimensione ed equilibrio,anche da importanti vini di Montalcino. Molti dei quali invecchiano meglio. Non voglio fare nomi, ma molti mi avranno ben capito.
Ho bevuto con grandi soddisfazioni i vini di Montalcino ma ora ritengo che i prezzi siano deliranti.
Qualcuno addirittura ridicolo. Ci sono dei rossi di gente che qualche anno fa magari nemmeno faceva parte del mondo del vino che escono a prezzi che rivaleggiano con 1er cru di Gevrey Chambertin o Vosne Romanee. Sono stati prodigiosi a creare in così pochi anni di storia un vino che ogni anno aumenta di prezzo, e davanti a questa capacità di marketing mi tolgo il cappello.
Diciamo che un po di slancio con Montalcino l ho perduto.
Non è solo questione di soldi, ho mani bucate. La favola dell orso mi piace sentirla, l anello al naso ogni tanto posso anche metterlo. Ma senza esagerare per favore.

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Beppekk
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Beppekk » 04 feb 2021 11:38

Luca castoldi ha scritto:È abbastanza puntuale questa discussione e ho letto molti commenti con cui mi trovo d accordo, che vengono dai due opposti punti di vista. Provo a riassumere .
Io vivo in Toscana da ormai circa 23 anni, per la precisione a Montepulciano, e siccome mi diverte lavorare nel mondo del vino , la zona Chianti e Montalcino la frequento, moderatamente ma insomma, sto qua. Lavoro col turismo,affitto prevalentemente ad americani,canadesi e australiani.
Fino a fine anni novanta ho bevuto tanto sangiovese, persino di Montepulciano,che è comunque una doc storica italiana, non di particolare genialità ma dove qualche riferimento interessante si può trovare. I chianti , i vini di Montalcino e Montepulciano li trovavo nelle loro migliori interpretazioni solidi,gustosi e digestivi. Nebbiolo e Pinot restavano e restano le mie stelle polari ma mi ero adattato bene alla tipicità del sangiovese,specie nei vini più semplici.
Poi qualcosa è cambiato. Il turismo è aumentato esponenzialmente in tutta la val d orcia e Chianti. Gli investimenti di ricche famiglie italiane e straniere hanno portato tanti soldi. I vini, i formaggi, le carni hanno dovuto far fronte ad un impressionante incremento della domanda. I salumi quasi sempre dozzinali,quasi sempre specifico, a meno che non abbiate voglia di andare nel casentino, dove infatti non devono sfamare milioni di turisti. Da Aprile a Novembre i macellai che frollano le carni a dovere li contate sulla punta delle 2 mani in tutta la zona. Non hanno tempo.
Il mercato ha chiesto tutto e di più.
I vini non potevano restare indifferenti a questo mutare di prospettiva e a questa accelerazione poderosa del turismo.
Io frequento tanto il Piemonte. Io appena posso giro e visito.
Non facciamo paragoni che non possono essere fatti. Piemonte e Toscana, la Toscana di cui state parlando, vivono due storie ormai parallele e diverse. Hanno due turismi TOTALMENTE differenti.
Generalmente eno-gastro cultori ciondolano per le langhe, spesso ricchi belgi,svizzeri ed europei.
Gente abituata a bere bene e mangiare meglio.
Ed infatti in Langa quasi ovunque mangi bene ed anche i locali affollano traiettorie, enoteche e stellati . I produttori portano i clienti nei ristoranti, i più illuminati stappando champagne e Borgogna. O vini di altri produttori,senza paura. Per curiosare.
Io se mi dicono di andare a mangiare a Montalcino,piuttosto mi faccio prendere a bastonate. Specie in alta stagione. La ristorazione quasi non esiste. Ci sono dei posti con la cucina, a volte inventata. E spesso a costi non trascurabili.
Questa parte di Toscana vive un altro tipo di turismo. Americani,inglesi, canadesi, qualche ricco sudamericano. Gente che spesso beve brunello mangiando scampi o stappa Conterno coi gamberi della conad. Questi mi fanno vivere bene, per carità, ma è per questi che il mondo enogastronomico si è modificato . E si modifica.
È partendo da queste premesse che possiamo approfondire la questione, senza però banalizzare o creare fazioni.
I vini toscani, includiamo anche Bolgheri, è normale si siano adattati al mercato che li richiedeva maggiormente. Ora lasciamo stare piccole realtà, molte citate da voi, o qualche fenomeno da milioni di euro a boccia. Hanno cambiato stile mille volte. Hanno devastato doc come Chianti e Montepulciano, girellando i disciplinari a @loro convenienza. Ampliato a dismisura le doc, piantando vigne in cui veniva male pure il mais.
Tanti errori, alcuni analoghi, in Piemonte e Langa . Ma i due mondi non sono paragonabili, paragonabili sono magari certi produttori nei casi specifici.
Per 15 anni qui si sono cercati perlopiù vini dalle estrazioni importanti, anche nei vini di entrata di gamma. Solo i conoscitori delle varie doc si riuscivano ad orientare tra moltitudini di mangia e bevi di sempre maggior struttura. I cambi climatici non hanno certo aiutato. La langa non ha inseguito questo modello, pur dovendo affrontare annate sempre più i insidiose per il nebbiolo. Ma ha un differente pubblico.
Sono d'accordo con chi dice che se deve ( vi prego di tenere sempre a mente le dovute eccezioni) bere vini di queste meravigliose zone, si orienta sul Chianti. Conoscendo la doc, con i soldi appropriati berrete oggi giorno vini sani. Io poi ritengo certi chianti insuperabili per dimensione ed equilibrio,anche da importanti vini di Montalcino. Molti dei quali invecchiano meglio. Non voglio fare nomi, ma molti mi avranno ben capito.
Ho bevuto con grandi soddisfazioni i vini di Montalcino ma ora ritengo che i prezzi siano deliranti.
Qualcuno addirittura ridicolo. Ci sono dei rossi di gente che qualche anno fa magari nemmeno faceva parte del mondo del vino che escono a prezzi che rivaleggiano con 1er cru di Gevrey Chambertin o Vosne Romanee. Sono stati prodigiosi a creare in così pochi anni di storia un vino che ogni anno aumenta di prezzo, e davanti a questa capacità di marketing mi tolgo il cappello.
Diciamo che un po di slancio con Montalcino l ho perduto.
Non è solo questione di soldi, ho mani bucate. La favola dell orso mi piace sentirla, l anello al naso ogni tanto posso anche metterlo. Ma senza esagerare per favore.

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Re: Brunello 2016

Messaggioda Iwan56 » 04 feb 2021 13:12

Il mondo del vino è cambiato profondamente in questi anni e a opinione personale in particolar modo in Toscana. Negli ultimi tre anni sono circa una quindicina le Aziende di Montalcino che hanno cambiato proprietà con l'arrivo di capitali esteri. Purtroppo al giorno d'oggi Il vino è sempre più in mano agli investitori e aimè sempre meno ai viticultori. L'aumento degli investimenti ha portato ad aumenti di produzione sempre più consistenti, in molti casi a scapito della qualità e con sensibili aumenti di prezzo, perché chi investe guarda prima di tutto al proprio tornaconto. Tranne alcune aziende legate ancora un po' alla tradizione il brunello, come si diceva, ha cambiato volto, è più morbido, pronto e fatto su misura per alcuni mercati e per alcuni critici che fino a qualche anno fa lo snobbavano e che invece ora invece lo incensano. Per l'amor di dio, è sempre un vino molto buono ma che non mi fa più battere il cuore come una volta. Certo, la maggior parte non la pensano come me, ma per quanto mi riguarda in giro personalmente trovo di meglio allo stesso prezzo o a prezzo più contenuto. E come dice qualcuno, chi lo sa, magari il brunello sarebbe ancora più apprezzato di quello che è oggi se non si fossero praticate scorciatoie, evitando di piantare vigne dove prima cerano cipolle o patate. Poi ognuno ha una sua opinione.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda AndreSorì » 04 feb 2021 13:23

di Ridolfi cosa mi dite?
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Re: Brunello 2016

Messaggioda gianni femminella » 04 feb 2021 14:59

Senza volergli dare un senso compiuto, più che altro per farlo notare, sottolineo che i prezzi a Montalcino rispetto allo scorso anno, generalmente, credo che siano aumentati di un buon 20 per cento. Mi sembra che qualcuno non se ne sia reso conto (non voglio fare facile ironia).
D'altro canto i rossi (di Montalcino) negli anni recenti, hanno raggiunto un livello qualitativo più alto. Nonostante ciò in questa fascia di prezzo, per ora, continuo a preferire il Chianti, pur tenendo conto che la zona è più ampia, mentre Montalcino è un unico, grande, comune.
Anche io ho le mani bucate, ma purtroppo non solo per il vino. Sennò sarebbe più facile.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 04 feb 2021 15:26

Iwan56 ha scritto:Il mondo del vino è cambiato profondamente in questi anni e a opinione personale in particolar modo in Toscana. Negli ultimi tre anni sono circa una quindicina le Aziende di Montalcino che hanno cambiato proprietà con l'arrivo di capitali esteri. Purtroppo al giorno d'oggi Il vino è sempre più in mano agli investitori e aimè sempre meno ai viticultori. L'aumento degli investimenti ha portato ad aumenti di produzione sempre più consistenti, in molti casi a scapito della qualità e con sensibili aumenti di prezzo, perché chi investe guarda prima di tutto al proprio tornaconto. Tranne alcune aziende legate ancora un po' alla tradizione il brunello, come si diceva, ha cambiato volto, è più morbido, pronto e fatto su misura per alcuni mercati e per alcuni critici che fino a qualche anno fa lo snobbavano e che invece ora invece lo incensano. Per l'amor di dio, è sempre un vino molto buono ma che non mi fa più battere il cuore come una volta. Certo, la maggior parte non la pensano come me, ma per quanto mi riguarda in giro personalmente trovo di meglio allo stesso prezzo o a prezzo più contenuto. E come dice qualcuno, chi lo sa, magari il brunello sarebbe ancora più apprezzato di quello che è oggi se non si fossero praticate scorciatoie, evitando di piantare vigne dove prima cerano cipolle o patate. Poi ognuno ha una sua opinione.

Ora x favore dove sarebbe l' estensione della vigna montalcino visto che l' impianto di nuovi vigneti e' bloccato da anni??? E che i diritti d' impianto costano € 300.000 ha?
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Iwan56 » 04 feb 2021 16:26

littlewood ha scritto:
Iwan56 ha scritto:Il mondo del vino è cambiato profondamente in questi anni e a opinione personale in particolar modo in Toscana. Negli ultimi tre anni sono circa una quindicina le Aziende di Montalcino che hanno cambiato proprietà con l'arrivo di capitali esteri. Purtroppo al giorno d'oggi Il vino è sempre più in mano agli investitori e aimè sempre meno ai viticultori. L'aumento degli investimenti ha portato ad aumenti di produzione sempre più consistenti, in molti casi a scapito della qualità e con sensibili aumenti di prezzo, perché chi investe guarda prima di tutto al proprio tornaconto. Tranne alcune aziende legate ancora un po' alla tradizione il brunello, come si diceva, ha cambiato volto, è più morbido, pronto e fatto su misura per alcuni mercati e per alcuni critici che fino a qualche anno fa lo snobbavano e che invece ora invece lo incensano. Per l'amor di dio, è sempre un vino molto buono ma che non mi fa più battere il cuore come una volta. Certo, la maggior parte non la pensano come me, ma per quanto mi riguarda in giro personalmente trovo di meglio allo stesso prezzo o a prezzo più contenuto. E come dice qualcuno, chi lo sa, magari il brunello sarebbe ancora più apprezzato di quello che è oggi se non si fossero praticate scorciatoie, evitando di piantare vigne dove prima cerano cipolle o patate. Poi ognuno ha una sua opinione.

Ora x favore dove sarebbe l' estensione della vigna montalcino visto che l' impianto di nuovi vigneti e' bloccato da anni??? E che i diritti d' impianto costano € 300.000 ha?

Nel 2007 la produzione media annua era di 6 milioni di bottiglie, ora siamo sui 9 milioni circa, chissà da dove arriva questa plusvalenza.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda mennella » 04 feb 2021 16:53

Iwan56 ha scritto:Nel 2007 la produzione media annua era di 6 milioni di bottiglie, ora siamo sui 9 milioni circa, chissà da dove arriva questa plusvalenza.

Gli elementi che concorrono d un aumento (medio) della produzione siano: superficie vitata, resa per ettaro e magari
la conversione di parte della produzione di Rosso a Brunello. Correggetemi se ho scritto una stron-zata :?
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 04 feb 2021 19:05

Iwan56 ha scritto:
littlewood ha scritto:
Iwan56 ha scritto:Il mondo del vino è cambiato profondamente in questi anni e a opinione personale in particolar modo in Toscana. Negli ultimi tre anni sono circa una quindicina le Aziende di Montalcino che hanno cambiato proprietà con l'arrivo di capitali esteri. Purtroppo al giorno d'oggi Il vino è sempre più in mano agli investitori e aimè sempre meno ai viticultori. L'aumento degli investimenti ha portato ad aumenti di produzione sempre più consistenti, in molti casi a scapito della qualità e con sensibili aumenti di prezzo, perché chi investe guarda prima di tutto al proprio tornaconto. Tranne alcune aziende legate ancora un po' alla tradizione il brunello, come si diceva, ha cambiato volto, è più morbido, pronto e fatto su misura per alcuni mercati e per alcuni critici che fino a qualche anno fa lo snobbavano e che invece ora invece lo incensano. Per l'amor di dio, è sempre un vino molto buono ma che non mi fa più battere il cuore come una volta. Certo, la maggior parte non la pensano come me, ma per quanto mi riguarda in giro personalmente trovo di meglio allo stesso prezzo o a prezzo più contenuto. E come dice qualcuno, chi lo sa, magari il brunello sarebbe ancora più apprezzato di quello che è oggi se non si fossero praticate scorciatoie, evitando di piantare vigne dove prima cerano cipolle o patate. Poi ognuno ha una sua opinione.

Ora x favore dove sarebbe l' estensione della vigna montalcino visto che l' impianto di nuovi vigneti e' bloccato da anni??? E che i diritti d' impianto costano € 300.000 ha?

Nel 2007 la produzione media annua era di 6 milioni di bottiglie, ora siamo sui 9 milioni circa, chissà da dove arriva questa plusvalenza.

L' ultimo aumento e' stato infatti nel 08...ora se facciamo i confronti con la langa...beh credo che n iniziamo neanche! Li hanno piantato anche sopra le case infatti ci son enormi problemi di frane e la biodiversita' in langa dov' e'? Col chianti poi il confronto nn inizia nemmeno..certo ci son li vini straordinari( il poggio di monsanto pergole baron' ugo percarlo i primi che mi vengono in mente...) Ma anche un mare di ciofeche su 7200 dicesi 7200 ha di vigna....poi se parliamo di costi e qui ho visto confrontare il brunello con la zona col rapporto q/p peggiore della galassia...beh allora mi arrendo!
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 04 feb 2021 19:05

Iwan56 ha scritto:
littlewood ha scritto:
Iwan56 ha scritto:Il mondo del vino è cambiato profondamente in questi anni e a opinione personale in particolar modo in Toscana. Negli ultimi tre anni sono circa una quindicina le Aziende di Montalcino che hanno cambiato proprietà con l'arrivo di capitali esteri. Purtroppo al giorno d'oggi Il vino è sempre più in mano agli investitori e aimè sempre meno ai viticultori. L'aumento degli investimenti ha portato ad aumenti di produzione sempre più consistenti, in molti casi a scapito della qualità e con sensibili aumenti di prezzo, perché chi investe guarda prima di tutto al proprio tornaconto. Tranne alcune aziende legate ancora un po' alla tradizione il brunello, come si diceva, ha cambiato volto, è più morbido, pronto e fatto su misura per alcuni mercati e per alcuni critici che fino a qualche anno fa lo snobbavano e che invece ora invece lo incensano. Per l'amor di dio, è sempre un vino molto buono ma che non mi fa più battere il cuore come una volta. Certo, la maggior parte non la pensano come me, ma per quanto mi riguarda in giro personalmente trovo di meglio allo stesso prezzo o a prezzo più contenuto. E come dice qualcuno, chi lo sa, magari il brunello sarebbe ancora più apprezzato di quello che è oggi se non si fossero praticate scorciatoie, evitando di piantare vigne dove prima cerano cipolle o patate. Poi ognuno ha una sua opinione.

Ora x favore dove sarebbe l' estensione della vigna montalcino visto che l' impianto di nuovi vigneti e' bloccato da anni??? E che i diritti d' impianto costano € 300.000 ha?

Nel 2007 la produzione media annua era di 6 milioni di bottiglie, ora siamo sui 9 milioni circa, chissà da dove arriva questa plusvalenza.

L' ultimo aumento e' stato infatti nel 08...ora se facciamo i confronti con la langa...beh credo che n iniziamo neanche! Li hanno piantato anche sopra le case infatti ci son enormi problemi di frane e la biodiversita' in langa dov' e'? Col chianti poi il confronto nn inizia nemmeno..certo ci son li vini straordinari( il poggio di monsanto pergole baron' ugo percarlo i primi che mi vengono in mente...) Ma anche un mare di ciofeche su 7200 dicesi 7200 ha di vigna....poi se parliamo di costi e qui ho visto confrontare il brunello con la zona col rapporto q/p peggiore della galassia...beh allora mi arrendo!
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 04 feb 2021 19:08

....poi che nn tutto sia buono certo che si! Che si debba fare una selezione delle aziende assolutamente si! Ma questo vale a Montalcino in langa come in borgogna ( soprattutto direi!)
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Iwan56 » 04 feb 2021 20:12

littlewood ha scritto:....poi che nn tutto sia buono certo che si! Che si debba fare una selezione delle aziende assolutamente si! Ma questo vale a Montalcino in langa come in borgogna ( soprattutto direi!)

Assolutamente, non ho dubbi in proposito.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda alì65 » 04 feb 2021 20:45

state discutendo su aria fritta
tutte le zone seguono le mode, nessuna esclusa e solo uno sciocco penserebbe il contrario; io produttore devo vendere tutti gli anni, non devo fare ne beneficenza ne poesia
i vini cambiano? costano troppo? sono peggiori di anni fa? pace, si cambia aria
comunque Franco, il consorzio del Brunello penso sia uno dei peggiori assieme a Chianti (non Gallo Nero)
questa poi chiudo; un notissimo produttore Langarolo DOC (non importato) m'ha detto che nella bottiglia ci trovi quello che il produttore vuole, o ti fidi di lui o lascia stare, bevi e stai zitto
infatti sono anni che bevo e acquisto in modo semplice; buono, non buono, seghe mentali le lascio ad altri
buone bevute a tutti
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: Brunello 2016

Messaggioda alì65 » 04 feb 2021 20:45

gianni femminella ha scritto:
alì65 ha scritto:Franco, è una battaglia persa
su questo forum si pensa che la Langa sia il posto più bello al mondo per fare vino dove escono prodotti duri e puri senza considerare che anche loro vivono del mercato oltroceano
sembra che solo a Montalcino facciano vini "diversi" dalla tradizione solo perchè sono comparsi capitali esteri
forse pochi conoscono la storia e l'evoluzione della zona Ilcinese
ma scusate, avete bevuto le ultime annate delle due zone?
trovate così tanta differenza qualitativa?
trovate i vini langaroli al di sopra delle mode?


Claudio, vorrei chiarire che io sono per il sangiovese, se non si fosse già ricordato e capito :D :D


e non lo sapessi...... :wink:
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Re: Brunello 2016

Messaggioda marcochianciano » 04 feb 2021 22:33

Ritornando in tema, oltre ai già citati in fascia prezzo media che ormai sono delle conferme ricorrenti, a parte il pino che fino a poco tempo fa non se lo filava nessuno, da tenere in considerazione per me anche Argiano, che ha fatto un buon 2014 nonostante l'annata e uno splendido 2015, soprattutto con il cru vigna del suolo.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda gianni femminella » 04 feb 2021 22:46

alì65 ha scritto:...
questa poi chiudo; un notissimo produttore Langarolo DOC (non importato) m'ha detto che nella bottiglia ci trovi quello che il produttore vuole, o ti fidi di lui o lascia stare, bevi e stai zitto
infatti sono anni che bevo e acquisto in modo semplice; buono, non buono, seghe mentali le lascio ad altri
buone bevute a tutti


Mi dai pretesto per porre una domanda. Perché tanti chianti classico riserva e tanto brunello sono deludenti? Il chianti annata e il rosso di Montalcino sono più affidabili, più costanti. Mentre la sfocatura di tante riserve cc e tanto brunello non può essere un caso.
Io ho una ipotesi, ma mi riesce difficile scriverne.
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 04 feb 2021 23:23

alì65 ha scritto:state discutendo su aria fritta
tutte le zone seguono le mode, nessuna esclusa e solo uno sciocco penserebbe il contrario; io produttore devo vendere tutti gli anni, non devo fare ne beneficenza ne poesia
i vini cambiano? costano troppo? sono peggiori di anni fa? pace, si cambia aria
comunque Franco, il consorzio del Brunello penso sia uno dei peggiori assieme a Chianti (non Gallo Nero)
questa poi chiudo; un notissimo produttore Langarolo DOC (non importato) m'ha detto che nella bottiglia ci trovi quello che il produttore vuole, o ti fidi di lui o lascia stare, bevi e stai zitto
infatti sono anni che bevo e acquisto in modo semplice; buono, non buono, seghe mentali le lascio ad altri
buone bevute a tutti

No claudio...il peggio e' il consozio della Valpo... :(
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Re: Brunello 2016

Messaggioda Andyele » 04 feb 2021 23:40

Abbiate a dire cosa vi pare, io quando bevo un Brunello di solito casco sempre in piedi. Io Montalcino ce l'ho nel cuore ed i suoi vini anche!
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Re: Brunello 2016

Messaggioda littlewood » 05 feb 2021 07:20

Andyele ha scritto:Abbiate a dire cosa vi pare, io quando bevo un Brunello di solito casco sempre in piedi. Io Montalcino ce l'ho nel cuore ed i suoi vini anche!

Detto da uno che beve soldera ris 90 a colazione... :shock: :D
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Re: Brunello 2016

Messaggioda alì65 » 05 feb 2021 07:48

littlewood ha scritto:
alì65 ha scritto:state discutendo su aria fritta
tutte le zone seguono le mode, nessuna esclusa e solo uno sciocco penserebbe il contrario; io produttore devo vendere tutti gli anni, non devo fare ne beneficenza ne poesia
i vini cambiano? costano troppo? sono peggiori di anni fa? pace, si cambia aria
comunque Franco, il consorzio del Brunello penso sia uno dei peggiori assieme a Chianti (non Gallo Nero)
questa poi chiudo; un notissimo produttore Langarolo DOC (non importato) m'ha detto che nella bottiglia ci trovi quello che il produttore vuole, o ti fidi di lui o lascia stare, bevi e stai zitto
infatti sono anni che bevo e acquisto in modo semplice; buono, non buono, seghe mentali le lascio ad altri
buone bevute a tutti

No claudio...il peggio e' il consozio della Valpo... :(


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