alì65 ha scritto:l'oste ha scritto:alì65 ha scritto:Franco, è una battaglia persa
su questo forum si pensa che la Langa sia il posto più bello al mondo per fare vino dove escono prodotti duri e puri senza considerare che anche loro vivono del mercato oltroceano
sembra che solo a Montalcino facciano vini "diversi" dalla tradizione solo perchè sono comparsi capitali esteri
forse pochi conoscono la storia e l'evoluzione della zona Ilcinese
ma scusate, avete bevuto le ultime annate delle due zone?
trovate così tanta differenza qualitativa?
trovate i vini langaroli al di sopra delle mode?
Claudio prenesso che non sono schierato nebbiolista nè toscanista. Vorrei provare a vedere da una prospettiva che parta dalla differenze di territorio che hanno potuto influenzare scelte commerciali e produttive.
Il Piemonte (Langa) è molto diverso dalla Toscana (Montalcino), è diverso il carattere delle persone, il tipo di natura e paesaggi e principalmente sono diverse la mole e l'offerta turistica soprattutto per stranieri ma non solo. Questo ha probabilmente portato maggiormente alcuni produttori toscani a inventare soluzioni e fasce di vini dedicate al mercato anglosassone e nordeuropeo, a partire dai fiaschetti entry level (che insieme ai chianti di ovunque possono aver sputtanato un po' il nome Chianti) fino a creare una tipologia che avesse un respiro e un'appeal interbaziobale. In Langa invece, senpre generalizzando, si è puntato più sulla tradizione e anche alcuni modernisti hanno fatto marcia indietro.
concordo; il carattere chiuso dei langaroli non ha certo aiutato il turismo, ora le cose sono cambiate parecchio grazie anche alle nuove genrazioni
i Toscani, si sa, sono molto più aperti e i paesaggi aiutano non poco
Beh, che i senesi siano così aperti, specie in Zona Montalcino/Siena/Montepulciano io qualche dubbio lo sollevo.
Il senese poi, fatte sempre le ovvie eccezioni, non brilla per interesse verso vini Foresti.
Nella zona citata, molti produttori conoscono un po i loro vini, nessun confronto con quelli di altri. Questo non aiuta di certo.
Giusto lo champagne è accettato, anche perché quando fanno le bolle, insomma, non è siano dei geni.
I più aperti, specie in materia di vino sono i Livornesi e gli aretini.
I primi perché sono un porto, gente che viene e che va.
I secondi perché non sono sotto lo scudo di prestigiose DOC.
Strappano di tutto.
Il Piemonte confina con la Francia. E per vino e formaggio credo non ci sia bisogno di aggiungere altro. Come tutte le terre di confine è invece più aperta, al netto del carattere del local.
E stappano il mondo nei ristoranti. Specie Borgogna e champagne.
Fino a qualche anno fa a Montepulciano la gente beveva solo Montepulciano. O Montalcino.
Ora l arrivo di imprenditori forestieri ha aperto gli orizzonti e anzi, rispetto a Montalcino, è molto cresciuta la cultura per vini non solo locali.
Tutto è in divenire, i prossimi anni diranno che direzione prende la Toscana del vino.
Ma si possono serenamente mettere da parte le fazioni.
Sono due mondi agli antipodi.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.