LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

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l'oste
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda l'oste » 26 gen 2021 23:11

Luca castoldi ha scritto:Devo obtorto collo fare riferimento ai vini bevuti in giornata, che sono miei produttori, non potendo troppo girare a assagiare qua e là altri produttori. Non è facile,

Ho bevuto appena arrivato Sirugue 2018 Pinot noir, ed ho così ripensato al suo 2017, che ben conosco. Rassicurante come i due vini siano così diversi, frutto di due millesimi così differenti.
La 18 ci riporta ad un millesimo "italiano", di bella concentrazione e maturità. Le vigne sono situate nelle piane di Chambolle, Vougeot e Vosne. La 17 elegante . Io credo che la 18 darà buone soddisfazioni
Il frutto è di bella integrità. Lo stile è Vosne.

Jenniard 2018 Bourgogne pn. Qui ci avviciniamo più a Nuits Saint George,, zona Corgoloin/ Comblanchein, vini certamente meno eterei ma di bella digestività, tipico di Nuits. Il rubino qui si fa più scuro e denso, il vino più terragno. Corroborante e digestivo come da tradizione per Nuits. Tannino più fitto , duro fino al suo definitivo integramento. Lo stile è Morey. " non faccio vini per signorine e novizi". Beh, io voglio bene ad Alain, per un milione di motivi. Da sempre in Via dei lupi a Morey Saint Denis. Nomen omen.
Jeanniard va sempre un po aspettato.
L

Due manici che amo e bevo da un decennio ma sul forum mai nominati eppure i loro vini rappresentano molto bene i tratti dei village da cui provengono, il Vosne v.v. di Sirogue poi è sempre un piccolo capolavoro. E per le due volte che li ho visitati sono anche due belle persone, appassionate al loro lavoro in modo diverso per carattere ma entrambi in maniera totale e "romantica" (Jeanniard forse coltiva ancora la passione per le moto e per Valentino, dato che era anche una promessa da giovane ma un incidente gli ha cambiato i programmi).
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Luca castoldi
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 27 gen 2021 08:49

l'oste ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Devo obtorto collo fare riferimento ai vini bevuti in giornata, che sono miei produttori, non potendo troppo girare a assagiare qua e là altri produttori. Non è facile,

Ho bevuto appena arrivato Sirugue 2018 Pinot noir, ed ho così ripensato al suo 2017, che ben conosco. Rassicurante come i due vini siano così diversi, frutto di due millesimi così differenti.
La 18 ci riporta ad un millesimo "italiano", di bella concentrazione e maturità. Le vigne sono situate nelle piane di Chambolle, Vougeot e Vosne. La 17 elegante . Io credo che la 18 darà buone soddisfazioni
Il frutto è di bella integrità. Lo stile è Vosne.

Jenniard 2018 Bourgogne pn. Qui ci avviciniamo più a Nuits Saint George,, zona Corgoloin/ Comblanchein, vini certamente meno eterei ma di bella digestività, tipico di Nuits. Il rubino qui si fa più scuro e denso, il vino più terragno. Corroborante e digestivo come da tradizione per Nuits. Tannino più fitto , duro fino al suo definitivo integramento. Lo stile è Morey. " non faccio vini per signorine e novizi". Beh, io voglio bene ad Alain, per un milione di motivi. Da sempre in Via dei lupi a Morey Saint Denis. Nomen omen.
Jeanniard va sempre un po aspettato.
L

Due manici che amo e bevo da un decennio ma sul forum mai nominati eppure i loro vini rappresentano molto bene i tratti dei village da cui provengono, il Vosne v.v. di Sirogue poi è sempre un piccolo capolavoro. E per le due volte che li ho visitati sono anche due belle persone, appassionate al loro lavoro in modo diverso per carattere ma entrambi in maniera totale e "romantica" (Jeanniard forse coltiva ancora la passione per le moto e per Valentino, dato che era anche una promessa da giovane ma un incidente gli ha cambiato i programmi).

Eh si e l incidente è stato in ospedale...non in moto.
Cmq si, rappresentano nel loro piccolo due territori e i rispettivi stili.
Più etereo sirugue, Vosne, più sanguigno Jeanniard, Morey. Tanti amici si stupiscono della colorazione dei vini provenienti dalla zona di Morey.
Abituati magari a bere dei pn della Cote de beaune ( pommard esclusa), Macon o dall alto adige, si trovano spiazzati di fronte alla ricchezza di antociani che i vini di Morey hanno. I primi quando non ben fatti rasentano l i insipienza, acqua barulla colorata per fare la sangria alla festa delle medie, i secondi corrono il rischio di cadute di stile o di eccessi, come può capitare ai vicini di Fixin ma anche di Gevrey.
Cmq vada chi si aspetta da Sirugue e Jeanniard il pinottino da ora del thè resterà deluso .
Come è che diceva il Sergente Hartman? Sono finiti i tempi dei ditalini alle vostre Marie Jane...con le loro belle mutandine rosa :D non avessi da preparare i cartoni starei a letto a rivederlo.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda zampaflex » 27 gen 2021 13:25

Amerighi - Syrah 2013

Mezzo vitigno e metto terroir, non c'è dubbio non c'è inganno; la Toscana marchia prepotentemente qualunque allocco alloctono che tentasse di farsi passare per français.
Nello specifico, sto vino inizia bene, si espande sfericamente sul palato con notevole presenza, consentendo di sperare nella quadratura del cerchio rodaniano. Ma cede nettamente dopo poco, chiudendo quasi acquoso, sciolto.
Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani, ma la Cote Rotie è lontana.

:D :D :D :)

Ganevat - Cotes du Jura Trousseau Plein Sud 2015


Dichiara di essere "nature": lo si nota.
Colore strambo e torbido. Naso però pulito, ma fine. Bocca che lascia una leggerissima impressione di succhi gastrici, marchio di alcune creazioni del genere. China, fruttini rossi confusi, è il Trousseau, delicato e a volte gracile. La vinificazione siffatta non aggiunge, a mio parere, nulla e anzi un po' omologa, ma qui i miracoli non si possono fare. Non regge il cibo, sparisce, troppo esile.
Interessante, non lo ricomprerò.
PS: il giorno dopo è decisamente peggiorato. Un pesante fondo cerealicolo offusca e rende difficile la beva. Non siamo alla mousiness, ma la strada è quella. Mi viene voglia di prendere Ganevat a vangate in testa per il fatto che si inorgoglisca a produrre xxxxxx simili. Abbasso il voto, perché è un vino che o si beve entro mezz'ora o si lavandina.

subito: :D :D :D ++ dopo: :D :D :)
Ultima modifica di zampaflex il 27 gen 2021 22:36, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda fabrizio leone » 27 gen 2021 13:58

Maxime Cheurlin Noellat Gevrey Chambertin 2017

Mi è piaciuto. Ma non troppo. Elegante al naso ed in bocca. persistente ma non troppo
si sente la borgogna, ben fatta. senza uscire dall'anonimato

bella esperienza, ma da non ripetere
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda vinogodi » 27 gen 2021 14:34

zampaflex ha scritto:Amerighi - Syrah 2013


Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani...



... guarda... secondo me il più grande Sirah mai fatto in Italia, assaggiati tutti perchè amante del Rodano , è il Coillezione De Marchi 1999 ( mi piacque talmente tanto da farne incetta) . Bevuto anche 2 anni fa una delle ultime bottiglie rimaste (qualcuna la tengo da farti assaggiare ) era sorprendente , tanto da aprirla vicino al pari annata del base di Oger , di Gerin e di Chapuoitier ( La Becasse) ... sai che ci stava vicino alla grande? Mi impressionò fin dall'inizio proprio per le caratteristiche spaventosamente simili ai Cote Rotie . Oggi si chiama Collezione Privata ma è un pò che non l'assaggio . Amerighi mi piacicchia il giusto , ma io son difficile , sul Sirah ...
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Alberto
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Alberto » 27 gen 2021 14:45

vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Amerighi - Syrah 2013


Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani...



... guarda... secondo me il più grande Sirah mai fatto in Italia, assaggiati tutti perchè amante del Rodano , è il Coillezione De Marchi 1999 ( mi piacque talmente tanto da farne incetta) . Bevuto anche 2 anni fa una delle ultime bottiglie rimaste (qualcuna la tengo da farti assaggiare ) era sorprendente , tanto da aprirla vicino al pari annata del base di Oger , di Gerin e di Chapuoitier ( La Becasse) ... sai che ci stava vicino alla grande? Mi impressionò fin dall'inizio proprio per le caratteristiche spaventosamente simili ai Cote Rotie . Oggi si chiama Collezione Privata ma è un pò che non l'assaggio . Amerighi mi piacicchia il giusto , ma io son difficile , sul Sirah ...

Ma sì, dai, sono le solite bordate del Lucianone insubre...mica ci crederai vero? :mrgreen:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Nebbiolino » 27 gen 2021 14:47

Dopo moltissimo tempo, sono tornato a riassaggiare qualcosa di borgogna rossa, nella (flebile) speranza di poter trovare un base discreto da poter stappare all'occorrenza senza alcun patema, d'animo e di portafoglio.
Apro quindi una bottiglia di Bourgogne Rouge 2017 de La Gibryotte.
E niente, nessuna sorpesa, la solita cagaxx deludente... nasino grazioso in linea con vitigno e provenienza, gradevole e sussurrato, fatto di fruttini rossi e fiori, seguito però dalla solita bocca insulsa, esile fino al diafano, marcata da acidità fine a sè stessa e un crollo a centro bocca pressochè repentino.
Va bene, direte voi, è pur sempre un bourgogne rouge, il base del base.
D'accordo, dico io, ma l'ho comunque pagato una ventina di euro abbondanti.
Esperimento fatto, mò torniamo al nebbiolo.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda vinogodi » 27 gen 2021 15:00

Nebbiolino ha scritto:Dopo moltissimo tempo, sono tornato a riassaggiare qualcosa di borgogna rossa, nella (flebile) speranza di poter trovare un base discreto da poter stappare all'occorrenza senza alcun patema, d'animo e di portafoglio.
Apro quindi una bottiglia di Bourgogne Rouge 2017 de La Gibryotte.
E niente, nessuna sorpesa, la solita cagaxx deludente... nasino grazioso in linea con vitigno e provenienza, gradevole e sussurrato, fatto di fruttini rossi e fiori, seguito però dalla solita bocca insulsa, esile fino al diafano, marcata da acidità fine a sè stessa e un crollo a centro bocca pressochè repentino.
Va bene, direte voi, è pur sempre un bourgogne rouge, il base del base.
D'accordo, dico io, ma l'ho comunque pagato una ventina di euro abbondanti.
Esperimento fatto, mò torniamo al nebbiolo.
...mi mancavi ... :lol:
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda zampaflex » 27 gen 2021 15:39

Alberto ha scritto:
vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Amerighi - Syrah 2013


Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani...



... guarda... secondo me il più grande Sirah mai fatto in Italia, assaggiati tutti perchè amante del Rodano , è il Coillezione De Marchi 1999 ( mi piacque talmente tanto da farne incetta) . Bevuto anche 2 anni fa una delle ultime bottiglie rimaste (qualcuna la tengo da farti assaggiare ) era sorprendente , tanto da aprirla vicino al pari annata del base di Oger , di Gerin e di Chapuoitier ( La Becasse) ... sai che ci stava vicino alla grande? Mi impressionò fin dall'inizio proprio per le caratteristiche spaventosamente simili ai Cote Rotie . Oggi si chiama Collezione Privata ma è un pò che non l'assaggio . Amerighi mi piacicchia il giusto , ma io son difficile , sul Sirah ...

Ma sì, dai, sono le solite bordate del Lucianone insubre...mica ci crederai vero? :mrgreen:


Non ho avuto modo purtroppo di provare De Marchi 99, solo un 96 con sospetta deficienza di bottiglia.
Quindi, sulla base del panorama attuale, per me Amerighi è il migliore. Non ci vuole molto, peraltro, visto che il panorama non è esattamente smagliante 8)
Mi ricordo un buon Suisassi 2010 assaggiato tre anni fa, uno Scrio 99, ma né Tua Rita né D'Alessandro mi hanno mai scaldato il cuore.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 27 gen 2021 15:57

Nebbiolino ha scritto:Dopo moltissimo tempo, sono tornato a riassaggiare qualcosa di borgogna rossa, nella (flebile) speranza di poter trovare un base discreto da poter stappare all'occorrenza senza alcun patema, d'animo e di portafoglio.
Apro quindi una bottiglia di Bourgogne Rouge 2017 de La Gibryotte.
E niente, nessuna sorpesa, la solita cagaxx deludente... nasino grazioso in linea con vitigno e provenienza, gradevole e sussurrato, fatto di fruttini rossi e fiori, seguito però dalla solita bocca insulsa, esile fino al diafano, marcata da acidità fine a sè stessa e un crollo a centro bocca pressochè repentino.
Va bene, direte voi, è pur sempre un bourgogne rouge, il base del base.
D'accordo, dico io, ma l'ho comunque pagato una ventina di euro abbondanti.
Esperimento fatto, mò torniamo al nebbiolo.
immagino sia quello della maison negociant che ha creato Dugat qualche anno fa. Ci sta che sui base sia molto debole, chissà il bacino dove ha le vigne dove sarà. E' raro ytrovare un negociant che faccia dei pn di qualche interesse, ma non sarà diverso anche per l'amato nebbiolo. Sono vini creati per fare cassetta, poi sui top magari fanno dei vini splendidi, come tanti negociants. Ma costano un boato e allora meglio un nebbiolino defaticante di certo
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Nebbiolino » 27 gen 2021 16:11

Luca castoldi ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:Dopo moltissimo tempo, sono tornato a riassaggiare qualcosa di borgogna rossa, nella (flebile) speranza di poter trovare un base discreto da poter stappare all'occorrenza senza alcun patema, d'animo e di portafoglio.
Apro quindi una bottiglia di Bourgogne Rouge 2017 de La Gibryotte.
E niente, nessuna sorpesa, la solita cagaxx deludente... nasino grazioso in linea con vitigno e provenienza, gradevole e sussurrato, fatto di fruttini rossi e fiori, seguito però dalla solita bocca insulsa, esile fino al diafano, marcata da acidità fine a sè stessa e un crollo a centro bocca pressochè repentino.
Va bene, direte voi, è pur sempre un bourgogne rouge, il base del base.
D'accordo, dico io, ma l'ho comunque pagato una ventina di euro abbondanti.
Esperimento fatto, mò torniamo al nebbiolo.
immagino sia quello della maison negociant che ha creato Dugat qualche anno fa. Ci sta che sui base sia molto debole, chissà il bacino dove ha le vigne dove sarà. E' raro ytrovare un negociant che faccia dei pn di qualche interesse, ma non sarà diverso anche per l'amato nebbiolo. Sono vini creati per fare cassetta, poi sui top magari fanno dei vini splendidi, come tanti negociants. Ma costano un boato e allora meglio un nebbiolino defaticante di certo


Mah, guarda, al netto dei gusti personali (ammetto di non aver mai avuto una sintonia naturale con il PN), personalmente non posso prescindere dal caro vecchio rapporto q/p. Beato chi può permettersi di non valutare questa variabile, ma non è il mio caso.
Concordo con te che certe operazioni di "efficienza aziendale" difficilmente diano vita a vini memorabili; però, senza voler fare polemica alcuna, con uno o due euro in più di quanto ho speso per quel bourgogne, bevo il Sassella di Terrazzi Alti.
Probabilmente costa poco il vino di Siro, ma faccio tanta fatica a giustificare il prezzo di quella risciacquatura di botte sporca fatta in Borgogna. Quella che ho bevuto, intendo.
Non voglio neppure farne una questione di vitigni, credimi. Entrambi nobilissimi, poi interviene il gusto personale.
E' che non sono mai riuscito a trovare un vino buono, fatto bene, che dia soddisfazione, con una sua anima e a prezzi corretti, da quelle parti. Un vino quotidiano da aprire serenamente.
Per capirci, l'equivalente borgognone (rosso) di un langhe nebbiolo di Scarzello o di Burlotto, ecco, mai trovato. Poi magari non mi sarò applicato abbastanza, ma la curiosità passa in fretta visti i prezzi medi con cui si deve fare i conti da quelle parti.
Pronto sempre a ricredermi, intediamoci.
Luca castoldi
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 27 gen 2021 17:30

Nebbiolino ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:
Nebbiolino ha scritto:Dopo moltissimo tempo, sono tornato a riassaggiare qualcosa di borgogna rossa, nella (flebile) speranza di poter trovare un base discreto da poter stappare all'occorrenza senza alcun patema, d'animo e di portafoglio.
Apro quindi una bottiglia di Bourgogne Rouge 2017 de La Gibryotte.
E niente, nessuna sorpesa, la solita cagaxx deludente... nasino grazioso in linea con vitigno e provenienza, gradevole e sussurrato, fatto di fruttini rossi e fiori, seguito però dalla solita bocca insulsa, esile fino al diafano, marcata da acidità fine a sè stessa e un crollo a centro bocca pressochè repentino.
Va bene, direte voi, è pur sempre un bourgogne rouge, il base del base.
D'accordo, dico io, ma l'ho comunque pagato una ventina di euro abbondanti.
Esperimento fatto, mò torniamo al nebbiolo.
immagino sia quello della maison negociant che ha creato Dugat qualche anno fa. Ci sta che sui base sia molto debole, chissà il bacino dove ha le vigne dove sarà. E' raro ytrovare un negociant che faccia dei pn di qualche interesse, ma non sarà diverso anche per l'amato nebbiolo. Sono vini creati per fare cassetta, poi sui top magari fanno dei vini splendidi, come tanti negociants. Ma costano un boato e allora meglio un nebbiolino defaticante di certo


Mah, guarda, al netto dei gusti personali (ammetto di non aver mai avuto una sintonia naturale con il PN), personalmente non posso prescindere dal caro vecchio rapporto q/p. Beato chi può permettersi di non valutare questa variabile, ma non è il mio caso.
Concordo con te che certe operazioni di "efficienza aziendale" difficilmente diano vita a vini memorabili; però, senza voler fare polemica alcuna, con uno o due euro in più di quanto ho speso per quel bourgogne, bevo il Sassella di Terrazzi Alti.
Probabilmente costa poco il vino di Siro, ma faccio tanta fatica a giustificare il prezzo di quella risciacquatura di botte sporca fatta in Borgogna. Quella che ho bevuto, intendo.
Non voglio neppure farne una questione di vitigni, credimi. Entrambi nobilissimi, poi interviene il gusto personale.
E' che non sono mai riuscito a trovare un vino buono, fatto bene, che dia soddisfazione, con una sua anima e a prezzi corretti, da quelle parti. Un vino quotidiano da aprire serenamente.
Per capirci, l'equivalente borgognone (rosso) di un langhe nebbiolo di Scarzello o di Burlotto, ecco, mai trovato. Poi magari non mi sarò applicato abbastanza, ma la curiosità passa in fretta visti i prezzi medi con cui si deve fare i conti da quelle parti.
Pronto sempre a ricredermi, intediamoci.

Io sono in linea di massima d'accordo con te e ho da sempre un rapporto di amore ricambiato col nebbiolo, che nasce come uva gemella del Pinot,, qualcuno che tratta questa materia sostiene siano stati separati alla nascita.
Ma anche sul nebbiolo è necessario avere le adeguate competenze, se non è un attimo dar da bere al lavandino.
Terre una volta dedicate a profumati golosi dolcetti, sono state reimpiantate a Nebbiolo. Sostando il dolcetto in culonia. Con il meraviglios risultato di svilire i nebbioli su terreni non adatti e di devastare la doc dolcetto. Ci vuole maestria. Quindi anche il consumatore medio di nebbiolo, che non ha la tua preparazione, si trova in un mare in tempesta, nudo e e senza il timone.
Considera poi che comunque i miti di langa e non, Colla, Pesce etc etc, hanno rivoluzionato il Piemonte vinicolo dopo i loro viaggi in Borgogna. Altri anni, per carità, ma l'ispirazione arriva da lì. Lo stesso nume tutelare di Toscana, Gambelli, che io ancora rimpiango tutti i giorni che mi alzo dal letto, ha avuto grande ispirazione dalla Borgogna.
Come sempre sono le competenze a fare la differenza ed il problema cmq lo hai centrato. Tante distribuzioni fanno cassetta sui pinot base, molti li pagano poco e li ricaricano tanto. Questo chiaramente droga il mercato con l'immissione di bottiglie di scarso valore, già abbastanza care oltralpe, figuriamoci dopo 2/3 passaggi. Inavvicinabili.
Io difficilmente parlo di rqp, preferisco sempre parlare di appropriatezza di un prezzo, che è un po' diverso. Un vino deve valere i soldi che costa, poi uno magari svalvola e sceglie di bere Salon a 1000 euro perchè gli piace e del rqp se ne infischia, dal momento che se lo può permettere. ma è chiaro che il prezzo non è appropriato.
Il problema poi ha altro inquietante risvolto. L'immissione sul mercato di pinot neri dalla dubbia origine, acque colorate che provengono da chissà quali zone, abitua un pubblico non esperto a poi uscire di testa se beve dei pinot veri. Trova misteriosi tannini, inusuali consistenze e si sente stranito e smarrito. Se poi è avvezzo a bere pn italiani, li troverà a prezzi assurdi per vini spesso, non sempre, di nessun talento Il cui unico scopo è quello di dare l'immediata impressione al naso di ricordare il Pn, Pinottare con spensierata leggerezza, per poi rivelarsi in bocca per quello che sono, spesso dopo il primo bicchiere. Ma anche prima. E quelli che costano 100 lire saranno simili a quello bevuto da te, a 20 euro però :D
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 27 gen 2021 17:41

vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Amerighi - Syrah 2013


Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani...



... guarda... secondo me il più grande Sirah mai fatto in Italia, assaggiati tutti perchè amante del Rodano , è il Coillezione De Marchi 1999 ( mi piacque talmente tanto da farne incetta) . Bevuto anche 2 anni fa una delle ultime bottiglie rimaste (qualcuna la tengo da farti assaggiare ) era sorprendente , tanto da aprirla vicino al pari annata del base di Oger , di Gerin e di Chapuoitier ( La Becasse) ... sai che ci stava vicino alla grande? Mi impressionò fin dall'inizio proprio per le caratteristiche spaventosamente simili ai Cote Rotie . Oggi si chiama Collezione Privata ma è un pò che non l'assaggio . Amerighi mi piacicchia il giusto , ma io son difficile , sul Sirah ...
Ancora adesso in Rodano bevi dei Syrah con una manciata di euro che ti danno gioia, se poi ha voglia di spendicchire ti diverti di molto. Io vorrei eviare di fare la fine di zangrillo col Signor Pezzi e mi accodo al tuo piacere su Amerighi. Il giusto...poi per me è sopravvalutato come vino, ma capirai, gli altri non si strozzano, quindi splendere nel buio totale lo fa bene anche un bel fiammifero. Ma capisco che piaccia. Il suo top invece esce totalmente dai miei gusti. Ma con un altro anno di lockdown potrei anche cambiare idea. Posso anche inziare a pasteggiare a Bourbon.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda zampaflex » 27 gen 2021 19:11

Luca castoldi ha scritto:
vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Amerighi - Syrah 2013


Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani...



... guarda... secondo me il più grande Sirah mai fatto in Italia, assaggiati tutti perchè amante del Rodano , è il Coillezione De Marchi 1999 ( mi piacque talmente tanto da farne incetta) . Bevuto anche 2 anni fa una delle ultime bottiglie rimaste (qualcuna la tengo da farti assaggiare ) era sorprendente , tanto da aprirla vicino al pari annata del base di Oger , di Gerin e di Chapuoitier ( La Becasse) ... sai che ci stava vicino alla grande? Mi impressionò fin dall'inizio proprio per le caratteristiche spaventosamente simili ai Cote Rotie . Oggi si chiama Collezione Privata ma è un pò che non l'assaggio . Amerighi mi piacicchia il giusto , ma io son difficile , sul Sirah ...
Ancora adesso in Rodano bevi dei Syrah con una manciata di euro che ti danno gioia, se poi ha voglia di spendicchire ti diverti di molto. Io vorrei eviare di fare la fine di zangrillo col Signor Pezzi e mi accodo al tuo piacere su Amerighi. Il giusto...poi per me è sopravvalutato come vino, ma capirai, gli altri non si strozzano, quindi splendere nel buio totale lo fa bene anche un bel fiammifero. Ma capisco che piaccia. Il suo top invece esce totalmente dai miei gusti. Ma con un altro anno di lockdown potrei anche cambiare idea. Posso anche inziare a pasteggiare a Bourbon.


Beh, il Rodano è una delle mie tre zone preferite per i rossi. Quindi so con cosa lo paragono :wink: resta però il fatto che, IN ITALIA, se la cava sempre più che egregiamente per un facile podio e, a differenza di quelli sulla costa, resta sempre leggero e digesto. Penso che anche tu sia d'accordo.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda littlewood » 27 gen 2021 19:54

zampaflex ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:
vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Amerighi - Syrah 2013


Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani...



... guarda... secondo me il più grande Sirah mai fatto in Italia, assaggiati tutti perchè amante del Rodano , è il Coillezione De Marchi 1999 ( mi piacque talmente tanto da farne incetta) . Bevuto anche 2 anni fa una delle ultime bottiglie rimaste (qualcuna la tengo da farti assaggiare ) era sorprendente , tanto da aprirla vicino al pari annata del base di Oger , di Gerin e di Chapuoitier ( La Becasse) ... sai che ci stava vicino alla grande? Mi impressionò fin dall'inizio proprio per le caratteristiche spaventosamente simili ai Cote Rotie . Oggi si chiama Collezione Privata ma è un pò che non l'assaggio . Amerighi mi piacicchia il giusto , ma io son difficile , sul Sirah ...
Ancora adesso in Rodano bevi dei Syrah con una manciata di euro che ti danno gioia, se poi ha voglia di spendicchire ti diverti di molto. Io vorrei eviare di fare la fine di zangrillo col Signor Pezzi e mi accodo al tuo piacere su Amerighi. Il giusto...poi per me è sopravvalutato come vino, ma capirai, gli altri non si strozzano, quindi splendere nel buio totale lo fa bene anche un bel fiammifero. Ma capisco che piaccia. Il suo top invece esce totalmente dai miei gusti. Ma con un altro anno di lockdown potrei anche cambiare idea. Posso anche inziare a pasteggiare a Bourbon.


Beh, il Rodano è una delle mie tre zone preferite per i rossi. Quindi so con cosa lo paragono :wink: resta però il fatto che, IN ITALIA, se la cava sempre più che egregiamente per un facile podio e, a differenza di quelli sulla costa, resta sempre leggero e digesto. Penso che anche tu sia d'accordo.

Guarda Luciano...nn ti curar di loro e guarda e passa..venerdi sera apice 010 vs crozes 012 gonon....allievo e maestro a confronto
Nexus1990
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Nexus1990 » 27 gen 2021 20:05

Gini Soave Salvarenza VV 2004 ****-
Naso ancora fruttoso con frutta tropicale matura che danza con la mineralità marino/salmastra che ho sempre trovato in questo vino. Bocca complessa, evoluta con note mielose e di frutta secca ma comunque fresca e sapida. Grande tenuta e gran vino, stupendo sui cannelloni.
CC Ris Fattoria di Rodano Viacosta 2007 ***1/2
Naso scuro e concentrato con frutta surmatura, poi una ventata di liquirizia, speziatura leggera, qualcosa di floreale, forse viola. In bocca denso, potente, alcoolico, con tannini ancora vivi ma non sgarbati. Gli manca quel quid di freschezza Chiantigiana per bilanciare la struttura imponente, com’è giusto che sia in un Chianti di Castellina. Comunque molto buono.
Terre del Principe Pallagrello Fontanavigna 2019 ***
Naso agrumoso e fresco. Sorso gratificante ma la gioventù con i suoi spigoli equilibra egregiamente. Vino molto gastronomico: buono sull’amatricana, ottimo sul tacchino arrosto con patate.
Ricolma 2005 ****+
Parte su una nota ematica davvero chiantigiana, per poi aprirsi su un frutto vivissimo, poi esce il pepe delicatissimo, infine vira su cioccolato dolce, poi cambia ancora regalando una nota mentolata molto forte. Tannini ben definiti ma eleganti, sorso giustamente appagante ma acido, ritorna la nota ematico/ferrosa che conferisce freschezza. bello l’equilibrio tra il Merlot e il meraviglioso territorio in cui è coltivato.
Percarlo 2005 ****
Inizio con piccoli frutti di bosco, cuoio, liquirizia. Poi si fa spazio con prepotenza l’affumicatura (che si lega fantasticamente alla carne) e una speziatura da manuale con pepe e chiodi di garofano, infine un agrume secco secco, quasi candito, che smussa gli spigoli di un vino che non vuole compromessi. Sorso bello, anche elegante per pulizia ma con tannino ben presente e forse un po’ amaricante, bel finale con qualche altra nota speziata che ritorna in retrolfattiva. Buon punto dell’evoluzione, non aspetterei troppo a berlo. Paradossalmente a bottiglia coperta avrei identificato più facilmente l’origine Chiantigiana de La Ricolma che di questo Percarlo, nel quale si riconosce il Sangiovese ma poteva benissimo provenire da Montalcino per potenza e concentrazione.
Perillo Taurasi 2009 ****
Parte con una riduzione un po’ preoccupante ma si pulisce in pochissimi minuti: frutto molto giovane ma non acerbo, si sente il sale già dal naso, mineralità molto spiccata, arancia rossa, poi una nota affumicata delicatissima ma al contempo profonda, infine una speziatura dolcissima che mi ha ricordato un panettone. In bocca tannino prorompente, aciditá che affetta, il finale è un’esplosione di sale, ancora un ricordo di arancia, con il tempo alla speziatura dolce del naso si accoppia anche una bella liquirizia, finale piuttosto lungo con ulteriori riverberi salini. Bisogna dargli un paio d’ore nel bicchiere ma quando trova il suo equilibrio è veramente un gran bere.
Luca castoldi
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 27 gen 2021 20:30

zampaflex ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:
vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Amerighi - Syrah 2013


Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani...



... guarda... secondo me il più grande Sirah mai fatto in Italia, assaggiati tutti perchè amante del Rodano , è il Coillezione De Marchi 1999 ( mi piacque talmente tanto da farne incetta) . Bevuto anche 2 anni fa una delle ultime bottiglie rimaste (qualcuna la tengo da farti assaggiare ) era sorprendente , tanto da aprirla vicino al pari annata del base di Oger , di Gerin e di Chapuoitier ( La Becasse) ... sai che ci stava vicino alla grande? Mi impressionò fin dall'inizio proprio per le caratteristiche spaventosamente simili ai Cote Rotie . Oggi si chiama Collezione Privata ma è un pò che non l'assaggio . Amerighi mi piacicchia il giusto , ma io son difficile , sul Sirah ...
Ancora adesso in Rodano bevi dei Syrah con una manciata di euro che ti danno gioia, se poi ha voglia di spendicchire ti diverti di molto. Io vorrei eviare di fare la fine di zangrillo col Signor Pezzi e mi accodo al tuo piacere su Amerighi. Il giusto...poi per me è sopravvalutato come vino, ma capirai, gli altri non si strozzano, quindi splendere nel buio totale lo fa bene anche un bel fiammifero. Ma capisco che piaccia. Il suo top invece esce totalmente dai miei gusti. Ma con un altro anno di lockdown potrei anche cambiare idea. Posso anche inziare a pasteggiare a Bourbon.


Beh, il Rodano è una delle mie tre zone preferite per i rossi. Quindi so con cosa lo paragono :wink: resta però il fatto che, IN ITALIA, se la cava sempre più che egregiamente per un facile podio e, a differenza di quelli sulla costa, resta sempre leggero e digesto. Penso che anche tu sia d'accordo.

Assolutamente, poi il fatto che è difficile pure averlo se non in quantità limitate depone a favore di una qualità evidentemente da molti riconosciuta. Io poi in tutta onestà non ho sul syrah tutta questa competenza. Mi diverto a berlo quando girello per Languedoc, dove lo preferisco spesso se accompagnato dal Grenache o In valle del Rodano, dove li bevo sempre ma con grande disimpegno, quasi in vacanza totale. Il problema che riscontro, ma è del tutto soggettivo e posso farmene una colpa, è che io in un vino, che sia nebbiolo, pn etcetc, cerco solo quello che si intona al mio gusto e al mio palato, dove l'impatto minerale governa. Che sia un vino da due soldi o da più. Questo mi rende la vita molto più facile. E' limitante , ne sono consapevole.
Un vino fatto dunque a modo ( la 17 per me l'ha sofferta oltremodo ma magari ero io poco predisposto), che comunque non vado a cercare con entusiasmo. Ma è solo questione di gusti. Vedo che piace molto e sono contento per Stefano.
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda AmoSlade » 27 gen 2021 21:58

Nexus1990 ha scritto:Perillo Taurasi 2009 ****
Parte con una riduzione un po’ preoccupante ma si pulisce in pochissimi minuti: frutto molto giovane ma non acerbo, si sente il sale già dal naso, mineralità molto spiccata, arancia rossa, poi una nota affumicata delicatissima ma al contempo profonda, infine una speziatura dolcissima che mi ha ricordato un panettone. In bocca tannino prorompente, aciditá che affetta, il finale è un’esplosione di sale, ancora un ricordo di arancia, con il tempo alla speziatura dolce del naso si accoppia anche una bella liquirizia, finale piuttosto lungo con ulteriori riverberi salini. Bisogna dargli un paio d’ore nel bicchiere ma quando trova il suo equilibrio è veramente un gran bere.


L'ho aperto anche io di recente, una domenica sera, ridottissimo. A differenza di quanto capitato a te, riprovatolo dopo un'ora abbondante, era ancora peggio, tanto che ho pensato ad una bottiglia sfotunata. Purtroppo, complice la settimana pienissima, me ne sono poi dimenticato. Dopo qualche giorno la riduzione era ovviamente sparita, ma con lei anche tutte le cose che tu hai descritto, anche se in qualche modo si poteva ancora intuire che aveva stoffa. Mi dispiaccio di non essere riuscito a godermelo, ritenterò.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda AmoSlade » 27 gen 2021 22:15

Tauma Rosato 2018 - Pettinella: si fa apprezzare più in bocca che al naso, dove nonostante abbia anche provato a scaraffarlo, si nasconde dietro ad una leggera riduzione (non la prima volta che la riscontro in questo vino). In bocca ricorda la ciliegia e la fragola matura, ha polpa ma anche tanta freschezza e si beve con gran piacere.

Parigot & Richard La Sentinelle: piacevolissimo cremant, pulito, piuttosto ricco, piccola pasticceria, mandorla e una punta di miele.

Barbaresco Rabaja 2010 - Cortese: florealità all'inizio quasi pungente, ciclamino e rosa, frutti rossi aciduli. Col tempo si ammorbidisce ed esce anche una bella balsamicità.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda gianni femminella » 27 gen 2021 23:03

Cannonau 2018 Nuraghe Crabioni
La paziente ricerca di cantine minori, con l'aiuto di qualche amico, spesso premia. Avvolgente, fresco, un po' irruento, ma senza eccessi, anzi con un suo equilibrio che non ne denuncia il carattere isolano e sudista.
Tra frutto maturo e mineralità, cannella e alloro.
Sono diventato un po' nemico dei descrittori, preferisco andare al sodo quando racconto.

Undici, dico undici euro, ovvero come si suol dire un "prezzo appropriato" ( :mrgreen:) anzi molto, molto appropriato.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 28 gen 2021 22:58

Ho assaggiato e riassaggiato i nuovi arrivi e visto che diversi forumisti si sono affidati al groupage , tiro le somme. Solo dei base , si intenda.
Jean Luc Joillot, Bourgogne 2018. Le vigne del regional sono esclusivamente nella piana di Pommard, versante Beaune piu che Volnay. Un bel rubino luminoso e ancora vinoso ruba l'occhio. Già quando esce dal collo della bottiglia. Profumato di frutta di bosco matura, croccante in bocca e sapido. Giocato sul frutto come un cote de Beaune. Sapido . Molto godibile.

Riassaggio a pranzo Pavelot Bourgogne 2019. Ero stato compulsivo quando ho deciso di stapparlo appena arrivato. Troppa curiosità. Imbottigliato da poco, quindi il tratto vinoso lo si avverte all'occhio . Un rubino porpora che in primavera splenderà. Il vino è di beva irresistibile per me , nella sua semplicità e nel suo prezzo. Arancia sanguinella , croccante, frutto integro e sorretto dalla tipica mineraltà nordica di Pernand. Riassaggiato ad un pranzo di compleanno oggi, tra bottiglie anche di bella importanza, me lo sono tenuto vicino vicino per permettermi di fare i cartoni da spedire nel pomeriggio. Anche perchè col Desiderio di Avignonesi 2011 ed il coniglio fritto i casi erano due, tertium non datur: una bella dialisi pomeridiana o una generosa dormita .

Confermo invece l'impressione ricavata dallo Chardonnay di Clothilde Bergeret 2018. Ne ho preso troppo poco, essendo alla cieca. Sottile, , ha la gamba bella di una donna dai tendini fini, nessun eccesso di burri ed eccessi estrattivi , vaniglie e derivati vari da botte. Semplice e schietto( un profumo di cedro e anice sensuali, che possono non piacere, ben si intenda) ma in primavera so già che dovrò riordinarlo. Specie se saremo ancora in lockdown :D
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda giodiui » 29 gen 2021 01:29

Luca castoldi ha scritto:Ho assaggiato e riassaggiato i nuovi arrivi e visto che diversi forumisti si sono affidati al groupage , tiro le somme. Solo dei base , si intenda.
Jean Luc Joillot, Bourgogne 2018. Le vigne del regional sono esclusivamente nella piana di Pommard, versante Beaune piu che Volnay. Un bel rubino luminoso e ancora vinoso ruba l'occhio. Già quando esce dal collo della bottiglia. Profumato di frutta di bosco matura, croccante in bocca e sapido. Giocato sul frutto come un cote de Beaune. Sapido . Molto godibile.

Di Jolliot ho bevuto di recente l'haute cote de nuits 2017 e mi ritrovo nelle tue descrizioni. forse più sottrattivo, ma probabilmente dipende dall'annata, fine ed elegante, un rapporto qp che farebbe arrossire molti PN nostrani.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Luca castoldi » 29 gen 2021 07:56

giodiui ha scritto:
Luca castoldi ha scritto:Ho assaggiato e riassaggiato i nuovi arrivi e visto che diversi forumisti si sono affidati al groupage , tiro le somme. Solo dei base , si intenda.
Jean Luc Joillot, Bourgogne 2018. Le vigne del regional sono esclusivamente nella piana di Pommard, versante Beaune piu che Volnay. Un bel rubino luminoso e ancora vinoso ruba l'occhio. Già quando esce dal collo della bottiglia. Profumato di frutta di bosco matura, croccante in bocca e sapido. Giocato sul frutto come un cote de Beaune. Sapido . Molto godibile.

Di Jolliot ho bevuto di recente l'haute cote de nuits 2017 e mi ritrovo nelle tue descrizioni. forse più sottrattivo, ma probabilmente dipende dall'annata, fine ed elegante, un rapporto qp che farebbe arrossire molti PN nostrani.
joillot fu un po criticato agli inizi del 2000, quando prese in mano l azienda dopo la morte del padre sul classico trattore, da Clive Coates che ne riconosceva la sanità delle uve e il bel carattere dei vini, accusandolo però di un qualche eccesso estrattivo. Molte cose sono cambiate a Pommard da una quindicina di anni. Una nuova generazione di vigneron sta ridando vigore e lustro ad un village che in passato rivaleggiava con Gevrey e Vosne. Era il vino per eccellenza sulle tavole dei nobili francesi, uno dei più ricercati. Pratiche di cantina discutibili , qualche eccesso di rusticità dei vinificatori e il cambio di gusto del fruitore medio, sempre più alla ricerca di pinot più disposti a concedersi già in tenera età, ha un po messo in crisi questo prestigioso finage. La confinante Volnay ha così sorpassato Pommard nella classifica delle vendite e dei gusti. Qualcuno della nuova generazione ha cambiato marcia, lavorando bene e venendo anche incontro alle esigenze di un mercato che non poteva piu aspettare anni prima di poter bere una bottiglia di Pommard, tratto tipico dei vini di questa zona del secolo scorso. Il rischio è ora di imbattersi in qualche bottiglia anonima e per giunta cara, ma generalmente il livello si è alzato e il rango della aoc é tornato al suo posto.
Joillot è certamente un solido punto di riferimento a Pommard per vini in una fascia di prezzo abbordabile e confermo che i suoi base hanno più o meno il prezzo di italici pinot di fascia media. Con la maggior parte dei quali sarebbe ingeneroso fare dei raffronti..
Per lo stesso motivo per cui difficilmente un kiwi del lazio sarà più buono di uno della nuova zelanda. Poi per carità, ognuno avrà un amico nella campagna laziale che fa splendidi kiwi e ci sono sempre eccezioni e sorprese
Io non ho questa fortuna e l'ultimo che ho mangiato è serenamente volato dalla finestra.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda nocciola » 29 gen 2021 09:58

[quote="zampaflex"]Amerighi - Syrah 2013

Mezzo vitigno e metto terroir, non c'è dubbio non c'è inganno; la Toscana marchia prepotentemente qualunque allocco alloctono che tentasse di farsi passare per français.
Nello specifico, sto vino inizia bene, si espande sfericamente sul palato con notevole presenza, consentendo di sperare nella quadratura del cerchio rodaniano. Ma cede nettamente dopo poco, chiudendo quasi acquoso, sciolto.
Piace e va giù bene, Amerighi rimane il migliore dei produttori di syrah italiani, ma la Cote Rotie è lontana.

:D :D :D :)

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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO 2021

Messaggioda Alberto » 29 gen 2021 10:15

Ma scusate, parlando di syrah cortonesi (anche se usciti dalla DOC di recente)...Tenimenti d'Alessandro? Le ultime uscite di Bosco e Migliara? :roll:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.

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