giodiui ha scritto:Caro Alessandro, allora, per averlo studiato per oltre vent'anni posso dire con una certa sicurezza che tutto il pensiero economico, e dico TUTTO, da Adam Smith in poi, passando per J. S. Mill, Karl Mark, J.M. Keynes, K. Polanyi e se vuoi te ne aggiungo ancora, con la sola eccezione del pensiero neoliberale (J.F. Hayek, M. Friedman) e in parte K. Schumpeter sostiene esattamente il contrario di quello che dici.
Ragione per cui ho parlato di una prospettiva diversa.
Il pensiero economico si è sempre diviso tra 'amoralisti' e 'moralisti' e ciascuno sta dalla parte che preferisce, ma non facciamo finta che l'altra parte non esista.
Un 'moralista' ad esempio può fare alcune cose per intervenire sul mercato speculativo: non comprare dagli speculatori, non vendergli il vino, compiere azioni di delegittimazione e decidere di vendere solo a persone che non speculano. Certo ci rimette qualcosa, ma l'azione ha un evidente significato etico.
Un 'amoralista' lascia che le cose vadano come vanno.
Scegliere da che parte stare secondo me non è indifferente, e sono due modi diversi di 'stare nel mercato'.
E' come decidere di investire in finanza etica e non comprare azioni di produttori di armi, o fregarsene perché tanto se non lo faccio io lo farà un altro.
Beh, io non voglio essere quello che lo fa, ad altri di assumersi le responsabilità di quelle azioni.
Lo stesso vale per un piccolo e insignificante mercatino del vino. Chi si comporta in un modo e chi in un altro. C'è un profilo etico di cui io non mi sento di non tenere conto.
Roberto io non scomoderei gli studi universitari (sono allievo due volte da 30/30esimi di Alessandro Vercelli considerato dalla comunità scientifica il più grande esperto italiano di Keynes, autore del libro "Keynes dopo Lucas") ma soprattutto non tirerei in ballo le teorie macroeconomiche che, da un versante e dall'altro, hanno preso delle topiche colossali ogni volta che gli economisti hanno tentato di fare delle previsioni basandosi su questi modelli astratti (proprio Keynes ha presso delle ciocche clamorose, dal "fra pochi anni non avremo quasi più bisogno di lavorare" a "in dieci anni (ovvero nel 1935 NdR) l'URSS supererà economicamente l'Europa occidentale", ecc.).
Rimaniamo sul prosaico e sull'economia vissuta quotidianamente. Secondo me tu confondi quella che Kant chiamava "la legge morale dentro di me" ("...ed il cielo stellato sopra di me") con le regole imposte in modo verticistico all'economia di una nazione. Sul fatto che ciascuno di noi possa avere un'etica non c'è alcun dubbio. Con me sfondi una porta aperta visto che, come ho già raccontato enne volte, mi sono licenziato da una grande banca nazionale (con la prospettiva di una carriera veloce e MOLTO ben pagata) perchè ritenevo le banche luoghi immorali e di mortificazione del merito e delle capacità delle persone (e questo mooooolti anni prima che scoppiassero i vari scandali finanziari e si sollevasse questo "polverone moralizzatore" che da 12 anni prende di mira le banche e la finanza in generale). Tu puoi permetterti di scegliere una tua etica economica perchè vivi in un continente che ha fatto del libero pensiero e della libera iniziativa una bandiera, un principio fondante ed programma pluriennale. Se l'Italia non fosse entrata prima nel MEC e poi nella UE sono certo che oggi avremmo molte meno libertà di quante (non moltissime) abbiamo. Se tu vivessi in Iran, in Corea del Nord, in Arabia Saudita, in Russia o in altri sati ETICI non potresti permeeterti di avere una tua etica di mercato perchè qualcuno la deciderebbe per te. Ti direbbe cosa puoi coprare e cosa no, quale prezzo sarebbe accettabile e quale no, quale canale di vendita sarebbe ammissibile e quale no, ecc. ecc.
In sintesi: è bello che io, te e bobbysolo si possa scegliere da chi comprare ed a quale prezzo, se vendere o tenere per anni o decenni una o più bottiglie di vino senza che alcuno possa disquisire su questo. E' altrettanto bello che altri possano comportarsi in modo totalmente diverso perchè la loro libertà è anche la nostra libertà. Se loro non fossero liberi, non lo saremmo neppure noi. Per questo non dovremmo biasimarli, è un gioco pericoloso che ci potebbe costare carissimo.
Almeno pr me, la libertà di pensiero, parola, azione ed iniziativa economica è il bene più importante, quello che non vorrei mai che venisse tolto a mio figlio.
Concludendo: finchè ci sarà la libertà degli individui, il famoso prezzo del vino molto richiesto crescerà perchè se non lo fai salire tu lo faranno salire migliaia di altre persone con la loro libertà di inziiativa. Tu puoi dire che non faresti come loro, cioè puoi esercitare il tuo sacrosanto diritto di non comprare un prodotto che ha rapporto Q/P sfavrevole per te. Ovviamente li puoi anche criticare ma secondo me è sbagliato comportarsi come Nitrox che pensa che quelli siano "pirla" e lui invece no. Loro sono liberi coe lo siamo noi. Ed è bene che tutto rimanga invariato...