Champagne Brut Zéro 2016 - Aurelien Lurquin. 100% Chardonnay, sb. 2019. Burro e creme al naso, bollicina cremosa, media struttura, m'è parso piuttosto gastronomico. Un buon prodotto, ma solo se si esclude la variabile prezzo, altrimenti...
Bourgogne Blanc 2014 - Leroy. tappazzo.
Blanc Fumé de Pouilly Buisson Renard 2014 - Dagueneau. Deluderò i puristi ma qui le note vegetali c'erano eccome, ma anche declinate e sussurrate in maniera molto elegante, tra agrumi e lime, sorso teso ed energico, ancora giovane, ritornano le note verdi in retrolfazione. Sempre gran belle bevute quando si stappa daghenò...
Barbaresco Albesani Santo Stefano 2010 - Castello di Neive
Barbaresco MonteStefano 2010 - Serafino Rivella
Barbaresco MonteStefano 2004 - Produttori del Barbaresco
Barbaresco Pora 1988 - Produttori del Barbaresco
Barbaresco 1988 - Gaja
Cos'è uscito dalla disfida del Barbaresco? Che non ho ancora deciso se preferisco l'eleganza ed equilibrio di Rivella oppure il carattere ed energia di Castello di Neive. Per cui podio a pari merito... Più frutta scura e spezia per l'Albesani, il corpo ed il tannino consigliano di attendere ancora per ottenerne il meglio, mentre Rivella è già approcciabilissimo, più agrumato e solare, raffinato. Sul terzo gradino del podio finisce a sorpresa il Pora 1988. A sorpresa perchè ho sempre avuto risultati alterni con le riserve dei produttori "datati" (vedasi ad es. la 2004), e perchè Gaja, seppur buono, non aveva altrettanta grinta. Pora di freschezza viva, tannino domo, fiori secchi, liquirizia e sottobosco. Gaja più balsamico, la liquirizia è in rotella, il tannino si fa ancora sentire, foglie secche. In coda il Montestefano 2004, godibile ma penalizzato in quanto sembra avere dieci anni più del dichiarato, con carrube, fiori secchi, frutta matura, corpo pieno e rotondo.
Rheingau Hattenheimer Schutzenhaus Riesling Spatlese 1996 - Hans Lang. Ancora vivo con ananas, albicocca, macedonia sciroppata, sorso fresco e snello, dolcezza misurata, un poco magrolino e carente in grassezze.