LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

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Alberto
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Alberto » 10 ott 2020 19:55

Messner ha scritto:Las iruelas 2015 - Daniel Landi
Siamo nella valle dell'Alto Alberche, nella Sierra de Gredos, catena montuosa ad ovest di Madrid. Il vignaiolo Landi fa parte del famoso duo, ex trio, che lavora in parallelo a Comando G, tra le cantine più famose della penisola iberica. Landi produce diversi vini di parcella: Las Iruelas in Alto Alberche, El Reventon in Alberche e Cantos del Diablo in Mentrida coprendo rispettivamente la zona vitata a nord, est e sud di Gredos. Quello che ho assaggiato deriva da vigne a circa 1000m sul livello del mare, 1 ha di Garnacha di 60 anni piantata su quarzo, granito e argilla con esposizione a pieno sud
...
PS: l'altro Landi che si è staccato da Comando G e lavora solo per conto proprio fa un'altra grandissima Garnacha, si chiama Ataulfos. Assolutamente da provare!

Sì non discuto la qualità del vino ma ragazzi i prezzi di Landi e Comando G sono veramente fuori di testa...se penso a quello che costano le garnachas Pegaso di Telmo Rodriguez (mica Piripicchio...) o per restare strettamente in zona Vinos de Madrid quelle di Marañones (mai provate, purtroppo). :roll:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Messner » 10 ott 2020 20:00

Alberto ha scritto:
Messner ha scritto:Las iruelas 2015 - Daniel Landi
Siamo nella valle dell'Alto Alberche, nella Sierra de Gredos, catena montuosa ad ovest di Madrid. Il vignaiolo Landi fa parte del famoso duo, ex trio, che lavora in parallelo a Comando G, tra le cantine più famose della penisola iberica. Landi produce diversi vini di parcella: Las Iruelas in Alto Alberche, El Reventon in Alberche e Cantos del Diablo in Mentrida coprendo rispettivamente la zona vitata a nord, est e sud di Gredos. Quello che ho assaggiato deriva da vigne a circa 1000m sul livello del mare, 1 ha di Garnacha di 60 anni piantata su quarzo, granito e argilla con esposizione a pieno sud
...
PS: l'altro Landi che si è staccato da Comando G e lavora solo per conto proprio fa un'altra grandissima Garnacha, si chiama Ataulfos. Assolutamente da provare!

Sì non discuto la qualità del vino ma ragazzi i prezzi di Landi e Comando G sono veramente fuori di testa...se penso a quello che costano le garnachas Pegaso di Telmo Rodriguez (mica Piripicchio...) o per restare strettamente in zona Vinos de Madrid quelle di Marañones (mai provate, purtroppo). :roll:


Hai ragione, i prezzi sono troppo alti soprattutto ultimamente... O li compri En Primeur altrimenti viri su altre zone
Maranones purtroppo ha puntualmente Brett nei suoi vini, lui lo cerca volutamente... Anche Comando G purtroppo, c'è sempre il suo zampino, non basta Daniel a mitigare...
Daniel Landi e Jimenez Landi invece quando lavorano soli fanno vini pulitissimi
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gianni femminella » 10 ott 2020 20:17

Orrore. Qualcuno produce vini brettati volutamente? :shock:
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Messner » 10 ott 2020 20:55

gianni femminella ha scritto:Orrore. Qualcuno produce vini brettati volutamente? :shock:


Anche in Italia...E non solo.... E di seguaci ce ne sono parecchi. Sto parlando di produttori che sono noti, non hanno problemi a vendere, i cui vini non hanno prezzi trascurabili, anzi...
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Andyele
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Andyele » 10 ott 2020 21:17

Dolcetto San Fereolo 2010: non l’avevo mai bevuto. Veramente un bel vino.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda picenum » 10 ott 2020 21:41

Andyele ha scritto:Dolcetto San Fereolo 2010: non l’avevo mai bevuto. Veramente un bel vino.

gran bel vino. denso, balsamico, sottobosco, giustamente tannico. la signora del dolcetto è sicuramente lei, nicoletta bocca
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Ludi » 11 ott 2020 09:06

Messner ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Orrore. Qualcuno produce vini brettati volutamente? :shock:


Anche in Italia...E non solo.... E di seguaci ce ne sono parecchi. Sto parlando di produttori che sono noti, non hanno problemi a vendere, i cui vini non hanno prezzi trascurabili, anzi...


tanto per fare due tra i nomi più noti, Chateau Musar cerca il brett (e lo si sente) così come Chateau de Beaucastel (dove è molto meno avvertibile).
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda andreac75 » 11 ott 2020 10:02

Einaudi - Dogliani Vigna Tecc 2018 : molto piacevole. L’ho preferito, di molto, al dogliani base sempre della stessa cantina.

Montalbera Grignè 2019 : un buon vino senza troppe pretese. Forse manca un filo di corpo, ma credo sia intrinseco del vitigno.

Borgo Maragliano Loazzolo 2015 : buon vino da fine pasto. Molto profumato.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Ludi » 11 ott 2020 14:37

Castello dei Rampolla, Trebianco 2009: inizia ora la parabola discendente, testimoniata da una certa perdita di acidità. Comunque si beve bene.
Chandon de Briailles, Savigny-les Beaune Les Lavieres 2010: domaine che io adoro, e che si conferma ad ogni assaggio emblematico di una Borgogna più lontana dai riflettori ma ricca di soddisfazione: spaziatura, balsamicità, note animali...this is Pinot Noir.
La Palazzola, Riesling Metodo Ancestrale 2013: anche qui, debbo confessare un grande rispetto e ammirazione per il lavoro di Grilli. Varietale avvertibile nelle note leggermente idrocarburiche, bell'equilibrio, bevibilità goduriosa. Ad averne...
Terre Bianche, Bricco Arcagna 2010: ho studiato a lungo la presa di posizione provocatoria (sono sicuro che sia tale) di Alessandro Wineduck, con il quale condivido la passione per il Rodano. A me è piaciuto, e molto, nelle note resinose e mediterranee, così come nelle sorprendenti sfumature di incenso.
Delas Freres, Hermitage Les Bessards 2003: qui si vince facile. Splendido, nella compostezza, nell'equilibrio, nella capacità di reggere qualsiasi abbinamento con il cibo, nella voglia di ritornare nel bicchiere. E ritornare. E ritornare....
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Wineduck » 11 ott 2020 15:19

Ludi ha scritto:Terre Bianche, Bricco Arcagna 2010: ho studiato a lungo la presa di posizione provocatoria (sono sicuro che sia tale) di Alessandro Wineduck, con il quale condivido la passione per il Rodano. A me è piaciuto, e molto, nelle note resinose e mediterranee, così come nelle sorprendenti sfumature di incenso.
Delas Freres, Hermitage Les Bessards 2003: qui si vince facile. Splendido, nella compostezza, nell'equilibrio, nella capacità di reggere qualsiasi abbinamento con il cibo, nella voglia di ritornare nel bicchiere. E ritornare. E ritornare....


Caro Giuliano, ammiro la tua capacità di saper valutare in modo non troppo condizionato dai tuoi gusti personali vini di qualunque provenienza, vitigno e stile. Sarebbe una mia aspirazione personale ma sono ancora molto indietro rispetto a te. L'accostamento fra due vini così diversi come quelli sopra recensiti è veramente ammirevole: io qui sarei proprio agli antipodi, dilaniato fra le due punte estreme del mio concetto di piacere enoico! L'elegante potenza e freschezza del syrah di Hermitage contro lo scimmiottamento del PN da parte di un vitigno minore relegato dalla natura ad una piccola insenatura appenninica ligure! Un po' come se fossi messo di fronte alla scelta fra Gigi Hadid e Luciana Littizzetto (sono stato buono, eh! :wink: ).
Essendo comunque di natura sempre aperto alle idee degli altri ed apprezzando molto le tue capacità valutative, mi propongo di riassaggiare un Rossese limitando al massimo il mio pregiudizio.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda ale1984 » 11 ott 2020 19:26

Ieri sera, per lenire il dispiacere di non essere in quel di San Gimignano...

F.lli Alessandria - Barolo Monvigliero 2013 vs Jean Marie Fuorrier - Gevrey Chambertin Vieilles Vignes 2009

GRANDI entrambi.
Il barolo nella sua speziatura piccante di chiodi di garofano, nella tostatura leggera di caffè, nel profumo di camino spento, ed ovviamente nel fruttato e floreale di amarene sotto spirito (stile mon-cheri) e violette appassite. Il pinot invece parte con una confettura di lamponi e fragoline, si sente un potpourri di fiori secchi, del sottobosco, una leggera nota animale, un balsamico tipo l'incenso.
Nel complesso 1 a 0 per il PN.

In bocca le sorti si ribaltano, il monvigliero ha un equilibrio spettacolare. C'è il tannino del nebbiolo, ma è setoso, c'è l'acidità, ma non taglia la lingua, l'alcool non deborda. Le sensazioni del naso vengono riproposte in fila anche in bocca, e lì rimangono per parecchio tempo.
Il PN è una carezza, il tannino è levigato, quasi impercettibile rispetto al nebbiolo, l'acidità è più spinta, il sale è a sacchi.
1 a 1.

Per me, il Monvigliero vince, per mia moglie il PN (cit. "Il barolo è Raul Bova, il Pinot Sean Connery...").

Insomma, gran bel bere. E per celebrare la Toscana, che nei vini mancava all'appello, una bella fiorentina di razza chianina da 1,4kg, prima in forno e poi alla brace.
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Wineduck » 11 ott 2020 20:13

ale1984 ha scritto:Ieri sera, per lenire il dispiacere di non essere in quel di San Gimignano...

F.lli Alessandria - Barolo Monvigliero 2013 vs Jean Marie Fuorrier - Gevrey Chambertin Vieilles Vignes 2009

GRANDI entrambi.
Il barolo nella sua speziatura piccante di chiodi di garofano, nella tostatura leggera di caffè, nel profumo di camino spento, ed ovviamente nel fruttato e floreale di amarene sotto spirito (stile mon-cheri) e violette appassite. Il pinot invece parte con una confettura di lamponi e fragoline, si sente un potpourri di fiori secchi, del sottobosco, una leggera nota animale, un balsamico tipo l'incenso.
Nel complesso 1 a 0 per il PN.

In bocca le sorti si ribaltano, il monvigliero ha un equilibrio spettacolare. C'è il tannino del nebbiolo, ma è setoso, c'è l'acidità, ma non taglia la lingua, l'alcool non deborda. Le sensazioni del naso vengono riproposte in fila anche in bocca, e lì rimangono per parecchio tempo.
Il PN è una carezza, il tannino è levigato, quasi impercettibile rispetto al nebbiolo, l'acidità è più spinta, il sale è a sacchi.
1 a 1.

Per me, il Monvigliero vince, per mia moglie il PN (cit. "Il barolo è Raul Bova, il Pinot Sean Connery...").

Insomma, gran bel bere. E per celebrare la Toscana, che nei vini mancava all'appello, una bella fiorentina di razza chianina da 1,4kg, prima in forno e poi alla brace.


Bravo, bella bevuta, bel confronto e belle note su cui mi ritrovo pienamente. F.lli Alessandria è ormai indiscutibilmente il miglior rapporto Q/P di tutta la denominazione e si avvicina a grandi passi verso l'olimpo dei 10 migiliori produttori in assoluto. I vini di Vittore con il passare del tempo pagano ancora qualcosa nell'espressività e varietà olfattiva rispetto ai grandissimi di Langa ma la bocca non ha niente da invidiare ai top (neppure a quelli del cugino Fabio - GB Burlotto, lo dico dopo averli provati in più annate uno accanto all'altro).
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Messner » 11 ott 2020 22:08

Wineduck ha scritto:
ale1984 ha scritto:Ieri sera, per lenire il dispiacere di non essere in quel di San Gimignano...

F.lli Alessandria - Barolo Monvigliero 2013 vs Jean Marie Fuorrier - Gevrey Chambertin Vieilles Vignes 2009

GRANDI entrambi.
Il barolo nella sua speziatura piccante di chiodi di garofano, nella tostatura leggera di caffè, nel profumo di camino spento, ed ovviamente nel fruttato e floreale di amarene sotto spirito (stile mon-cheri) e violette appassite. Il pinot invece parte con una confettura di lamponi e fragoline, si sente un potpourri di fiori secchi, del sottobosco, una leggera nota animale, un balsamico tipo l'incenso.
Nel complesso 1 a 0 per il PN.

In bocca le sorti si ribaltano, il monvigliero ha un equilibrio spettacolare. C'è il tannino del nebbiolo, ma è setoso, c'è l'acidità, ma non taglia la lingua, l'alcool non deborda. Le sensazioni del naso vengono riproposte in fila anche in bocca, e lì rimangono per parecchio tempo.
Il PN è una carezza, il tannino è levigato, quasi impercettibile rispetto al nebbiolo, l'acidità è più spinta, il sale è a sacchi.
1 a 1.

Per me, il Monvigliero vince, per mia moglie il PN (cit. "Il barolo è Raul Bova, il Pinot Sean Connery...").

Insomma, gran bel bere. E per celebrare la Toscana, che nei vini mancava all'appello, una bella fiorentina di razza chianina da 1,4kg, prima in forno e poi alla brace.


Bravo, bella bevuta, bel confronto e belle note su cui mi ritrovo pienamente. F.lli Alessandria è ormai indiscutibilmente il miglior rapporto Q/P di tutta la denominazione e si avvicina a grandi passi verso l'olimpo dei 10 migiliori produttori in assoluto. I vini di Vittore con il passare del tempo pagano ancora qualcosa nell'espressività e varietà olfattiva rispetto ai grandissimi di Langa ma la bocca non ha niente da invidiare ai top (neppure a quelli del cugino Fabio - GB Burlotto, lo dico dopo averli provati in più annate uno accanto all'altro).


Sono d'accordo su tutto...
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda l'oste » 11 ott 2020 23:39

Messner ha scritto:
Wineduck ha scritto:
ale1984 ha scritto:Ieri sera, per lenire il dispiacere di non essere in quel di San Gimignano...

F.lli Alessandria - Barolo Monvigliero 2013 vs Jean Marie Fuorrier - Gevrey Chambertin Vieilles Vignes 2009

GRANDI entrambi.
Il barolo nella sua speziatura piccante di chiodi di garofano, nella tostatura leggera di caffè, nel profumo di camino spento, ed ovviamente nel fruttato e floreale di amarene sotto spirito (stile mon-cheri) e violette appassite. Il pinot invece parte con una confettura di lamponi e fragoline, si sente un potpourri di fiori secchi, del sottobosco, una leggera nota animale, un balsamico tipo l'incenso.
Nel complesso 1 a 0 per il PN.

In bocca le sorti si ribaltano, il monvigliero ha un equilibrio spettacolare. C'è il tannino del nebbiolo, ma è setoso, c'è l'acidità, ma non taglia la lingua, l'alcool non deborda. Le sensazioni del naso vengono riproposte in fila anche in bocca, e lì rimangono per parecchio tempo.
Il PN è una carezza, il tannino è levigato, quasi impercettibile rispetto al nebbiolo, l'acidità è più spinta, il sale è a sacchi.
1 a 1.

Per me, il Monvigliero vince, per mia moglie il PN (cit. "Il barolo è Raul Bova, il Pinot Sean Connery...").

Insomma, gran bel bere. E per celebrare la Toscana, che nei vini mancava all'appello, una bella fiorentina di razza chianina da 1,4kg, prima in forno e poi alla brace.


Bravo, bella bevuta, bel confronto e belle note su cui mi ritrovo pienamente. F.lli Alessandria è ormai indiscutibilmente il miglior rapporto Q/P di tutta la denominazione e si avvicina a grandi passi verso l'olimpo dei 10 migiliori produttori in assoluto. I vini di Vittore con il passare del tempo pagano ancora qualcosa nell'espressività e varietà olfattiva rispetto ai grandissimi di Langa ma la bocca non ha niente da invidiare ai top (neppure a quelli del cugino Fabio - GB Burlotto, lo dico dopo averli provati in più annate uno accanto all'altro).


Sono d'accordo su tutto...

Bella bevuta (e mangiata, la carne quindi a cottura reverse?), vini di due tra i produttori del mio cuore.
Trovo perfetta la descrizione del pn, ho bevuto la stessa boccia stessa annata a gennaio, il Gevrey v.v. è emblematico della cifra stilistica del produttore, vini sempre luminosi, sfaccettati ma con precisione, gourmand senza eccessi e secondo me dietro ai mostri sacri Fourrier c'è e cresce sempre, purtroppo ormai anche di prezzi, ce lo siamo già giocato..
Concordo con trasporto anche su F.lli Alessandria, costanza, pulizia, tradizione senza vecchiaia, è tra i produttori che nell'ultimo decennio ho bevuto spesso e se continuano a farsi notare così tanto fra un po' arriva il punteggione e ci giochiamo anche loro.
Parliamone poco e male, è meglio.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda ale1984 » 12 ott 2020 06:53

Wineduck ha scritto:Bravo, bella bevuta, bel confronto e belle note su cui mi ritrovo pienamente. F.lli Alessandria è ormai indiscutibilmente il miglior rapporto Q/P di tutta la denominazione e si avvicina a grandi passi verso l'olimpo dei 10 migiliori produttori in assoluto. I vini di Vittore con il passare del tempo pagano ancora qualcosa nell'espressività e varietà olfattiva rispetto ai grandissimi di Langa ma la bocca non ha niente da invidiare ai top (neppure a quelli del cugino Fabio - GB Burlotto, lo dico dopo averli provati in più annate uno accanto all'altro).


Grazie :wink:

l'oste ha scritto:Bella bevuta (e mangiata, la carne quindi a cottura reverse?), vini di due tra i produttori del mio cuore.
Trovo perfetta la descrizione del pn, ho bevuto la stessa boccia stessa annata a gennaio, il Gevrey v.v. è emblematico della cifra stilistica del produttore, vini sempre luminosi, sfaccettati ma con precisione, gourmand senza eccessi e secondo me dietro ai mostri sacri Fourrier c'è e cresce sempre, purtroppo ormai anche di prezzi, ce lo siamo già giocato..
Concordo con trasporto anche su F.lli Alessandria, costanza, pulizia, tradizione senza vecchiaia, è tra i produttori che nell'ultimo decennio ho bevuto spesso e se continuano a farsi notare così tanto fra un po' arriva il punteggione e ci giochiamo anche loro.
Parliamone poco e male, è meglio.


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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 12 ott 2020 13:07

le mie bevute degne di nota da agosto:

billaud simon chablis 2017
sapida, ampia nel frutto, lunghissima..non solo dritta, non solo verticale, ma anche materica per la tipologia, con una costante che sta a metà tra il minerale e il citrino..piaciuta assai

sangiusto fuori misura 2018
profumi di piccoli frutti rossi e spezie dolci..assume una veste più seriosa all'assaggio, di buona struttura e lunghezza..la parte alcolica è difficile da tenere a bada, ma con una bella botta di frigo è tutto risolto..abbinatelo a quello che vi pare..un vino così versatile, a tavola non sfigura mai. :mrgreen:

benoit ente bourgogne 2018
una versione dai profumi impattanti, diretto e ampio, con un sottofondo di mele calde e citronette..disteso nel sorso, allunga senza problemi fino ad una chiusura fresca e succosa..manca forse un po' di ciccia all'assaggio..ma tanta roba

trebbiano terraviva mario's 44 2016
un naso ricco, sinuoso, fatto di profumi di sambuco e limoni, di fiori e resina.
La bocca accompagna un sorso fresco e vivace, secco e dissetante..serve un anno di legno (botte grande) e uno d'acciaio per fare questa meraviglia..una 2016 quasi spavalda, che mostra tutta la generosità di un terroir, quello teramano, ancora ingiustamente defilato..

ribolla gravner 2008
solito naso stratificato, dal sottobosco al sandalo, passando attraverso liquirizia e anice..bocca elegantissima, secca e di ottima progressione, chiude con toni di mandarino e frutta surmatura..a mio parere ancora il numero uno con distacco per la tipologia..

giretto a oslavje

Prinic: meravigliosa la 17 sui bianchi, spaziale il trebez 15 che ritengo senza indugi essere il grande capolavoro di Dario.. Assaggiato, anzi, scolato, il favola 16..potenza e controllo.

Terpin: il sauvignon 13 e il tokaj 15 sono pazzeschi..la ribolla non Macerata 2003 dimostra dove può arrivare questo vitigno anche in annata calda..molto interessante anche la glera Macerata....

Castellada: c'è chi sostiene che nelle annate più recenti ci sia stato un cambiamento di stile, più legnoso e vanigliato..non potrei essere più in disaccordo. Solita eleganza, solito equilibrio, un rosso 10 da endovena, un rosso 11 da comprare a bancali, una riserva 09 (chardonnay+sauvignon) che ricorda i grandi guru per complessità e bilanciamento, un pinot grigio che strega.

la selossata 2006 il pendio
Da una bolla che si spara una decina d'anni in botti scolme e che ha un estratto secco da grande rosso ti aspetteresti soprattutto ciccia..e invece é un vino estremamente fine e calibrato..al naso una girandola di profumi inusuale..dal pepe bianco, al cioccolato bianco, una svariata gamma di agrumi canditi e non, e poi una torta al limone appena sfornata e dello zenzero..in bocca se possibile riesce ad essere ancora più persuasivo..soffice e cremoso nella bolla, freschezza a fiumi, lunghezza e bilanciamento..secco nella chiusura, così pulita da richiamare subito un altro sorso.
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più.....

chianti rufina selvapiana 2015
Una 15 favolosa, che inizia a terziarizzare mantenendo una dinamicità di frutto golosissima..spunta fuori la Spezia fine, come da programma quando si parla di rufina..delicato l'ingresso bocca ma si allarga, mostrando materia e carattere..tannino integrato, chiusura cortina ma bilanciata..certamente da non dimenticare in cantina..e meno male!

delabré vin du tabarin 2010 il pendio
Tratto vegetale delicato, agrume e cacao, una nota sullo sfondo che ricorda il legno antico e una viola a seguire..leggiadro e schietto, giocato sulle parti dure che rimangono cesellate anche in chiusura.. È un fine direbbe Gardini, ma é un vino poliedrico, che non tarda a mostrare il suo lato conviviale, con quella facilità di sorso e una punta ossidativa che si ripropone a intervalli nel calice..magnetico.

bucciarelli chianti classico riserva 1990
un frutto che ricorda la mora selvatica, del sottobosco, arance disidratate, una punta funginea, sale sul fuoco e radice di liquirizia..la bocca é tesa e vibrante..c'é ancora un'acidità meravigliosa, perfettamente fusa con la parte morbida che arrotonda gli spigoli e accompagna un sorso lunghissimo e sinuoso.. Il tannino integrato e fine non si slega mai dall'acidita né dall'alcol.. È tutto lì, dall'inizio alla fine.. Una Fine che arriva tardi e va scemando come fosse un saluto di una bella donna, sussurrato all'orecchio...ma ci sarebbero così tante cose da dire, talmente é mutevole e dinamico..impossibile cogliere tutti quei chiaroscuri. paura davvero.
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Mike76 » 12 ott 2020 13:24

gbaenergiaeco10 ha scritto:

benoit ente bourgogne 2018
una versione dai profumi impattanti, diretto e ampio, con un sottofondo di mele calde e citronette..disteso nel sorso, allunga senza problemi fino ad una chiusura fresca e succosa..manca forse un po' di ciccia all'assaggio..ma tanta roba



Bevuta la 2016 qualche mese fa...
Io l'ho trovato impressionante, per la densità e l'oleosità, riferita alla tipologia (un Bourgogne base) che non ne dovrebbe avere...
Certo, non costa quanto un base, ma è un bel bere.
Mi immagino il Puligny e il 1er...qualcuno li ha bevuti?
AmoSlade
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda AmoSlade » 12 ott 2020 13:44

gbaenergiaeco10 ha scritto:
la selossata 2006 il pendio
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più


Non per essere venale, ma a quanto sta?

Sai se Michele Loda fa ancora i bianchi fermi? Erano i suoi vini che apprezzavo di più
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 12 ott 2020 14:50

AmoSlade ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
la selossata 2006 il pendio
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più


Non per essere venale, ma a quanto sta?

Sai se Michele Loda fa ancora i bianchi fermi? Erano i suoi vini che apprezzavo di più


poco sotto i 100 in cantina..si dovrebbe fare lo chardonnay mi sembra..non ricordo in quante quali versioni..
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda AmoSlade » 12 ott 2020 14:51

gbaenergiaeco10 ha scritto:
AmoSlade ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
la selossata 2006 il pendio
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più


Non per essere venale, ma a quanto sta?

Sai se Michele Loda fa ancora i bianchi fermi? Erano i suoi vini che apprezzavo di più


poco sotto i 100 in cantina..si dovrebbe fare lo chardonnay mi sembra..non ricordo in quante quali versioni..


Grazie
gbaenergiaeco10
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 12 ott 2020 14:58

Mike76 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:

benoit ente bourgogne 2018
una versione dai profumi impattanti, diretto e ampio, con un sottofondo di mele calde e citronette..disteso nel sorso, allunga senza problemi fino ad una chiusura fresca e succosa..manca forse un po' di ciccia all'assaggio..ma tanta roba



Bevuta la 2016 qualche mese fa...
Io l'ho trovato impressionante, per la densità e l'oleosità, riferita alla tipologia (un Bourgogne base) che non ne dovrebbe avere...
Certo, non costa quanto un base, ma è un bel bere.
Mi immagino il Puligny e il 1er...qualcuno li ha bevuti?


di questa 18 potrei direi tutto ma non che fosse densa/oleosa..probabilmente, l'annata e gli anni di bottiglia si fanno giustamente sentire..
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda Max1991 » 12 ott 2020 17:35

gbaenergiaeco10 ha scritto:
la selossata 2006 il pendio
Da una bolla che si spara una decina d'anni in botti scolme e che ha un estratto secco da grande rosso ti aspetteresti soprattutto ciccia..e invece é un vino estremamente fine e calibrato..al naso una girandola di profumi inusuale..dal pepe bianco, al cioccolato bianco, una svariata gamma di agrumi canditi e non, e poi una torta al limone appena sfornata e dello zenzero..in bocca se possibile riesce ad essere ancora più persuasivo..soffice e cremoso nella bolla, freschezza a fiumi, lunghezza e bilanciamento..secco nella chiusura, così pulita da richiamare subito un altro sorso.
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più.....

delabré vin du tabarin 2010 il pendio
Tratto vegetale delicato, agrume e cacao, una nota sullo sfondo che ricorda il legno antico e una viola a seguire..leggiadro e schietto, giocato sulle parti dure che rimangono cesellate anche in chiusura.. È un fine direbbe Gardini, ma é un vino poliedrico, che non tarda a mostrare il suo lato conviviale, con quella facilità di sorso e una punta ossidativa che si ripropone a intervalli nel calice..magnetico.


Concordo sulla Selossata, costa tanto è vero, però è davvero un vino interessante! Prese 2 bottiglie e una resterà a riposare ancora un pò!

Invece del delabré ho solo una bottiglia. Cosa consigli? Berlo ora o si può aspettare?
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 12 ott 2020 18:02

Max1991 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
la selossata 2006 il pendio
Da una bolla che si spara una decina d'anni in botti scolme e che ha un estratto secco da grande rosso ti aspetteresti soprattutto ciccia..e invece é un vino estremamente fine e calibrato..al naso una girandola di profumi inusuale..dal pepe bianco, al cioccolato bianco, una svariata gamma di agrumi canditi e non, e poi una torta al limone appena sfornata e dello zenzero..in bocca se possibile riesce ad essere ancora più persuasivo..soffice e cremoso nella bolla, freschezza a fiumi, lunghezza e bilanciamento..secco nella chiusura, così pulita da richiamare subito un altro sorso.
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più.....

delabré vin du tabarin 2010 il pendio
Tratto vegetale delicato, agrume e cacao, una nota sullo sfondo che ricorda il legno antico e una viola a seguire..leggiadro e schietto, giocato sulle parti dure che rimangono cesellate anche in chiusura.. È un fine direbbe Gardini, ma é un vino poliedrico, che non tarda a mostrare il suo lato conviviale, con quella facilità di sorso e una punta ossidativa che si ripropone a intervalli nel calice..magnetico.


Concordo sulla Selossata, costa tanto è vero, però è davvero un vino interessante! Prese 2 bottiglie e una resterà a riposare ancora un pò!

Invece del delabré ho solo una bottiglia. Cosa consigli? Berlo ora o si può aspettare?


Potendo avere DP a 100 euro, prenderei La Selossata?
:roll:
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 12 ott 2020 18:04

Max1991 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
la selossata 2006 il pendio
Da una bolla che si spara una decina d'anni in botti scolme e che ha un estratto secco da grande rosso ti aspetteresti soprattutto ciccia..e invece é un vino estremamente fine e calibrato..al naso una girandola di profumi inusuale..dal pepe bianco, al cioccolato bianco, una svariata gamma di agrumi canditi e non, e poi una torta al limone appena sfornata e dello zenzero..in bocca se possibile riesce ad essere ancora più persuasivo..soffice e cremoso nella bolla, freschezza a fiumi, lunghezza e bilanciamento..secco nella chiusura, così pulita da richiamare subito un altro sorso.
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più.....

delabré vin du tabarin 2010 il pendio
Tratto vegetale delicato, agrume e cacao, una nota sullo sfondo che ricorda il legno antico e una viola a seguire..leggiadro e schietto, giocato sulle parti dure che rimangono cesellate anche in chiusura.. È un fine direbbe Gardini, ma é un vino poliedrico, che non tarda a mostrare il suo lato conviviale, con quella facilità di sorso e una punta ossidativa che si ripropone a intervalli nel calice..magnetico.


Concordo sulla Selossata, costa tanto è vero, però è davvero un vino interessante! Prese 2 bottiglie e una resterà a riposare ancora un pò!

Invece del delabré ho solo una bottiglia. Cosa consigli? Berlo ora o si può aspettare?


non ti saprei dire quanto e come evolverà..ti posso dire che in questo momento è in piena forma, con terziarizzazioni fini e il varietale ancora in prima linea..
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI OTTOBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 12 ott 2020 18:11

zampaflex ha scritto:
Max1991 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
la selossata 2006 il pendio
Da una bolla che si spara una decina d'anni in botti scolme e che ha un estratto secco da grande rosso ti aspetteresti soprattutto ciccia..e invece é un vino estremamente fine e calibrato..al naso una girandola di profumi inusuale..dal pepe bianco, al cioccolato bianco, una svariata gamma di agrumi canditi e non, e poi una torta al limone appena sfornata e dello zenzero..in bocca se possibile riesce ad essere ancora più persuasivo..soffice e cremoso nella bolla, freschezza a fiumi, lunghezza e bilanciamento..secco nella chiusura, così pulita da richiamare subito un altro sorso.
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più.....

delabré vin du tabarin 2010 il pendio
Tratto vegetale delicato, agrume e cacao, una nota sullo sfondo che ricorda il legno antico e una viola a seguire..leggiadro e schietto, giocato sulle parti dure che rimangono cesellate anche in chiusura.. È un fine direbbe Gardini, ma é un vino poliedrico, che non tarda a mostrare il suo lato conviviale, con quella facilità di sorso e una punta ossidativa che si ripropone a intervalli nel calice..magnetico.


Concordo sulla Selossata, costa tanto è vero, però è davvero un vino interessante! Prese 2 bottiglie e una resterà a riposare ancora un pò!

Invece del delabré ho solo una bottiglia. Cosa consigli? Berlo ora o si può aspettare?


Potendo avere DP a 100 euro, prenderei La Selossata?
:roll:


mi sembrano talmente distanti come tipologie che la scelta non può che rispondere al gusto personale di ognuno..io, potendo avere DP a 100, qualche selossata al posto del DP me la prenderei senza nemmeno mezzo dubbio..
Lorenzo

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