I vini di Settembre

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piergi
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda piergi » 20 set 2020 13:02

gianni femminella ha scritto:
piergi ha scritto:Preta falanghina del Sannio 2018- Capolino Perlingieri
Una falanghina sannitica scarna, essenziale. Che fa del timbro minerale quasi ossuto e della sapidità il suo punto di forza. Ciò nonostante con l'aria e il salire della temperatura acquista più vigore e maggiore densità pur rimanendo sempre contrassegnata da un deciso temperamento salino.


Segnata anche questa, grazie.
E lascia perdere Alberto che dice che la falanghina sa di banana e basta ( al massimo banana flambé ). Non sa ciò che dice :|

Alcune si, il bello è cercare quelle vere!
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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maxer
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda maxer » 20 set 2020 13:29

gianni femminella ha scritto:... E lascia perdere Alberto ...
Non sa ciò che dice :|

.....
ultimamente gli succede sempre più spesso :roll:
.....

l' altro giorno ho sentito il mio amico Crepet : mi ha confidato che nel suo prossimo saggio proverà a sviscerare il suo caso, ma che anche lui fatica a capire la recondita causa di certi pensieri un po' strani e bizzarri
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Alberto
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Alberto » 20 set 2020 13:58

:lol:
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ale1984
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda ale1984 » 20 set 2020 21:01

Per il rientro di un caro amico dall’estero:

Filaine Cuvée Spéciale NV
Sassicaia 2011
Cos d’Estournel 1988
Palazzone Muffa Nobile 2016
Neethlingshof Maria Noble Late Harvest 2017 (Stellenbosch, Sud Africa) 2017

Vino della serata: Sassicaia 2011, Cos bottiglia sottoperformante rispetto all’ultima aperta qualche mese fa. Filaine sugli scudi. Interessante il riesling sudafricano.
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supersonic76
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda supersonic76 » 22 set 2020 00:01

Nebbiolo S.Rosalia 2018 Brezza

Tutta un' altra musica rispetto ai soliti caldi, loffi, nebbioli base di fondo catalogo.
Naso di eleganza e complessità quasi inverosimili data la gioventù.Bocca all'inizio incazzosa poi splendidamente armonica e lunga.Quasi dissetante
Brezza non delude mai ma proprio mai
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gpetrus
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda gpetrus » 22 set 2020 06:46

supersonic76 ha scritto: Nebbiolo S.Rosalia 2018 Brezza

Tutta un' altra musica rispetto ai soliti caldi, loffi, nebbioli base di fondo catalogo.
Naso di eleganza e complessità quasi inverosimili data la gioventù.Bocca all'inizio incazzosa poi splendidamente armonica e lunga.Quasi dissetante
Brezza non delude mai ma proprio mai

Forse anche perchè è un 2018....bellissima annata da bere x i c.d. vini minori. :) . Anche la barbera 18 è godibilissima adesso.
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supersonic76
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda supersonic76 » 22 set 2020 09:33

gpetrus ha scritto:
supersonic76 ha scritto: Nebbiolo S.Rosalia 2018 Brezza

Tutta un' altra musica rispetto ai soliti caldi, loffi, nebbioli base di fondo catalogo.
Naso di eleganza e complessità quasi inverosimili data la gioventù.Bocca all'inizio incazzosa poi splendidamente armonica e lunga.Quasi dissetante
Brezza non delude mai ma proprio mai

Forse anche perchè è un 2018....bellissima annata da bere x i c.d. vini minori. :) . Anche la barbera 18 è godibilissima adesso.


È vero.Tutto quello che ho assaggiato del 2018 è strepitoso
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AmoSlade
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda AmoSlade » 22 set 2020 10:30

Brunello Riserva Vigna Soccorso 2010 - Tiezzi: colore granato denso, profumi di frutti di rovo scuri, nettissimo alloro, tabacco biondo, un qualcosa di terroso, e liquirizia sul finale. Bocca perfettamente corrispondente ed equilibrata, tannini smussati il giusto. Durerà, ma è ottimo da bere adesso. L'ho trovato davvero un bel bicchiere, autentico, di carattere ma anche con una buona dose di eleganza. È stato perfetto per accompagnare del cinghiale in umido.
Piduwinelover
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Piduwinelover » 22 set 2020 22:05

nel giorno del mio compleanno ovvero 9 settembre a pranzo ritrovo con 2 amici , decidiamo di aprire qualche bel missile per l'occasione , partiamo con aperitivo Federic Savart l'ouverture , proseguiamo con Dompe 2008 , Cristal 2009 , Krug 167 e per finire Selosse Initial , devo dire che meglio di così non poteva andare .
Savart buono ma per i miei gusti manca qualcosa , tantissimo frutto ma manca di acidità , piatto .
Dompe 2008 , non è la prima volta che lo bevo , va giù che è un piacere ,preciso ma manca di complessità , me lo ricordavo diverso .
Cristal 2009 al naso intenso al primo sorso senti la potenza , Goloso
krug 167 sempre una garanzia , piacevole e molto appagante per i sensi , mutante .
Selosse Initial , colore giallo carico , una potenza odorosa importante , ti stende , in bocca una complessità sofisticata , burroso , mieloso , fiori , super avvolgente , SCOPPIETTANTE , Best della giornata .
scusate i termini non professionali ,
è sempre il momento giusto per stappare un buon vino !
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Ziliovino » 23 set 2020 16:58

Immagine  

Clos de la Roche 2006 - Domaine Pierre Amiot et Fils. Sto leggendo il libro di Castagno sulla Borgogna e dopo qualche capitolo un po' di pratica serve, e poi come ricostituente al cambio di stagione consiglio sempre un bel pinot noir, di solito funziona, e quindi... Parte con cola e rabarbaro, poi il fruttato di ciliege e kirsch, incenso e ribes, il giorno dopo vira sul chinotto, mentre al sorso il tannino è deciso, quasi da Langa per capirci, un pinot quasi duro, energico e virile, confermando pienamente la descrizione del cru, si distende un poco con l'aria. Intrigante? si. Appagante? si, anche se preferisco il lato più femminile del pinot. Vale quello che costa? no, come quasi tutta la Borgogna ormai, al giorno d'oggi... peccato, perché leggendone vien voglia di approfondire e comprare a gò-gò ed assaggiare, ovviamente i premier e grand cru, ma dopo aver fatto passare qualche sito ho desistito.
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Ludi » 27 set 2020 21:06

Badalucco, Grillo Verde 2016: ho adorato l'aroma, netto, di mandorla salata, davvero varietale ed isolano, che non si è perso con la macerazione. Ottimo equilibrio, sorso scorrevole: i naturali, quelli buoni.
Gauby, VV Blanc 2009: avvolgente, mielato, pulitissimo e ricco, sempre scorrevole e mai stancante al sorso. Il giorno dopo è ancora meglio. I naturali, quelli ottimi.
Conterno Fantino, Barolo Mosconi 2008: didattico nelle note di anguria, gran bella classe pur in un quadro decisamente modernista. In bocca il tannino è ruggente; va atteso.
Collecapretta, Vigna Vecchia 2011: si apre con un sentore opulento che ben asseconda il vitigno, ma l'amarognolo del miele di castagno lo contiene. In bocca è frizzantino, ma per fortuna un po' di ossigeno rimedia. I naturali, quelli discreti.
Pertimali, BdM 1997: da un'annata che non amo molto, un'ottima interpretazione. Incenso e ceralacca, ma anche un frutto che ben si destreggia tra le note terziarie. Chiude decisamente pepato. Con una fiorentina bella marezzata cotta su fuoco di cerro sta divinamente.
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 28 set 2020 00:14

Qualche bevuta sparsa... qualche considerazione.

Massa, derthona 2017
Naso molto tipico. Il minerale del timorasso può non piacere: idrocarburi e frutta secca, una pungenza quasi macerativa, senza esserlo nei fatti. Questo vino ne è jn buon paradigma. Un filo grasso in bocca. In definitiva preferisco la mano più leggera di Mariotto, ma è un gusto personale.

Chionetti, Dogliani San Luigi 2018
Ottimo dolcetto. Anche qui tipico, quella declinazione particolare di ciliegia, inconfondibile, col floreale langarolo. Perfetto vino "d'entrata", bocca molto equilibrata, non lunghissimo ma va bene così. Piaciuto.

Elvio Cogno, Anas-cetta 2018
Mi sembra che Fissore e il suo enologo stiano puntando molto su questo vino, che da grazioso vino da aperitivo con le ultime due annate sta acquistando complessità e struttura. Naso variegato e scoppiettante, sul tropical-floreale, bocca saporita, finale un pelo amarognolo. Forse l'intento è un po' un "vorrei ma non posso", ma il risultato è un vino che diverte e piace.

Trinchero, Grignolino d'Asti "Grigno" 2015
Versione importante ma non caricaturale di grignolino, profilo caldo e speziato che non si appesantisce e tiene bene la tavola. Manca del guizzo acido di Buzio o di Morando, e dell'eleganza di Valpane, ma merita attenzione.

Scarpa, Barbera d'Asti superiore la bogliona 2013
Ecco un grande risultato per questo vino, che per chi non lo conoscesse è per la Barbera d'Asti quello che il Poggio di Monsanto è per il Chianti Classico.
Elegantissimo, all'inizio di una terziarizzazione nobile che rimanda al nebbiolo più che alla barbera. Fiori, tabacco, frutta chiara, legni pregiati. In bocca freschezza, energia, lunghezza da gran vino. Lunga vita davanti. Da comprare.

Conterno, Barbera d'Alba Cerretta 2018
Un vino costruito. Intendiamoci: quasi tutti i vini sono in qualche misura costruiti e di sicuro qui i materiali di costruzione sono ottimi, ma la sensazione di "innaturalezza" è forte. In questo senso (se ne parlava in altro thread) Conterno per me merita di essere annoverato tra i modernisti di Langa: plasma il vino molto più di quanto potrebbe farlo una barrique.
Porpora, e ci sta. Naso intenso, iper-definito e un po' monotono di sciroppo di frutta rossa, dolcino e un po' caricaturale come un rossetto fucsia... In bocca impeccabile che sembra uscito da un laboratorio di ingegneria molecolare: fresco, croccante, sciolto, mai alcolico, con una piccola dolcezza che invoglia. Non è tanto la complessità che manca: è giovanissimo, tutto sui primari, ci sta che debba svolgersi. Manca di profondità e di territorialità: questo timbro olfattivo ostentato e un po' posticcio, peraltro già riscontrato in vini recenti di Conterno, fa pensare più a una barbera d'Asti d'impronta tecnica (un pomorosso di Coppo senza legno, per intenderci...) che alla langa.
Qualche anno in bottiglia le farà bene, ma non mi sembra un'annata di lunghissima gittata.

Cappellano, barolo pié rupestris 2013
Bottiglia ok. Si apre più in fretta di quanto sperassi. Profilo tipico della cantina su un balsamico affascinante, fatto di incensi e profumi quasi salmastri, poco frutto, un fiore "polveroso", poco definito ma gran fascino. Bocca meravigliosa,tannini finissimi, equilibrio e lunghezza, una beva davvero piacevole. Vale la spesa (bevuto a 70€ in carta in enoteca).

Rocca di Montegrossi, Chianti Cl. San Marcellino 2001
Versione meno estrattiva di altre, ne guadagna evidentemente in longevità. Cuoio e fiori, un filo di ruggine, un ricordo balsamico di legno ora ben fuso, bocca fresca e quasi inscalfita dal tempo. Bello.

Fontodi, Chianti Cl. 2006
Questo appare più stanco. Struttura importante per un CC base: ciliegia, pelletteria, castagna. In bocca ha meno agilità del San Marcellino. Resta un bel modo di accompagnare uno scamone di bue al forno.

Monteraponi Baron'Ugo 2010
Mah. Mal fatto era cinque anni fa e mal fatto resta oggi. Vino crudo, verde nel tannino e debole nei profumi. Bocciatura piena, se si pensa a un top di gamma.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
Biavo
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Biavo » 28 set 2020 08:33

Cappellano, barolo pié rupestris 2013
Bottiglia ok. Si apre più in fretta di quanto sperassi. Profilo tipico della cantina su un balsamico affascinante, fatto di incensi e profumi quasi salmastri, poco frutto, un fiore "polveroso", poco definito ma gran fascino. Bocca meravigliosa,tannini finissimi, equilibrio e lunghezza, una beva davvero piacevole. Vale la spesa (bevuto a 70€ in carta in enoteca).

Peccato che anche su questa sia partita un pò di speculazione, 70 ottimo prezzo :wink:
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Ziliovino » 28 set 2020 10:58

Immagine  

Piccolo confronto tra Crozes-Hermitage:

Particolare il vin mousseux a base Chardonnay di Les Cavarodes, semplice e piacevole, nespole e leggera spezia, cortino al sorso. Si parte poi con il trittico di Crozes-Hermitage: Yann Chave 2017 è una piccola bomba di colore e concentrazione, con un fruttato deciso, sembra sempliciotto e corto ma dandogli tempo arriva una decisa balsamicità, ritorni di liquirizia purissima e si distende al sorso. Altro stile il 2016 del Domaine du Colombier con fragole e pepe, ritorna anche qui un leggero mentolo, decisamente più serio ed asciutto al sorso. La Cuvée Particuliere 2013 del Domaine de Remizieres infine risulta essere al sorso una esatta via di mezzo tra i precedenti, piuttosto chiuso però al naso, concederà pochino...Chiususra con un Methode Ancestrale della Savoia, il Bugey-Cerdon del Domaine Bartucci, da Gamay e Poulsard, che sembra un lambrusco amabile, con in più quel tocco selvatico tipo uva americana.
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda Alberto » 29 set 2020 20:22

Friuli Colli Orientali Schioppettino Fuc e Flamis, Jacùss, 2018 (12,5%)
Da sempre uno degli schioppettino più plausibili dal punto di vista varietale e territoriale, sebbene in quest'annata in una veste particolarmente "polished" che sembra mettere da parte quella punta di rusticità, che a conti fatti è un plus e non un minus. Ad ogni modo: si inizia con un colore rubino chiaro, tutto trasparente. Aperto al naso, sebbene non particolarmente intenso, sin da subito: rosa, lampone e l'immancabile pepe nero; al palato è lieve lieve, "liscio senza un pelo" (cit.), con un profilo di frutto quasi da bianco (ciliegia durone, e perfino pesca bianca), tannini pressoché a zero, tutta giocata sul dualismo acidità/speziatura del vitigno, col pepe che ritorna nettissimo sul finale. Breve "asciugatura" delle uve in fruttaio, poi solo vasca inerte.
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Re: I vini di Settembre

Messaggioda gianni femminella » 13 ott 2020 19:56

Konstantin_Levin88 ha scritto:

Scarpa, Barbera d'Asti superiore la bogliona 2013
Ecco un grande risultato per questo vino, che per chi non lo conoscesse è per la Barbera d'Asti quello che il Poggio di Monsanto è per il Chianti Classico.
Elegantissimo, all'inizio di una terziarizzazione nobile che rimanda al nebbiolo più che alla barbera. Fiori, tabacco, frutta chiara, legni pregiati. In bocca freschezza, energia, lunghezza da gran vino. Lunga vita davanti. Da comprare.


Mi avevi già incuriosito con questa descrizione. A San Gimignano è andata come è andata, ma ora come ora non posso esimermi dall'acquistare due 2013 per fare una controprova.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu

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