Alberto ha scritto:Di stanza in quel di Cembra (miglior zona vinicola del Trentino in assoluto, IMHO) per qualche giorno di vacanza, ho fatto una puntata alla bella cantina dei Fratelli Pelz. Entrando nella sala degustazione, noto che tutti i bianchi sono tappati a vite, e la cosa mi mette subito a mio agio.
Sugli scudi:
-un Riesling 2016, cavallo di battaglia aziendale, dall'acidità quantomai "granitica" (pur venendo in realtà dal porfido...l'aggettivo serve solo a rendere l'idea... ) nell'annata specifica (giustissimi i 3 g/l di residuo zuccherino per smussare un po' il tutto);
-un sorprendentissimo, per finezza ed equilibrio, Gewürztraminer 2018 (salvo errori, prima annata prodotta);
-un Lagrein 2018 "scomplicato" e succoso comme il faut, nonostante un passaggio in legno credo non brevissimo;
-un Pinot Nero 2016 un filo leggerino, ma che articola bene una bocca speziata e balsamica, minerale (come lo sono tutti i vini dell'azienda, Muller Thürgau 2019 compreso). Interessante la vinificazione in barriques aperte con steccatura del cappello. Presa una delle pochissime bottiglie di PN 2015 ancora giacenti in azienda, potrebbe essere una bestia completamente diversa.
Purtroppo però il giorno seguente ho avuto la pessima idea di voler confrontare il riesling dei Pelz col pari annata Riesling Vigna Cancòr 2016 della Cantina di Cembra, parte del gruppo La Vis, assaggiato al loro modernissimo punto vendita. Vino di per sè semplicemente anonimo (e vista l'ambizione ed il prezzo, già c'è da pensare...), con però uno dei carichi di solforosa più esiziali mai provati...sono stato male un pomeriggio intero...
Fatto un passaggio un annetto fa pure io... preso un paio di bt di riesling vecchiotte che aveva in cantina. Ancora. On stappate.