FERRARI ha scritto:Mi spiace Marco, ma l'estrema ratio di bersi le bottiglie non centra con il discorso che facevo.
Se è un'investimento e apri le bottiglie l'investimento va in fumo o meglio in piacere di bevuta.
Mentre con gli altri miei esempi è reale il fatto di friubilita del bene materiale mentre rimane investimento, il dipinto non lo devi """bere""" per goderlo, l'elenco non solo di normale uso ma anche in pista di auto da collezione sia moderne che d'epoca è lunghissimo, per fare un'esempio banale e amichevole non hai mai visto la mille miglia storica, sei mai andato al concorso di villa d'este ? Spesso i propietari di McLaren P1 si sfidano in pista negli emitari, di notte è intrigante....Non ho mai visto in asta auto svalutate perche "volgarmente usate".
Ho avuto la fortuna di avere come cliente forse il piu grande collezionista di Ferrari d'epoca prestito prima dell'arrivo di Emilio Gnutti ( ricorderai la cronaca ) e la cosa che faceva abitualmente quando ritirava un'auto dal prestito museale era farsi una bella e lunga gita ( ovviamente prima la faceva controllare dal suo meccanico personale.. )
Per quanto riguarda gli orologi, senza andare molto lontano ci sono forumisti che indossano tranquillamente esemplari da oltre 100k
Tre mesi fa ad un mio amico hanno offerto per un AP semplicissimo di 25 anni e indossato spessissimo 50k anche per la patina del tempo....
Non troverete mai la quadra di questo discorso, purtroppo.
Essenzialmente, il vino differisce rispetto alle altre forme di investimento citate perché è l’unico bene a fecondità semplice mentre tutti gli altri sono beni a fecondità ripetuta. Nei primi l’atto del godimento determina la consumazione del bene stesso, nei secondi il godimento non ne determina consumazione ma, al più, logorìo, più o meno accentuato. Già da qua la diversità emerge tutta.
Storicamente i beni di investimento erano solo i secondi (i primo, infatti, essendo destinati ad esser consumati al momento del godimento, erano destinati alla soddisfazione di esigenze di vita quotidiana).
Entrambe le categorie di beni tuttavia, oggigiorno, sono o possono essere forme di investimento (si possono infatti acquistare sperando nella maggiore remunerazione possibile del capitale investito). Ma anche qui, la differenza rimane enorme. Se voglio remunerare il capitale investito in vino, non devo berlo ma venderlo quanto più integro possibile. Con un bene a fecondità ripetuta, invece posso goderlo più volte e posso anche farlo godere ad altri già remunerandone l’investimento (un quadro concesso in locazione ad una galleria, un auto la posso dar condurre da appassionati in circuito etc), per poi venderlo. Il quadro è l’esempio lampante: ne godo ogni volta che lo guardo senza nemmeno sfiorarlo. Il vino se non lo bevo non l’ho goduto, ma se l’ho goduto non potrò considerarlo investimento in termini economici.