alemusci ha scritto:Cantine imperatore, quarto colore: Gran bel macerato ... Unica pecca, un filino di omologazione. Potrebbe essere stato fatto ovunque
E' ormai assodato, specie quando il produttore, privo di sensibilità alcuna, abbonda con i tempi di macerazione come i pescatori amatoriali nei racconti di ritorno al bar.
Ieri ho stappato un
Voge - Saint-Péray Fleur de Crussol 2016Questa AOC va bevuta normalmente sul frutto, da giovane, entro i sei-otto anni. Anche perché Marsanne (qui in purezza) e Roussanne, due dei tre vitigni bianchi rodaniani, tendono a cedere all'ossidazione e pertanto si bevono o subito o dopo molti anni (se robusti a sufficienza, vedi gli Hermitage).
Detto questo, è un po' come uno se l'aspetta: fruttone di melone bianco e fiori gialli, rotondo, alcoolico e glicerico, salino. Ingombrante con coda amara da alcool non integrato / nascosto. Non proprio facile da bere, richiede abbinamento curato. Per questa cuvée Voge lavora alla borgognona, con botte piccola e lunga permanenza sui lieviti.
Lato positivo, il costo ragionevole che non si distanzia da parecchi dei nostri Timorasso, al cui volume e alcoolicità potrei paragonarlo.
Nota curiosa, che ricollega il vino al discorso di cui sopra, si parte da vigna in biodinamica, fermentazione da lieviti indigeni, niente filtrazione. Molto naturale, tutto ciò. Ma in mano ad un produttore capace non ci sono puzze né difetti.