Premetto che per chi, come me, non ha l'abitudine a certe bottiglie è più facile sparare sul mercato speculativo perché non ho bisogno di elaborare il lutto di piaceri di un tempo ora non più accessibili.
La classe media mondiale cresce ogni anno, e con questo la pressione sui beni status symbol, come il vino. Con loro la competizione è persa in anticipo, almeno su quei beni che accedono al mercato internazionale, che è poi quello reso possibile dalle guide. Per questo se in questo forum facessimo più attenzione alla qualità e meno ai punteggi delle guide forse un piccolo contributo ad invertire la tendenza lo daremmo. Finché l'ossessione del punteggio e del premio domina in un mercato che si è fatto globale ci troviamo tutti a 'competere' con oligarchi russi, capitalisti cinesi e quant'altro, e non ne usciremo mai, anzi sarà sempre peggio.
Un segno di ottimismo lo trovo nel fatto che sempre più forumisti si incazzano e protestano davanti alle offerte speculative sul mercatino. In fondo quando qualcuno prende per il culo chi vende chianti classico a 50 euro è un piccolo passo per dire a chi se ne intende di meno che forse non è il caso, nemmeno davanti a 100/100.
Più in generale, se parlassimo un po' di meno dei soliti noti godremmo tutti di più, non trovate? In fondo qui siamo quattro gatti, se anche tutti scopriamo il produttore X e gli compriamo 12 bottiglie a testa, non è che l'anno dopo raddoppia i prezzi....
Sarebbe forse anche un modo per rinnovare lo spirito iniziale di questo forum, per quello che posso capirne da 'giovane' adepto che nota non poca nostalgia nei post dei fondatori.
E comunque bravo Vinogodi, lucido come sempre nelle tue analisi