Messner ha scritto:Wineduck ha scritto:Guardate che il Sangiovese non è il nebbiolo o il pinot nero! Nel Chianti Classico, ad esempio, le vigne durano al massimo 20-22 anni e poi vengono espiantate per lasciar riposare il terreno per almeno 5 anni (il consorzio adesso lo verrebbe abbassare a 3, i soliti superficiali). A parte pochissime eccezioni (tutte posizionate ad altitudini particolarmente elevate e terreni particolarmente pietrosi) non avete mai sentito parlare di Chianti Classico da vigne di 40-50-60 anni.... c'avete mai fatto caso?
Di Montalcino non parlo prchè non ho informazioni dettagliate e di prima mano.
Direi però di giudicare con cautela e molta attenzione: il fatto che la nuova proprietà di Salicutti voglia reimpiantare una vigna, a me suona come volontà di investire nell'azienda, quindi come qualcosa di positivo. I risulati li giudicheremo fra qualche anno nel bicchiere. Il resto è gossip e superficialità degna della rivista Novello 3000...
Beh ottimi interpreti del CC hanno vigne abbondantemente sopra i 20 anni... Monsanto, Val delle Corti, Monteraponi, Fontodi, Castello di Ama e ce ne sono altri...
Alcuni di coloro che hai citato espiantano regolarmente la vigna quando arriva a circa 20-22 anni, te lo garantisco al limone. Non c'è una regola assoluta sul periodo di vita utile e neppure un'imposizione: semplicemente il sangiovese non produce più grappoli. Con il passare del tempo i grappoli diventano più piccoli e più spargoli fino ad esaurirsi. Altrimenti non lo farebbero, credimi Sono dei costi enormi, l'espianto, la rotazione a seminativo ed il realtvo reimpianto (solo quello costa dai 7 ai 12 mila euro ad ettaro: MANUZ lo può testimoniare perchè di mestiere fa il fornitore di barbatelle). Ogni azienda ha un programma di rotazione periodica dei vigneti: non hanno mai il 100% delle vigne in produzione, alcune sono ferme con il seminativo e quando vengono reimpiantate altre vengono espiantate. Praticamente ogni anno c'è un appezzamento che si ferma ed uno che viene reimpiantato e così via.
Ripeto questo vale SOLO PER IL SANGIOVESE che è una varietà molto più rognosa da allevare rispetto alla maggioranza delle altre. Non c'è paragone con i vitigni francesi bordolesi, ad esempio: quest'ultimi costano la metà a volte anche un terzo del sangiovese nella gestione pluriennale. Perchè sono diventati così popolari e diffusi in tutto il mondo? Ve lo siete chiesto? Ci sono soprattutto una serie di ragioni tecniche ed economiche, in sintesi di produttività.