LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
Messner
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Messner » 25 dic 2019 15:40

bobbisolo ha scritto:
Messner ha scritto:
bobbisolo ha scritto:Bartolo in carta a 85€, prendete nota frequentatori delle due rive del compra e vendi :wink:

Grazie per il report


Finchè ci saranno persone molto intelligenti.. ahem, abbienti, che lo comprano a 5-6 volte il prezzo di cantina... :mrgreen:
Brunate Rinaldi e Monvigliero Burlotto, sempre per rimanere in tema, giocano lo stesso campionato :wink:


Ringrazio ancora chi mi ha venduto un acclivi 2006 l'anno scorso a 60 euro... Già non erano pochi in assoluto per quel produttore e quel vino...
Non so se ridere o piagne


Tutto sommato accettabile, x2.5 meglio che x6
Alessio
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Alessio » 25 dic 2019 15:51

Vigna Rionda 2010 di Massolino, sempre una bellissima bevuta che mi riconcilia con il mondo, soprattutto in questo Santo Natale che è cominciato con delle brutte notizie. Goudron a go go e nei berrei a secchi nonostante l’alcol non manchi! Buona Natale a tutti.
Nexus1990
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Nexus1990 » 25 dic 2019 17:40

Oggi confronto diretto su Genovese di agnello e agnello al forno con patate, tra:
Baron Ugo Monteraponi 2013
Il Poggio Monsanto 2013
Il Poggio asfalta Baron Ugo, e non solo per la differenza di struttura. Profumo molto bello per entrambi, all’inizio Baron Ugo anche meglio per il suo essere meno “compresso” e più espressivo. Pelle, vaniglia, noce (questa bellissima), ciliegia sotto spirito per BU che rimane abbastanza coerente per le due ore che l’ho tenuto sotto osservazione, Monsanto invece è cangiante: parte anche lui su toni di pelle/terra ma con una nota balsamica molto pronunciata, con il tempo emerge liquirizia e caffè (questo profumo di caffè spettacolare, nitidissimo). Se al naso Monsanto vince di poco, in bocca distrugge letteralmente l’avversario: il sorso esile, da manuale del Chianti Raddese di Monteraponi all’inizio risulta un po’ gramo, quasi “slavato”, striminzito, si salva solo per la bella freschezza che lo caratterizza. Dopo un’oretta o qualcosa in più rimonta il frutto , una bella ciliegia, e migliora. Il Poggio invece è sorretto da una struttura che rivela la sua natura sin dall’inizio, tannino bello incisivo con un gran frutto (amarena e fragola), sorso gratificante ma equilibrato dalla nota balsamica, quasi mentosa, che ritorna e invoglia il sorso. Finale Lunghissimo.
Tirando le somme BaronUgo non mi ha entusiasmato, forse la bottiglia non era a postissimo? Non saprei, però se il
vino è così, per quanto sia buono senza dubbio, a 50 euro a boccia compro altro. Il Poggio invece vino spettacolare, miglior Chianti bevuto finora, una delle bevute dell’anno.
alì65
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda alì65 » 25 dic 2019 20:01

Nexus1990 ha scritto:Oggi confronto diretto su Genovese di agnello e agnello al forno con patate, tra:
Baron Ugo Monteraponi 2013
Il Poggio Monsanto 2013
Il Poggio asfalta Baron Ugo, e non solo per la differenza di struttura. Profumo molto bello per entrambi, all’inizio Baron Ugo anche meglio per il suo essere meno “compresso” e più espressivo. Pelle, vaniglia, noce (questa bellissima), ciliegia sotto spirito per BU che rimane abbastanza coerente per le due ore che l’ho tenuto sotto osservazione, Monsanto invece è cangiante: parte anche lui su toni di pelle/terra ma con una nota balsamica molto pronunciata, con il tempo emerge liquirizia e caffè (questo profumo di caffè spettacolare, nitidissimo). Se al naso Monsanto vince di poco, in bocca distrugge letteralmente l’avversario: il sorso esile, da manuale del Chianti Raddese di Monteraponi all’inizio risulta un po’ gramo, quasi “slavato”, striminzito, si salva solo per la bella freschezza che lo caratterizza. Dopo un’oretta o qualcosa in più rimonta il frutto , una bella ciliegia, e migliora. Il Poggio invece è sorretto da una struttura che rivela la sua natura sin dall’inizio, tannino bello incisivo con un gran frutto (amarena e fragola), sorso gratificante ma equilibrato dalla nota balsamica, quasi mentosa, che ritorna e invoglia il sorso. Finale Lunghissimo.
Tirando le somme BaronUgo non mi ha entusiasmato, forse la bottiglia non era a postissimo? Non saprei, però se il
vino è così, per quanto sia buono senza dubbio, a 50 euro a boccia compro altro. Il Poggio invece vino spettacolare, miglior Chianti bevuto finora, una delle bevute dell’anno.


due mondi diversi, per storia e importanza
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
alì65
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda alì65 » 25 dic 2019 20:02

Alessio ha scritto:Vigna Rionda 2010 di Massolino, sempre una bellissima bevuta che mi riconcilia con il mondo, soprattutto in questo Santo Natale che è cominciato con delle brutte notizie. Goudron a go go e nei berrei a secchi nonostante l’alcol non manchi! Buona Natale a tutti.


chiedo, ma non ha il tannino troppo vistoso? vino che non si dovrebbe toccare per almeno 15/20 anni
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda teo777full » 26 dic 2019 12:32

Perrier Jouet Belle Epoque 2008: naso maturo di lieviti un accenno di pesca e una piacevole nota funghinea, in bocca invece sembra piú giovane con un perlage fine ma intenso, la bocca é larga ma soprattutto piena, si espande in boccca, ma spinta da un’aciditá agrumata degna dell’annata!
Buono “champagnino” in questo momento secondo me piú espressivo del Dom ma un domani non credo possa tenergli testa...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda lucastoner » 26 dic 2019 13:19

Gaja Sorì Tildìn 87 : vino andato troppo oltre. Colore oltre l'aranciato. Naso di caffè, pelle, humus, funghi...e bocca scissa con acidità ormai quasi fastidiosa. Peccato.

Tignanello 99 : naso sporco, quasi grattato o comunque sia con forti note animali che non se ne van mai completamente. In bocca è potente, salino e con un forte tocco d'arancia matura. Senza quel naso sarebbe stata na gran bella bevuta.

Chateauneuf di pape- mont redon 2007 : rosso rubino, naso iper speziato, con un tocco di fiori secchi ed incenso. Bocca non tesissima, ma si fa bere che è na meraviglia

Barbera Bartolo Mascarello 2016 - sempre buona e sopratutto senza rifermentazioni o puzzette come le ultime annate assaggiare. Rubino violaceo, gran salinità, sembra na spremuta di violette , more e mirtilli. Beva illegale.
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zampaflex
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda zampaflex » 26 dic 2019 17:06

Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male. Superato poi in potenza da:

Pian dell'Orino - BdM 2006 dall'evidente mano toscan modernista, naso vanigliato e bocca estrattiva, imponente pur se agile. Potente e dimostrativo. Diverso dalle ultime annate che ho avuto modo di assaggiare. Chiedo quindi a Littlewood, che ci ha lavorato un anno, se ciò sia casuale (per esempio, botti nuove allora) o voluto nel segno di una nuova visione successiva e ora pienamente realizzata, al di là della separazione dei cru che invece nel 2006 erano ancora riuniti.

E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.
Non progredi est regredi
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Messner » 26 dic 2019 17:51

teo777full ha scritto:Perrier Jouet Belle Epoque 2008: naso maturo di lieviti un accenno di pesca e una piacevole nota funghinea, in bocca invece sembra piú giovane con un perlage fine ma intenso, la bocca é larga ma soprattutto piena, si espande in boccca, ma spinta da un’aciditá agrumata degna dell’annata!
Buono “champagnino” in questo momento secondo me piú espressivo del Dom ma un domani non credo possa tenergli testa...


Questo è problematico, alquanto...Anzi non è accettabile in questo stadio evolutivo
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Messner » 26 dic 2019 17:55

zampaflex ha scritto:Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male.[/b] Superato poi in potenza da

Pian dell'Orino - BdM 2006 dall'evidente mano toscan modernista, naso vanigliato e bocca estrattiva, imponente pur se agile. Potente e dimostrativo. Diverso dalle ultime annate che ho avuto modo di assaggiare. Chiedo quindi a Littlewood, che ci ha lavorato un anno, se ciò sia casuale (per esempio, botti nuove allora) o voluto nel segno di una nuova visione successiva e ora pienamente realizzata, al di là della separazione dei cru che invece nel 2006 erano ancora riuniti.

E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.



Sassella Rocce Rosse....
Bevuta per Natale la 2007, buonissima, perfetta.
Ciliegina sotto spirito, scorza d'arancia, un pelino di goudron, cannella, tannino molto levigato, buona acidità a sostenere l'impalcatura, sapido quanto basta, leggero come non mai (13.5° impercettibili) un calice tirava l'altro. Sempre un vino che amo bere, per la sua classe e la sua semplicità.
Konstantin_Levin88
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 26 dic 2019 18:20

Messner ha scritto:
zampaflex ha scritto:Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male.[/b] Superato poi in potenza da

Pian dell'Orino - BdM 2006 dall'evidente mano toscan modernista, naso vanigliato e bocca estrattiva, imponente pur se agile. Potente e dimostrativo. Diverso dalle ultime annate che ho avuto modo di assaggiare. Chiedo quindi a Littlewood, che ci ha lavorato un anno, se ciò sia casuale (per esempio, botti nuove allora) o voluto nel segno di una nuova visione successiva e ora pienamente realizzata, al di là della separazione dei cru che invece nel 2006 erano ancora riuniti.

E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.



Sassella Rocce Rosse....
Bevuta per Natale la 2007, buonissima, perfetta.
Ciliegina sotto spirito, scorza d'arancia, un pelino di goudron, cannella, tannino molto levigato, buona acidità a sostenere l'impalcatura, sapido quanto basta, leggero come non mai (13.5° impercettibili) un calice tirava l'altro. Sempre un vino che amo bere, per la sua classe e la sua semplicità.


Bevuto il Rocce Rosse 2009. Buon vinello, e basta. Elegante finchè vuoi, ma per quel prezzo vorrei anche un po' di potenza: a 15 euro va bene... a 45, anche no.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
Messner
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Messner » 26 dic 2019 20:02

Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:
zampaflex ha scritto:Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male.[/b] Superato poi in potenza da

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E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.



Sassella Rocce Rosse....
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Bevuto il Rocce Rosse 2009. Buon vinello, e basta. Elegante finchè vuoi, ma per quel prezzo vorrei anche un po' di potenza: a 15 euro va bene... a 45, anche no.


Bentornato,
mi mancavano i tuoi commenti :mrgreen:
Se vuoi potenza perché bevi la Chiavennasca?! Spostati nelle Langhe, no?
A 15 euro ci compri 1 kg di Parmigiano 24 mesi se vuoi...
alì65
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda alì65 » 26 dic 2019 20:07

Messner ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:
zampaflex ha scritto:Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male.[/b] Superato poi in potenza da

Pian dell'Orino - BdM 2006 dall'evidente mano toscan modernista, naso vanigliato e bocca estrattiva, imponente pur se agile. Potente e dimostrativo. Diverso dalle ultime annate che ho avuto modo di assaggiare. Chiedo quindi a Littlewood, che ci ha lavorato un anno, se ciò sia casuale (per esempio, botti nuove allora) o voluto nel segno di una nuova visione successiva e ora pienamente realizzata, al di là della separazione dei cru che invece nel 2006 erano ancora riuniti.

E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.



Sassella Rocce Rosse....
Bevuta per Natale la 2007, buonissima, perfetta.
Ciliegina sotto spirito, scorza d'arancia, un pelino di goudron, cannella, tannino molto levigato, buona acidità a sostenere l'impalcatura, sapido quanto basta, leggero come non mai (13.5° impercettibili) un calice tirava l'altro. Sempre un vino che amo bere, per la sua classe e la sua semplicità.


Bevuto il Rocce Rosse 2009. Buon vinello, e basta. Elegante finchè vuoi, ma per quel prezzo vorrei anche un po' di potenza: a 15 euro va bene... a 45, anche no.


Bentornato,
mi mancavano i tuoi commenti :mrgreen:
Se vuoi potenza perché bevi la Chiavennasca?! Spostati nelle Langhe, no?
A 15 euro ci compri 1 kg di Parmigiano 24 mesi se vuoi...


come darti torto; anni fa provai tutta la gamma e altre bottiglie consigliatemi da Luciano (zampaflex) ed ho dedotto che non è il mio vino
a molti piace, buon per loro ed è giusto così
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
littlewood
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda littlewood » 26 dic 2019 21:39

zampaflex ha scritto:Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male. Superato poi in potenza da:

Pian dell'Orino - BdM 2006 dall'evidente mano toscan modernista, naso vanigliato e bocca estrattiva, imponente pur se agile. Potente e dimostrativo. Diverso dalle ultime annate che ho avuto modo di assaggiare. Chiedo quindi a Littlewood, che ci ha lavorato un anno, se ciò sia casuale (per esempio, botti nuove allora) o voluto nel segno di una nuova visione successiva e ora pienamente realizzata, al di là della separazione dei cru che invece nel 2006 erano ancora riuniti.

E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.

Nel 06 Jan nn aveva ancora la cantina e vinifica a Poggio antico con tutti i problemi annessi e connessi.e no nn era il fatto che nn dividesse i cru. Infatti il primo piano Bassolino e' stato il 07 anno mi sembra dell' inaugurazione della nuova cantina . E' dal 09 e soprattutto dal 010 che e' iniziato il decollo perfezionando il lavoro in vigna e avendo finalmente la capacita' anche economica di poter migliorare i legni . I vini ora sembrano fatti letteralmente di un' altra pasta e il primo ad esserne consapevole e' il mio maestro
Vinos
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Vinos » 27 dic 2019 00:36

Wineduck ha scritto:
Ludi ha scritto:
Messner ha scritto:
Vero è buono ma un po' caro.. Secondo me a quel prezzo si prende di meglio in zona :wink:


concordo. Per quel prezzo mi prendo Jamet, che è un altro mondo.


Per la prima volta in vita mia non sono d'accordo su un'affermazione di Ludi (in merito al Rodano): la fine del mondo è forse vicina.... :lol:
Intanto posso assicurare che Chateau d'Ampuis è uno dei pochissimi vini del Rodano che ha mantenuto il prezzo di alcuni anni or sono finendo per invertire il rapporto Q/P che aveva fino a pochi anni or sono. Una volta a 70-80 euro era caro rispetto a tanti piccoli produttori della zona che viaggiavano fra i 35 ed i 50 (es. Jamet) e che facevano vini meno precisi ma più profondi ed originali. Adesso che il prezzo è sostanzialmente rimasto invariato (ho preso qui sul forum comodo-comodo il 2015 a 75 euro ed annate più vecchie a 50 cad. dopo molti giorni che nessuno considerava quelle inserzioni) la sua grande qualità risalta rispetto ai concorrenti di zona che sono praticamente raddoppiati: i nostri amici forumisti che si recano ogni anno al Marché aux vins ci riportano prezzi che a me suonano allucinanti (cantine che fino al 2013 facevano fatica a vendere i loro cru fra i 30 ed 40 adesso vendono "a cartoni" per non dire "a bancali" gli stessi prodotti a prezzi che vanno oltre i 70... :shock: ).
Personalmente quindi la grande eleganza, pulizia e tipicità di Chateau d'Ampuis (che ho sempre apprezzato) adesso mi risultano ancora più gradite e sono tornato a classificare "buy strong" la selezione "base" del grande maestro e vero scopritore della Cote Rotie (se non ci fosse stato il nonno Etienne il 90% dei produttori locali a quest'ora sarebbe ancora impegnata a vendere gli ortaggi al mercato di Lione, diciamocela tutta... 8) )


Ale quali sono questi produttori che vendono a bancali a 70 euro a bottiglia? Dalla 13 è cambiato qualcosa in queste cantine oppure solo un discorso di moda?
Konstantin_Levin88
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 27 dic 2019 00:54

Messner ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:
zampaflex ha scritto:Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male.[/b] Superato poi in potenza da

Pian dell'Orino - BdM 2006 dall'evidente mano toscan modernista, naso vanigliato e bocca estrattiva, imponente pur se agile. Potente e dimostrativo. Diverso dalle ultime annate che ho avuto modo di assaggiare. Chiedo quindi a Littlewood, che ci ha lavorato un anno, se ciò sia casuale (per esempio, botti nuove allora) o voluto nel segno di una nuova visione successiva e ora pienamente realizzata, al di là della separazione dei cru che invece nel 2006 erano ancora riuniti.

E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.



Sassella Rocce Rosse....
Bevuta per Natale la 2007, buonissima, perfetta.
Ciliegina sotto spirito, scorza d'arancia, un pelino di goudron, cannella, tannino molto levigato, buona acidità a sostenere l'impalcatura, sapido quanto basta, leggero come non mai (13.5° impercettibili) un calice tirava l'altro. Sempre un vino che amo bere, per la sua classe e la sua semplicità.


Bevuto il Rocce Rosse 2009. Buon vinello, e basta. Elegante finchè vuoi, ma per quel prezzo vorrei anche un po' di potenza: a 15 euro va bene... a 45, anche no.


Bentornato,
mi mancavano i tuoi commenti :mrgreen:
Se vuoi potenza perché bevi la Chiavennasca?! Spostati nelle Langhe, no?
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Ciau e auguri in ritardo
Mah, la bottiglia non l'ho portata io, ma l'ho bevuta con piacere con gli antipasti.
La considerazione non era sulla qualità del vino, ma sul rapporto prezzo/godimento. Per dire, di fianco c'era un langhe nebbiolo di Brovia del 2016 (15 euro, appunto), assolutamente paragonabile per tipo di beva, intensità di profumi e piacevolezza ( anche se un po' ruffianotto, a dirla tutta). In langa siamo andati meglio col Camp Gros 2010, bocca davvero bella.
Oggi invece molto molto bene con un brunello 2001 di Salvioni, preso al momento giusto e bottiglia perfetta, fortunatamente.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda zampaflex » 27 dic 2019 10:57

Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:
zampaflex ha scritto:Due giorni con parenti vari, bocce scelte buone ma non "difficili", per cui:

Ruinart - Blanc de Blancs sboccatura recente: grossolano, spigoloso, volgare, e pure corto dopo l'iniziale espansione a centro bocca.
Per fortuna pagato la metà del prezzo a scaffale, altrimenti mi sarei irritato. Comunque, sconsigliabile. Anche perché poi ho bevuto:

Bedel - Origin'elle 2008 che è tutto un'altro viaggiare, sia perché più disteso, sia perché più consapevole e allegro. Aromi rossi e arancio, quasi a richiamare un pinot gris; bocca leggera ma qualitativa con bella chiusura salina.

Ar.Pe.Pe. - Sassella Rocce Rosse 2005 in un bicchiere con apparentemente residui di detersivo, peccato, che mi hanno però permesso di leggere un profilo di agrume rosso a ravvivare i canoni di casa. niente male.[/b] Superato poi in potenza da

Pian dell'Orino - BdM 2006 dall'evidente mano toscan modernista, naso vanigliato e bocca estrattiva, imponente pur se agile. Potente e dimostrativo. Diverso dalle ultime annate che ho avuto modo di assaggiare. Chiedo quindi a Littlewood, che ci ha lavorato un anno, se ciò sia casuale (per esempio, botti nuove allora) o voluto nel segno di una nuova visione successiva e ora pienamente realizzata, al di là della separazione dei cru che invece nel 2006 erano ancora riuniti.

E infine Chartogne Taillet - Brut 2008 che non mi ha convinto molto; vinoso, di carattere freddo e con bolla anche un po' ruvida, una tavolozza con pochi colori insomma.



Sassella Rocce Rosse....
Bevuta per Natale la 2007, buonissima, perfetta.
Ciliegina sotto spirito, scorza d'arancia, un pelino di goudron, cannella, tannino molto levigato, buona acidità a sostenere l'impalcatura, sapido quanto basta, leggero come non mai (13.5° impercettibili) un calice tirava l'altro. Sempre un vino che amo bere, per la sua classe e la sua semplicità.


Bevuto il Rocce Rosse 2009. Buon vinello, e basta. Elegante finchè vuoi, ma per quel prezzo vorrei anche un po' di potenza: a 15 euro va bene... a 45, anche no.


Bentornato,
mi mancavano i tuoi commenti :mrgreen:
Se vuoi potenza perché bevi la Chiavennasca?! Spostati nelle Langhe, no?
A 15 euro ci compri 1 kg di Parmigiano 24 mesi se vuoi...


Ciau e auguri in ritardo
Mah, la bottiglia non l'ho portata io, ma l'ho bevuta con piacere con gli antipasti.
La considerazione non era sulla qualità del vino, ma sul rapporto prezzo/godimento. Per dire, di fianco c'era un langhe nebbiolo di Brovia del 2016 (15 euro, appunto), assolutamente paragonabile per tipo di beva, intensità di profumi e piacevolezza ( anche se un po' ruffianotto, a dirla tutta). In langa siamo andati meglio col Camp Gros 2010, bocca davvero bella.
Oggi invece molto molto bene con un brunello 2001 di Salvioni, preso al momento giusto e bottiglia perfetta, fortunatamente.


Gli aumenti di prezzo degli ultimi anni sono scandalosi. Oggi un cru di punta lo paghi anche 60 euro, non è sostenibile. Vero che cercano di fare qualità, e ci sono alcuni anni in cui escono solo con i "medi", ma è anche vero che non costano poco nemmeno quelli.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Ziliovino » 27 dic 2019 12:26

Immagine    

Bicchierata disimpegnata con un paio di piccole sfide Davide Vs. Golia in stile "Il mio Vino"

Champagne Brut Tradition - Egly Ouriet. Sb.11-2015.  Preciso, pulito, classico nei sentori da Champagne di struttura a base pinot noir, non sbaglia un colpo...

Costa d'Amalfi Tramonti bianco Per Eva 2016 - Tenuta San Francesco
Vs.
Costa d'Amalfi Tramonti bianco Fiorduva 2009 - Marisa Cuomo

Piuttosto chiuso al naso il primo, concede un tenue floreale, grasso e di struttura al sorso, chiude su scia sapida, perde il confronto con un Fiorduvapienamente convincente: colore dorato, parte esotico, sull'ananas, anche lui piuttosto grasso e di struttura ma con buona freschezza a bilanciare, pia piano si distende sulla frutta matura, pesca, e sul floreale per un naso piuttosto mobile.

Montefalco Rosso Riserva Pipparello 2010 - Bea. Non lo riassaggio da un po' ma è sempre convincente, fresco e piacevole, naso fruttato-fragrante, dal bel tannino al sorso, senza strafare.

Montepulciano d'Abruzzo Crognaleto 2000 - Santoleri
Vs.
Marche rosso Kurni 2011 - Oasi degli Angeli

Il Golia qui doveva essere un Montepulciano d'Abruzzo del 1970 di Emidio Pepe, dal colore perfetto, pochissimo fondo, livello top, tappo che esce tranquillamente ed integro: tappazzo malefico... quando la sfiga ci vede benissimo. Bottiglia che arrivava dalle mani di Veronelli, passata dalla cantina di un suo parente, e quindi a me. Peccato. Ancora in piena forma e gioventù Santoleri, dal profilo scuro e profondo, bella amarena, sullo sfondo cuoio, sorso pieno e vellutato, con un ritorno di caffè in grani. Kurni è sempre lui: di grande impatto, bella e varia speziatura, un po' di alcol, composte e marmellate varie, sorso ricco e rotondo, residuo percepibile (e/o sensazione di dolcezza, non voglio aprire vecchie diatribe, pensatela come volete, il risultato però è quello, e per me imbolsisce il sorso). Io ho preferito di gran lunga Santoleri, i pareri al tavolo però mi sono sembrati divisi.

Champagne Extra Brut Rosé de Saignée Les Maillons - Ulysse Collin. Sboccatura 02-2015. Sempre d'impatto e partire ovviamente dal colore, intenso sugli agrumi e frutti di rovo, in questa versione mi sa che non si è riusciti al meglio a tenere a bada quella rusticità al sorso che si trascina la macerazione, bolla grossolana.

Gioia del Colle Primitivo Muro Sant'Angelo 2008 - Tenuta Chiaromonte
Vs.
Primitivo di Manduria Es 2013 - Gianfranco Fino

 Ancora pimpante e dal frutto piuttosto fresco Chiaromonte, tocco minerale sulla grafite, ricco e fresco anche al sorso, non male direi, ma poi arriva lui: frutta e macchia mediterranea a go-go, intenso e lungo al sorso, scia di freschezza supportare il tutto, ha una marcia in più ma è stata una bella sfida.

Chiusura con moscato Tardivo di Cascina Fonda, bevuto distrattamente, ben fatto e piacevole, ma non raggiunge i vertici di altri.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Kalosartipos » 27 dic 2019 12:34

Ziliovino ha scritto:dal colore perfetto, pochissimo fondo, livello top, tappo che esce tranquillamente ed integro: tappazzo malefico...

Se ne parlò sul Forum anni fa: la TCA preserva il colore.. un vino molto vecchio ma dal colore perfetto è ad alto rischio :(
"La vita è breve e bisogna che uno se la beva tutta".
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda ZEL WINE » 27 dic 2019 12:50

Kalosartipos ha scritto:
Ziliovino ha scritto:dal colore perfetto, pochissimo fondo, livello top, tappo che esce tranquillamente ed integro: tappazzo malefico...

Se ne parlò sul Forum anni fa: la TCA preserva il colore.. un vino molto vecchio ma dal colore perfetto è ad alto rischio :(


Addirittura :?: :?:
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misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Alessio » 27 dic 2019 13:38

Ali era la mia stessa paura é per le prime due ore bruciava letteralmente le gengive, dopo tre ore e 30 il problema era assolutamente sparito tannino ben integrato e godibilissimo (non nego una piacevolissima sorpresa). L’avevo aperto alle 10 e l’abbiano consumato verso le 13.45
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda gianni femminella » 27 dic 2019 14:46

Rosato all'antica 2017 vini Scirto
Da viti centenarie situate in contrada di Mezzo. La vinificazione è tradizionale. Questa si traduce in un vino comunque pulito e limpido, privo di difetti.
Al palato la quota alcolica è troppo evidente. Peccato perché sotto si sente una bella mineralità e un frutto sotto spirito accattivante. Finale evanescente. Speravo meglio.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Messner » 27 dic 2019 15:08

zampaflex ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
Messner ha scritto:

Sassella Rocce Rosse....
Bevuta per Natale la 2007, buonissima, perfetta.
Ciliegina sotto spirito, scorza d'arancia, un pelino di goudron, cannella, tannino molto levigato, buona acidità a sostenere l'impalcatura, sapido quanto basta, leggero come non mai (13.5° impercettibili) un calice tirava l'altro. Sempre un vino che amo bere, per la sua classe e la sua semplicità.


Bevuto il Rocce Rosse 2009. Buon vinello, e basta. Elegante finchè vuoi, ma per quel prezzo vorrei anche un po' di potenza: a 15 euro va bene... a 45, anche no.


Bentornato,
mi mancavano i tuoi commenti :mrgreen:
Se vuoi potenza perché bevi la Chiavennasca?! Spostati nelle Langhe, no?
A 15 euro ci compri 1 kg di Parmigiano 24 mesi se vuoi...


Ciau e auguri in ritardo
Mah, la bottiglia non l'ho portata io, ma l'ho bevuta con piacere con gli antipasti.
La considerazione non era sulla qualità del vino, ma sul rapporto prezzo/godimento. Per dire, di fianco c'era un langhe nebbiolo di Brovia del 2016 (15 euro, appunto), assolutamente paragonabile per tipo di beva, intensità di profumi e piacevolezza ( anche se un po' ruffianotto, a dirla tutta). In langa siamo andati meglio col Camp Gros 2010, bocca davvero bella.
Oggi invece molto molto bene con un brunello 2001 di Salvioni, preso al momento giusto e bottiglia perfetta, fortunatamente.


Gli aumenti di prezzo degli ultimi anni sono scandalosi. Oggi un cru di punta lo paghi anche 60 euro, non è sostenibile. Vero che cercano di fare qualità, e ci sono alcuni anni in cui escono solo con i "medi", ma è anche vero che non costano poco nemmeno quelli.


Fanno indubbiamente qualità sulle riserve, non ai vertici dell'enologia del bel paese ovviamente...
gli aumenti sono certamente scandalosi, come darti torto.
Non dico che con 50 euro non preferisca un Montestefano di Rivella o un Bartolo o un Monvigliero Alessandria/Burlotto per carità.. Amo comunque bermi ogni tanto una chiavennasca molto ben fatta per la sua eleganza e leggiadria.

Btw recentemente quale aumento in zone vocate non é da considerarsi scandaloso?
Madonna delle grazie 5 o 6 annate fa costava si e no 40 euro. Adesso ne costa quasi 150...
Se non é scandaloso questo...
E questo é niente, spostati oltralpe e ti viene da piangere, ma lo sai meglio di me, non c é bisogno che te lo dica..
Ultima modifica di Messner il 27 dic 2019 15:13, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Messner » 27 dic 2019 15:12

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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2019

Messaggioda Messner » 27 dic 2019 15:31

gianni femminella ha scritto:Rosato all'antica 2017 vini Scirto
Da viti centenarie situate in contrada di Mezzo. La vinificazione è tradizionale. Questa si traduce in un vino comunque pulito e limpido, privo di difetti.
Al palato la quota alcolica è troppo evidente. Peccato perché sotto si sente una bella mineralità e un frutto sotto spirito accattivante. Finale evanescente. Speravo meglio.


Contrada Feudo di Mezzo a Castiglione di Sicilia. Annata che sul versante nord non ha portato a vini molto freschi anche per chi ha lavorato bene in vigna (versante est tutta un'altra storia). La quota non particolarmente elevata non ha dato molto aiuto nel 2017... Sarebbe stato diverso se mi avessi parlato di un vino proveniente da contrada Rampante o Guardiola o Nave
Se poi ci metti che fare un rosato come si deve è molto difficile... :mrgreen:
Scirto lavora in maniera molto tradizionale e solo ultimamente ha aggiustato il tiro, prima i vini erano più sfocati...
Vini che al momento sono puliti, senza difetti, anche sulle altre etichette che produce
Se vuoi un Nerello sui generis vai su A' culonna, particolare, da provare se ti interessa farti un po' di cultura sul vitigno
Rimane comunque un produttore come tanti altri in zona, senza guizzi particolari

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