LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

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Nitrox
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Nitrox » 28 nov 2019 22:23

Lecrerc Briant Abyss bel naso sul gesso frutta , note minerali pulito fresco bolla finissima un pizzico di acidità (millesimo 2014) perfetto per crudite di pesce , l’affinamento in mare secondo me è una *** ma tant’è....


Krug 162th una certezza , bello grasso ma non troppo vinoso ed elegante in buon equilibrio, bolla da maestri e persistenza in bocca tra i migliori, non c’è una componente che stupisce ma tutto l’insieme , spaghetti vongole e bottarga a braccetto.


Veuve Cliquot Cave Prive’ 90 , in meditazione. Quando apri una bottiglia del genere lo fai sempre cominciando con i riti scaramantici e qui avendone già aperta una due anni fa (bolla esaurita ma dentro un ottimo vino fermo borgognone) questa ha tirato un botto che un prosecco scecherato al confronto levati proprio. Che dire , troppe cose da raccontare e nemmeno le ho capite tutte , goduta e soddisfazioni ai massimi.
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dantespeaks
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda dantespeaks » 30 nov 2019 13:50

Domanda: Podere della Civettaja ne vale la pena?
md78d
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda md78d » 30 nov 2019 15:30

dantespeaks ha scritto:Domanda: Podere della Civettaja ne vale la pena?


Per me si, poi dipende a quanto lo trovi...
vinogodi
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda vinogodi » 30 nov 2019 20:23

...ieri sera , alla Colonna di San Niccolò di Piacenza, abbiamo mangiato e bevuto bene. Ci siamo divertiti. Qiuando il connubio fra grande cucins e grande vino si fa stretto, il godimento è assicurato. 9 Champagne, 6 Nebbioloni + doppia boccia di chinato. Dormito beatamente e felice...
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda gianni femminella » 30 nov 2019 20:43

md78d ha scritto:
dantespeaks ha scritto:Domanda: Podere della Civettaja ne vale la pena?


Per me si, poi dipende a quanto lo trovi...


Bevuto recentemente. Abbastanza buono, per me vale la pena di assaggiarlo. Sul costo non mi esprimo.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Kalosartipos » 30 nov 2019 21:11

vinogodi ha scritto:...ieri sera , alla Colonna di San Niccolò di Piacenza, abbiamo mangiato e bevuto bene. Ci siamo divertiti.

Dal sciur Ettore? Ci andiamo spesso..
"La vita è breve e bisogna che uno se la beva tutta".
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda ORSO85 » 01 dic 2019 15:45

A San Nicolò ?? Ma dai non ci sono mai stato, rimedierò!
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Spedisco il giorno successivo alla visualizzazione del pagamento, consegna in 24/48h.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda zampaflex » 02 dic 2019 12:13

gianni femminella ha scritto:
md78d ha scritto:
dantespeaks ha scritto:Domanda: Podere della Civettaja ne vale la pena?


Per me si, poi dipende a quanto lo trovi...


Bevuto recentemente. Abbastanza buono, per me vale la pena di assaggiarlo. Sul costo non mi esprimo.


Sono con Gianni. Penso ci siano PN italiani migliori, più aderenti al modello di riferimento borgognone.
Per me i più chiaramente vicini sono Anselmet, Zanolari, Maso Cantanghel.
Tra i sudtirolesi la vicinanza è qualche punto sotto.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda dantespeaks » 02 dic 2019 14:49

zampaflex ha scritto:
gianni femminella ha scritto:
md78d ha scritto:
dantespeaks ha scritto:Domanda: Podere della Civettaja ne vale la pena?


Per me si, poi dipende a quanto lo trovi...


Bevuto recentemente. Abbastanza buono, per me vale la pena di assaggiarlo. Sul costo non mi esprimo.


Sono con Gianni. Penso ci siano PN italiani migliori, più aderenti al modello di riferimento borgognone.
Per me i più chiaramente vicini sono Anselmet, Zanolari, Maso Cantanghel.
Tra i sudtirolesi la vicinanza è qualche punto sotto.

Grazie ragazzi, ho preso un paio di 2016 a 32€/bott così mi faccio un'idea.
Maso Cantanghel e Anselmet già bevuti con soddisfazione, mi incuriosisce molto il PN valtellinese di Marcel Zanolari, grazie per i vostri pareri e dritte :wink:
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 08 dic 2019 10:57

teo777full ha scritto:Seconda “cantina” visitata a gattinara
NERVI&CONTERNO:arriviamo senza preavviso alle 18:20
La porta é giá chiusa, dico strano, poi noto che chiude alle ore 18:00... deluso di non poter entrare mi affaccio per vedere la vetrina e noto un signore seduto su una poltrona che chiacchierava al telefono... solo dopo pochi secondi realizzo che quella persona era Roberto Conterno!
Appena connetto alza la testa, mi guarda e indicando l’interno del negozio annuisco, come per fargli cenno di voler entrare. Allora si alza e io mi dirigo verso la porta di ingresso. Sento la porta aprirsi solo che con mia grande delusione ci ha accolto una ragazza (eh si, sono completamente etero solo che il mio sogno di far due chiacchiere con il piú grande produttore italiano si stava annebbiando)
Va beh entriamo e compriamo qualche bottiglia di gattinara 2016 e supplicando, neanche tanto, riesco a farmi versare un goccio dello stesso vino nel calice...
-GATTINARA 2016: :shock: :shock: :shock: colore rosso rubino luminoso, di una brillantezza quasi irreale per un nebbiolo. Appena metto il naso nel bicchiere sono sempre piú convinto di trovarmi davanti ad un grandissimo vino, ai vertici della categoria. Mineralitá perfettamente fusa ad un sottobosco ben definito ma mai esagerato, profumi dritti e diretti(devo dire che il calice sensory sviluppato da Conterno funziona benissimo con questi vini)
In bocca ho la conferma di quello che forse é il piú grande vino dell’alto piemonte da me mai assaggiato...
Un estrazione del tannino maniacale, mai invasivo ma che asciuga benissimo la bocca, aciditá non fastidiosa ma presente, ti invoglia a berne sempre un altro bicchiere, quello che dici essere l’ultimo non lo sará mai fino a bottiglia finita...
Appena entra in bocca é un’esplosione di frutta matura, data da una selezione perfetta delle uve e raccolte al momento giusto.
Nettamente migliore al 2015 bevuto l’anno scorso, che nonostante fosse giá buono l’ho trovato piú borghese, piú standardizzato.
Allora me ne esco soddisfatto dell’assaggio ma deluso di non aver neanche potuto fare due chiacchiere con il sig. Conterno...
To be continued :arrow:

Ripesco questo tuo racconto per aggiungervi le mie impressioni, molto sintetiche.
Si entra in questo punto vendita/degustazione dal sapore di asettico atelier-gioielleria. Molto Barolo style, per nulla valsesino. Vabbè. Tre fanciulle molto carine a completare l'arredamento. Una di queste, bionda nell'aspetto e nell'anima, inizia a recitare l'usato rosario di terroir, suoli, microclima, mineralità, e il porfido rosso, e l'argilla verde.. in un modo così meccanico e impersonale da farmi un po' compassione. Mentre cerco di capire se si tratta di un androide di Blade Runner o un essere umano, iniziamo con gli assaggi:
Rosato 2018: da uve in parte acquistate in parte provenienti dagli appezzamenti meno vocati, 100% nebbiolo. 3 grammi residui di zucchero, vendemmia anticipata di 2 settimane, uve diraspate e lasciate nella pressa soffice un'ora, poi separazione mosto-vinacce.
Profumi tenui di pesca e altra frutta chiara, molto preciso nel bilanciamento acido-sapido in bocca, dove non sono pervenuti i 3 grammi di residuo (ma servono a bilanciare), poco caldo, comme s'il faut. Vino ovviamente semplice, innegabilmente tecnico, francamente buono.
Gattinara 2016: da terreni aziendali. 100% nebbiolo.
Considerazione: oggi consideriamo "ruffiani" certi vini degli anni 90 e 2000 rotondi, estratti, masticabili, fruttati e vanigliosi di legno nuovo. Insomma: un imbellettamento un po' barocco e grossolano, di facile esecuzione. Tra 20 anni, forse, si considereranno ruffiani vini dal naso scientemente costruito con tecniche più fini: co-inoculi di lieviti non-saccharomyces per lo sviluppo di note floreali e speziate, uso di legni non marcanti ma oculatamente scelti, sin dai tini di fermentazione, allo stesso scopo. Un imbellettamento più fine e celato, ma pur sempre un trucco.
Questo pensavo mentre portavo al naso il gattinara 2016 di Nervi-Conterno (con prevalenza di quest'ultimo), che ha un naso irrealmente espressivo e aperto per un nebbiolo del 2016. Anche fin troppo intenso di fiori, spezie dolci, frutta rossa matura al punto giusto. Quel che si dice di un naso piro-tecnico, soprattutto tecnico. Poi però "ci si avvicina " ancora un po' al vino portandolo in bocca, e qui qualche magagnetta (piccola) emerge: è perfetto nel bilanciamento acido-alclolico, tannini fini belli educati, però è un po' debole in bocca, appena vuoto, un po' cortino e lascia qualche ricordo amarognolo sulle papille.
Una stoffa grezza molto ben ricamata.
Terzo e ultimo assaggio:
Gattinara Molsino 2014 Perfetta maturità del frutto, profumi molto simili al Gattinara 16, alla facciazza dell'unicità dell'annata, anche qui aperti ed eleganti. Fine, sapido, con buon frutto in bocca. Zero tannini, o se presenti di dimensione subatomica, bocca fin troppo impalpabile. L'ho preferito al 16 per un'impressione di minor "fraudolenza" se così si può dire. O forse Conterno è stato più bravo a fottermi con questo che col precedente, chissà. Comunque un bel vino.
A me i vinoveristi son sempre stati un po' sulle balle. Uscendo da questa boutique finto-artigianale, fatta di storytelling e illusioni sensoriali, mi son ritrovato a rivalutare, almeno un po', il loro credo.

Saluti,
Dario.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda lloyd142 » 08 dic 2019 11:03

Konstantin_Levin88 ha scritto:Ripesco questo tuo racconto per aggiungervi le mie impressioni, molto sintetiche.
Si entra in questo punto vendita/degustazione dal sapore di asettico atelier-gioielleria. Molto Barolo style, per nulla valsesino. Vabbè. Tre fanciulle molto carine a completare l'arredamento. Una di queste, bionda nell'aspetto e nell'anima, inizia a recitare l'usato rosario di terroir, suoli, microclima, mineralità, e il porfido rosso, e l'argilla verde.. in un modo così meccanico e impersonale da farmi un po' compassione. Mentre cerco di capire se si tratta di un androide di Blade Runner o un essere umano, iniziamo con gli assaggi:
Rosato 2018: da uve in parte acquistate in parte provenienti dagli appezzamenti meno vocati, 100% nebbiolo. 3 grammi residui di zucchero, vendemmia anticipata di 2 settimane, uve diraspate e lasciate nella pressa soffice un'ora, poi separazione mosto-vinacce.
Profumi tenui di pesca e altra frutta chiara, molto preciso nel bilanciamento acido-sapido in bocca, dove non sono pervenuti i 3 grammi di residuo (ma servono a bilanciare), poco caldo, comme s'il faut. Vino ovviamente semplice, innegabilmente tecnico, francamente buono.
Gattinara 2016: da terreni aziendali. 100% nebbiolo.
Considerazione: oggi consideriamo "ruffiani" certi vini degli anni 90 e 2000 rotondi, estratti, masticabili, fruttati e vanigliosi di legno nuovo. Insomma: un imbellettamento un po' barocco e grossolano, di facile esecuzione. Tra 20 anni, forse, si considereranno ruffiani vini dal naso scientemente costruito con tecniche più fini: co-inoculi di lieviti non-saccharomyces per lo sviluppo di note floreali e speziate, uso di legni non marcanti ma oculatamente scelti, sin dai tini di fermentazione, allo stesso scopo. Un imbellettamento più fine e celato, ma pur sempre un trucco.
Questo pensavo mentre portavo al naso il gattinara 2016 di Nervi-Conterno (con prevalenza di quest'ultimo), che ha un naso irrealmente espressivo e aperto per un nebbiolo del 2016. Anche fin troppo intenso di fiori, spezie dolci, frutta rossa matura al punto giusto. Quel che si dice di un naso piro-tecnico, soprattutto tecnico. Poi però "ci si avvicina " ancora un po' al vino portandolo in bocca, e qui qualche magagnetta (piccola) emerge: è perfetto nel bilanciamento acido-alclolico, tannini fini belli educati, però è un po' debole in bocca, appena vuoto, un po' cortino e lascia qualche ricordo amarognolo sulle papille.
Una stoffa grezza molto ben ricamata.
Terzo e ultimo assaggio:
Gattinara Molsino 2014 Perfetta maturità del frutto, profumi molto simili al Gattinara 16, alla facciazza dell'unicità dell'annata, anche qui aperti ed eleganti. Fine, sapido, con buon frutto in bocca. Zero tannini, o se presenti di dimensione subatomica, bocca fin troppo impalpabile. L'ho preferito al 16 per un'impressione di minor "fraudolenza" se così si può dire. O forse Conterno è stato più bravo a fottermi con questo che col precedente, chissà. Comunque un bel vino.
A me i vinoveristi son sempre stati un po' sulle balle. Uscendo da questa boutique finto-artigianale, fatta di storytelling e illusioni sensoriali, mi son ritrovato a rivalutare, almeno un po', il loro credo.

Saluti,
Dario.


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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda picenum » 08 dic 2019 11:25

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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda gianni femminella » 08 dic 2019 12:21

Nel mio piccolo apprezzo molto le tue osservazioni Dario.
Io quasi mi innervosisco quando mi augurano "buona giornata" ( sarebbe un discorso lungo) , l'androide che racconta del terroir posso ben immaginarlo, anzi mi sembra di vederlo/a.
I profumi della 2014 uguali a quelli della 2016, vabbè :mrgreen:

Volevo rispondere in maniera più articolata, ma non mi riesce.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda maxer » 08 dic 2019 12:42

..... lo si nota di più se non scrive e se ne resta zitto in un angolo o se pubblica note che appaiono sempre controcorrente, anche di critica (spesso senza addurre prove) ai personaggi del vino più blasonati ? ..... :roll:
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 08 dic 2019 13:01

maxer ha scritto:..... lo si nota di più se non scrive e se ne resta zitto in un angolo o se pubblica note che appaiono sempre controcorrente, anche di critica (spesso senza addurre prove) ai personaggi del vino più blasonati ? ..... :roll:


Visto che i film di Nanni Moretti li conosci bene, ti consiglio l'"elogio di Franti" di Umberto Eco, per capire come a volte provare a vedere le cose un po' di sbieco rispetto alla doxa possa essere utile. Per sé e per gli altri.
Ecco il link:
https://www.google.com/url?sa=t&source= ... SEH25ZJQkn
Prevede l'aver letto il Cuore di De Amicis, ma immagino che quando facevi tu le elementari quello fosse il testo di riferimento...

*scusa per l'incipit offensivo, che ho cancellato. Ma perché ritieni che se uno scrive una cosa diversa da quello che ripetono tutti (spesso senza avere mai bevuto) allora è alla ricerca di attenzione?

Saluti
Dario
Ultima modifica di Konstantin_Levin88 il 08 dic 2019 14:21, modificato 1 volta in totale.
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda maxer » 08 dic 2019 13:33

..... m' aspettavo di mooolto peggio ! .....
:D :D :D
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 08 dic 2019 14:03

gianni femminella ha scritto:Nel mio piccolo apprezzo molto le tue osservazioni Dario.
Io quasi mi innervosisco quando mi augurano "buona giornata" ( sarebbe un discorso lungo) , l'androide che racconta del terroir posso ben immaginarlo, anzi mi sembra di vederlo/a.
I profumi della 2014 uguali a quelli della 2016, vabbè :mrgreen:

Volevo rispondere in maniera più articolata, ma non mi riesce.

Grazie, Gianni.
Le due annate avevano profumi molto simili tra loro, e molto diversi, a quanto mi ricordo, dalle vecchie annate di Molsino/Valferana o Gattinara dell'epoca pre-Conterno. Oggi più intensi, più nitidi, più nebbioleschi, più affascinanti, meno territoriali.
Un nebbiolo con l'autotune, con dietro un grande lavoro di "produzione".
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Langa&Roero » 08 dic 2019 16:56

Konstantin_Levin88 ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Nel mio piccolo apprezzo molto le tue osservazioni Dario.
Io quasi mi innervosisco quando mi augurano "buona giornata" ( sarebbe un discorso lungo) , l'androide che racconta del terroir posso ben immaginarlo, anzi mi sembra di vederlo/a.
I profumi della 2014 uguali a quelli della 2016, vabbè :mrgreen:

Volevo rispondere in maniera più articolata, ma non mi riesce.

Grazie, Gianni.
Le due annate avevano profumi molto simili tra loro, e molto diversi, a quanto mi ricordo, dalle vecchie annate di Molsino/Valferana o Gattinara dell'epoca pre-Conterno. Oggi più intensi, più nitidi, più nebbioleschi, più affascinanti, meno territoriali.
Un nebbiolo con l'autotune, con dietro un grande lavoro di "produzione".


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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda zampaflex » 08 dic 2019 17:56

Konstantin_Levin88 ha scritto:Un nebbiolo con l'autotune


Questo è un bel riferimento transdisciplinare 8)
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Mike76 » 08 dic 2019 20:36

Konstantin_Levin88 ha scritto:"Un nebbiolo con l'autotune".


Come ti ebbi a dire per il Sangiovese, ritengo che anche questa perla dovrebbe finire in firma.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Nexus1990 » 09 dic 2019 14:19

Per fortuna non ho la preparazione necessaria per rispondere alle interessanti questioni sollevate dal buon (si fa per dire :mrgreen: ) Konstantin. Avrei solo da ridire sul parallelismo signorina/androide di Blade Runner: gli androidi del film (ma anche quelli del libro) sono fin dall’inizio caratterizzati da grandissima umanità, verrebbe da definirla quasi non umana, considerata la disumanità dell’umanità. Non a caso il motto della Tyrell Corporation è “più umano dell’umano”. Capisco che è un OT abbastanza spinto ma so che Konstantin, da strenuo difensore della verità, apprezzerà senz’altro.
Borgogno.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Borgogno. » 10 dic 2019 10:11

Konstantin_Levin88 ha scritto:
teo777full ha scritto:Seconda “cantina” visitata a gattinara
NERVI&CONTERNO:arriviamo senza preavviso alle 18:20
La porta é giá chiusa, dico strano, poi noto che chiude alle ore 18:00... deluso di non poter entrare mi affaccio per vedere la vetrina e noto un signore seduto su una poltrona che chiacchierava al telefono... solo dopo pochi secondi realizzo che quella persona era Roberto Conterno!
Appena connetto alza la testa, mi guarda e indicando l’interno del negozio annuisco, come per fargli cenno di voler entrare. Allora si alza e io mi dirigo verso la porta di ingresso. Sento la porta aprirsi solo che con mia grande delusione ci ha accolto una ragazza (eh si, sono completamente etero solo che il mio sogno di far due chiacchiere con il piú grande produttore italiano si stava annebbiando)
Va beh entriamo e compriamo qualche bottiglia di gattinara 2016 e supplicando, neanche tanto, riesco a farmi versare un goccio dello stesso vino nel calice...
-GATTINARA 2016: :shock: :shock: :shock: colore rosso rubino luminoso, di una brillantezza quasi irreale per un nebbiolo. Appena metto il naso nel bicchiere sono sempre piú convinto di trovarmi davanti ad un grandissimo vino, ai vertici della categoria. Mineralitá perfettamente fusa ad un sottobosco ben definito ma mai esagerato, profumi dritti e diretti(devo dire che il calice sensory sviluppato da Conterno funziona benissimo con questi vini)
In bocca ho la conferma di quello che forse é il piú grande vino dell’alto piemonte da me mai assaggiato...
Un estrazione del tannino maniacale, mai invasivo ma che asciuga benissimo la bocca, aciditá non fastidiosa ma presente, ti invoglia a berne sempre un altro bicchiere, quello che dici essere l’ultimo non lo sará mai fino a bottiglia finita...
Appena entra in bocca é un’esplosione di frutta matura, data da una selezione perfetta delle uve e raccolte al momento giusto.
Nettamente migliore al 2015 bevuto l’anno scorso, che nonostante fosse giá buono l’ho trovato piú borghese, piú standardizzato.
Allora me ne esco soddisfatto dell’assaggio ma deluso di non aver neanche potuto fare due chiacchiere con il sig. Conterno...
To be continued :arrow:

Ripesco questo tuo racconto per aggiungervi le mie impressioni, molto sintetiche.
Si entra in questo punto vendita/degustazione dal sapore di asettico atelier-gioielleria. Molto Barolo style, per nulla valsesino. Vabbè. Tre fanciulle molto carine a completare l'arredamento. Una di queste, bionda nell'aspetto e nell'anima, inizia a recitare l'usato rosario di terroir, suoli, microclima, mineralità, e il porfido rosso, e l'argilla verde.. in un modo così meccanico e impersonale da farmi un po' compassione. Mentre cerco di capire se si tratta di un androide di Blade Runner o un essere umano, iniziamo con gli assaggi:
Rosato 2018: da uve in parte acquistate in parte provenienti dagli appezzamenti meno vocati, 100% nebbiolo. 3 grammi residui di zucchero, vendemmia anticipata di 2 settimane, uve diraspate e lasciate nella pressa soffice un'ora, poi separazione mosto-vinacce.
Profumi tenui di pesca e altra frutta chiara, molto preciso nel bilanciamento acido-sapido in bocca, dove non sono pervenuti i 3 grammi di residuo (ma servono a bilanciare), poco caldo, comme s'il faut. Vino ovviamente semplice, innegabilmente tecnico, francamente buono.
Gattinara 2016: da terreni aziendali. 100% nebbiolo.
Considerazione: oggi consideriamo "ruffiani" certi vini degli anni 90 e 2000 rotondi, estratti, masticabili, fruttati e vanigliosi di legno nuovo. Insomma: un imbellettamento un po' barocco e grossolano, di facile esecuzione. Tra 20 anni, forse, si considereranno ruffiani vini dal naso scientemente costruito con tecniche più fini: co-inoculi di lieviti non-saccharomyces per lo sviluppo di note floreali e speziate, uso di legni non marcanti ma oculatamente scelti, sin dai tini di fermentazione, allo stesso scopo. Un imbellettamento più fine e celato, ma pur sempre un trucco.
Questo pensavo mentre portavo al naso il gattinara 2016 di Nervi-Conterno (con prevalenza di quest'ultimo), che ha un naso irrealmente espressivo e aperto per un nebbiolo del 2016. Anche fin troppo intenso di fiori, spezie dolci, frutta rossa matura al punto giusto. Quel che si dice di un naso piro-tecnico, soprattutto tecnico. Poi però "ci si avvicina " ancora un po' al vino portandolo in bocca, e qui qualche magagnetta (piccola) emerge: è perfetto nel bilanciamento acido-alclolico, tannini fini belli educati, però è un po' debole in bocca, appena vuoto, un po' cortino e lascia qualche ricordo amarognolo sulle papille.
Una stoffa grezza molto ben ricamata.
Terzo e ultimo assaggio:
Gattinara Molsino 2014 Perfetta maturità del frutto, profumi molto simili al Gattinara 16, alla facciazza dell'unicità dell'annata, anche qui aperti ed eleganti. Fine, sapido, con buon frutto in bocca. Zero tannini, o se presenti di dimensione subatomica, bocca fin troppo impalpabile. L'ho preferito al 16 per un'impressione di minor "fraudolenza" se così si può dire. O forse Conterno è stato più bravo a fottermi con questo che col precedente, chissà. Comunque un bel vino.
A me i vinoveristi son sempre stati un po' sulle balle. Uscendo da questa boutique finto-artigianale, fatta di storytelling e illusioni sensoriali, mi son ritrovato a rivalutare, almeno un po', il loro credo.

Saluti,
Dario.


Oh ma hai finito di scrivere minkiate?
Scrivi solo x fare il polemico, non sai niente di vino. Inquini il forum.
Borgogno.
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Borgogno. » 10 dic 2019 10:18

maxer ha scritto:..... lo si nota di più se non scrive e se ne resta zitto in un angolo o se pubblica note che appaiono sempre controcorrente, anche di critica (spesso senza addurre prove) ai personaggi del vino più blasonati ? ..... :roll:

:lol:
Bravo
Sono krugghista sono il primo della lista :mrgreen:
Luca90
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Re: LE BEVUTE DI NOVEMBRE 2019

Messaggioda Luca90 » 18 dic 2019 21:29

teo777full ha scritto:Quarta ed ultima visita...
giunte ormai le 19:00 e sulla via di ritorno verso casa ci fermiamo da quella che forse è stata la cantina più interessante della giornata.
DAVIDE CARLONE: lui un vero viticultore vecchia scuola, persona che trasuda passione e riesce a trasmettertela pienamente. Mi racconta di essere praticamente cresciuto in vigna lavorandoci già pienamente all'età di 18 anni.
ma veniamo ai suoi vini:
-Croatina 2018 (da botte):al naso rimane molto sporco e confuso, non ho trovato tutta la parte fruttata che dovrebbe avere, frutto che invece si sente in bocca, fin troppo, non sorretto da una giusta acidità o mineralità per alleggerire la bevuta.
chiedo scusa se non l'ho capito ma non mi è piaciuto un gran che...(limite mio verso questo tipo di vini non me ne vogliate)
-Nebbiolo 2018 (da botte): ecco quello che cercavo da questo produttore, un nebbiolo in purezza dell'alto piemonte, classicissimo. :D Simile a quello di Le Piane ma comunque con una sua personalità (cosa volete, alla fine i vigneti sono limitrofi e il vitigno lo stesso...)
piaciuto molto per 9 euro in cantina poi.. :arrow:
-Boca 2018 (da botte): quà si inizia a trovare un vino più strutturato e complesso, figlio di una bella annata, dal colore rosso rubino, giovane ma per nulla banale. Da riprovare assolutamente più avanti comunque per adesso piaciuto molto!

Ad un certo punto ci racconta di essere l'unico in alto piemonte a vinificare in botte separate ogni singola parcella, ed è da quì che le cose si fanno interessanti.
-Boca 2017 (campione 1): vino dal colore rosso rubino un filo più cupo del solito, al naso rimane su profumi prematuri, non acerbi sia chiaro, ma non un'esplosione di frutto maturo. In bocca è animalesco, ma di quelli indomabili, tantissima materia ma compressa e legata da un tannino incazzoso e da un'acidità affilatissima. Vino tesissimo quasi impensabile da bere oggi ma chissà che mostro che ne verrà fuori, sopratutto in longevità.
-Boca 2017 (campione 2): prelevato dalla botte a fianco, già mentre lo "spilla" nel bicchiere mi rendo conto di trovarmi davanti ad un vino diverso. Il colore era appena più scarico ma più luminoso ma è quando ho messo il naso nel bicchiere che ci sono rimasto malissimo (si male ma in senso buono) naso sensuale, dolce e intenso. in bocca è uno dei vini più piacevoli che abbia mai assaggiato da botte ma aveva comunque qualcosa che gli mancava... ottengo la conferma quando Davide mi dice di essere più basso di PH rispetto al primo campione...

non immagino che mostro possa essere il boca 2017 una volta in bottiglia e sommate le caratteristiche di entrambi :shock:
Mi dice lui stesso essere una delle più belle vendemmie di sempre, anzi mi ha raccontato che dopo la 2012 non sarebbe più stato in grado di tirare fuori un vino così buono, poi è arrivata la 2017.

Spero che questo racconto un filo romanzato non vi abbia annoiato
ci tengo a dare un po' di visibilità a quello che secondo me, ma sono anche di parte abitandoci, è una delle più belle realtà dell'enologia italiana :mrgreen:


Finito ora di scolarmi una croatina 2017 di carlone :shock:
Capisco che non ti possa aver ingrifato all'assaggio da lui, che come mi confermerai, è un po' rustico come personaggio.. A me ha fatto assaggiare la croatina 2019 che ancora deve fare la melolattica continuando a dirmi "l'è bon! L'è bon!" e io behh...
La croatina fatta e finita però è un'altra cosa.. Non è nebbiolo, non vuole essere un vino estremamente complesso e strutturato.. Però un vino con freschezza da vendere, una mora che ti sale al naso e non ti lascia più.. 14 gradi e non sentirli, bottiglia finita in un amen.

Ps 9 euro in cantina e vino dichiaratamente da pasto

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