Messaggioda landmax » 18 ott 2019 17:05
Non scrivo praticamente più delle bevute fatte (pigrizia mia), ma questa merita di essere raccontata.
Alessandro Dettori, vecchie annate.
Su di lui si è scritto molto e, forse, bevuto meno. Ecco quindi l’occasione per rimediare.
VERTICALINA DETTORI BIANCO (100% VERMENTINO)
2014
Di uno stupendo giallo ambrato, limpido e brillante, il naso è davvero magnetico, nitidissimo ed ampio nei rimandi. Una leggera volatile amplifica piccanti sensazioni di macchia mediterranea (rosmarino, timo e molto altro ancora), uva schiacciata e mela renetta. In bocca è un portento, letteralmente vibra. E lo fa attorno a uno scheletro d’alcol (15,5% il titolo alcolometrico) che, mano a mano che il vino si scalda, si fa sempre più integrato al corpo del vino. Il quale ha un tale sapore, una tale sorprendente eleganza, una tale vibrazione naturale da non lasciare indifferenti. Il finale è lungo, salino (la componente minerale è perfettamente integrata e mai prevaricante) e lievemente dolce (ma di una dolcezza che non ha nulla di surmaturo o stucchevole), innervato di frutto e erbe aromatiche. Evocativo. Già oggi un campione, diverrà grandissimo. 91/100
2007
Al contrario del primo, il vino è torbido ed il colore più intenso. Il naso pare quello di un buon rhum agricole, con la canna da zucchero e la nota verde/erbacea a bilanciare. Delude però in bocca, dove l’alcol è davvero troppo marcato, per un vino molto più secco e sapido del precedente. PAI molto lunga, ma bevuta un po’ faticosa. 84/100
2006
Ancora una volta il vino è torbido, ma di un colore meno ambrato dei precedenti. Grandioso sotto tutti i punti di vista, pare un 2014 amplificato: il naso vira verso sensazioni da whisky, quasi torbate, mantenendo tuttavia una dolcezza ammaliante (qui la mela è quella cotta al forno con lo zucchero sopra) e, ancora, quel tripudio di erbe aromatiche che ne contraddistingue le migliori versioni. Rispetto al 2014, ha un po’ più di polpa in bocca, ma come lui mantiene un’eleganza sorprendente (alcol dichiarato: 14,5%), con un finale irradiante e commovente. A bicchiere vuoto, è netto il profumo dell’uva appena schiacciata. Evocativo 2 - La vendetta. 93/100
2005
Vino torbido e simile, nel colore, al vino precedente. I profumi sono qui più autunnali (farina di castagna), il frutto meno vivo, pur mantenendo una buona vitalità (splendidi i rimandi al fiore di camomilla). In bocca il vino sembra più seduto, meno tonico e saporito del precedente. Comunque fine e di fascino. 87/100
VERTICALINA CHIMBANTA (100% MONICA)
2005
Colore e profumi irrealmente giovani. Di un rubino brillante, il naso è un tripudio di frutta rossa matura, molto puro nella sua definizione. Col tempo escono netti sentori di cioccolato. In bocca è dolce e potente, amaroneggia e, per i miei gusti, il finale è un po’ troppo dolce. Un po’ monolitico, se vogliamo, ma sono sicuro che alla cieca molti avrebbero pensato a un buon amarone (il che non è necessariamente un complimento). 88/100
2003
Semplicemente favoloso. Al naso netti i richiami al Porto, eterei e molto affascinanti. In bocca letteralmente deflagra di sapore, scalpita come giovane puledro e, al contrario del precedente, è completamente secco. Finale lunghissimo. 92/100
2002
Ancora assolutamente integro (il vitigno Monica ha evidenti capacità d’invecchiamento, a giudicare da questi tre vini), è un vino più fine, se vogliamo, del precedente, ma anche meno saporito e vivo. Comunque un bel bere. 87/100
DA SOLO
TUDERI 2000 (prima annata prodotta; 100% CANNONAU)
Colore nettamente più scarico dei vini precedenti, di un granato leggermente velato. E’ etereo e borgogneggiante per finezza, con rimandi al lampone schiacciato, ai fiori viola e alle erbe aromatiche. Bocca finissima, eterea, saporita, dal tannino risolto, perfetta nell’evoluzione. Chapeau. 91/100
VERTICALINA TENORES (100% CANNONAU)
2003
Di un colore tra il rubino e il granato trasparente, vivissimo. I profumi ricordano quelli del vino precedente, ma amplificati in intensità. Bocca eterea, avvolgente e salata, dal tannino setoso e di vitalità inusitata. Lunghissimo finale con ritorni di mirto e garrigue. Grandissimo vino, che, forse, non ha ancora raggiunto il suo apice. 93/100
2002
Forse l’unico vino della serata a mostrare i segni del tempo. Tartufo, funghi porcini, miele millefiori, il naso è molto terziarizzato. Al gusto è fine, elegante, anche se il sapore è meno fresco, il frutto più decadente. Ha passato il suo ottimo, ma si può bere ancora senza patemi. 85/100
2001
Colore simile al 2003, ha una dolcezza di frutto, sia al naso che in bocca, che lo rende leggermente abboccato. Mantiene comunque tutto il sapore e l’eleganza della ditta, ed è ancora irrealmente giovane e scalpitante. Oso immaginare che tra una decina d’anni sarà nettamente migliorato. 89/100
2000
Un conseguimento raro. Difficile trovare le parole giuste per descrivere un vino così affascinante. Profumi eterei e ampi, molto simili a quelli del 2003. E' tuttavia all'assaggio che rivela una grazia, un’armonia, una finezza superiori. Colto al suo apogeo, mi ha lasciato davvero senza parole. 94/100
In conclusione, degustazione rara (per la possibilità di bere tante annate "vecchie") e memorabile.
Ne ricavo la sensazione di un vignaiolo serio, che lascia fare alla natura (anche in vinificazione: vedi certi vini un pò dolcini), senza preoccuparsi dei suoi eccessi (gradazioni alcoliche tra i 14,5% e i 16,5%) e senza alcun intento di omologare (ogni annata fa veramente storia a sé).
A proposito dell'alcol.
I vini di Dettori sono capaci di evolversi su una struttura che, a mio avviso, poggia proprio su uno scheletro d'alcol (non sulla freschezza, non sui tannini, e neppure sulla mineralità, almeno in apparenza), che però riesce a tal punto ad integrarsi con il resto delle componenti da riuscire (nei migliori casi) a restituire vini pieni di sapore ed energia, molto eleganti, certamente unici nel loro genere.
Bravo Alessandro!