Complice del rigatino stagionato in casa, mi salta l'idea di una Gricia improvvisata, un po' alla toscana, con il rigatino, appunto, e del pecorino di Pienza.
Che bevo?...non posso esimermi...
Az. Agr. Valentini - Trebbiano d'Abruzzo 2009Aperto solo un'ora prima, ma si capisce che chiede aria.
Luminoso nel bicchiere, sembra un bianco di 3-4 anni, ma ne ha 10...e sono pochi.
Animale e scomposto al naso, come mi aspettavo.
Lo lascio lì e comincio a preparare i sontuosi rigatoni.
La suggestione mi rimanda al fieno, alla camomilla, e al caffè verde.
A debita distanza, ce li ritrovo.
Parte sporchino al naso, più che fieno è una pecora che si rotola nel fieno (dice mia moglie...e concordo).
Lo raffresco un po' di più, amorevolmente, con la glacette.
In bocca è velluto, una carezza piena e calda.
Mi ha ricordato, solo a livello di pienezza e sensazione tattile, un 1er di Raveneau (con le debite proporzioni, cr...ibbio!)...ma sono vini agli antipodi al naso.
Qui continua ad essere selvatico ed animale...ma la bocca, la bocca...morbidissima, da grande vino.
Non sto qui a dire quanto stesse bene con la Gricia (giocava in casa), né quanto veloce la bottiglia sia finita...con l'ultimo bicchiere si possono tirare le somme...la pecora se n'è andata, lasciando prima il caffè verde, poi il pepe bianco con un finale di cioccolato bianco. Bocca sinuosa e sapida, morbida e decisa.
Mi è piaciuto? Eccome.
Si è lasciato capire? No, e in gran parte è colpa mia perché l'avrei dovuto ossigenare ben bene 2 ore prima...ma per quel che ha lasciato vedere...gran bel vino...ma non per tutti.
Il più grande? Per me il suo limite sta nella variabilità e nel momento in cui lo si coglie, ma anche in come noi siamo disposti a capirlo...insomma, un bel po' di variabili.
So di non sapere.