michelep ha scritto:ORSO85 ha scritto:Leggevo che molti produttori stanno sposando la “moda” di non dichiarare l’invecchiamento
Ma perché????
perché così possono mescolare più botti e più annate diverse per ottenere omogeneità nel prodotto finito, e utilizzare qualche trucchetto per accelerare l'invecchiamento.
Inoltre, quando usano botti usate di sherry, porto, eccetera, il tempo di invecchiamento non ha più molto senso perché tali botti danno aromi e caratteristiche non comparabili con un procedimento più tradizionale.
Da ignorante la vedo un po' come per i vini: nei senza annata ci sono gli champagne della madonna e ci sono delle porcherie buone giusto per pulire la catena della bici al posto del wd-40. La qualità dipende da chi fa cosa e non da quel particolare.
E quale sarebbe il "procedimento più tradizionale" se non usare botti ex-Sherry come si è sempre fatto?
Il tempo di invecchiamento
vero ha invece negli ultimi anni preso via via sempre più importanza, proprio perché gli stock di roba bene invecchiata sono all'osso, allora i master blender delle distillerie si arrangiano come possono, partendo da una base palesemente immatura di 3-5 anni, con vari espedienti legali (non potendo sulla carta usare chips o le cosiddette "inner staves", doghe interne) per dare un'
impressione di maggiore invecchiamento utilizzando finishing di pochi mesi o addirittura settimane in botti super-attive, magari grattate a legno vivo e ri-tostate (ma non è la stessa cosa di una vera botte nuova).
Poi ci sarebbe da discutere su come le botti oggi comunque non facciano maturare più bene il distillato come 30-40 anni fa, perché il legno dei barili ex-Bourbon è di qualità inferiore e perché non esistono più vere botti ex-Sherry ma solo botti
preparate con Sherry, e quindi per avere la stessa qualità di un 12 anni di una volta devi far maturare il distllato 18-20 anni...