Da un paio di anni hanno messo l'age statement, immagino perché sia più semplice ed anche per poter dare ai clienti che lo desiderano lo stesso prodotto nel tempo; prima invece era necessario provare i diversi vintage per trovare quello di proprio gradimento.
Come immaginate io consiglio, se si ha l'occasione, di cercare i "vecchi" vintage; ricordo un 85 (20 anni) ed un 88 davvero notevolissimi.
In generale mi sembra che tante distillerie stiano andando verso soluzioni più "comode" per poter soddisfare una domanda crescente riducendo complessità, vincoli e costi; i NAS vanno chiaramente in questa direzione.
Del resto una volta il single malt era abbondante, veniva fatto per la vendita ai blenders e solo una piccola parte veniva imbottigliata; era facile conservare qualcosa (il meglio?) per imbottigliarlo con la propria etichetta. Poi questa quota è cresciuta progressivamente fino ad arrivare al 100%, a quel punto ridurre gli invecchiamenti è stata la strada per immettere sul mercato volumi crescenti. Qualcuno è addirittura arrivato a ricomprare il proprio whisky di malto dopo averlo venduto e spedito ai blenders......
Trikyred ha scritto:cavallo bianco ha scritto:Trikyred ha scritto: posso dire che ci sono dei malti a grado pieno in botti ex-sherry che , anche in relazione al loro prezzo, sono veramente notevoli!
Sbilanciati, fai i nomi!
Tralasciando i proibitivi giapponesi e ,seppur meno, ma sempre esosi taiwanesi comunque anche amrut e restando in scozia arran ( se non vado errato dovrebbe chiamarsi botega o bodega) e glenrothes ( anche se non ricordo se fosse a grado pieno..
E poi c'è il fantastico e inossidabile aberlour a'bunnadh.
Sicuramente poi ce ne saranno altri che io non conosco..
P.s. condividete quando li trovate!!