Wineduck ha scritto:Per chi ha qualche anno in più della media della maggioranza dei forumisti è senza dubbio consapevole, senza bisogno di tanti dati statistici, di quanto sia cambiato il clima negli ultimi 20 anni. Le previsioni per i prossimi sono per un ulteriore netto peggioramento (eventi estremi in inverno, caldo intorno ai 50 gradi in estate, tifoni, piogge torrenziali catastrofiche, umidità costante altissima, invasione di insetti e cavallette, ecc.).
Accantoniamo per un attimo le ipotesi ipercatastrofistiche (*) e concentriamoci solo sul processo di progressiva tropicalizzazione delle zone temperate.... come ve lo immaginate un mondo senza più Barolo, Borgogna, Rodano, Brunello, ecc.?
Siete pronti a questo scenario?
E' un tema che mi interessa molto, e non mi dispiacerebbe se si avviasse nel forum una discussione seria su quest'argomento.
Ad esempio, uno dei problemi che porta con sé il cambiamento climatico in corso, è quello della diminuzione delle escursioni termiche giornaliere, elemento necessario per lo sviluppo di acidità e profilo aromatico soprattutto per i vini bianchi.
L'anno scorso parlavo con un produttore dei colli Euganei a questo riguardo, e mi disse che loro in certe zone stavano praticamente rinunciando a produrre bianchi per via di questo problema. In Franciacorta, un'altra delle zone che rischia di subire i maggiori problemi si è inserita recentemente nel disciplinare una nuova uva, l'erbamat, proprio per sopperire al problema dell'acidità....insomma, io non credo che fra vent'anni in Europa non si produrrà più vino, ma temo che assisteremo a un radicale cambiamento dell'enografia del vecchio mondo.
Parlandone con Littlewood venerdì scorso alla serata di approfondimento sui metodi classici, lui sembra essere ottimista nella capacità dell'uomo di intervenire per affrontare questi nuovi scenari climatici, io non sono uomo né di vigna né di cantina e non mi permetto di esprimere nessun giudizio ma solo la mia preoccupazione a riguardo.
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
(G. Debord)