SARÒ BREVE..... tornando in argomento, penso che sia errato porre la soluzione (anche parziale) di un problema così enorme per tutte le popolazioni mondiali da un punto di vista individuale.
È ovvio, nella paesi progrediti ( e ormai sono tanti) tutti i cittadini contribuiscono, chi più, chi meno, ad aggravare il problema del surriscaldamento.
Ma se veniamo alle vere cause della questione, è ormai chiaro a tutta la scienza (meno i soliti pochi lecchini) che sono A) di un certo sistema industriale, diffuso in tutto il pianeta, che non segue determinate regole antiinquinamento, B) del trasporto, basato ancora sull' uso privato e individuale dell' auto con carburante ancora derivante dal petrolio, C) dei rifiuti, che ormai, vedi plastica, hanno addirittura occupato spazi negli oceani ampi come interi continenti, per non parlare dei rifiuti solidi in genere, da quelli nocivi agli imballaggi, per i quali il riciclo è ancora solo una chimera (meglio incenerire nell' aria o nascondere sotto terra, magari in Africa), D) dell' alimentazione, con le colture intensive, i pesticidi, i diserbanti, venduti da poche multinazionali in tutto il mondo che, oltre a provocare nel tempo danni gravi alla salute, riducono le coltivazioni a vere e proprie fabbriche di quel che resta della natura. E parliamo pure E) degli allevamenti intensivi degli animali da carne : bue, maiale, pollo, coniglio, gallina etc : sono diventati degli opifici stile Inghilterra dell' inizi dell' era industriale, con una pazzesca produzione di CO2, mostruose catene di montaggio di proteine, additivi, ormoni, mangimi perlopiù schifosi per produrre la carne che si vuole che il consumatore mangi, ad esempio negli USA favorendo e pompando con tutti i media la "cultura del barbecue".
Ovviamente ho portato solo gli esempi peggiori del sistema dell' alimentazione : in Europa in parte, va meglio, in particolare in Italia. Ma non so per quanto tempo ancora : i grandi distributori vogliono sempre più profitti, spesso senza badare a cosa arriva nel piatto del consumatore, obbligando i produttori di qualsiasi parte a produrre di più con conseguente minor qualità (vedi scandali del prosciutto cosiddetto di Parma, dell' olio di oliva non di oliva etc)
Chiaramente persistono da noi ancora prodotti eccezionali per qualità e varietà, non serve sottolinearlo, ma costano molto di più e msono e saranno sempre più riservati al consumo di una minoranza più ricca di consumatori, italiani , europei e mondiali.
Ecco, consumatore : questo ci hanno fatto, o tentano, di farci diventare.
Di tutto : dal cibo, all'"auto, dalla cultura (poca e indirizzata) a Internet (tanto e con sempre maggior pubblicità imposta), dai social (per isolare le persone davanti a una tastiera illudendole invece di stare socializzando) all' informazione, sempre martellante su singoli temi fantoccio per evitare di far pensare il consumatore ai veri problemi reali.
Checcentra con il vino che fra vent' anni non si produrrà più in Europa ?
Tornando alle possibili soluzioni, ripeto che individualmente possiamo e potremo fare pochissimo di realmente incisivo.
Gli interessi economici che ci hanno portato a questa situazione, da "sull' orlo del burrone", sono enormi, e li ho descritti prima.
Dietro ogni esempio c' è qualcuno che da un "inquinamento", in senso lato, fa copiosi profitti, che mai verranno reinvestiti per sisinquinare o migliorare le produzioni.
Possono essere le varie mafie, che da sempre usano parti della politica, come ampiamente lei mostrato da inchieste e sentenze.
Possono essere i piccoli i grandi i grandissimi imprenditori o le multinazionali che, sempre per aumentare i profitti, non investono in sicurezza e in sistemi antiinquinamento (vedi ILVA di Taranto e migliaia di altre aziende, basta far funzionare un po' la memoria).
Possono essere i magnati del petrolio, guarda caso grandi elettori di Trump, o gli Stati di tutto il mondo il cui PIL è formato in gran parte dai proventi dati dall' estrazione dell' oro nero e che non hanno alcuna intenzione di vedere eliminati motori a benzina o diesel e plastiche varie.
E noi, in larga maggioranza ridotti a meri consumatori, cheffamo ? Rifiutiamo la cannuccia di plastica, facciamo la raccolta differenziata (quando c è) ma poi Report ti informa che quello che viene raccolto è riciclato al massimo per il 30 % e l' altro 70 va in discarica, se va bene ?
Cerchiamo di non sprecare acqua, quando passi in autostrada da Asti a Verona e da Verona a Trento e sai che ognuno delle decine e decine di potenti getti d' acqua che vedi in azione nelle campagne e nei vigneti consuma in un giorno tanta acqua quanto un condominio in un anno ? Ma serve a produrre tanto Pinot Grigio, tanto Chardonnay (di montagna
), perché noi cooperative della qualità ce ne freghiamo, eh, vogliamo i 200 q.li per ettaro ! È giù pesticidi e diserbanti, che tra l' altro a qualcuno dovranno pur essere pagati.
Compriamo un auto elettrica ? Prima bisogna avere i soldi per pensare di acquistare un auto nuova in genere e poi, quanto mi costa di più all' acquisto quella elettrica, pur con i contributi ? E poi ste cazzo di batterie, dove le carico se faccio un viaggio lungo, quanto mi dura una carica ? E le centraline di ricarica, perché in Italia praticamente non ce ne sono, come invece negli altri Stati europei ? Forse perché la Fiat, ops, FCA, unico gruppo al mondo, non ha ancora prodotto manco una Topolino elettrica ?
Sono solo esempi.
Finché non cambia il sistema, finché esisteranno sulla faccia della Terra rappresentanti degli interessi economici peggiori e truci come Trump (e non solo ...) ai vertici degli Stati più potenti e con capacità ricattatorie (economiche, militari, strategiche, scientifiche, di controllo e pianificazione informativa), la vedo dura cercare di opporsi con il fai da te.
Crescita di un senso comune, di una presa di coscienza collettiva ? Per fare cosa, ad esempio in Italia ?
Concordo (konkordo
) con Wineduck che questo (oltre al "vino fra vent' anni" che penso sia solo un interessante spunto per proporre un problema ben più vasto) meriti una risposta.
Ma la mia è molto, molto pessimista, per quanto ci riguarda.
Potremmo pensare di usare l' unico strumento di attuale pseudo-democrazia che ci hanno lasciato : il voto.
Ma se vediamo che alle ultime elezioni politiche i Verdi, che dovrebbero essere i portavoce di un serio movimento pro natura, pro difesa d0el territorio, anti inquinamenti ha ricevuto, se non ricordo male, un 1,50 % dei voti o giù di lì, che durante la lunghissima campagna MAI, dico MAI, in tutti i giornali, in tutti i talkshow ho mai letto o assistito ad una discussione su questo tema, che NESSUN partito o movimento ne ha fatto una bandiera. E passi per la Lega che aveva a che fare con i suoi negri e i rom immigrati e le pistole per tutti, per Forza Italia con Berlusconi (s)finito), ma la cosiddetta sinistra, dov' era su questi temi ? Il M5S, che era nato in gran parte su tali argomenti, che diceva ?
Nulla .
E allora a noi toccherà rifiutare cannucce e cotton fioc di plastica e continuare a fare diligentemente raccolta differenziata .....
Ma io ho quasi 70 anni e, purtroppo per lei, il problema più aggravato se lo troverà mia figlia che di anni ne ha la metà.
o
Ma non mi sento individualmente e personalmente colpevole di questo degrado : o facevo la scelta di diventare un eremita o uno yuppie a vita (per carità, non fanno per me, magari pure obbligato ad essere astemio ...), oppure non potevo comportarmi diversamente.
Ego me absolvo !
Tiè .....