Messaggioda Wineduck » 23 giu 2019 09:39
Beaufort è semplicemente il mago del dosaggio. Sotto questo aspetto è più geniale e talentuoso anche di Selosse. Anche i degustatori più esperti non riusciranno mai a capire se la dolcezza dei suoi champagne dipende dalla maturità del frutto o dal dosaggio. È sempre fine, equilibrata e soprattutto perfettamente intrecciata con l'acidità con cui gioca a nascondino come due fanciulli in un grande parco boscoso all'inizio dell'estate. I rosé poi sono commoventi! Un Polisy millesimato 2005 me lo ricorderò tutta la vita come lo champagne più goloso della mia vita. Mi si è impresso nella memoria perfettamente ancora oggi a distanza di una decina d'anni.
Sulla variabilità delle bottiglie io personalmente posso solo dire cose positive. In effetti un paio di sottoperformanti le ho trovate ma su alcune decine bevute, quindi pochissime e non posso dire che il produttore sia inaffidabile. È piuttosto vero che è necessario far respirare sempre i vini dopo l'apertura e non giudicarli dal primo bicchiere. Un Polisy 2002 bevuto con i ragazzacci toscani a settembre scorso era partito piuttosto male ma dopo mezz'ora, al secondo bicchiere, era una delizia assoluta.
Sui demi-sec non posso che confermare l'opinione de IlVinaio: quelli di Beaufort e di Selosse sono vini assoluti ed incomparabili con ali generi. È necessario averli assaggiati adeguatamente per poterli apprezzare ed evitare comparazioni totalmente fuori asse.
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
Peter Frampton