eno ha scritto:Notizie?
3 o 4 notti, l'ultima tra domenica e lunedì scorsi.
Il quarto episodio negli ultimi anni (la peggiore, come noto, nel 2016).
Con i cambiamenti climatici sono scomparse le gelate invernali, che con temperature a -20 riuscivano a congelare la linfa e quindi a far morire le piante; l'ultima è stata nel 1985, l'anno dei due metri di neve da noi in pianura padana.
Sono state sostituite da queste, primaverili, che non uccidono ma, essendo la pianta già in vegetazione, bruciano foglie e germogli compromettendo il raccolto anche in percentuali molto alte. Nel 2016 alcuni climat hanno perso oltre l'80%, evvai di speculescion.
Difese:
1) bidoni pieni di combustibile liquido (paraffina ecc.) disposti in numero di 300 per ettaro per aumentare la temperatura di due gradi. Poi si aumenta: 400 per 3 gradi, 500 per 4 gradi e così via. Vengono collocati e accesi verso le due di notte con un paio d'ore di lavoro. E pace per i biodinamici.
2) falò di paglia e arbusti all'alba, in molti casi con l'utilizzo di grossi ventilatori (1,5 m di diametro). Lo scopo è di creare una coltre di fumo e fuligine che al momento dell'alba protegge la vegetazione dall'irradiazione solare diretta finchè la patina di ghiaccio è ancora presente. Se il ghiaccio viene sciolto rapidamente dal sole foglie e butti bruciano. Invece si salvano se si riesce a proteggerli dai raggi finchè la terra e l'aria si scaldano e sciolgono il ghiaccio lentamente.