Messaggioda Il Comandante » 10 feb 2008 18:16
Preferisco aprire un thread apposito per raccontare com'è andata, visto che l'altro è oberato di pagine relative all'organizzazione, oltre che al cazzeggio.
In questi casi, perdonate la scarsa fantasia dell'incipit, è doveroso iniziare con i ringraziamenti a chi ha reso possibile l'evento, ovvero all'entusiasta organizzatore Luca /Bardamu, al co-organizzatore ed addetto alla logistica Aldo/Deruj ed all'ottimo Filippo di Terre Bianche, ospite della degustazione.
Prima di parlare dei vini, vorrei fare una raccomandazione a tutti. Non accontentatevi di questo resoconto, ed andate a vedere dove vengono fatti questi vini.
I posti sono bellissimi, sia dal punto di vista dei paesaggi che dell'architettura (Dolceacqua è un gioiellino, ma pure Airole è molto bello). Strepitosa la vista sia dal ristorante di Terre Bianche che dai vigneti di 'A Trincea.
Va anche detto che alcune vigne che abbiamo visto, con i terrazzamenti a strapiombo ed i muretti a secco, ridefiniscono il concetto di "viticoltura eroica".
Last but not least, al di là delle facili battute sui liguri, abbiamo incontrato davvero persone di grande umanità e squisita ospitalità.
I vini.
Sabato abbiafo fatto una degustazione di 25 Rossese di Dolceacqua 2006: 10 "base" e 15 superiore o selezioni particolari. A seguire una verticale di Bricco Arcagna di Terre Bianche.
Per quanto riguarda i 2006, non vi tedierò con le note di degustazione di 25 vini, anche perché tenderebbero ad assomigliarsi, né darò punteggi. Mi limiterò alle impressioni generali.
L'annata non è stata delle più facili, c'è stato qualche problema di sanità delle uve ma chi ha lavorato bene ha ottenuto ottimi risultati. La 2007 invece è stata un'annata esemplare con uve "da fotografia".
In generale, devo dire che mi sono divertito di più con i base, con i quali mi sembra che le caratteristiche varietali e territoriali siano più facilmente leggibili. Personalmente mi è parso di individuare queste caratteristiche nel frutto rosso, piuttosto dolce, accompagnato da una netta florealità. Negli esemplari migliori si colgono anche note marine, o di acciuga. La dolcezza del frutto in alcuni vini mi è parsa eccessiva, e questo credo sia un aspetto sul quale i viticoltori debbano fare attenzione.
I base che mi sono piaciuti di più sono stati quelli di Anfosso, Gajaudo, Poggi dell'Elmo e Foresti. Leggermente meno quello di Terre Bianche, che invece ha entusiasmato altri.
Per quanto riguarda le batterie con i vini più ambiziosi, le prime due sono state piuttosto deludenti, in quanto diversi dei campioni presentavano limiti di eccesso di legno o riduzioni. Va detto che il rossese è un vitigno riduttivo, e che in questo momento probabilmente i più ambiziosi 2006 hanno bisogno di ancora qualche mese in bottiglia per l'assestamento.
L'ultima batteria ha invece consegnato i vini che più mi sono piaciuti tra i superiore, in particolare ancora Anfosso con il Poggio Pini ed Altavia.
Vista la difficoltà di lettura delle selezioni 2006, ho trovato particolarmente istruttiva la verticale di Bricco Arcagna, dalla quale ho avuto le sensazioni più positive.
2005: ancora indietro, buona materia ma è anche l'unico sul quale, in particolare in bocca, si sente del legno
2004: naso da urlo, con frutto rosso definitissimo ed un nitido minerale; bocca alla quale forse un po' di ciccia in più avrebbe giovato, ma molto precisa. 90/100 d'amblé.
2000: molto intenso ma anche un po' monocorde; particolarmente speziato, esce con una nitida nota di incenso
1999: gran bella bocca, con una notevole persistenza gustativa; naso complesso ma leggermente sfocato
1996: la bocca migliore della giornata, lungo tattilmente ed aromaticamente; all'apice ora, il naso comincia a dare i primi segni di terziarizzazione verso le note di funghi e di terra. Anche per lui 90/100 senza problemi.
Al pomeriggio abbiamo fatto visita al grande Antonio "Testalonga" Perrino, che, tra le altre cose, produce un olio strepitoso. Non sono un amante delle macerazioni lunghe sulle bucce, per cui il vermentino non mi ha fatto impazzire, anche se la freschezza del '97 è notevole. Mi è piaciuto di più il rossese, più rustico di altri ma di grande fascino e complessità.
Cena al ristorante "Da Delio", ad Apricale, del quale ringrazierei il personale tutto per avere sopportato una dozzina di avvinazzati vocianti che hanno pure preteso di portare i loro vini. Strepitoso davvero lo stufato di capra con i fagioli di Pigna, ma pure dell'insalata di stoccafisso ne avrei mangiata una zuppiera...
Stamattina visita alla tenuta 'A Trincea, in un posto di eccezionale bellezza sopra Airole. A parte la strepitosa "merenda" a base di paté d'olive fatto al momento, pomodori secchi fatti in casa, pane appena sfornato e formaggi locali, mi è particolarmente piaciuto il Roccese bianco. Il rosso ha confermato la buona prova nella degustazione del giorno precedente.
Saluto e ringrazio ancora tutti i presenti, in particolare mi ha fatto piacere conoscere il forumista di lungo corso Enosnowb ed il "rookie" Zacinto, che spero di rivedere presto davanti ad un bicchiere.
Ed ora cominciamo a pensare alla prossima gita forumistica...
AKA J. L. Picard
"Lungi da me fare la vittima" - unadomanda (ketto reloaded)