Messaggioda Bardamu » 14 feb 2008 10:16
Alcune considerazioni nate da questo weekend:
- Il Rossese è secondo me uno dei più interessanti vitigni rossi italiani perchè è uno dei più nettamente caratterizzati, anche se il fatto che venga imbottigliato e messo in commercio troppo precocemente si "mangia" un bel po' di questa caratterizzazione.
- La sfortuna del Rossese è di essere piacevole fin da giovane. Il nebbiolo in questo senso è molto più fortunato: costringe i produttori ad aspettare qualche anno prima della commercializzazione. I due Rossese 2004 che abbiamo assaggiato, da due produttori molto diversi (Terre Bianche e Testalonga), erano strepitosi, il Foresti 2001 che avevo assaggiato pochi giorni prima era un grande vino in senso assoluto e i '96, sempre di Terre Bianche e Testalonga, sono stati per me gli assaggi migliori del weekend. Niente fase discendente, tra l'altro. Insomma, il rossese terziarizza in modo molto nobile (A differenza, chessò, di Barbera e Dolcetto. Qui ad esempio escono netti il rabarbaro e la rosa macerata.), ed ha una tenuta in bottiglia che ha dimostrato di essere superiore ai 10 anni. Allora perchè metterli in commercio così affrettatamente, quando sono ancora decisamente muti? Se noi assaggiassimo oggi trenta nebbioli 2006, addirittura già finiti e imbottigliati, difficilmente riusciremmo a sentirci qualcosa di significativo...tannini, florealità "in divenire" e uno sfondo di frutto giovane. Ecco, i produttori della zona dovrebbero trovare il coraggio di posticipare imbottigliamento e uscita in commercio di questi vini...per gradi, cominciando dalle selezioni, che poprio in virtù della loro maggiore struttura e complessità (sono spesso sopra i 13,5° e i 30 di estratto) in degustazione hanno sofferto più dei base...l'ideale sarebbe arrivare ad avere le selezioni in uscita 3 anni dopo la vendemmia (insomma, i 2004 commecializzati dallo scorso autunno, e con non meno di 10 anni ancora di prospettiva in bottiglia), ma per iniziare 2 anni sarebbe il minimo per evitare questo autolesionismo.
- E' nata in zona un'associazione interessantissima, "Vigneti Storici", che raggruppa tutti i migliori produttori del rossese "classico" (ossia del rossese-rossese). Sono giovani, hanno voglia di fare, la mente aperta, solide nozioni enologiche, buona consapevolezza di degustazione...secondo me faranno molta strada, e questa degustazione ne è stata il primo esempio. Io vorrei proporgli di iniziare con un gesto forte: UN MINI-DISCIPLINARE INTERNO CHE PREVEDA CHE I LORO ROSSESE SUPERIORE E "VIGNETO", QUALE CHE SIA IL METODO DI VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO, ESCANO IN COMMERCIO 24 MESI DOPO LA VENDEMMIA. MAGARI INIZIANDO DA UNO PER VOLTA, UNO PER PRODUTTORE (IL VINO-SIMBOLO).
...sto mettendo su pancetta...non pensavo sarebbe mai successo...