LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

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BarbarEdo
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda BarbarEdo » 23 dic 2018 01:23

landmax ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:Chateau Climens - Barsac 1998
Forse mi aspettavo troppo, ma non mi ha entusiasmato. Anzi... caramelloso, quasi bruciacchiato sulle prime, poi un naso stanco, che non va oltre il mediocre, con pochissima botrytis. Bocca che si smarca un po' dagli aromi imprecisi e procede pulita, abbastanza elegante. Nel complesso, piccola delusione.
Annata tristanzuola per Climens, anch'io ne rimasi deluso. Prova un '83 e ti ricrederai radicalmente... :D

Capitasse mai di beccare un Climens 83, mi ricorderò del tuo consiglio. :wink:
In cantina ho un Climens 89 che pensavo di aprire tra un mese per i miei 30. Preso da mio padre all'uscita.. posto che lo aprirò a prescindere... mi sapresti (o qualcuno mi saprebbe) dire qualcosa dell'89?
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Alberto
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda Alberto » 23 dic 2018 15:04

Mangiate di Natale 2018, Capitolo I...
Oggi a pranzo con cappone al forno con patate e cipolline borettane all'aceto balsamico:
Mendoza Privada Family Blend, Bodega Norton, 2015 (14%)
Malbec, merlot e cabernet sauvignon da vecchi vigneti (da 50 a 90 anni di età) a Lujan de Cuyo. Bellissimo rubino compatto e profondo, non esagerato come concentrazione. Esordisce sornione e quasi muto per una mezz'ora buona, poi all'improvviso inizia ad interloquire, e di roba ce n'è parecchia: frutta rossa molto accentuata, canfora, cioccolatoso il giusto, con quel classico taglio savoury e fondamentalmente rustico del malbec. Bocca dell'inizio fresca e tonica, non lunghissima, col ritorno di un tratto leggermente balsamico; il tannino per quanto non possa dirsi esattamente "integrato" (ma ci mancherebbe), sembra essere di quello buono, da uva e non da legno (o altro). Il classico vino costruito, ma costruito decisamente bene, e che credo si giovi dell'annata eccellente anche all'opposto emisfero.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda landmax » 24 dic 2018 15:03

BarbarEdo ha scritto:
landmax ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:Chateau Climens - Barsac 1998
Forse mi aspettavo troppo, ma non mi ha entusiasmato. Anzi... caramelloso, quasi bruciacchiato sulle prime, poi un naso stanco, che non va oltre il mediocre, con pochissima botrytis. Bocca che si smarca un po' dagli aromi imprecisi e procede pulita, abbastanza elegante. Nel complesso, piccola delusione.
Annata tristanzuola per Climens, anch'io ne rimasi deluso. Prova un '83 e ti ricrederai radicalmente... :D

Capitasse mai di beccare un Climens 83, mi ricorderò del tuo consiglio. :wink:
In cantina ho un Climens 89 che pensavo di aprire tra un mese per i miei 30. Preso da mio padre all'uscita.. posto che lo aprirò a prescindere... mi sapresti (o qualcuno mi saprebbe) dire qualcosa dell'89?
Purtroppo non l'ho mai bevuto, mi spiace...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda alì65 » 24 dic 2018 15:10

Alberto ha scritto:Mangiate di Natale 2018, Capitolo I...
Oggi a pranzo con cappone al forno con patate e cipolline borettane all'aceto balsamico:
Mendoza Privada Family Blend, Bodega Norton, 2015 (14%)
Malbec, merlot e cabernet sauvignon da vecchi vigneti (da 50 a 90 anni di età) a Lujan de Cuyo. Bellissimo rubino compatto e profondo, non esagerato come concentrazione. Esordisce sornione e quasi muto per una mezz'ora buona, poi all'improvviso inizia ad interloquire, e di roba ce n'è parecchia: frutta rossa molto accentuata, canfora, cioccolatoso il giusto, con quel classico taglio savoury e fondamentalmente rustico del malbec. Bocca dell'inizio fresca e tonica, non lunghissima, col ritorno di un tratto leggermente balsamico; il tannino per quanto non possa dirsi esattamente "integrato" (ma ci mancherebbe), sembra essere di quello buono, da uva e non da legno (o altro). Il classico vino costruito, ma costruito decisamente bene, e che credo si giovi dell'annata eccellente anche all'opposto emisfero.


con le cipolline la morte sua!! :wink:
buone mangiate!!!
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda landmax » 24 dic 2018 15:19

alì65 ha scritto:
Alberto ha scritto:Mangiate di Natale 2018, Capitolo I...
Oggi a pranzo con cappone al forno con patate e cipolline borettane all'aceto balsamico:
Mendoza Privada Family Blend, Bodega Norton, 2015 (14%)
Malbec, merlot e cabernet sauvignon da vecchi vigneti (da 50 a 90 anni di età) a Lujan de Cuyo. Bellissimo rubino compatto e profondo, non esagerato come concentrazione. Esordisce sornione e quasi muto per una mezz'ora buona, poi all'improvviso inizia ad interloquire, e di roba ce n'è parecchia: frutta rossa molto accentuata, canfora, cioccolatoso il giusto, con quel classico taglio savoury e fondamentalmente rustico del malbec. Bocca dell'inizio fresca e tonica, non lunghissima, col ritorno di un tratto leggermente balsamico; il tannino per quanto non possa dirsi esattamente "integrato" (ma ci mancherebbe), sembra essere di quello buono, da uva e non da legno (o altro). Il classico vino costruito, ma costruito decisamente bene, e che credo si giovi dell'annata eccellente anche all'opposto emisfero.
con le cipolline la morte sua!! :wink:
Ma infatti! Erano le cipolline a dare quel ritorno balsamico. :mrgreen:
Se scherza, eh :wink:
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda zampaflex » 24 dic 2018 20:36

Chateau Bonnet - Saint-Amour Vieilles Vignes 2014
Violette e china per un sorso lieve ma teso, con bella lunghezza e ritorni coerenti.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda Messner » 25 dic 2018 12:26

Fiano Sabino Loffredo 2015: buonissimo con i suo fiori bianchi, camomilla, glicine, pompelmo. idrocarburo non ancora pervenuto, ottimo così
Tauma Pettinella 2015: bevuto dopo un oretta di ossigenazione, è partito molto chiuso, quando si è aperto se me l'avessero servito alla cieca l'avrei scambiato per un Fleurie. vino buonissimo, difficile trovare rosati più buoni in italia.
Rosè Meunier sa Freres sbocc 01/18: frutta a profusione lampone ciliegina ribes una nota silvestre lo rende ancora più accattivante. nulla di pretenzioso ma un discreto rosè con un dosaggio molto basso che compensa un filino di rotondità del vino
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda Alberto » 25 dic 2018 13:12

Mangiate di Natale 2018, Capitolo II...

Cena della Vigilia con spanakopita e carciofi in umido, e:
Wagram Ried Scheiben Grüner Veltliner, Leth, 2015 (13,5%)
Ried classificato 1ÖTW, equivalente austriaco dei Grosse Lagen tedeschi, vigne vecchie su löss calcareo (sedimento eolico) puro: il vino top aziendale, insomma. Ovviamente tappo a vite.
Paglierino carico. Buono, ma l'ho trovato fin troppo pronto (per non dire persino un po' "puttanone") con un frutto a pasta gialla maturo molto accentuato, al limite delle sensazioni tardive, a mascherare quasi la vegetalità tipica dell'uva. L'acidità è però sufficiente a bilanciare il tutto, ed il vino, pur mancando della purezza di taglio dei vini da urgestein, non risulta statico. Però mi aspettavo qualcosa di più.

Con i regali :wink: :
Vin San Giusto, San Giusto a Rentennano, 2010 (9,5%)
Sacrificato purtroppo quei 20-25 anni prima del dovuto... :roll: In questa fase, praticamente uno sciroppo, tanto dolce da coprire quasi tutte le sfumature terziare/ossidative che, andando in cerca, comunque sotto ci sono. Credo lascerò il resto della bottiglia lì da parte per 2-3 settimane, per capire se e come si muove.

Buon Natale a tutti!!! :D
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda Alessio » 25 dic 2018 15:47

Per il Santo Natale (siamo solo in due a bere)
Murgo brut metodo classico da Nerello Mascalese. Ha fatto il suo dovere con l’antipasto, gradevole.
Elio Sandri Barolo Riserva Perno 2010, che mi é davvero piaciuto, Barolo tradizionale con fiori secchi e spezie a profusione. Naso che muta molto nel bicchiere un 3 faccine e 3/4 quasi 4. Bella boccia ad un prezzo ragionevole (51 euro in enoteca a Parigi).
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda Alberto » 25 dic 2018 17:40

Mangiate di Natale 2018, Capitolo III...

Pranzo natalizio con brasato di manzo (cucinato con un buon taglio bordolese friulano) e puré di sedano rapa:

Saint-Émilion GCC, Chateau Pavie Decesse, 1997 (13%)
Tappazzo terribile. Ahi lasso!!! (con la L) :twisted:

Prontamente, ed egregiamente, sostituito da:

Toscana Rosso Podalirio, Querceto di Castellina, 2012 (14%)
Bella scoperta questo merlottonino chiantigiano (boccia "spacciata" dall'ottimo Emiliano Belfagot), giocato su registri scuri, quasi ombrosi, con inizialmente poco frutto (la mora matura viene fuori solo dopo un po' di aria nel bicchiere) e tanta terra smossa, non ciccione, non segnato dall'alcol, con un tannino asciutto ma non asciugante. Castellina che si fà sentire sopra il varietale, mi piace. Piccolo minus, sembra nel complesso un vino già pronto.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda ale1984 » 26 dic 2018 00:04

Pranzo di Natale, due faccine al volo

Tralasciando gli champi iniziali portati dai commensali (Mumm e Veuve Cliquot, con il secondo piaciuto parecchio di più rispetto al primo):

Stephane Magnien - Morey Saint Denis 1er cru Les Faconnieres 2010: :D :D (ampiamente sotto attese, niente di sbagliato per carità, ma da un 1er in grande annata credo fosse lecito aspettarsi di più)
Locatelli Caffi - Moscato di Scanzo 2012: :D :D :D (qui ci siamo, bel vino! Più da formaggi che da dolce, ma buono buono!)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda BarbarEdo » 26 dic 2018 00:42

Pranzo di Natale con 22 commensali, quasi tutti beventi... elenco lungo e variegato con più che discrete botte di culo sulle bottiglie vintage :D
Berlucchi - cuveè imperiale S.A. :D :) piaciuta niente
Colonnara - Verdicchio Metodo Classico Ris. Ubaldo Rosi 2008 :D :D :D interessante. Perlage fine e fitto, mela al forno, mandorla, kiwi e brioche, buona.
De Bartoli - Terzavia 2012 :D :D :D + sempre un bel bere... acidità miracolosa se si pensa da dove viene...
Ermete Medici - Phermento 2017 :D :D :) interessante e spiazzante, naso un po' impreciso e rustico, bocca tesa, viva. Certamente un metodo ancestrale di personalità. Su cotechino e lenticchie è andato più che bene,
San Fereolo - Dogliani 2016 :D :D :) + davvero un bel base, ma il vitigno va fin dove può..
Michele Chiarlo - Nizza I Cipressi 2015 :D :D Non amo i vini di Chiarlo. Questo vino rinforza il mio pregiudizio. La grande annata lo salva, ma è molle, costruito e legnosetto. Mah...
Castello delle regine - Sangiovese Grosso selezione del fondatore 2001 :D :D :D Ancora un filo di legno ma in questo caso disturba meno. Vino integerrimo, dinamico e di una certa eleganza.
Scarpa - Barolo Tettimorra 1990 :D :D :D :D ha appena iniziato a calare ma è splendido. Puro e setoso, tutto fa pensare a un'eleganza sottile, senza peso, dove l'acidità è al servizio dei piccoli dettagli aromatici: idrocarburo, fiori bianchi, cenere a un accenno di fungo e terriccio. La mano di Castino si sente per quello che "non c'è" in questo vino, in modo simile alla Bogliona di pari annata. Un grazie ad Alì65 che me l'ha venduta!
Borgogno - Barolo Riserva 1989 :D :D :D :D :) Alla cieca si potrebbe dire 2006.... Ma tranquillamente. Colore che appena inizia a essere granato sui bordi, lampone e bocciolo di rosa freschissimi, noce moscata e erbe aromatiche. Gusto croccante, fresco, dal tannino ancora graffiante. Stupendo.
Anselmi - I capitelli 2015 (garganega passito) :D :D Mai sentita una colatura di alici così netta al naso. Gusto maturo e avvolgente, ma aromatica francamente bizzarra...
La Caudrina (Dogliotti) - Moscato d'Asti La Galeisa 2017 :D :D :) Difetta appena di acidità, ma non è molle, nè piatto. Si difende.
Chartreuse Verde :D :D :D :D Madonna che esplosione balsamica!!!

Buone feste a tutti! :wink:
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda Alberto » 26 dic 2018 18:35

Mangiate di Natale 2018, Capitolo IV...
Pranzo di S. Stefano alla Locanda Baggio di Asolo; un paio di piatti non centratissimi, ma nel complesso sempre una garanzia sul repertorio territoriale di stagione (sopa coada stupenda). Bevuto a tutto pasto:

FCO Friulano Galea, I Clivi, 2011 (12,5%)
Medio paglierino, luminoso. Naso semplicemente fantastico, nitidissimo sul frutto bianco fresco, con una mandorla cruda cesellata e mille toni vegetali freschissimi a contorno, sempre cangianti nel bicchiere; bocca solida, ma meno eclatante, la classica finto-magra e finto-semplice, "bianca" come il naso, abbisogna di un po' di attenzione in più (anche sulla temperatura di servizio) per coglierne le sfumature più sottili. Gli Zanusso in un'annata così calda e precoce hanno plasmato un vino "in sottrazione", comunque nervoso, sebbene non una lama di acidità. Un po' in mezzo al guado nella traversata verso la maturità terziaria, perciò consiglierei a chi ce l'ha di attendere ancora 2-3 anni; in ogni caso, una bella bevuta.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda Vinos » 26 dic 2018 20:57

Visto che se parla tanto nel mercatino ma non lo beve nessuno...

Barolo bartolo mascarello 2014: Dopo aver letto pareri contrastanti sulle caratteristiche di questo millesimo in casa Mascarello decido di farmi una mia idea. Mi ha colpito il fatto che coloro i quali hanno espresso pareri entusiasti avevano assaggiato il vino a casa e con calma, mentre i detrattori lo aveva assaggiato in cantina,quindi in piccole dosi e senza dedicargli il giusto tempo.
Rose, fragole e pennellate di mentolo, delineano i contorni di un vino dalla silhouette leggera la cui trama tannica è precisa seppur lievemente incisiva in questa prima fase del suo percorso evolutivo.L’allungo sapido è accompagnato da una dolcezza floreale che dà equilibrio e charme. Gioca a fare il finto “semplice” e ad un assaggio distratto potrebbe trarre in inganno.Per me una bella versione, tra i migliori barolo targati 2014. Come qualitá intrinseca( anche se con caratteristiche completamente diverse) la paragono alla 2011, quindi sopra la 09 e 12 e sotto 10 e 13 ripensando alle annate recenti.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 27 dic 2018 18:01

riporto recenti bevutine

Barolo Margheria Boasso 2011
Buonino, e molto classico nei suoi profumi floreali ma tutto sommato l'ho trovato un po' scomposto in fase gustativa e dal tannino vagamente verdognolo..

Barbara Conterno francia 2011
niente, la solita conferma: naso variegato a dir poco, dal fruttino rosso croccante, a speziature delicate, incastrate con note boisé molto intriganti..e poi c'è questo sbuffo ematico, quasi di ruggine che mi è capitato spesso di avvertire nelle barbere di conterno. in bocca c'è materia, eleganza, coerenza, persistenza, tutto quello che serve e anche di più. ancora incredibilmente giovane e verticale nella sua acidità sferzante. mi è rimasta una 2012 e una 2013, e chi le muove da li :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Amarone Bertani Classico 2006
alla vista un pochino scarico, tanto che ho temuto per un attimo che la mia cantina da pizzaiolo non avesse retto in questi anni di vetro....macché, ancora in fasce, un carrarmato che chiede di essere lasciato in pace per un altro decennio e poi si vede..dei terziari manco l'ombra, tanta frutta al naso, prugna, amarena e more selvatiche. bocca ancora freschissima, acidità e alcol sarebbero in grado di sgrassare i peggio brasati di caracas, ma tutta la potenza che si avverte è racchiusa in una morbidezza spettacolare, che addolcisce la beva, rendendola adatta anche ai palati femminili tanto avvezzi ai vini prepotenti e muscolari (è forse la prima volta che la mia ragazza ha apprezzato un rosso di questa potenza).
ultima boccia rimasta, il cimitero si arricchisce.. sigh.. :(
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda giucas » 28 dic 2018 00:23

...BAROLO GRAMOLERE 2010 MANZONE:...buono, veramente buono. Passo e chiudo, tanto tra poco sarò ribannato :lol: .
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda giucas » 28 dic 2018 00:28

...BAROLO GRAMOLERE 2010 MANZONE:...buono, veramente buono. Cantina poco mediatica, dai vini talvolta
grossi e poco sfumati . Ma a cui spesso il tempo da ragione. Passo e chiudo, tanto tra poco sarò ribannato :lol: .
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 28 dic 2018 18:50

Pergole Torte 2010
ancora un po' introversa ma la materia è tanta e si avverte tutta seppur a piccole dosi.
Il naso è pazzesco..il territorio viene fuori sotto forma di fantastici sentori ferrosi e di cuoio, ma non si ferma lì, non si ferma mai, c'è un ricambio continuo di profumi, fogliame, carne cruda, frutti rossi, resina, un accenno di tabacco umido e note agrumate che spuntano senza sosta..il tutto però non è urlato, ma sussurrato..in bocca la freschezza è la prima cosa che si avverte, quasi prorompente, il tannino è vellutato ma arriva dopo..ecco forse la parte acida e quella tannica sono un po' slegate, ma la beva non ne risente neanche un po'..in tre abbiamo fatto fatica a non scolarci la bottiglia in un amen
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda zampaflex » 30 dic 2018 22:13

Garofoli - Podium 2015
Abbandonati forse da anni i panni da sciantosa che a volte rivestiva, qui l'ideale a cui tende è sempre più vicino a Bucci, pur distandone ancora un bel po'. Naso sussurrato, bocca quasi delicata, la tocca piano ma non è affatto evanescente.
:D :D :D :) +

Gini - Salvarenza 2010
Tripudio di frutta tropicale in corpo spesso ma agile, come quelli grossi fin da piccoli che da grandi si svelano insospettabilmente abili a destreggiarsi, mi ricorda a tratti l'Alsazia meno boteriana. Solida mineralità a supportare queste sventagliate godereccie.
:D :D :D :D -

Clos Marie - Pic Saint Loup Simon 2009
Come rispettare l'anima dei due vitigni (syrah e grenache) senza tradirli, ma coniugandoli al terroir sudista. Carne cotta, china, frutti rossi, accenni di fumé e bella stoffa ancora un po' ruvida.
:D :D :D :) +

Del Fatti - Sidro Spumante Extra Dry
Azienda di Grosotto (Sondrio) gestita da padre e figlio un po' matti. Si, perché proporsi di realizzare uno spumante metodo classico, in due "dosaggi" differenti, usando il succo di mela è un impegno non certo da poco.
Piacevolissimo e meritevole risultato, che ha come punti di forza un bel naso di mela fresca non invadente e una spuma ricca, fine e persistente. Roba che un Franciacorta se la sogna. Il Brut è bello secco, e non stona in tavola. 9° finali.
:D :D :D ++
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda lafillossera » 11 gen 2019 11:55

Degustazione organizzata per celebrare i primi 50 anni della DOC montepulciano d'Abruzzo.

Montepulciano d’Abruzzo Prologo 2012 DE FERMO
Naso che si concede poco e soltanto a chi sa aspettare. Amarena, mirtillo e nota ferrosa. Evolve nel tempo sul vegetale. È in bocca che dimostra di avere la stoffa dei migliori. Sorso generoso, energico con un tannino ancora tenace che con il passare del tempo crescerà di eleganza. Promettente. Il ragazzo è giovane ma si farà, come il Nino di De Gregori.

Montepulciano d’Abruzzo Crognaleto Riserva 2000 SANTOLERI
Naso austero da montepulciano vecchia scuola con inchiostro in evidenza. Si concede lentamente con cuoio, cioccolato e tabacco. In bocca è autentico, potente e ampio. La alcolicità sembra sfocare la trama tannica profonda e vellutata. Più forte che gentile.

Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 1995 MASCIARELLI
Rosso rubino compatto, impenetrabile, sembra non volerne sapere di sfumare sul granato. Un colore che non ti aspetteresti da un giovanotto ventitreenne. Il Montepulciano sa essere anche questo. L’affinamento in barrique regala un’intensità più importante, senza compromettere il quadro olfattivo di grande eleganza. Entra sul frutto, cuoio, cacao poi vira su note balsamiche. Sorso potente, avvolgente e lungo. Sostenuto da una incredibile freschezza che lo rende dinamico e ancora in divenire. Si conferma una monumentale interpretazione moderna del vitigno firmata Gianni Masciarelli, abile maestro nel gestire materia e legno.

Montepulciano d’Abruzzo 1987 VALENTINI
Naso di assoluta finezza. Si muove leggiadro tra la tipica nota di caffè valentiniana, tabacco, pellame, fino a spaziare su note carnose. In bocca regala una materia avvolgente, elegante, lunghissima con ritorni ematici e di torrefazione. Un “gentiluomo di campagna” – come Valentini ama definire il Montepulciano d’Abruzzo – di grande personalità e riconoscibilità. Tutto questo in 12,5% di gradazione alcolica. Il Montepulciano d’Abruzzo sa essere anche questo (bis).

Montepulciano d’Abruzzo 1977 PEPE
Naso delicato, etereo: elisir di erbe officinali e polvere di liquirizia. Lievi sentori terrosi, minerali e un ricordo di arancia essiccata completano un quadro olfattivo suggestivo e struggente. Il sorso cristallino stupisce per integrità e finezza e regala vivace sapidità e ritorni di agrumi canditi. Si distende deciso e lungo, orgoglioso di ciò è stato, consapevole di quello che può ancora essere. Ha la decadenza piena di vita e calore di un tramonto d’autunno.
MANUZ
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE duemiladiciotto

Messaggioda MANUZ » 11 gen 2019 12:12

Spettacolo!!!!!!!! Che bel nome hai... mi piace!!!!! Se non ci fossi tu io non esisterei :mrgreen:



lafillossera ha scritto:Degustazione organizzata per celebrare i primi 50 anni della DOC montepulciano d'Abruzzo.

Montepulciano d’Abruzzo Prologo 2012 DE FERMO
Naso che si concede poco e soltanto a chi sa aspettare. Amarena, mirtillo e nota ferrosa. Evolve nel tempo sul vegetale. È in bocca che dimostra di avere la stoffa dei migliori. Sorso generoso, energico con un tannino ancora tenace che con il passare del tempo crescerà di eleganza. Promettente. Il ragazzo è giovane ma si farà, come il Nino di De Gregori.

Montepulciano d’Abruzzo Crognaleto Riserva 2000 SANTOLERI
Naso austero da montepulciano vecchia scuola con inchiostro in evidenza. Si concede lentamente con cuoio, cioccolato e tabacco. In bocca è autentico, potente e ampio. La alcolicità sembra sfocare la trama tannica profonda e vellutata. Più forte che gentile.

Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 1995 MASCIARELLI
Rosso rubino compatto, impenetrabile, sembra non volerne sapere di sfumare sul granato. Un colore che non ti aspetteresti da un giovanotto ventitreenne. Il Montepulciano sa essere anche questo. L’affinamento in barrique regala un’intensità più importante, senza compromettere il quadro olfattivo di grande eleganza. Entra sul frutto, cuoio, cacao poi vira su note balsamiche. Sorso potente, avvolgente e lungo. Sostenuto da una incredibile freschezza che lo rende dinamico e ancora in divenire. Si conferma una monumentale interpretazione moderna del vitigno firmata Gianni Masciarelli, abile maestro nel gestire materia e legno.

Montepulciano d’Abruzzo 1987 VALENTINI
Naso di assoluta finezza. Si muove leggiadro tra la tipica nota di caffè valentiniana, tabacco, pellame, fino a spaziare su note carnose. In bocca regala una materia avvolgente, elegante, lunghissima con ritorni ematici e di torrefazione. Un “gentiluomo di campagna” – come Valentini ama definire il Montepulciano d’Abruzzo – di grande personalità e riconoscibilità. Tutto questo in 12,5% di gradazione alcolica. Il Montepulciano d’Abruzzo sa essere anche questo (bis).

Montepulciano d’Abruzzo 1977 PEPE
Naso delicato, etereo: elisir di erbe officinali e polvere di liquirizia. Lievi sentori terrosi, minerali e un ricordo di arancia essiccata completano un quadro olfattivo suggestivo e struggente. Il sorso cristallino stupisce per integrità e finezza e regala vivace sapidità e ritorni di agrumi canditi. Si distende deciso e lungo, orgoglioso di ciò è stato, consapevole di quello che può ancora essere. Ha la decadenza piena di vita e calore di un tramonto d’autunno.
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